Aeroporto. Pisa e le lenticchie di Esaù

Spett. li  Redazioni Locali, Regionali, Nazionali

 Pisa, 27  Novembre  2015                                                

                            PISA e le lenticchie di Esaù

Nell’ultima seduta del Consiglio Regionale, il Governatore Rossi ha perseverato nel gestire male il Progetto Peretola delegando pilatescamente il governo del suo territorio a decisioni romane ed ad un Osservatorio Ambientale che, in corso d’opera, dovrebbe concorrere a superare tutti i problemi  sollevati dai suoi stessi uffici tecnici, che hanno bollato il “Progetto CRITICO-INCOMPATIBILE”. L’arroganza gestionale dell’intera vicenda del Polo Aeroportuale Toscano, l’ha visto più volte smentire se stesso. Il paletto invalicabile dei 2000m della pista di Peretola, da lui fatto approvare nel PIT, sotto la minaccia del “tutti a casa”, è sparito. Pochi giorni fa aveva minacciato di ritirare il PIT se fosse passata l’ipotesi dell’allungamento della pista a 2400m. Ora li giudica compatibili.

 Gli ricordiamo che la tutela del Parco della Piana è indipendente dalla realizzazione della pista, anzi è favorita dalla sua assenza. Bisogna riconoscergli le notevoli abilità d’Azzeccagarbugli, con cui ha compattato il suo partito ed anche i consiglieri pisani che hanno dimenticato le promesse elettorali ed il suo motto pontederese:” Al gatto ingordo si strozzò il gozzo”. Rispondere: “ Candidatevi” alle osservazioni sollevate dalla popolazione interessata, che dopo la fusione ingloba anche i pisani, proprio perché la UE identifica in tale popolazione, a cui riconosce  il diritto  partecipativo all’iter progettuale, quella interessata dagli effetti diretti ed indiretti del progetto, è segno, oltre che di debolezza, di arroganza, visto che ha più volte negato il dibattito pubblico,  riconosciuto anche dalla sua Legge R46/13, da lui additata come “modello Toscano da esportazione nazionale”.

 A tale incoerenza si aggiungono gli slogan telecomandati di Mazzeo, che ancora inebriato dai voti regalatigli dal partito continua ad offendere i pisani accusandoli di campanilismo. Non è colpa dei suoi concittadini se lui non capisce che le osservazioni dei suoi tecnici  bocciano completamente il progetto sia nella versione 2000m che 2400m. Legga le dichiarazioni dell’ex Presidente ENAC A. Roma che certificano come il campanilismo fiorentino abbia da sempre boicottato lo sviluppo del Galilei.

 I pisani devono sapere che già ora in 2 ore e 14 minuti un fiorentino può raggiungere Fiumicino e volare in tutto il mondo. A breve con l’Alta velocità vi si arriverà in circa 1 ora. Vale la pena spendere oltre gli attuali 365 Mil più Iva, quelli di 210 ettari d’espropri e l’indennizzo dei 100 Mil. richiesti da Unipol per la mancata lottizzazione di Castello? Nel momento in cui il governo stanzia 1 Miliardo per la cultura, la espropria dei terreni già programmati per lo sviluppo dell’Università, finalizzando l’intervento a procurare utili ad una Società privata.

 Filippeschi dovrebbe scusarsi con i pisani per aver votato a favore della fusione, condizionato dalle furbate fiorentine, ora che ha scoperto che le garanzie richieste erano bufale che non ci hanno mai convinto. Non abbocchi allo specchietto delle allodole del tavolo dell’Accordo di Programma per la realizzazione della tangenziale, già prevista e dovuta con la vendita delle azioni regionali SAT o per la velocizzazione della linea ferroviaria PI-FI, non ottenuta  con la gestione del livornese Elia, interessato territorialmente, ma ormai dimissionato; velocizzazione, che con la Superperetola servirà solo a portare i pisani a Firenze. Tale tavolo servirà a preparare il pranzo di Natale a Rossi e solo il piatto augurale di lenticchie a Pisa, dovutole per la vendita della primogenitura, come fece Esaù con Giacobbe.

 Ricordiamo il monito inascoltato dell’ex Pres. del Consiglio Regionale Alberto MONACI:” La unificazione dei 2 Aeroporti..alla fine ha vinto chi voleva la pista da 2400m e fondere le 2 Società aeroportuali. Temo che la fusione non stimoli la competizione ma attivi il controllo. Fossi stato un politico pisano mi sarei opposto con tutte le mie forze fino a sdraiarmi per protesta sulla pista “.  Parole Sacrosante.

 

Gianni Conzadori ( presidente Comitato Piccoli azionisti Toscana Aeroporti )

Franco  Ferraro    ( presidente Associazione degli Amici di Pisa )




Biblioteca Provinciale da salvare: intervenga il Sindaco

Pisa, mercoledì 18 Novembre 2015, 2016 in stile pisano

COMUNICATO STAMPA

SULLA CHIUSURA DELLA BIBLIOTECA PROVINCIALE:

Intervengono anche gli “Amici di Pisa” con una mesta considerazione: ora si capisce perché comeCapitale della Cultura ci sia Mantova al posto di Pisa !.

La patetica, inutile scusa dei nuovi tagli del Governo di turno -pur evidenti- denuda anni di oggettiva mancanza di “governo della Cultura Pisana”, di prospettive, di politiche culturali che finisce per erodere le conoscenze e il territorio pisano.

Ma a Mantova, come faranno mai con la Cultura, si chiedono gli “Amici”.

