AMICI DI PISA. I GRANDI PERICOLI DELLA DARSENA EUROPA DI LIVORNO

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Pisa, 29 Giugno 2020

Oggetto: Darsena Europa e inquinamento

Quando su una costa sabbiosa, per esempio il litorale pisano, fra l’altro parte integrante del Parco Naturale Regionale di San Rossore, vengono costruite delle infrastrutture portuali si provocano alterazioni alle correnti marine tali da provocare danni irreversibili agli arenili. Così è stato a Marina di Pisa quando a metà del 1800 sono state costruite le dighe livornesi della Vegliaia e Curvilinea, così è ora al Calambrone quando, dopo la costruzione delle due dighe lunghe poche centinaia di metri alla foce del fiume omonimo. Cosa succederà un domani quando sarà costruita la diga di 1500 metri della Darsena Europa?

Intanto il danno paesaggistico con le mega portacontainers lunghe 400 metri alte 70 e larghe 60 che offuscheranno letteralmente la visuale dell’isola d’Elba verso sud. Poi l’inquinamento biologico causato dalla invasione di specie aliene contenute nelle acque di zavorra delle navi necessarie alla linea di galleggiamento delle stesse, acque prelevate nei porti orientali di partenza. Infatti nelle acque di Marina di Pisa è stata rilevata la presenza dell’alga Ostreopsis cf. Ovata, una dinoficea bentonica potenzialmente tossica tipica dei mari tropicali. Essa produce tossine come la palitossina (PLTX) causa di bio intossicazione para influenzale nell’uomo e mortalità nelle comunità betoniche marine. Avremo anche forte inquinamento dell’aria dovuto ai fumi delle navi le quali, nel loro complesso, rappresentano il 2,7% delle emissioni totali di anidride carbonica nel mondo.
Inoltre i fanghi degli escavi dei fondali portuali fino a 16/18 metri di profondità verranno sversati sia in mare aperto che sulle spiagge del Calambrone favorendo sporcizia e possibile inquinamento?
L’arretramento della spiaggia provocherà l’ingresso del cuneo marino in terraferma favorendo la salinizzazione dei terreni agricoli di Coltano con danni all’agricoltura. Danni fisici, ambientali e forte inquinamento sul litorale pisano possibilmente causati dalla Darsena Europa, opera faraonica molto probabilmente inutile vista la perdurante stagnazione economica mondiale già prima della pandemia e il forte rischio di marginalizzazione del Mediterraneo per la nuova rotta polare artica dovuta allo scioglimento dei ghiacci e il fortissimo sviluppo dei collegamenti ferroviari Cina Europa che impiegano metà tempo rispetto alle navi.
Gli “Amici di Pisa” da tempo richiedono agli amministratori pubblici di valutare queste possibilità e di finanziare studi professionali, super partes, affinché si possa avere una obiettiva valutazione degli eventuali danni sopra descritti.

Presidente “Associazione degli Amici di Pisa “– Franco Ferraro