la Pisanità onora la Seconda Repubblica Pisana: chi risponde presente?

Pisa, martedì 8 Novembre 2016, 2017 in stile pisano

COMUNICATO STAMPA

LA PISANITA’ ONORA IL 9 NOVEMBRE 1494

Gli “Amici di Pisa”

ricordano (domani) la nascita della Seconda Repubblica Pisana.

L’appello ai Pisani di oggi a perseguire lo sviluppo e la promozione del territorio.

“L’Associazione degli “Amici di Pisa” ricorda tutti i Pisani e le Pisane della Città e della Provincia che insorsero e lottarono contro Firenze e vari Stati italiani ed europei per liberare dall’oppressione fiorentina, la Repubblica Pisana: quella resistenza fu talmente eroica che i pisani vennero definiti “la gloria e l’onor degl’Italiani” ed il conseguente periodo di libertà, durato quindici anni, è passato alla Storia come “Seconda Repubblica Pisana”.

Il 9 novembre 1494, data dell’insurrezione, paragonabile all’ attuale 25 aprile per il senso di liberazione che pervase gli animi dei nostri antenati, è festeggiato dalle tre Associazioni Pisane le quali si auspicano che diventi un appuntamento fisso per chi ama Pisa e la sua storia, che diventi anche un momento di rappresentazione storica cittadina volto a informare gli abitanti di Pisa e Provincia.

Nel 1494 Carlo VIII Re di Francia giunse in Italia per conquistare il Meridione, sul quale vantava diritti di successione: il viaggio di ritorno poteva essere insidioso e denso di pericoli, quindi il re francese pensò di farsi degli alleati durante il viaggio d’andata.

La sera dell’’8 novembre il Re venne ricevuto a Pisa nel palazzo Giuli Rosselmini Gualandi, sul Lungarno Gambacorti (recentemente restaurato e chiamato commercialmente “Palazzo Blu”), allora di proprietà di Giovanni Bernardino Dell’Agnello. La tradizione orale ci narra che dopo il ricevimento prese la parola una bellissima ragazza vicarese, Loisa Del Lante, la quale convinse, con un accorato appello, il Re a restituire la libertà alla Repubblica Pisana.

Leggenda o verità, Pisa venne liberata e la gioia dei pisani fu incontenibile. I fiorentini, che occupavano la città alfea dal 1406, vennero cacciati violentemente e tutto il contado pisano si ribellò: Buti, Vecchiano, Ripafratta e tutta la Valdiserchio, Vicopisano, Cascina, Calcinaia, Bientina e Calci, i castelli di Lari, Cevoli, Guardistallo, Palaia, Ponsacco, Peccioli, Riparbella, Lorenzana, Santa Luce, Usigliano, Morrona, Terricciola, Chianni, Soiana e molti altri castelli pisani che oggi formano le Province di Pisa e di Livorno.

Seguirono 15 anni di guerre, massacri, deportazioni: a Pisa affluirono nel 1499 molti abitanti della Provincia, che insieme ai cittadini resistettero eroicamente alla fame, alle cannonate e alla conseguente carestia. Ma alla fine non restò che la resa, firmata nel maggio del 1509. I pisani prigionieri vennero rilasciati e i fiorentini rientrarono in Pisa l’8 giugno, ponendo fine alla Seconda Repubblica Pisana ma concedendo l’onore delle armi agli eroici cittadini alfei.

In conclusione, questa guerra impartì una dura lezione a Firenze, sia dal punto di vista militare sia soprattutto a livello di diplomazia italiana ed europea. Enormi furono gli sforzi economici ma soprattutto la perdita di vite umane che Firenze fu costretta a subire per la rioccupazione di Pisa e del suo territorio, e numerosissime le umiliazioni per le sconfitte inflitte loro dagli indomiti Pisani.

Nel corso di questa guerra i fiorentini distrussero la maggior parte delle fortificazioni militari e gran parte dell’arredo urbano di Pisa e di molti paesi del territorio, come Calci, Buti, Ponsacco e molti altri.

Tanti pisani lasciarono la città, preferendo “ire sparsi per lo mondo prima di soggiacere a Firenze”, ma anche la Repubblica Fiorentina, indebolita da questa guerra, trovò la sua fine nel 1530 grazie all’avvento al potere dei Medici, che dettero vita al Granducato di Toscana.