“Da più parti si levano forti commenti e giusti disappunti circa la chiusura a fine anno, della Biblioteca Provinciale presso il Liceo  “Concetto Marchesi”; gli “Amici di Pisa” non possono ignorarli, forti del fatto che i libri, le riviste contemporanee, le raccolte lì contenute rappresentano sempre e comunque una disponibilità di patrimonio di conoscenze pisane che sono a disposizione di studiosi, universitari, liceali, dei ricercatori storici, della cittadinanza tutta che deve continuare ad essere fruibile da tutti, senza vincoli o eccezioni di sorta. Perciò invitiamo il Sindaco e Presidente della Provincia di Pisa Marco Filippeschi ad adoperarsi per una nuova sede. Intendiamoci: il complesso “Concetto Marchesi” deve essere finalmente demolito e ricostruito con i più moderni criteri di risparmio energetico, anche attingendo ad esercizi stilistici e linee supermoderne, poiché il contesto lo consente. E nel progetto prevedere l’estensione di spazi per la Biblioteca Provinciale. In attesa che ciò avvenga, chiediamo che detta Biblioteca non venga dispersa o peggio data in concessione a chicchessia o ad associazione affine alla politica ma subito riaperta  in altri luoghi di proprietà pubblica. L’accesso deve essere garantito dallo Stato nelle sue ramificazioni amministrative: in questo caso dal Comune di Pisa o dalle Università. Purtroppo questa vicenda fa il paio -anzi, il totale!- con altre gravissime criticità culturali in essere a Pisa che le fanno perdere qualità unito ad un sistema museale vicino all’abisso (tranne la Fondazione Pisa e l’Opera della Primaziale è evidente): dalla chiusura per lavori della Biblioteca della Sapienza, all’incredibile messa in liquidazione dell’ EnteDomus Galileiana che tutto il mondo ci invidia (comunque aperta su appuntamento grazie ad una cooperativa che opera in un contesto di gravissime difficoltà generali), alla chiusura da altre due anni della Domus Mazziniana che, tra l’altro, con la ristrutturazione del 2010 non riesce più a contenere ciò che era lì giacente, all’Università di Pisa costretta ad accatastare i libri in un deposito, con il tanto celebrato Centro SMS che non si riesce a valorizzare, con le centinaia di reperti archeologici dell’ex Istituto Gentili allocati chissà dove, al museo delle Antiche Navi di Pisa, a quello auspicato sulla Storia ed evoluzione di Pisa, a quello del Gioco del Ponte, ecco che tutto ciò legittima e giustifica nel suo complesso la scelta di Mantova (città sì importante, ma mai quanto Pisa!)  a Capitale Italiana della Cultura. Anche a Mantova hanno a che fare con i tagli del governo “cattivo” di turno.

 Pisa non fa nulla, salvo estemporanee promesse sotto elezioni, per migliorare la situazione. Anche in questo caso, come per la vicenda aeroporti, Pisa controlla e gestisce molto bene il proprio potere che, guarda caso non accompagna i bisogni collettivi. Parafrasando e ribaltando una celebre citazione positiva dello scrittore tedesco Rudolf Borchardt ci chiediamo: dove sarebbe successo tutto ciò se non a Pisa ? ”

IL PRESIDENTE

(Dr Franco Ferraro)




Venerdì 20.11 ore 17. Mallegni e il Cavaliere del Castello di Gragnola

Venerdì 20 Novembre 2015  -2016 S.P.- ore 17
 
presso la sede sociale sita in Pisa, via Pietro Gori n. 17
 già via San Giovannino traversa di via San Martino- Quartiere Kinzica
 
il direttore scientifico del Museo Archeologico e dell’Uomo “Alberto Blanc” di Viareggio
 
professor FRANCESCO   MALLEGNI
 
presenterà:
 
“ Il Cavaliere del Castello di Gragnola a Fivizzano: anatomia di un delitto”
 
               La S.V. è gentilmente invitata



I convegni degli Amici di Pisa e dei Piccoli Azionisti TA

Pisa, giovedì 12 Novembre  2015, 2016 in stile pisano

 Comunicato Stampa

 Il Comitato  “Piccoli  Azionisti  di T.A“ e gli “Amici di Pisa“ hanno organizzato il 7 Novembre un Convegno su:

 “ Peretola, Darsena Europa (DE), Cittadini ed Istituzioni”

 a seguito del successo del precedente Convegno organizzato il 24 Ottobre a Calambrone, in collaborazione con Confcommercio Conflitorale su:

“Darsena Europa-tra prospettive di sviluppo e rischi d’impatto ambientale”.

            Nei convegni è emerso che per realizzare la DE s’ipotizza una spesa di 750/1200 milioni di E., prevalentemente coperta da denaro pubblico, per cui diventa indispensabile stabilire oggettivamente il rapporto costo/benefici, effetti diretti/indiretti, onde evitare l’erosione del litorale pisano.

L’oggettività di tali valutazioni, alla luce degli errori istituzionali verificatisi durante il percorso di costituzione del Polo Aeronautico Toscano, potrà essere garantita esclusivamente da un’Authority Indipendente. Il 2° Convegno ha permesso di aggiornare l’evoluzione della vicenda aeroportuale toscana, che vede pericolosamente confermare il timore da sempre avuto sul depotenziamento dell’attività del Galilei. A seguito delle documentazioni pubblicate da Toscana Aeroporti (TA) nello Stand fiorentino di Piazza Repubblica, basate esclusivamente sulla nuova pista di PERETOLA da 2400m, delle analoghe conseguenti aperture della Regione, per bocca dell’Assessore ai Trasporti Ceccarelli, confermate dalle odierne dichiarazioni di Rossi a voler comunque costruire la nuova pista, nei termini proposti da ENAC, nonostante la completa bocciatura del progetto da parte dei suoi tecnici ed alla luce anche delle  dichiarazioni del Direttore Commerciale Ryanair O’Brein, sulla convenienza della Compagnia a trasferire  voli su Firenze, con la pista più lunga e della preannunciata apertura di un procedimento d’infrazione di norme comunitarie, per lo strapotere di Riggio, a danno dell’Authority Indipendente , nonché dell’accusa dell’Università fiorentina nei confronti di TA, di aver gravemente sottovalutato il RISCHIO CATASTROFE AEREA, il “ CPA TA “e gli  “AdP “  presenteranno domani un nuovo Esposto alle PROCURE della Repubblica e della CORTE dei CONTI.

