Dati Istat. Crollo demografico. Comune Unico subito !

Giovedì 4 Luglio 2019, 2020 in stile pisano

COMUNICATO STAMPA

DATI ISTAT:

I PISANI SONO SEMPRE MENO E SEMPRE PIU’ ANZIANI

Agire subito per salvare la nostra comunità, il territorio.

L’Istituto Nazionale di Statistica ha pubblicato il rapporto demografico italiano per l’anno 2018. Sono dati negativi che confermano il declino demografico del nostro paese, sempre meno sono le nascite, prosegue l’invecchiamento e diminuzione della popolazione residente. A Pisa, da questo punto di vista hanno contorni drammatici: per la prima volta dal dopoguerra oltre al comune capoluogo anche tutti gli altri cinque comuni dell’Area Pisana perdono abitanti: Cascina -153 (da 45.212 a 45.059), Calci -13 (da 6.418 a 6.405), San Giuliano Terme -252 (da 31.447 a 31.195), Vecchiano -14 (da 12.082 a 12.068) e Vicopisano -49 (da 8.642 a 8.593), i comuni della cintura urbana che fino a pochi anni fa intercettavano abitanti da Pisa sono giunti a saturazione, non crescono più e anch’essi hanno invertito la rotta. A Pisa il calo più evidente e terribile: 1.238 residenti in meno in solo anno (da 90.118 a 88.880) , il Comune scende nuovamente sotto quota 90mila, ha un record negativo di nascite solo 587 nuovi pisani, quasi cento in meno in un solo anno (erano 676 nel 2017). La città è sempre più anziana, oltre un residente su quattro è over 65 (il 26,3%), più della media provinciale e regionale. Anche in Provincia le cose non vanno bene ma Ponsacco e Pontedera hanno ancora il segno più e guadagnano entrambe qualche decina di residenti in più. Le città a noi vicine Livorno -583 e Lucca -419 hanno pure esse il segno meno ma con una proporzione che anche sommando entrambe non raggiunge il dato clamoroso di Pisa. Da anni con iniziative e comunicati chiediamo alle istituzioni di porre prioritario questo tema, la società pisana sempre meno numerosa e anziana è una società più debole. Occorre che la politica indaghi a fondo sulle cause che accentuano ancor più a Pisa questo fenomeno nazionale cercando di attenuare e governare questi cambiamenti. Abbiamo accolto con favore le recenti misure del Comune di Pisa, prima tra tutte il bonus di 500 euro per le famiglie, ma queste non sono certamente sufficienti nel dare l’adeguato sostegno di cui avrebbero bisogno le giovani famiglie che desiderano avere figli. Il tema deve vedere anche l’interessamento delle categorie sociali ed economiche, attraverso un coordinamento e collaborazione per politiche di sviluppo e creazione di opportunità di lavoro, la diminuzione della fascia di persone in età attiva rappresenta un dato negativo da non sottovalutare. Ribadiamo, che l’unione dei comuni pisani non è più procrastinabile, una società cosi frammentata (1,9 il numero medio di componenti nuclei familiari) e anziana ha bisogno di un territorio coeso e con istituzioni forti, con dimensioni che determinano maggiori risorse da dedicare ai servizi e ai cittadini e per dare il giusto peso nelle realtà amministrative e politiche. Nel prossimo  Ottobre gli Amici di Pisa presenteranno come da consuetudine il “Rapporto demografico pisano”, non solo fatto di dettagliate analisi e statistiche, ma anche di proposte sostenibili e concrete per incentivare la natalità e il ritorno di residenti, sarà quella una occasione importante per chiamare a raccolta tutti coloro che hanno responsabilità e doveri verso la comunità per collaborare assieme e salvare Pisa dallo spopolamento, dal crollo.

IL PRESIDENTE
(Dr Stefano Ghilardi)



ADP e CPATA. Aeroporto, il Consiglio Comunale vigili.

