ADP e CPATA. AEROPORTI. LA POLITICA CHIEDA SCUSA E RISPONDA CHIARAMENTE.

ASSOCIAZIONE DEGLI AMICI DI PISA
E COMITATO PICCOLI AZIONISTI TOSCANA AEROPORTI

a tutti i quotidiani locali e nazionali

Pisa, 3 Gennaio 2021

Oggetto: La politica chieda scusa e risponda chiaramente.

Il Comitato Piccoli Azionisti e l’Associazione Amici di Pisa hanno appreso dal quotidiano IL TIRRENO e dai social, che l’Associazione VAS, ha richiesto l’intervento del Ministro delle Infrastrutture e Trasporti De Micheli, del Commissario UE ai Trasporti Adina Ioana V?lean e del Direttore Esecutivo EASA Patric Ky, per la chiusura, in via preventiva e precauzionale, dell’Aeroporto di Firenze, ritenendo che il VESPUCCI non abbia sinora ottemperato alle prescrizioni precettive imposte dal Decreto di VIA 0676 del 2003 e che sia sprovvisto della conformità urbanistica, ai sensi del DPR 383/1994.

L’Associazione VAS, basandosi sui pareri dei tecnici consultati per i due ricorsi vinti al TAR, contro la nuova pista parallela/convergente all’A11 e quello vinto presso il Consiglio di Stato sul Decreto di VIA, ha informato della drastica misura richiesta anche: Procura della Repubblica, ANAC, Prefettura e Regione; l’Istituzione pubblica che avrebbe dovuto controllare l’attuazione delle prescrizioni imposte dalla VIA 0676.
Nonostante siamo stati spesso ignorati ed accusati di ridurre la querelle aeroportuale ad una guerra di campanile, non gioiamo per l’iniziativa in corso, che ora coinvolge anche i pisani; anzi, vedere che, a anni di distanza, gli eventi danno ragione alle nostre richieste e proposte fatte ai pubblici azionisti ed alla stessa società, costringendoci, inascoltati, a rivolgerci a Consob, Procure e Corte dei Conti, suscita indignazione.
Nulla è successo in 17 anni, nonostante gli obblighi ricadessero sul gestore fiorentino, AdF, sin dal 2003, così come inascoltati sono stati i ripetuti solleciti fatti a Toscana Aeroporti, di ottemperare al Decreto di VIA n. 0676 e a chi doveva verificarne l’ottemperanza, la Regione, di attivarsi, in quanto le prescrizioni sono sempre state precettive e confermate anche da un Decreto Decisorio del Presidente della Repubblica.
Le cronache giornalistiche documentano la nostra persistente, ma inascoltata contrarietà alla decisione unilaterale della Regione di sottrarsi ai vincoli del Patto Parasociale SAT, aggirati tramite una delibera della Giunta Regionale toscana che, favorevole all’adesione all’Opa volontaria di CAI, ha permesso la cessione dell’11,90% delle azioni inalienabili regionali, conservando solo una quota del 5% del capitale SAT.
Nella frenetica corsa, complice la Regione, non venne riconosciuto neppure il dovuto diritto di prelazione agli altri soci del Patto Parasociale SAT: Comune e Provincia di Pisa, Camera di Commercio e Fondazione.
Avevamo criticato anche la fretta societaria dell’incorporazione di AdF in SAT e chiesto a Società e CONSOB, ma senza risultati, di procrastinare la convocazione dell’Assemblea Straordinaria sulla Fusione, per poter acquisire tutti gli elementi utili per poter valutare l’operazione ed esprimere un voto consapevole.
Alla luce delle clausole dello Statuto sociale SAT, avevamo anche chiesto al Governatore Rossi e all’ex Pres. della Commissione Costa, Mazzeo, a cui continuiamo a chiederlo, congiuntamente al Pres. GIANI, di versare al territorio pisano le penali previste per la vendita unilaterale delle azioni inalienabili regionali, che ha di fatto favorito la privatizzazione di SAT e la fusione societaria, penali valutabili in circa 34 milioni di €, da corrispondere insieme all’intero importo incassato dalla vendita, onorando così l’impegno sottoscritto, nel 2005, col relativo Accordo di Programma, sinora disatteso e che destina tali soldi alla costruzione della Tangenziale N/E, essenziale per raggiungere il nuovo ospedale di Cisanello e decongestionare l’Aurelia.
Anche a chiusura dell’OPA favorevole a CAI, ci siamo battuti per far rispettare i patti che prevedevano di integrare le due società, non con la Fusione chiesta da CAI, ma in una Holding. Ciò avrebbe permesso di continuare a mantenere separate caratteristiche e responsabilità delle due società, contrariamente ad ora.
Anche su ciò si è fatto orecchie da mercante e quindi la morale della favola è che ora, gli onerosi obblighi previsti a carico solo dell’aeroporto fiorentino, fin dal 2003, gravano anche sui pisani.
Totò tentò di vendere il Colosseo, ma non riuscì a concludere l’affare. Ora riderebbe e direbbe: “ Pisani becchi e bastonati dai fiorentini e non è la prima volta. Svegliaaaa!!!! Facite ammuina!!!”
Forse con la battuta goliardica Totò, intenderebbe dire i che pisani sarebbero stati trattati alla stregua del cliente che, dopo aver firmato il contratto d’acquisto e versato la caparra al concessionario, per acquistare una Maserati, con gli optionals illustrati sul catalogo, riceve un’auto a metano, non omologata? E far ammuina vuol dire attivarsi per capire se l’inghippo nasce a livello della casa costruttrice, dei collaudatori e a danno anche dello stesso concessionario?
Il Sindaco Conti approfondisca e dica che iniziative intende prendere? E gli altri soci pubblici? E il Consiglio?
L’Associazione VAS, di fronte all’ostruzionismo sinora incontrato e al palleggio di responsabilità in corso fra i vari enti, chiede pubblicamente conto del rispetto delle normative imposte e provvedimenti cautelativi.
Noi in qualità di ex soci SAT, chiediamo chiarezza in linea coi comportamenti virtuosi passati del Galilei e per non essere dileggiati anche dall’Architetto ZITA, esperto di normative sulle VIA, che ha affermato: “ Questa incredibile storia, se i fatti confermano le ipotesi espresse, renderebbe oltre mai grottesco il fatto che viaggiando alla guida delle nostre autovetture, non potremmo esimerci dal possedere patente e libretto di circolazione ( e mostrarli a richiesta) mentre un aereo in decollo da Firenze, non avrebbe necessità di altra autorizzazione, se non quella rilasciata dalla torre di controllo di Firenze.”
I politici che ci hanno deriso e continuano a farlo, riducendo a campanilismo le nostre costruttive critiche e proposte, si documentino e si cospargano di cenere il capo e chiedano scusa ai pisani, non a noi, perché non le accetteremmo.

Per il Comitato Piccoli Azionisti TA

Dr. Conzadori Gianni

Per l’Associazione Amici di Pisa

 Dr. Franco Ferraro