 Con preghiera di pubblicazione; grazie.

Gianni  Conzadori  ( presidente  Comitato Piccoli Azionisti  T.A. )

Franco  Ferraro  ( presidente “ Associazione degli Amici di Pisa “ )




Logistica ferroviaria: no a micro-localismi, sì al terzo binario sulla FI-PI-LI

Pisa, martedì 10 Novembre 2015, 2016 in stile pisano

COMUNICATO STAMPA

LOGISTICA FERROVIARIA: NO A MICRO-LOCALISMI,

PER IL BENE DI TUTTI, SI’ AL TERZO BINARIO FS SULLA FI-PI-LI.

 

Gli “Amici di Pisa” insistono: nessuno tiri l’acqua al proprio mulino,

seccando quello del vicino. Uniamoci per il bene comune, l’Area Vasta.

Gentili Autorità in indirizzo,

            abbiamo potuto osservare il recente incontro tra il Viceministro alle Infrastrutture On. Riccardo Nencini e le realtà del territorio della Valdera finalizzato ad un progetto di realizzazione di un binario merci tra Pontedera e il Porto di Livorno lungo lo Scolmatore.

            Non ci è sembrato che si sia parlato in quella sede anche di Pisa ma anzi, la realtà ferroviaria pisana è stata derubricata superficialmente come “..snodo ormai saturo agli sviluppi ferroviari..”.

            Siamo certi si sia trattata di un’affermazione non vera e lesiva per Pisa -perché la esclude da ogni progettualità volto al potenziamento ferroviario- e istigatrice di micro campanilismi.

            Infatti dall’incontro è emerso che si vorrebbero spendere ben 350 milioni di euro per risparmiare solo 14 km di tratta passante per Pisa: se non è follia questa, poco ci manca. Qualsiasi politico in Europa li utilizzerebbe per potenziare l’attuale linea FI-PI-LI. Ed è possibile e logico farlo. Pertanto richiamiamo l’attenzione di tutti per ricordare che un progetto del genere non sia conforme ad uno sviluppo organizzato dell’Area Vasta poiché ne esclude il suo fulcro: Pisa.

            Non possono essere ignorati, nel concetto di sviluppo di area vasta costiera di cui Pontedera fa piena parte, gli oltre 15 milioni di passeggeri/anno della Stazione di Pisa Centrale, i 5 milioni di passeggeri dell’Aeroporto Internazionale Galilei di Pisa, i due Ospedali pisani (Santa Chiara e Cisanello), le tre Università, il nascente Centro Ricambi Mondiale della Piaggio, dove hanno tutti un’unica necessità: l’interconnessione passeggeri/merci dalla costa al capoluogo regionale e viceversa lungo il suo asse portante Livorno Porto-Pisa-Pontedera-Firenze.

            E’ imbarazzante e falso pensare di poter fare a meno di Pisa nello sviluppo della mobilità su rotaia sempre più necessaria anche per l’ottimizzazione dei flussi passeggeri dell’Aeroporto Internazionale Galilei di Pisa in modo da portare questi ultimi a Firenze in 40 minuti effettivi: in questo senso i massicci investimenti pubblici e privati sul People Mover Aeroporto-Stazione sono chiari: Pisa è il vertice di una leva di trasporto ferroviario da implementare e rafforzare, non da escludere con bypass costosissimi e utili solo per alimentare bacini elettorali.

             La nostra Associazione propone che, per dare forza allo sviluppo a tutto tondo senza campanilismi ma “cum grano salis” questo lo si possa perseguire con un unico scopo: realizzare il terzo binario sulla tratta Firenze Smn- Pontedera-Pisa Centrale-Livorno Calambrone-Livorno Centrale per il bene dei fiorentini che vogliono prendere l’aeroplano a Pisa, per le merci della Valdera dirette a Livorno, per il pendolarismo dalla Costa al Capoluogo, per il trasporto locale.

Uniti si vince! Perché il terzo binario ? Per molti motivi: l’ultimo dei quali sarebbe di non ripetere l’errore fatto a suo tempo con il pessimo tracciato della superstrada FI-PI-LI, con Pisa e Livorno danneggiate con la mancanza di un raccordo veloce reciproco. In più, con un terzo binario in alta velocità, sarebbe inutile anche il paventato investimento su una nuova Peretola la quale potrebbe essere sì riammodernata sull’attuale, dando vero senso all’integrazione aeroportuale. E non ad un suo ribaltamento “tout court”.

  Livorno ha bisogno di Pisa, Pontedera di Livorno e Firenze di Pisa e tutte e tre chiudono il cerchio del vicendevole interesse a rimuovere ogni ostacolo per essere più unite ed efficienti grazie al treno. La linea FI-PI-LI è intasata, certo: con un terzo binario dedicato esclusivamente all’alta velocità passeggeri si lascerebbero di conseguenza liberi i due restanti: uno per la bassa velocità passeggeri e l’altro alle sole merci. Insomma, con un piccione si prenderebbero quattro fave: soddisfare la logistica merci pisana pontederese e livornese, quella passeggeri in alta velocità livornese-pisana-fiorentina, quella del trasporto locale.

            Certi di aver contribuito fattivamente ad una vera politica di Area Vasta, porgiamo i migliori saluti.