ASSOCIAZIONE DEGLI AMICI DI PISA E
COMITATO PICCOLI AZIONISTI DI TOSCANA AEROPORTI

Comunicato stampa
Avendo appreso che il Consiglio Comunale ha approvato all’unanimità la mozione di dare mandato al Sindaco e Commissione Consiliare competente di:“verificare con la massima rapidità con Toscana Aeroporti…un percorso che, con atti vincolanti, consenta di realizzare in tempi certi gl’investimenti per migliorare le condizioni di accoglienza dell’Aeroporto Galilei”, suggeriamo di non perdere l’occasione, di poter contare sull’accordo politico unanime per difendere le legittime aspirazioni del Galilei.
Ricordiamo a tutti che:
1)      in occasione dell’OPA CAI su SAT, il Tribunale di Firenze rigettò la richiesta di sequestro delle azioni regionali, giudicando impossibile il depotenziamento del GALILEI, perchè ritenuto tutelato dalle clausole firmate da AdF e SAT, il 26 02 13, sull’integrazione societaria con la: costituzione di una holding, limitazione a 2.000m della pista di Peretola e sua attività di City Airport;
2)       il Documento Informativo Consob, proposto agli azionisti, in occasione della Fusione per incorporazione di AdF in SAT, prevedeva 4 fasi di Ampliamento del Terminal Passeggeri del Galilei: “ la realizzazione di una prima fase, di interventi per incrementare, SIN  DA SUBITO, la capacità aeroportuale del terminal fino a 6,5 milioni di passeggeri annui… rientra nel più ampio programma  di interventi che prevede la realizzazione di ulteriori tre fasi, che potranno portare la capacità aeroportuale del Galilei fino ad un massimo di 7-8 milioni di passeggeri annui”;
3)       Il Master Plan SAT 2014/28 e relativo Piano Economico Finanziario (PEF), furono approvati da ENAC, perchè ritenuti sostenibili dalla società pubblica SAT , in autofinanziamento;
4)       La società Toscana Aeroporti (TA), a maggioranza privata, afferma che, a seguito delle sentenze TAR, su Peretola, deve rivedere il suo PEF ed il cronoprogramma d’investimenti su PISA, affinchè i due scali procedano di pari passo.
5)      La 1^ fase di realizzazione del terminal pisano costa solo il 10% degli investimenti su Firenze;
6)      A seguito dei pronunciamenti del TAR, il Ministero ha sospeso, in autotutela, l’esecuzione del Decreto  del 15 04 2019 (SI della Conferenza dei servizi);  grazie anche al nostro intervento.
7)      Siamo a metà del 2019 e TA prospetta di procrastinare ancora i lavori al terminal ma Enac e Consob ritennero sostenibile per SAT l’ampliamento in autofinanziamento del terminal. Non lo è più ora che Ta ha anche più solidità economica dovuta ai soci privati come Corporacion America ed il fondo sovrano del Dubai?

Pisa 27-06-2019

Il Presidente dei Piccoli Azionisti                          Gianni Conzadori

Il Presidente Amici di Pisa                                   Stefano Ghilardi



Superstrada FIPILI. Roulette russa. Corridoio Tirrenico e Tangenziale che non ci sono

Pisa, martedì 25 Giugno 2019, 2020 in stile pisano.

COMUNICATO STAMPA

SUPERSTRADA FI-PI-LI.

90 KM DI ROULETTE RUSSA TRA INCIDENTI, MORTI, CANTIERI.

QUANTA GENTE DEVE ANCORA MORIRE PER VIAGGIARE SICURI?

