AMICI DI PISA. DRAGAGGIO DELL’ARNO, DARSENA EUROPA DI LIVORNO E IL DELFINO.

Pisa, Lunedì 5 Ottobre 2020

ll dragaggio dell’Arno, la Darsena Europa di Livorno e il delfino.

Mentre lamentiamo gli ingenti danni al litorale provocati dall’ultima mareggiata, apprendiamo che un recentemente eletto in Regione propone il dragaggio dell’Arno anche nel tratto che attraversa la città, con il rischio così di trasformare Pisa in una gravina lucana, inquinare ancor di più le falde freatiche, indebolire le fondamenta degli argini e dei ponti, aumentare l’erosione del litorale.  L’erosione infatti è accentuata dalla riduzione dell’apporto dei sedimenti fluviali e per questo fu vietata l’estrazione della rena dell’Arno: basta fare una passeggiata sull’argine da “la Cella” fino a Riglione e oltre per vedere gli scheletri degli edifici di dragaggio opportunamente chiusi in passato. Inoltre il dragaggio dell’Arno aumenterebbe l’inquinamento salino dei terreni circostanti provocato dalla corrente di acqua marina che sarebbe facilitata ancor di più a incunearsi sotto quella di acqua dolce: anche a “Porta a Mare” si pescano a traina i ragni, da altri conosciuti volgarmente come “spigole”, che sotto il fiume risalgono fino a lì, come quel povero smarrito delfino che qualche anno fa attirò decine di impietosi fotografi.  Non vogliamo aggiungere ulteriori preoccupazioni a quelle dovute alla cementificazione dell’”Area Marina Protetta della Meloria”. Parliamo della costruzione della Piattaforma Europa che protendendosi in mare per 1,5 km, avrà effetti sul drift litoraneo aumentandone l’erosione come ammesso dagli studi preventivi dell’autorità portuale di Livorno. Invitiamo perciò le amministrazioni comunali e regionali ad essere prudenti nel sostenere progetti pericolosi non supportati da studi scientifici: ci uniamo a Legambiente sez. di Pisa e ITALIA NOSTRA, sez. di Pisa e Livorno, per chiedere opportune valutazioni scientifiche fatte da enti terzi e non da quelli parte in causa.

A Pisa gli scienziati non mancano: dunque, cosa aspettiamo a far lavorare il “Team Coste” del dipartimento di Scienze della Terra della nostra Università, che insieme alle altre due Università toscane ha come obiettivo proprio lo studio della dinamica dei sistemi costieri toscani e la conoscenza del sistema bacino fluviale-costa-mare? Non può essere la valutazione dell’impatto ambientale della costruenda Darsena Europa, un’occasione per dotare la nostra Università di investimenti idonei a implementare le risorse informatiche e matematiche per condurre gli studi di modellazione “virtuale”? Ed ancora: perché per le simulazioni “in vasca” dell’erosione dobbiamo andare all’Università di Bari e invece non utilizziamo le acque del canale dei Navicelli e l’abbandonato stabilimento ex Siticem di via la Vettola?

Ma è indispensabile che le amministrazioni comunali e regionali diano poi seguito alle risultanze dei numerosi studi esistenti sull’erosione costiera pisana, diversi dei quali da loro stesse  commissionate: nel 2003 l’amministrazione di Pisa commissionò all’Università di Firenze gli studi sull’”erosione” e altri  nel 2016 furono commissionati anche dalla Provincia al proprio Servizio difesa del suolo; ed ancora nel 2012 per il “cuneo salino” il Comune curò una collana scientifica (M.V.Civita e M.Redini) con l’università di Pisa  e il Politecnico di Torino.

Per Associazione degli Amici di Pisa-

Dr. Franco Ferraro