IL PRESIDENTE

(Dr Franco Ferraro)




Sintesi del convegno del 7.11 su Darsena Europa e Peretola

Pisa, lunedì 9 Novembre 2015, 2016 in stile pisano

Sintesi del convegno indetto dagli “Amici di Pisa” e dal “Comitato Piccoli Azionisti di Toscana Aeroporti” di sabato 7 Novembre 2015 presso la sede sociale di via Pietro Gori, 17 alle ore 10.

Dopo le interviste rilasciate all’emittente 50 Canale, il Presidente degli “Amici di Pisa” Franco Ferraro  apre i lavori del Convegno alle ore 10.30 dove tra i presenti spiccano tra gli altri, il Vice presidente vicario del Consiglio Comunale di Pisa –qui presente in veste di rappresentante di Forza Italia di Pisa-  Riccardo Buscemi e l’onorevole PD Paolo Fontanelli. Il Presidente Ferraro ricorda il recente convegno già organizzato assieme alla Confcommercio Conflitorale sull’argomento della Darsena Europa a Livorno lo scorso sabato a Calambrone al Green Park Resort. In quella circostanza, ricorda il Presidente Ferraro, è emerso ancora una volta, alla luce delle indicazioni europee, che trattasi di un’opera inutile (ci sono già Genova, La Spezia, Piombino, Savona nel litorale tirrenico) e non redditizia rispetto ai massicci soldi necessari per costruirla: si parla di oltre 1.000 milioni di euro. Una cifra che avrà ricadute relative sull’occupazione e solo significativi aumenti dello stoccaggio dei container che andranno stivati nel nuovo edificato, in concessione sessantennale a quella compagnia che comparteciperà alla spesa generale. Le osservazioni che hanno fatto in quella circostanza gli “Amici di Pisa” riguardano la sicurezza idraulica, paesaggistica e mareografica ed agli indubbi problemi di erosione costiera dell’adiacente (alla Darsena Europa) Litorale Pisano che non possono essere a priori né minimizzati né ignorati. Infatti in quel convegno, il Prof. Enzo Pranzini  dell’Università di Firenze disse che “…i modelli matematici aiutano molto lo studio….ma non possiamo prenderli sempre per buoni…”. Identica posizione, spiega il Presidente, l’abbiamo anche riguardo alla costruzione della pista di Peretola da 2000 o 2400 metri che sia a soli 70km dall’aeroporto Galilei di Pisa ed a 80 km da Bologna Borgo Panigale peraltro collegata alla città gigliata con l’alta velocità. Anche in questa circostanza, spiega il Presidente, ci sarà un mostruoso dispendio di denaro pubblico ed europeo per un’opera le cui ricadute ambientali andranno a detrimento degli abitanti della Piana di Sesto e di Prato e quelle commerciali a  Pisa, già aeroporto internazionale e porta della Toscana, quando con un raddoppio della linea ferroviaria Firenze-Pisa-Livorno si spenderebbero molti meno denari e si potrebbe portare i fiorentini al Galilei o al Porto di Livorno in un tempo di percorrenza da metropolitana di superficie.

 Successivamente prende la parola il Comandante Gianni Conzadori presidente del “Comitato Piccoli Azionisti di Toscana Aeroporti”che ricorda i numerosi ricorsi da essi stessi inviati ai vari livelli di Magistratura nazionale, locale, alle massime autorità dello Stato (compreso il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella) e comprovanti la potenziale pericolosità della nuova pista peretolina a causa di venti, fenomeni di bird-strike, nebbie e urbanizzazione: quest’ultimo aspetto aumenterà ancora con le due torri da 50 metri per il nuovo inceneritore di Case Passerini, il nuovo Stadio, la Scuola Allievi Marescialli dei Carabinieri. Anche la nuova iniziativa di installare una sala dimostrativa in un grande gazebo in Piazza della Repubblica a Firenze da parte di Toscana Aeroporti circa il progetto della nuova pista di Peretola è, secondo Conzadori, anche un segnale di grande debolezza, di difficoltà. Conzadori espone anche i rapporti tra il Ministro alle Infrastrutture Del Rio e il Direttore dell’Enac Vito Riggio, che secondo Conzadori, sono di fronte a gravi limitazioni tecniche di quest’opera.

Prende la parola Riccardo Buscemi in qualità di rappresentante di Forza Italia di Pisa.