Gli Amici di Pisa costretti ad intervenire per la superstrada FIPILI, l’Autostrada Tirrenica e la Tangenziale Nord Est

“Ancora una volta, un bollettino di guerra su strada coinvolge la FIPILI: incidenti vari, feriti e decessi, cantieri che sembrano risolvere ogni cosa e poco mantengono. Si parla di sviluppo delle infrastrutture toscane, ma sempre e solo in funzione del capoluogo regionale, cioè per Firenze: ci si sbraccia per un doppione aeroportuale di Peretola, per un tunnel tav, per la stazione Foster, per la Firenze-Roma e chi ne ha, ne metta. Non è qualunquismo il nostro: pare davvero che gli interessi siano lì e solo lì: non le decine di ore al mese passate in coda su una FIPILI che fa paura per avvallamenti, buche, sedime e tracciato, una Variante Aurelia a Livorno sulla quale sorpassare è un atto certosino, su una Tangenziale Nord Est di Pisa che semplicemente da 40 anni non c’è, su un Corridoio Costiero ancora da completare. Il collegamento est-ovest del Valdarno e l’asse costiero non possono più aspettare. Vogliamo atti amministrativi precisi nell’interesse della collettività: terza corsia sulla FIPILI con corsia di emergenza (che ora manca), corridoio autostradale costiero, tangenziale nord est di Pisa, riprendere il progetto dell’autostrada Lucca-Modena. Non fare ciò, rimpolpettare e palleggiare responsabilità è solo un danno alla collettività.

IL PRESIDENTE

(Dr Stefano Ghilardi)




Antiche Navi di Pisa. A chi dà noia chiamarle tali?

Pisa, lunedì 24 Giugno 2019, 2020 in stile pisano.

COMUNICATO STAMPA

ANTICHE NAVI DI PISA.

A CHI DA’ NOIA CHIAMARLE TALI ?

Gli “Amici di Pisa” costretti ad intervenire per difendere Pisa.

“Ne avremmo fatto volentieri a meno e non abbiamo cercato noi la polemica, purtroppo occorre mettere i puntini sulle “i” prima che l’errore diventi accettato e di uso comune. Purtroppo in una società che non si chiede mai i perché delle cose, si cerca di ingenerare grossolane diatribe. Partiamo dall’inizio: Pisa, dopo “soli” 21 anni di restauri, ha finalmente il suo museo delle “Antiche Navi di Pisa”. Orrore e scandalo inaccettabile, una vergogna da lavare con il sacro fuoco della finta dottrina linguistica, un campanilismo retrivo la cui àncora è dura a mollare. Figuriamoci. Non è un caso se in via Andrea Pisano il luogo del ritrovamento si chiami: “Antiche Navi di Pisa”. Non è un caso se sul Lungarno Simonelli è sorto il “Museo delle Antiche Navi di Pisa”. Non è un caso che le antiche navi siano state rinvenute a Pisa. Non è un caso che dette navi rappresentino e formino un arco temporale che va ben oltre la durata dell’Impero Romano. Perché dunque, quest’ansia di riassegnare ad altri ciò che non è, togliendo a Pisa ? Il Campanile Pendente è forse detto “di Pisa”? I celebri “bronzi” sono forse detti “di Riace”? Notiamo un sardonico e sottile godimento nello svilire la portata storica territoriale di questo ritrovamento eccezionale e straordinario. Tutto il resto è  polemica estiva da ombrellone. Occupiamoci piuttosto di finire il lavoro archeologico alla Cittadella: Pisa può e deve ricercare la propria gloria e il proprio prestigio storico negli incili tombati e riproporre la filiera della Nautica Medievale.

IL PRESIDENTE

(Dr Stefano Ghilardi)




Cittadella. C’è un solo tipo di futuro: ricostruire il luogo vanto della Repubblica Marinara

Pisa, sabato 22 Giugno 2019, 2020 in stile pisano.

COMUNICATO STAMPA

CITTADELLA. C’E’ SOLO UN TIPO DI FUTURO: RICOSTRUIRE IL LUOGO DI VANTO DELLA REPUBBLICA MARINARA.

Gli “Amici di Pisa” insistono nell’idea di riproporre l’area della Cittadella come luogo di filiera navale medievale.

