Darsena Europa a Livorno. Il mio nome è Galloprovincialis e non sono io la cozza.

COMUNICATO STAMPA

Pisa, mercoledì 17 Marzo 2021

DARSENA EUROPA A LIVORNO.
Il mio nome è Galloprovincialis, Mytilus Galloprovincialis e non sono io la cozza.

Facendo seguito ad un articolo apparso giorni fa su un quotidiano locale che riferiva la presenza di “ cozze inquinate “ reperite davanti al porto di Livorno, non possiamo che essere preoccupati se veramente i fondali fossero tossici, e i suoi sedimenti potrebbero essere riversati al Calambrone dove livornesi e pisani già si lamentano per le maleodoranze provenienti anche dalla zona industriale (vedi comunicato del 28/8/2020 http://www.arpat.toscana.it/notizie/comunicati-stampa/2020/calabrone-per-arpat-non-e-tutto-nella-norma).
Il precedente Presidente dell’Autorità portuale di Livorno quando era in carica all’APAT, ora Istituto Superiore per la Protezione e Ricerca Ambientale ( ISPRA) ha meritoriamente contribuito alla stesura dell’esaustivo “Manuale per la movimentazione dei sedimenti marini” da applicare alla gestione della bonifica dei Siti d’Interesse Nazionale S.I.N. (decreto legge del 15/7/2016 n°173) come quello di Livorno.
Questo manuale dell’ISPRA definisce come caratterizzare i fondali anche dal punto di vista eco tossicologico e prescrive, per esempio, di verificare la perdita della bioluminescenza del batterio Vibrio fischeri, l’inibizione della fecondazione delle uova del Paracentrotus lividus ( il riccio) , le anomalie di sviluppo larvale del Mytilus Galloprovincialis (mollusco bivalve) etc.
In base ai risultati di tossicità, il manuale definisce come poter utilizzare i sedimenti (vedi tab.2.2 pag.25 del Manuale): utilizzarli per il ripascimento di arenili, oppure per avviarli a discarica o in bacini di contenimento. Come esempio applicativo, si vedano le richieste prescrittive del Consiglio Superiore dei Lavori pubblici per eliminare le criticità rilevate per il progetto dello sviluppo del porto di Piombino (vedi Adunanza del Consiglio Superiore 20/12/2013; n°101 /2013 del protocollo).
L’attuale intossicazione da benzopirene del Mytilus, dovuta agli sversamenti accidentali di carburanti e reflui di sentina, dovrebbe allarmarci perché ci evidenzia quale inquinamento avremo quando mega navi scaleranno la Darsena Europa di Livorno.
Inquinamento non solo chimico ma anche da specie aliene: già ora il Mediterraneo è invaso da circa 800 specie qui trasportate dalle acque di zavorra e dalle incrostazioni degli scafi (https://unric.org/it/imo-il-progetto-glofouling-e-il-nuovo-film-ocean-aware/).
Le reazioni di indignazione apparse sulla stampa per le “cozze inquinate” stupiscono e vanificano gli sforzi che a Livorno sono stati fatti per applicare una cultura scientifica alla gestione del mare: si sono tenuti convegni di ecotossicologia (piazzale del Pamiglione, Piazza del Municipio) a cui ha partecipato anche il locale Centro Interuniversitario di Biologia Marina ed Ecologia Applicata, sono stati pubblicati i principi per una crescita blu con la “Carta di Livorno” del 2014, si sono inaugurati alla “Dogana dell’acqua” i “Laboratori di ecotossicologia e trattamento dei sedimenti marini” dell’ISPRA con il supporto della Scuola Superiore di S. Anna di PISA.
Mentre le amministrazioni si pongono obiettivi di mobilità coerenti con quelli dell’ONU (vedi obiettivo n°13 dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile), mentre l’Europa promuove “iniziative faro” per uno sfruttamento efficiente delle risorse, perché i nostri rappresentanti non si impegnano a far ridurre l’inquinamento dovuto ai fumi emessi dalle navi che usano olii carburanti poco raffinati con alta percentuale di zolfo?
Si adoperino cioè a far includere le coste italiane nella lista “Emission Control Areas”, ECAs, istituita dall’agenzia dell’ONU International Maritime Organization IMO, come opportunamente hanno già fatto Stati Uniti, Canada e paesi baltici.
In conclusione, ci aspettiamo che i Sig.i Sindaci delle nostre due città tutelino la salute e adottino soluzioni idonee scegliendo fra le molte tecnologie e processi disponibili.
Già il precedente governo considerava solo Genova e Trieste come porti strategici, (https://www.shippingitaly.it/2021/01/29/il-porto-di-livorno-dimenticato-dal-pnrr/), ora dobbiamo prendere coscienza che dopo il collegamento ferroviario di La Spezia con l’interporto di Prato, Livorno non è più il solo porto di Firenze: non è quindi il caso che i nostri amministratori rivedano il progetto della Darsena Europa senza illudere le persone come per il fallimentare People mover dell’aeroporto di Pisa?

P.S.:
Ah, stavo per dimenticare: state attenti che d’estate l’alga Ostreopsis cf. ovata, quella dinoficea bentonica potenzialmente tossica dei mari tropicali e subtropicali, fa visita sulle nostre coste ( vedi http://www.arpat.toscana.it/temi-ambientali/acqua/balneazione/ostreopsis-ovata ).

Per “ Associazione degli Amici di Pisa “- Franco Ferraro