Vogliamo dare un segnale chiaro, inizia Buscemi, sugli investimenti fatti dagli imprenditori impegnati nel rilancio del Litorale Pisano che devono essere tutelati. La città non è ancora consapevole di ciò che succede: anche in Consiglio Comunale, Forza Italia di Pisa ha chiesto un Consiglio Comunale ad hoc in merito al Progetto Darsena Europa di Livorno e dalle ricadute che ciò potrebbe avere sulla costa pisana. Questo è l’impegno politico che Forza Italia sta studiando ma siamo scettici che questa richiesta possa essere accolta e discussa in sala consiliare. Per l’aeroporto sono stato contrario all’operazione di fusione. E siamo contrari alla pista da 2400 metri: poiché non si può fare duplicazione di infrastrutture quando si cercano economie di scala con la fusione.  Ho visto il tendone in piazza della Repubblica a Firenze organizzato da Toscana Aeroporti: nello sfarzo della fiorentinità espresso in quel tendone viene pubblicizzata la sola pista da 2400 metri (e non quella approvata dalla Regione Toscana, da 2000 metri, dopo incandescenti polemiche) e, in un apposito volantino stampato di pubblicità, viene scritto da Toscana Aeroporti  che non vi sono doppioni aeroportuali con la nuova Peretola poiché a Pisa resterebbero i grandi voli internazionali. Peccato, dice Buscemi, che questa garanzia sia contenuta in un accordo pre-fusione  dalla scadenza temporale brevissima: addirittura il 2018. Quando cioè la superpista peretolina sarebbe pronta e perciò di conseguenza, disdetto ogni preaccordo dando la possibilità formale al trasferimento di attività aeroportuale.Interviene Conzadori dicendo che già l’AD di Ryanair ‘O Realy ha recentemente espresso la possibilità che la stessa compagnia aerea trasferisca a Firenze la base che ha attualmente a Pisa. Buscemi ricorda che nel dépliant distribuito da Toscana Aeroporti (e pagato anche dai Piccoli Azionisti) si nega la possibilità che si possa collegare in tempi brevi ferroviari (o navetta) Pisa con Firenze. Quindi non c’è una vera e propria informazione in questo senso, solo pro-Peretola: anche in ambito occupazionale, poiché se è vero che Toscana Aeroporti esclude licenziamenti per doppi profili professionali conseguenti la fusione tra SAT e ADF, è maggiormente vero -prosegue Buscemi- che non può essere certo escluso a priori. Con ciò, Buscemi invita a continuare l’attività fatta degli “Amici di Pisa” e del “Comitato Piccoli Azionisti” perché l’opinione pubblica  è poco informata o non lo è affatto. Su questo aspetto interviene il Presidente Ferraro ricordando che la Stampa non sta facendo il dovere di informare la gente, altrimenti certi sprechi assurdi, non verrebbero portati avanti: c’è una vera e propria crisi dell’informazione.

Prende la parola l’ onorevole Paolo Fontanelli:

“Lo sviluppo è utile quando non fa danni” attacca subito nell’intervento sia per il caso della Darsena Europa che per la pista di Peretola. C’è stata una battaglia sulla fusione aeroportuale, è stata una prima fase, pur combattuta. Il vero contendere è la costruzione della pista a Peretola: la dichiarazione di ‘O Realy è preoccupante e mette in discussione tutto. Anche se si convince Ryanair a restare a Pisa non si può escludere che altri vettori a basso costo si trasferiscano sulla nuova Peretola.  Né si possono fare patti separati con i vettori aeroportuali, poiché questi non reggerebbero alle leggi europee sulla libera concorrenza e sull’accesso al mercato. Alla Regione Toscana si sono rimangiati la parola -prosegue Fontanelli-: in particolare è grave lo sleale dietrofront dell’Amministrazione Rossi attraverso la dichiarazione dell’Assessore Ceccarelli (Infrastrutture). Si inventano -a Firenze- cose incredibili: come quella di giustificare un nuovo aeroporto per l’arrivo nel 2018 del G8 che, invece sarà spostato all’ Isola della Maddalena. Peggio che peggio giustificarlo per questo motivo: già da tempo gli statisti atterrano a Pisa (con la piena sicurezza di avere un adiacente  aeroporto militare) per poi raggiungere Firenze in superstrada. Quindi il motivo G8, non c’è, dice Fontanelli.

Interviene il socio Ing. Claudio Belli cooperatore internazionale sulle infrastrutture.

Rovesciamo i termini del contendere. Renzi da sindaco di Firenze disse che una città come Firenze doveva avere un aeroporto internazionale. Prendiamo Roma, Milano: questi hanno il collegamento assai distante dal centro con il treno veloce. Perciò la risposta pensiamola in grande negli stessi termini di Renzi: una sopraelevata sull’attuale ferrovia, con treno a lievitazione (sul modello giapponese) a 400km/h tra Pisa e Firenze che in Europa non c’è. Sicuramente costosissima: ma può competere con un grande progetto (projectposal) di Peretola così da buttarlo sull’altro piatto della bilancia della filosofia di sviluppo.  Si tratta comunque da parte dei Pisani “i minor”di bloccare i “maior” contrapponendo un altro grande progetto.

La proposta espressa dal Belli suscita un certo dibattito in sala. Interviene il Presidente ricordando che a Firenze a prescindere, voglio comunque l’aeroporto internazionale: qualsiasi idea opposta è positiva, ma l’idea fiorentina è a prescindere. Ed è proprio questo il motivo della grandissima preoccupazione in questo senso dei Pisani e dell’Associazione.

Il Sen. Fontanelli, su domanda del pubblico, interviene ricordando che l’impegno del PD dovrebbe essere quello di rispettare gli accordi presi.