Ben lungi dal perorare falsi storici, Pisa ha bisogno di ritrovare la sua Storia che vada oltre i monumenti della Piazza del Duomo. Tutte le ex repubbliche marinare hanno, in varie forme e dimensioni, un luogo dedicato alla loro marineria: Venezia poi, è già alla fase operativa della ricostruzione del suo celeberrimo “Bucintoro” dato alle fiamme da Napoleone in uno dei suoi tanti scatti di invidia e ruberie. Dunque è il momento di Pisa. Che deve certo progettare bene senza crearsi stucchevoli alibi del solito “momentaccio e lavorone” aggravati dal detto “’un ci sono i soldi”. I soldi ci sono se si cercano come fatto nel recente passato, i progetti si fanno se si ha l’intelligenza e l’umiltà di fare il bene della Storia della Città. Alleghiamo a questo intervento due fotografie liberamente tratte da Facebook che rendono appieno giustizia al nostro pensiero:

IL PRESIDENTE

(Dr Stefano Ghilardi)




Beni Comunali. Palazzo Cevoli, Palazzo ex Sepi e Fondazione Pisa. Guai sbagliare le mosse !

Pisa, Venerdì 21 Giugno 2019, 2020 in stile pisano.

COMUNICATO STAMPA

BENI IMMOBILI PUBBLICI. GUAI SBAGLIARE LE MOSSE.

FAVORIRE LO SVILUPPO MUSEALE E LA TUTELA DEI BENI STORICI.

Si venda invece il palazzo ex Sepi (già Telecom) di piazza dei Facchini: l’interesse e la convenienza della Fondazione Pisa ad acquistarlo per sviluppare e aumentare l’offerta museale non può essere certamente disattesa!. Il dialogo deve ripartire: con i soldi della vendita di quell’edificio -comunque da ristrutturare anche se restasse nelle mani del Comune -si possono ristrutturare sia Palazzo Pretorio -il cui stato di degrado inorridisce la vista ai nostri lungarni- sia Palazzo Cevoli in via San Martino e perché no, anche della vituperata “Mattonaia” di San Michele in Borgo, francamente invendibile. Ovviamente, va trovato un accordo(a nostro avviso assai probabile), anche economicocon la Fondazione Pisa: ma va trovato. Così non fosse, Pisa perderebbe in un colpo solo, la possibilità di sviluppare l’offerta museale della Fondazione Pisa (l’unica realtà assieme all’Opera della Primaziale Pisana a fare davvero Cultura con la “C” maiuscola), oltre al venire meno dei soldi della vendita e utili alla ristrutturazione di Palazzo Pretorio e di Palazzo Cevoli.”

IL PRESIDENTE

(Dr Stefano Ghilardi)




Condoglianze alla famiglia Settis Frugoni

Pisa, sabato 25 Maggio 2019, 2020 in stile pisano

COMUNICATO STAMPA

LE CONDOGLIANZE DEGLI “AMICI DI PISA” ALLA FAMIGLIA SETTIS-FRUGONI

“Abbiamo appreso della prematura scomparsa di Silvano Settis che ha sorpreso e commosso, chi come noi, conosce la città e i suoi personaggi. Ci è difficile accettare questo luttuoso evento, e ancora meno trovare le parole migliori per tentare di sollevare temporaneamente dal dolore i suoi cari, possiamo solo rivolgere alla famiglia le nostre condoglianze più vere e profonde. Pisa perde una persona di valore.”

IL PRESIDENTE

(Dr Stefano Ghilardi)




Muore Don Dante Tasca, storico celebrante de “lo Die di Santo Sisto”

Pisa, sabato 25 Maggio 2019, 2020 in stile pisano

COMUNICATO STAMPA

MUORE DON DANTE TASCA, STORICO CELEBRANTE DE LO “DIE DI SANTO SISTO”.