A ricordo di questa data così rilevante per la nostra storia, lanciamo un appello ai Popoli di Pisa e della sua amata Provincia affinché espongano il giorno 9 novembre ai balconi e alle finestre delle proprie abitazioni la bandiera pisana e quella del proprio Comune e di seguire con passione e affetto le vicende di Pisa e della sua Provincia che tanto viene dimenticata, al di là di facili promesse elettoralistiche, dalle azioni di sviluppo, di sostegno e finanziamento, in particolare delle opere pubbliche e di rilancio di un territorio al limite dello stremo. La storia è ciclica, identiche le dinamiche: basta accontentarsi delle mutate crudeltà ? No, Pisa, baricentro della Toscana Costiera, merita molto, molto di più: chi alza la mano e dice presente?

IL PRESIDENTE  

(DR. FRANCO FERRARO)




Venerdì 11.11 ore 17. Paola Pisani parla di Matilde Calandrini

Venerdì 11 Novembre  2016  ( 2017 S.P. ) ore 17

presso la sede sociale sita in Pisa, via Pietro Gori n. 17

già via San Giovannino, traversa di Via S. Martino- Quartiere Kinzica-

la professoressa PAOLA  PISANI 

presenterà :

“ MATILDE CALANDRINI, PIONIERA DELL’ ISTRUZIONE FEMMINILE, PER LO SVILUPPO DELL’INTELLETTO E DEL CUORE ”

 

               La S.V. è gentilmente invitata




Venerdì 11.11 ore 17. Paola Pisani parla di Matilde Calandrini

Venerdì 11 Novembre  2016  ( 2017 S.P. ) ore 17

presso la sede sociale sita in Pisa, via Pietro Gori n. 17

già via San Giovannino, traversa di Via S. Martino- Quartiere Kinzica 

la professoressa PAOLA  PISANI 

presenterà :

“ MATILDE CALANDRINI, PIONIERA DELL’ ISTRUZIONE FEMMINILE, PER LO SVILUPPO DELL’INTELLETTO E DEL CUORE ”

 

               La S.V. è gentilmente invitata




Venerdì 4.11 ore 17, torna il Prof. Mallegni sull’atleta di Taranto

RIPROPONIAMO LA CONFERENZA DEL PROF. MALLEGNI, ANNULLATA LO SCORSO 14.10 CAUSA MALTEMPO PER IL:

Venerdì 4  Novembre 2016  ( 2017 S.P. ) ore 17

presso la sede sociale sita in Pisa, via Pietro Gori n. 17

già via San Giovannino, traversa di Via S. Martino- Quartiere Kinzica 

il professor  FRANCESCO  MALLEGNI  ci intratterrà su:

“ Le vittorie dell’atleta di Taranto alle Panatenaiche di Atene – prima metà del V° secolo A.C.” 

               La S.V. è gentilmente invitata

 




Martedì 25.10: in Cattedrale, “Protege Virgo Pisas”