Interviene Simone Lo Monaco, ricordando l’urgenza del Comune Unico dell’Area Pisana che potrebbe arginare la forza dell’Area Metropolitana Fiorentina: qui si rischia che per non essere periferia di Pisa di diventare periferia di Firenze. Sui giornali troviamo posizioni inaccettabili: sulla costa è necessaria un’aera che controbilanci Firenze e la sua megalomania che ambisce a diventare da realtà medio-grande a grande. Si assiste a una manovra di pressione mediatica e non solo verso la Regione Toscana perché crolli anche l’ultimo argine del Pit che aveva preso netta posizione sulla pista di mt.2000, su questo si caratterizza in particolar modo il Sindaco Nardella che come chi ripete cento volte una bugia per farla diventare verità, è arrivato a dire il contrario della realtà stessa affermando persino che la Regione Toscana non deve tornare indietro sulla pista da 2400 mt: cosa che come sa chi ha avuto un minimo di interesse alla questione è un rovesciamento di 360 rispetto ai fatti. Sulla Darsena Europa a Livorno–prosegue Lo Monaco-esprimo vicinanza con chi chiede garanzie sulla salvaguardia del Litorale Pisano e giustamente si sente preoccupato da un opera cosi importante e imponente. Altresì non mi sono detto pregiudizialmente contro questi investimenti e contro una visione per forza pessimistica. Tutte le analisi economiche (recenti passate e future) concordano infatti che il trasporto cargo marittimo vive una stasi per alcuni mercati che sono saturi o in via di saturazione commerciale come i primi segnali che provengono dalla Cina dimostrano, ma è altresì vero che i più importanti sviluppi saranno verso l’Africa di cui il Mediterraneo e l’Italia rappresentano il ponte naturale con l’Europa, con grandi possibilità di sviluppo per il settore del cargo navale. Inoltre c’è da sottolineare-dice Lo Monaco-che senza questi lavori i porti toscani non potrebbero competere con quelli della penisola che già hanno fondali maggiori, e che anzi occorre approfondire quali potrebbero risultare le sinergie tra Aeroporto e Porto quale strumento integrato di gestione flussi commerciali. Lo Monaco esprime poi  un concetto dai contenuti nuovi: c’è l’ esigenza di approfondire anche la possibilità che le Istituzioni abbiano e chiedano garanzie dal Committente non solo formali ma anche sostanziali (circa i problemi di erosione che potrebbero sorgere nel Litorale Pisano) attraverso grandi compagnie assicurative mondiali contro i disastri ambientali. Così da sortire un duplice effetto: quello di avere garanzie economiche in favore dei danneggiati ma soprattutto di avere un ente privato che possa -da un altro punto di interesse-al fine di stipulare la polizza assicurativa, valutare tutti gli approfondimenti dovuti relativamente al progetto della Darsena Europa di Livorno nel suo insieme.Posizione questa condivisa dal Presidente dei Piccoli Azionisti, Gianni Conzadori. Ferraro nel frattempo, viene intervistato dall’emittente Granducato Tv.

Sulla chiusura dei lavori, Franco Ferraro presidente degli “AdP” ribadisce l’importanza di migliorare e veicolare al meglio le informazioni circa i doppioni che verrebbero finanziati con i soldi pubblici e di continuare ad insistere in merito.

Alle ore 12.15 il Convegno termina.

IL PRESIDENTE DEGLI AMICI DI PISA
(Dr Franco Ferraro)
 
IL PRESIDENTE DEL COMITATO PICCOLI AZIONISTI DI TOSCANA AEROPORTI
(Com.te Gianni Conzadori)



Venerdì 13.11 ore 17: si parla di Matilde di Canossa e Pisa

Venerdì 13 Novembre 2015  ( 2016 S.P. ) ore 17
 
presso la sede sociale sita in Pisa, Via Pietro Gori, 17  
-già via San Giovannino, traversa di via San Martino, Quartiere Kinzica-
 
la professoressa Maria Luisa Ceccarelli Lemut
presenterà:
 
 “  MATILDE  DI  CANOSSA  E  PISA:  POTERE  MARCHIONALE E  DIMENSIONE  MARITTIMA “
 
 
               La S.V. è gentilmente invitata



Lunedì 9 Novembre: la Pisanità ricorda la Seconda Repubblica Pisana

Pisa, giovedì 5 Novembre 2015, 2016 in stile pisano

 COMUNICATO STAMPA

 LA PISANITA’ ONORA IL 9 NOVEMBRE 1494

Gli “Amici di Pisa”, la “Compagnia di Calci” e la “Compagnia dello StilePisano” ricordano insieme la nascita della seconda repubblica pisana.

L’appello ai Pisani di oggi.

“L’Associazione degli “Amici di Pisa” assieme alla “Compagnia di Calci” ed alla “Compagnia dello StilePisano” ricordano tutti i Pisani e le Pisane della Città e della Provincia che insorsero e lottarono contro Firenze e vari Stati italiani ed europei per liberare dall’oppressione fiorentina, la Repubblica Pisana: quella resistenza fu talmente eroica che i pisani vennero definiti “la gloria e l’onor degl’Italiani” ed il conseguente periodo di libertà, durato quindici anni, è passato alla Storia come “Seconda Repubblica Pisana”.

Il 9 novembre 1494, data dell’insurrezione, paragonabile all’ attuale 25 aprile per il senso di liberazione che pervase gli animi dei nostri antenati, è festeggiato dalle tre Associazioni Pisane le quali si auspicano che diventi un appuntamento fisso per chi ama Pisa e la sua storia, che diventi anche un momento di rappresentazione storica cittadina volto a informare gli abitanti di Pisa e Provincia.

Nel 1494 Carlo VIII Re di Francia giunse in Italia per conquistare il Meridione, sul quale vantava diritti di successione: il viaggio di ritorno poteva essere insidioso e denso di pericoli, quindi il re francese pensò di farsi degli alleati durante il viaggio d’andata.

La sera dell’’8 novembre il Re venne ricevuto a Pisa nel palazzo Giuli Rosselmini Gualandi, sul Lungarno Gambacorti (recentemente restaurato e chiamato commercialmente “Palazzo Blu”), allora di proprietà di Giovanni Bernardino Dell’Agnello. La tradizione orale ci narra che dopo il ricevimento prese la parola una bellissima ragazza vicarese, Loisa Del Lante, la quale convinse, con un accorato appello, il Re a restituire la libertà alla Repubblica Pisana.

Leggenda o verità, Pisa venne liberata e la gioia dei pisani fu incontenibile. I fiorentini, che occupavano la città alfea dal 1406, vennero cacciati violentemente e tutto il contado pisano si ribellò: Buti, Vecchiano, Ripafratta e tutta la Valdiserchio, Vicopisano, Cascina, Calcinaia, Bientina e Calci, i castelli di Lari, Cevoli, Guardistallo, Palaia, Ponsacco, Peccioli, Riparbella, Lorenzana, Santa Luce, Usigliano, Morrona, Terricciola, Chianni, Soiana e molti altri castelli pisani che oggi formano le Province di Pisa e di Livorno.

