ACCORPAMENTI DI PROVINCE: ATTACCO A PISA !

                                                         Pisa, mercoledì 25 Luglio 2012 -2013 in stilepisano
COMUNICATO STAMPA

“VILE ATTACCO A PISA, AL SUO TERRITORIO, ALLA SUA ECONOMIA, A 3000 ANNI DI LUMINOSISSIMA STORIA!”

“Purtroppo il Governo Monti nella pur meritoria, quanto tardiva, opera di risanamento dei conti pubblici ha operato, in materia di assetto istituzionale ed amministrativo dell’Italia, delle scelte infelici e tecnicamente sbagliate. Com’è noto, le Province italiane “consumano” solo il 2,8% del PIL contro l’oltre 25% delle Regioni. Che hanno sì compiti maggiori, ma nel tempo sono diventate vere e propri costosissimi centri di potere a disposizione di mala politica. Non è un caso infatti che dalla loro attivazione nel 1970 il bilancio statale sia andato progressivamente a picco. Per la Regione Toscana, ad esempio nella sola ASL di Massa, i debiti di questa ammontano ad oltre 400 milioni e lo scandalo –imbonito mediaticamente- è in corso. Pertanto, pur nelle buone intenzioni di questo Governo, l’abolizione delle Province è profondamente ingiusto, storicamente impossibile. Nel caso della Toscana poi è indispensabile maggior riguardo verso la Storia, le Tradizioni ed sono essenziali valutazioni economiche e sociali. Che se ignorate, rischiano la rovina dei territori, la definitiva esplosione di latenti quanto vicine tensioni sociali ormai paurosamente prossime per i noti problemi economici e sociali europei –e soprattutto italiani- con rischio di una guerra tra poveri, privati anche della gioia e dell’affetto verso un territorio. Fattori questi che mancando, fanno crollare il sentimento essenziale del concetto Stato. Peggio che peggio, valutare l’accorpamento delle Province secondo criteri freddi e iniqui parametri. Prendiamo il caso della Provincia di Pisa, visto che si parla di accorpamenti su base provinciale: ha un comune capoluogo assai più ricco economicamente di quello di Livorno, è più popoloso su base provinciale, sede di tre eccellenti Università, eccellenza ospedaliera, polo Museale e Artistico Unesco, polo ferroviario da 15 milioni viaggiatori/anno, Aeroporto Internazionale da oltre 5 milioni di viaggiatori, base importantissima dell’Aeronautica Militare, due Poli Scientifici, un Parco ex Tenuta Regia e Presidenziale, è storico snodo di infrastrutture, ha non ultimo, fregiata nella Bandiera della Marina Militare il suo vessillo da gloriosa ex Repubblica Marinara. E’ capoluogo solo numericamente inferiore al solo Comune di Livorno: chissà perché -parlando di province che  questa praticamente non ha- ci si affidi nelle valutazioni ai residenti degli ex capoluoghi. Quello livornese è molto più povero  (bastano i dati sui depositi bancari) di Pisa, ha pochissimi e spogli musei, non è centro d’arte, né economico e che ha solo un Porto che non riesce a dragare i suoi fondali. Riteniamo un insopportabile sopruso e un inaccettabile modus operandi quello in atto che vede già stappare le bottiglie di spumante a Livorno per voce del locale Presidente della Provincia Giorgio Kutufà che si atteggia  a capo ultrà con fare più campanilista di quello …Pendente.  Pisa non passa la mano perché non può, caro Kutufà. Ci auguriamo che l’opinione pubblica pisana faccia dovuta azione di ragione  e di sana pressione presso la politica pisana a tutti i livelli e si possa così rimettere le cose a posto secondo la naturale ed evidente scala di valori -quanto inoppugnabile- che si chiama Pisa!”
IL PRESIDENTE
(Dr. FRANCO FERRARO)