Pisa, domenica 23 Ottobre 2016, 2017 in stile pisano 

25 OTTOBRE, FESTA DELLA MADONNA DI SOTTO GLI ORGANI.

SI RINNOVA UNA RICORRENZA CARA AI PISANI TRA STORIA, ARTE E FEDE

“Il prossimo martedì, 25 Ottobre, la Chiesa Pisana rinnoverà la festa della Madonna di Sotto gli Organi. È una delle Feste Maggiori della nostra Cattedrale (insieme a Natale, Epifania, Pasqua, Pentecoste, Corpus Domini, San Ranieri e Assunta) ed è tradizionalmente considerata la Festa del Capitolo della Chiesa Primaziale alfea. Si celebra appunto il 25 ottobre ed è preceduta, come altre ricorrenze, da un Triduo di preparazione. La Sacra Immagine che ha dato origine a questo culto è conservata in Duomo, alla sinistra del Presbiterio, sotto uno dei grandi complessi organistici, da cui il nome popolare. Veneratissima dai Pisani nel corso dei secoli, tale immagine sembra provenire da Lombrìci, antico castello della Lucchesia appartenente ai nobili pisani Caetani. Attribuita a Berlinghiero di Melanese, di scuola bizantina, secondo la leggenda sarebbe stata prelevata nel 1226 dai soldati alfei e portata in patria per salvarla da un incendio o da possibili saccheggi da parte dei lucchesi. Un’altra versione narra di una fanciulla che trasse in salvo il dipinto per sottrarlo alla furia dei saraceni che avevano attaccato la costa in una delle loro consuete scorrerie. La ragazza incontrò dei soldati pisani che pattugliavano il territorio e spaventata si rifugiò in cima a una torre da cui si gettò in preda al terrore, restando però miracolosamente incolume insieme alla sacra immagine. I soldati la portarono al sicuro, recando poi in Duomo il prezioso dipinto. In esso è rappresentata la Vergine col Bambino, secondo la classica iconografia dell’Hodighitria (“Colei che indica la via”), con la particolarità che il Bambino poggia sul braccio destro della Madre e tiene nella mano sinistra non il consueto rotulo ma un libro aperto con un passo del Vangelo di Giovanni scritto in greco. La data scelta per questo culto è dovuta ad un evento tragico: lo spaventoso incendio che semi distrusse la Primaziale il 25 ottobre 1595. Purtroppo gran parte delle opere d’arte ivi conservate andò persa, comprese le porte bronzee di Bonanno Pisano che impreziosivano la facciata (sopravvisse solo quella detta “di San Ranieri”, di fronte al Campanile). In tale funesta occasione si narra che un popolano, un certo Curzio Ferrini, si lanciò tra le fiamme riuscendo a trarre in salvo il prezioso dipinto. Dipinto che, nonostante la sua celebrità e la venerazione di cui era oggetto, era quasi sconosciuto alla popolazione in quanto sempre coperto da veli, che non venivano tolti neppure in occasione delle rare processioni per le vie della città. Da lì anche il suo secondo nome come “Madonna dei sette veli”. Solo alla fine del Settecento si decise di esporlo definitivamente alla vista e all’adorazione dei pisani, una volta restaurato dal pittore alfeo Giovan Battista Tempesti.

Invocata e ringraziata nei secoli, in occasione di guerre, pestilenze, carestie, terremoti, alluvioni, la Sacra Immagine evidenzia tutto il fervore del Popolo Pisano che già alla Vergine aveva dedicato la Cattedrale, eleggendola Patrona della città, e che tutt’ora a Lei si rivolge con l’invocazione latina “Pròtege, Virgo, Pisas!”.

Fonti: Mirabilia Italiae, “Il Duomo di Pisa;

Sac. Renato Cappelli, “La Madonna di Sotto gli Organi che si venera nel Duomo

IL PRESIDENTE

(Dr Franco Ferraro)




Superperetola e Darsena Europa. Doppioni per il tornaconto politico?

Pisa, Sabato 15 Ottobre 2016, 2017 in stile pisano
 
SUPERPERETOLA E PIATTAFORMA EUROPA A LIVORNO, STESSO GIGANTISMO, STESSA INUTILITA’, STESSI GRAVI RISCHI AMBIENTALI.
IL LITORALE PISANO COME LA PIANA DI SESTO.
 
Gli “Amici di Pisa” domandano alla politica locale e regionale: super Peretola e Darsena Europa, doppioni costosissimi di Pisa e Piombino  sono utili solo al tornaconto politico ?
 