Seguirono 15 anni di guerre, massacri, deportazioni: a Pisa affluirono nel 1499 molti abitanti della Provincia, che insieme ai cittadini resistettero eroicamente alla fame, alle cannonate e alla conseguente carestia. Ma alla fine non restò che la resa, firmata nel maggio del 1509. I pisani prigionieri vennero rilasciati e i fiorentini rientrarono in Pisa l’8 giugno, ponendo fine alla Seconda Repubblica Pisana ma concedendo l’onore delle armi agli eroici cittadini alfei.

In conclusione, questa guerra impartì una dura lezione a Firenze, sia dal punto di vista militare sia soprattutto a livello di diplomazia italiana ed europea. Enormi furono gli sforzi economici ma soprattutto la perdita di vite umane che Firenze fu costretta a subire per la rioccupazione di Pisa e del suo territorio, e numerosissime le umiliazioni per le sconfitte inflitte loro dagli indomiti Pisani.

Nel corso di questa guerra i fiorentini distrussero la maggior parte delle fortificazioni militari e gran parte dell’arredo urbano di Pisa e di molti paesi del territorio, come Calci, Buti, Ponsacco e molti altri.

Tanti pisani lasciarono la città, preferendo “ire sparsi per lo mondo prima di soggiacere a Firenze”, ma anche la Repubblica Fiorentina, indebolita da questa guerra, trovò la sua fine nel 1530 grazie all’avvento al potere dei Medici, che dettero vita al Granducato di Toscana.

A ricordo di questa data così rilevante per la nostra storia, lanciamo un appello ai Popoli di Pisa e Provincia affinché espongano il giorno 9 novembre ai balconi e alle finestre delle proprie abitazioni la bandiera pisana e quella del proprio Comune e di seguire con passione e affetto le vicende di Pisa e della sua Provincia.”

IL PRESIDENTE DEGLI “AMICI DI PISA”  
(DR. FRANCO FERRARO)
 LA COMPAGNIA DI CALCI
 Il Presidente
Alessandro Ercolini
LA COMPAGNIA DELLO STILEPISANO
Il Presidente
Gabriele della Croce

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Polizia Municipale del Comune Unico dell’Area Pisana

Pisa, martedì 3 Novembre 2015 -2016 in stile pisano 

“ da sei a una: più sicurezza con la nuova Polizia Municipale dell’Area Pisana ”

Gli “Amici di Pisa” trasmettono questa proposta a tutte le categorie istituzionali, sociali ed economiche dell’Area Pisana.

Le evoluzioni sociali ed economiche degli ultimi decenni hanno prodotto notevoli cambiamenti nei territori dell’Area Pisana ovvero quelli intesi all’interno dei perimetri istituzionali dei comuni di Calci, Cascina, Pisa, San Giuliano Terme, Vecchiano e Vicopisano.

Una diversa distribuzione delle residenze e dei posti di lavoro, ha avuto un riflesso molto forte sulla mobilità per motivi di lavoro e di svago, ma ha anche evidenziato che oggi questi territori sono tra loro fortemente interconnessi costituendo di fatto un’unica grande area urbana.

Questi cambiamenti hanno inoltre evidenziato, per alcuni servizi erogati al cittadino, i limiti e le inefficienze di un’ area omogenea ma frammentata dal punto di vista istituzionale a cui si aggiunge il costante e progressivo ridimensionamento delle risorse finanziarie disponibili: ciò ha reso spesso insufficienti, in quanto non più finanziariamente sostenibili, gli sforzi delle varie amministrazioni per garantirne la stessa qualità ed efficienza per una risposta concreta alle necessità e bisogni della comunità.

Questi aspetti si ripercuotono anche sui servizi legati alla sicurezza ed alla legalità.  Le problematiche che hanno impatto sui comuni, sono interconnesse tra loro e non possono più essere affrontate singolarmente pena l’inefficacia, temi sensibili ai quali oggi la popolazione chiede con forza risposte rapide e concrete.

Le funzioni di Polizia Municipale sono particolarmente importanti in quanto inerenti la sicurezza attraverso il presidio e controllo del territorio, la legalità ed il rispetto dei regolamenti comunali e del convivere civile. Oggi questi servizi sono localmente assicurati da sei diverse polizie municipali, sei diverse organizzazioni che complessivamente possono contare su oltre 200 effettivi tra agenti e funzionari, ma se in totale vengono impiegati ogni anno circa 10 milioni di euro per il mantenimento dei servizi di polizia locale,  oltre l’80% di questi soldi sono destinati alle sole spese per il personale, altra quota per il pagamento di prestazioni di servizi e meno del 3% per l’acquisto di beni strumentali per lo svolgimento del servizio.

E’ perciò assolutamente necessario recuperare la sostenibilità economica dei servizi di polizia municipale attraverso il potenziamento di strumenti sovralocali di gestione di queste attività, adottando nuovi modelli organizzativi che pur garantendo l’autonomia dei singoli enti avviino un forte e stabile coordinamento unitario.

Occorre quindi, a nostro avviso e sulla base di tutte le informazioni e ricerche disponibili, avviare rapidamente la gestione associata dei servizi di polizia municipale dei comuni dell’Area Pisana per garantire una funzione pubblica più efficiente e in grado di meglio soddisfare i bisogni collettivi.

I vantaggi che una tale scelta potrebbe avere per tutta la comunità interessata sono notevoli, l’incremento delle risorse finanziarie derivanti dai risparmi di scala consentirebbero non solo di mantenere l’attuale livello di attività ma di migliorarne le caratteristiche qualitative con un maggiore presidio sul territorio, l’aumento dei turni e delle fasce orarie di copertura del servizio  -che nelle ore notturne è spesso sospeso- il reclutamento di nuove unità, maggiori investimenti per il riammodernamento dei mezzi e strumenti in uso, lo sviluppo di competenze anche tecniche in grado di migliorare l’efficacia del servizio.