“ L’Associazione degli Amici di Pisa rende silenzioso omaggio a Don Dante Tasca, scomparso nei giorni scorsi all’età di 91 anni. Don Dante, già parroco in San Michele degli Scalzi, ha retto le sorti della parrocchia di San Sisto in Cortevecchia, luogo storico della Repubblica Pisana nella quale fede e politica si incrociavano. Gli Amici di Pisa infatti, fin dal 1959 svolgono ogni 6 Agosto, in quella sede, la celebrazione religiosa e civile de “Lo Die di Santo Sisto”, giorno di memorabili battaglie per mare della Repubblica Pisana. Don Dante è stato per gli “Amici di Pisa” un vero Amico: mai banale, con giusto equilibrio, ha saputo ricordare le gesta storiche di Pisa con quelle delle Fede e del Vangelo. Il suo bonario sorriso ci mancherà tantissimo: siamo sicuri che da Lassù, una parola buona per i Pisani, ce la metterà. Grazie Don Dante!”

IL PRESIDENTE

(Dr Stefano Ghilardi)




Peretola. Al TAR anche gli ADP e il CPATA

Pisa, martedì 28 Maggio 2019

PERETOLA: anche gli Amici di Pisa hanno partecipato al ricorso al Tar
Bastava partecipare ai Convegni organizzati dagli Amici di Pisa e dai Piccoli Azionisti SAT e poi TA per condividere le loro perplessità sull’approvazione del Decreto 377 del 28 12 2017, favorevole alla Valutazione d’Impatto Ambientale (VIA), del nuovo aeroporto di Firenze, ribadite oggi nelle sentenze del TAR, a cui hanno partecipato anche gli Amici di Pisa e i Piccoli Azionisti.
Da esse si evince che la Piana è un fondamentale insieme di aree agricole, aree a verde e aree destinate alla compensazione ambientale e che proprio per questa  rilevanza è stata oggetto del progetto, di 7.000 ettari, del Parco Agricolo della Piana, “vero cuore verde” dell’area metropolitana Firenze-Prato-Pistoia e che pertanto il progetto sottoposto a VIA, doveva contenere dettagli sufficienti per consentire al Ministero dell’Ambiente una corretta valutazione di compatibilità ambientale, soprattutto in funzione delle opere da realizzare.
Invece, la procedura di compatibilità ambientale è stata effettuata sul “Masterplan Aeroportuale 2014/28”, ritenuto dal Ministero dell’Ambiente assimilabile ad un “progetto definitivo”, circostanza già esaminata dal TAR che, con la sentenza n. 1310 dell’8 Agosto 2016, ha annullato seppur in parte, la delibera n. 61/2014 di integrazione al P.I.T., evidenziando lacune del procedimento VAS.
Infatti la documentazione prodotta nei ricorsi al TAR sottolinea la presenza di opere di considerevole impatto ambientale concernenti, tra l’altro: lo spostamento di un tratto del Fosso Reale, il sottoattraversamento dell’Autostrada A11, la variazione  dello svincolo dellaA11, per Sesto Fiorentino ed Osmannoro, l’interramento e ricollocazione del “Lago di Peretola” e di alcuni bacini del sito “La Querciola” e la delocalizzazione di parte dei “boschi della piana” ed evidenzia che la documentazione  progettuale sulle opere idrauliche, prodotta originariamente in sede di VIA, non conteneva le relazioni geologiche, sismiche ed idrologiche, nonché le verifiche geotecniche. Anche sul rischio “bird strike” (quando un volatile finisce contro un aereo), il TAR richiama la sua precedente sentenza 1310/2016, che chiariva la necessità della realizzazione di uno studio, propedeutico “alla localizzazione della pista di volo”.
Ma non era più semplice attuare la VIA del 2003 che garantiva sviluppo adeguando la pista attualmente in uso? Perché Firenze ha ignorato le sue prescrizioni, ribadite anche dal Presidente della Repubblica e rinunciato così a 15 anni di sviluppo?

IL Presidente Amici di Pisa                                 Il Presidente Piccoli Azionisti
Stefano Ghilardi                                                  Gianni Conzadori




Ripristinare le Province? Finalmente ci si accorge degli errori ! Abolire le Regioni !