“Gentile Assessore Zambito, in occasione del convegno organizzato al Calambrone dagli ADP nell’ottobre del 2015  riguardo  le problematiche ambientali causate dall’ampliamento a mare del nuovo porto di Livorno con il progetto denominato “Piattaforma Europa” Lei assicurò che il Comune di Pisa, attraverso il suo assessorato, avrebbe monitorato in continuazione la situazione ambientale. Fors’anche con studi appropriati di settore? Dobbiamo constatare nostro malgrado che a distanza di un anno esatto, nonostante diverse sollecitazioni, niente di tutto ciò è stato fatto o portato a conoscenza dell’opinione pubblica.   Ci preoccupa il silenzio dell’amministrazione comunale pisana e regionale su tale argomento e sulle sue conseguenze per la linea di costa.
  Tutti noi italiani siamo a conoscenza del triste fenomeno dell’erosione delle coste, soprattutto sabbiose, che sta deturpando il paesaggio italiano.  Il porto di Livorno , così come Ravenna e Venezia,  insiste su una costa sabbiosa con fondali bassissimi, anche solo 5 metri,  per la conformazione particolare del fondo marino della nostra costa.   Ogni minima costruzione  porta alterazioni nel corso delle correnti con relative devastazione sia a monte che a valle di tali costruzioni. L’ing. Livio Borghi aveva quantificato, già nel gennaio/febbraio 1970 e riportati anche all’interno della rassegna stampa del Comune di Pisa,  i metri cubi di sabbia portati via dalla spiaggia di Tirrenia ogni volta che al porto di  Livorno è stata costruita una diga  marina e per questi motivi il porto di Livorno è quello meno indicato per  realizzare ampliamenti a mare.
A Livorno confidano in tale opera faraonica per  intercettare sempre nuovi traffici:  ma ogni sindaco delle 20  città portuali italiane   ha tale aspirazione. Ma una cosa sono le aspirazioni individuali, un’altra  le reali necessità dell’economia nazionale. E difatti è notizia di pochi  giorni fa della denuncia nientemeno che della Corte dei Conti Europea sui finanziamenti comunitari a strutture portuali doppioni  e quindi inutili, con riferimento specifico all’Italia dover i 20 porti commerciali movimentano  in totale la metà o poco più dei containers movimentati dalla sola città di Amburgo. Questo significa che in Italia ci sono troppi porti ed è essudo finanziarli tutti, maggiormente ad ogni necessità elettorale.
In Toscana esiste già un porto con i fondali a – 20 metri, Piombino, che dista solo  70 km da Livorno. Ci sono altri porti con i fondali profondi già in attività e per tutti non c’è lavoro a sufficienza.  Non si può continuare a spendere soldi per  inutili doppioni infrastrutturali.
 A Livorno come a Peretola, dove sarebbe bastato allungare la pista attuale interrando pochi metri di autostrada e collegare meglio Firenze con il treno a Pisa. I segnali lanciati dall’economia mondiale non sono affatto rassicuranti, per cui c’è il fondato rischio di costruire cattedrali nel deserto.  Che per di più danneggiano e peggiorano la qualità della vita a chi abita nei pressi: a Peretola è il caso della Piana di Sesto, a Livorno è la linea di Costa del Litorale Pisano che potrebbe essere erosa in modo ancora più irreparabile, Parco Naturale in primis.  Pertanto chiediamo che l’amministrazione comunale pisana, i consiglieri regionali eletti nel collegio di Pisa, gli onorevole ed i senatori, ma in particolar modo nella Sua persona di assessore competente del settore, di attivarsi per commissionare seri e approfonditi studi sui danni ambientali causati dalla costruzione di una infrastruttura in ambiente marino sabbioso  (meglio paragonandole a quelle già effettuate nei decenni scorsi a Livorno)  a tecnici super partes affinché venga espresso un giudizio vero non influenzato da interessi di parte. Tenendo di conto  che sono già pronti  i 20.000 € necessari per finanziare tale studio,   nell’ottica quindi di  salvaguardare la Costa Pisana che già ha subito devastazioni  ingenti e  di rispettare i cittadini che con il loro voto hanno riposto la propria  fiducia  in questa amministrazione.”
Il Presidente
(Dr Franco Ferraro)



Venerdì 14.10 ore 17. prtof. Mallegni e l’atleta di Taranto

Venerdì 14  Ottobre 2016  ( 2017 S.P. ) ore 17

presso la sede sociale sita in Pisa, via Pietro Gori n. 17

già via San Giovannino, traversa di Via S. Martino- Quartiere Kinzica

il professor  FRANCESCO  MALLEGNI  ci intratterrà su:

“ Le vittorie dell’atleta di Taranto alle Panatenaiche di Atene – prima metà del V° secolo A.C. “

 

               La S.V. è gentilmente invitata




Venerdì 14.10 ore 17. Prof. Mallegni e l’atleta di Taranto

Venerdì 14  Ottobre 2016  ( 2017 S.P. ) ore 17

presso la sede sociale sita in Pisa, via Pietro Gori n. 17

già via San Giovannino, traversa di Via S. Martino- Quartiere Kinzica

il professor  FRANCESCO  MALLEGNI  ci intratterrà su:

“ Le vittorie dell’atleta di Taranto alle Panatenaiche di Atene – prima metà del V° secolo A.C. “

 