Si tratta certamente di un processo importante e articolato che ha bisogno di tutta la volontà e sostegno possibile da parte degli Amministratori locali, in primis i Sindaci dei sei comuni.

Essi e non solo, hanno l’importante e fondamentale compito di comunicare ai cittadini amministrati che i loro soldi, ovvero quelli ad esempio versati per tasse e contributi, saranno meglio utilizzati, evitando sprechi o duplicazione di spese, producendo effettivi benefici per la comunità. 

Riteniamo perciò che questa sia la direzione da prendere, una scelta di buon senso non più procrastinabile, ed è per questo che ci rivolgiamo direttamente ai Sindaci dei sei Comuni dell’Area Pisana, affinché intraprendano immediatamente tutte le azioni e misure in loro disponibilità per arrivare nei più rapidi tempi possibili ad una unica Polizia Municipale dell’Area Pisana.

Anche le ultime vicissitudini, apparse con ampio risalto mediatico sulla stampa e informazione locale,  di alcune polizie municipali, delle loro difficoltà e limiti fino ad arrivare all’impossibilità di avere un comandate a guida  del corpo, conferma l’urgenza di affrontare risolutamente il tema.

Se questa fosse la decisione, essa comunicherebbe in modo molto chiaro a tutti i cittadini amministrati, la limpida volontà di agire per migliorare la possibilità di rispondere con maggiore concretezza alla soluzione di problemi di prioritario interesse.

Con questa proposta ci rivolgeremo infatti anche a loro, ai diretti interessati, ai cittadini, per avviare da subito un approfondito ed esteso perciò partecipato dibattito pubblico sulle importanti prospettive e positive ricadute che azioni di questo tipo possono generare per l’intera collettività.”

Gli Amici di Pisa (primi firmatari)

 IL PRESIDENTE  

(DR. FRANCO FERRARO)




Percorso Scambiatore-Duomo: Pisa si vergogni ! Sì ad una passerella sulla ferrovia

Alla Stampa, alle Autorità Cittadine

Pisa, sabato 31 Ottobre 2015 -2016 in stile pisano

“ Percorso turistico dell’area del Duomo:
ovvero come rovinare la reputazione di Pisa ”
Gli “Amici di Pisa” analizzano e confrontano l’accoglienza turistica di Pisa con le altre città d’arte.
Impossibile fare peggio.
Subito i lavori per  l’arredo urbano, presidio fisso di Polizia e un sovrappasso pedonale.

“ Le recenti inchieste giornalistiche di “Striscia la Notizia” hanno riportato nuovamente alla ribalta nazionale quanto da anni sia la stampa locale che moltissimi cittadini e forze politiche vanno dicendo: Pisa non è sicura, Pisa non accoglie i turisti che vengono a visitarla, apprezzarla, ma anzi permette da anni che questi turisti attraversino la parte più brutta di Pisa (dallo Scambiatore al Duomo), in mezzo allo sporco e alle bruttezze, al sudiciume, ai venditori abusivi, agli scippatori a farsi spennare solo perché c’è da vedere la Piazza del Duomo il cui Campanile Pende di lato. Poco importa se il turista spennato è quello “mordi e fuggi”, poco importa se detto turista non tornerà più a Pisa (ma che lascerà pessime referenze sul web orientando di conseguenza i progetti turistici dei Tour Operator), poco importa se la zona della Stazione Centrale è ridotta ad posto lunare frequentato da spacciatori e accoltellatori. Ecco che la “politica dello struzzo” portata avanti da anni dall’Amministrazione Comunale mostra la corda nei servizi giornalistici trasmessi su scala nazionale. Suscitando lo scandalo e il mutismo della nostra Amministrazione alternato a stereotipato balbettio di sterili promesse. Diciamolo chiaro: è difficile, difficilissimo trovare una città d’arte che accolga peggio i turisti come a Pisa. E maggiormente è giusto che la Capitale Italiana della Cultura sia stata nominata persino Mantova -che non ha Campanili Pendenti- anziché Pisa che lo ha ed intorno ad esso una landa sudicia, chiassosa, ingorda e pure ladrona.  E’ necessario fare meglio e di più, lo diciamo vanamente da anni: Pisa 40 anni fa era per molti aspetti migliore, anche senza i graditi PIUSS.  Ecco che valutiamo con favore la visita sul tracciato pedonale fatta dal Questore di Pisa Alberto Francini. E’ evidente che lo squallore dell’arredo urbano lungo il tracciato Scambiatore-Duomo debba essere subito ribaltato con tinteggiature,  percorsi floreali, luci notturne, telecamere, aiuole (ricordiamo le belle aiuole davanti alla Stazione Centrale degli anni ’50-’70!) e contemporaneamente liberato da loschi personaggi. Visto che l’operazione Caserme-Terminal Turistico è miseramente fallito sotto i colpi della difficile sostenibilità economica aggravata dalla crisi del settore dell’edilizia, la città deve fare con ciò che ha, ottimizzandolo: quindi i turisti che scendono dai pullman (ognuno di questi paga una sosta di due ore circa 150€ senza nessun servizio in cambio!) non possono essere bloccati come animali alla transumanza dalla linea ferroviaria Pisa-Lucca. Suggeriamo subito la progettazione di una passarella pedonale in ferro e cemento (con reti anti sporgenze) che scavalchi detta ferrovia, sulla stregua di quella fiorentina a Campo di Marte, che limiti in parte le dolenze di un ingresso in città che fa tanto cartolina degli orrori.”

IL PRESIDENTE

(DR. FRANCO FERRARO)