Pisa, domenica 28 aprile 2019, 2020 in stile pisano

COMUNICATO STAMPA

LA POLITICA ITALIANA TORNA A PARLARE DELLE PROVINCE.
FINALMENTE CI SI ACCORGE DEGLI ERRORI !
I COSTI DELLA POLITICA E IL DEBITO PUBBLICO HANNO UNA
MATRICE SOLA: LE REGIONI, DA ABOLIRE SUBITO.


L’Associazione degli Amici di Pisa sferza la politica: avranno il coraggio di fare a meno delle ricche poltrone che le Regioni garantiscono? Il problema dei doppioni di parlamenti.
“Già nel 2012 il nostro Sodalizio partecipò alle generali proteste contro il famigerato “decreto Monti” che sotto la spinta della vulgata “..è l’Europa ce lo chiede..”, azzoppò un secolare ramo dello Stato Italiano, le Province, annullando e omologando centinaia di anni di Storia e di Popolo. Ora che le strade sono piene di buche, che le scuole sono fatiscenti, che ci sono gravi problemi in ogni realtà quotidiana un tempo gestite dalle stesse Province, ecco che la Politica Nazionale torna a rivedere certe scelte. Finalmente, meglio tardi che mai ! Speriamo lo faccia nel modo ovvio e naturale. Purtroppo una parte della Politica Nazionale, nel suo liturgico, banale teatrino del “taglio allo spreco” dà in pasto all’opinione pubblica il taglio del costo minore, ovvero quello definitivo delle Province stesse buttando fumo negli occhi ai Pisani e agli Italiani. Omettendo, come fece il Governo di Mario Monti, di additare il vero buco nero della finanza pubblica e dell’organizzazione dello Stato: le Regioni. Si evita accuratamente di parlarne, di dire che da quando sono state attivate nel 1970, il debito pubblico dello Stato è esploso complice una grave sovrapposizione con altri organi dello Stato. Lì iniziò il “poltronificio”, ricco e remunerativo e perfettamente inutile, visto che già le Direzioni Generale dei Ministeri provvedevano alla bisogna. Al caos normativo e funzionale, lo Stato si è infilato in un tunnel sempre più stretto e buio spesso oggetto di scelte clientelari e faziose. Gli “Amici di Pisa” più volte lo hanno detto, con forza, scendendo clamorosamente in piazza, inascoltati, negli anni scorsi al tempo degli accorpamenti delle Province (ricordate la nuova Italia amministrativa del Ministro Patroni Griffi ?), che quelle scelte erano pazzesche e fuorvianti: le Province rappresentano l’anima dell’Italia, con le sue tradizioni e i suoi campanili e caratteristiche uniche e non modificabili dall’esterno (Europa che ce lo chiede). Le Regioni, peggio quelle a Statuto Speciale vanno disattivate e ripotenziate le Province che costano meno e sono legate ai territori e ai suoi abitanti. Oltretutto fu fatta nel 2012 un’operazione normativa antistorica perché mentre le province hanno un substrato storico – culturale, le regioni sono solo un’espressione geografica e, aggiungiamo, ideologica nel senso di moltiplicatore della politica con i suoi atteggiamenti spesso fini a sé stessi e contro il cittadino e con i noti gravi problemi di tenuta dei conti dello Stato. La Politica stavolta avrà sufficiente coraggio per gettare a mare ciò che fa il male all’Italia, le costosissime Regioni, rinunciando quindi a incarichi remuneratissimi? Ricordiamo inoltre che le Regioni, a riprova della sovrapposizione negli incarichi propri di uno Stato,   ha il Comitato UE per proprie relazioni estere. Che da’ il diritto europeo alle Regioni di fare politica estera in molti ambiti: interferendo gravemente con l’attività del Governo e della Farnesina in questo delicatissimo ruolo.”

IL PRESIDENTE
(Dr Stefano Ghilardi)