               La S.V. è gentilmente invitata




AdP: come finanziare la Tangenziale Nord Est

Pisa, Mercoledì 12 Ottobre 2016- 2017 stile pisano

Oggetto: Come finanziare la Tangenziale di Nord/Est

            Gli “ Amici di Pisa “ apprendono che le commissioni di urbanistica dei comuni di Pisa e San Giuliano Terme hanno discusso sul progetto per la viabilità di Nord/Est e rilevano che alcuni politici ancora negano la necessità di una tangenziale, cosa di cui si sono già  muniti anche altri comuni della provincia, perché evidentemente non sono a conoscenza o fanno finta di non conoscere il caos del traffico, specialmente nelle ore di punta che c’è nella zona EST della città. L’assessore Zambito in tale occasione ha giustamente fatto presente che in un accordo di programma del Marzo del 2005 tale nuova viabilità era già prevista a seguito del trasferimento dell’ ospedale di S. Chiara a Cisanello e sarebbe da aggiungere che in questi 11 anni la città si è ulteriormente sviluppata proprio in quel quartiere ove si sono trasferite anche attività commerciali ed uffici prima ubicati nel centro storico. Chi si oppone a questo progetto, pensando che si debba utilizzare solo i mezzi pubblici o le biciclette per trasferirsi per esempio da Madonna dell’ Acqua a Cisanello, si fa forte del fatto che attualmente non ci sono fondi sufficienti per iniziare a costruire almeno il primo lotto di lavoro fino ai Passi; ma così non é. Infatti, sempre facendo riferimento al suddetto “ Accordo di programma” nel punto 4.4 che tratta della finanziabilità dell’opera – la spesa prevista era appunto di circa 69 mil. di Euri – prevedeva: “ LA REGIONE TOSCANA, LA PROVINCIA DI PISA ED IL COMUNE DI PISA SI IMPEGNANO A FINANZIARE L’OPERA, SE FOSSE NECESSARIO, ANCHE CON LE ENTRATE STRAORDINARIE COME QUELLE DERIVANTI DAL PROCESSO DI VALORIZZAZIONE E PRIVATIZZAZIONE DELLA SOCIETA’ AEROPORTI TOSCANI “. Poichè, da informazioni non ufficiali ma da fonte certa, la Regione Toscana, con la vendita della azioni SAT ha ottenuto circa 35 mil. di Euri, i cittadini si chiedono prima di tutto dove sono andati a finire tutti questi soldi e se sono stati accantonati perché intanto non si incominciano ad eseguire i primi lotti di lavoro per la tangenziale di N/E




AdP: il CTP4 non aiuta i terremotati

Spett. li  Redazioni Locali Regionali, Nazionali

 Pisa, Giovedì 6 Ottobre 2016, 2017 in stile pisano

Oggetto:   Il CTP4 non aiuta i terremotati

                    L’Associazione Amici di Pisa, in collaborazione con il Club 46, il Comitato Piccoli Azionisti di Toscana Aeroporti e la Croce Rossa Italiana(CRI), il Circolo Marina Militare ha organizzato una cena a favore dei terremotati di Amatrice. Gli organizzatori, consegnando i fondi raccolti alla CRI, hanno lamentato la difficoltà riscontrata nel pubblicizzare l’evento, in quanto, contrariamente a quanto promesso dal Presidente del Consiglio Territoriale di Partecipazione (CTP)4, la sua Responsabile Territoriale, referente del sito web comunale, ha negato tale collaborazione, poiché l’evento era promosso da Associazioni private. La CRI  ha obiettato che, in tal modo, il CTP4 ha invece boicottato l’iniziativa promossa da 6 Comuni dell’area pisana  che spronano le Associazioni territoriali ad organizzare eventi benefici, per poter realizzare un progetto condiviso, d’area pisana, ad Amatrice. Il CTP4, avrebbe dovuto invece favorire la partecipazione dei cittadini a tale iniziativa di carattere sociale, per cui, non solo ha dimostrato poca sensibilità verso i terremotati, non partecipando all’evento, ma boicottandolo ha fatto addirittura uno sgarbo istituzionale alla coalizione di governo della città, visto lo spendersi in prima persona del Vice Sindaco Ghezzi, insieme a 5 Sindaci del territorio pisano. Lo sgarbo è ancor più grave, in quanto, su iniziativa del suo Presidente, il CTP4, contemporaneamente  pubblicizza eventi  di altre Associazioni Private, sul Referendum, le cui finalità politiche dovrebbero coinvolgere i CTP,  meno di quelle umanitarie. Peccato che per i suoi problemi gestionali, il CTP4, non potrà firmare alcun mattone di Amatrice.             

                                                    

                                dott. Franco Ferraro

( presidente “ Associazione degli Amici di Pisa )