15 Agosto: Festa dell’Assunta
Da sempre i Pisani sono devoti a Maria Santissima Assunta in cielo, tanto da intitolarle la chiesa Cattedrale e venerarla e invocarla come protettrice principale della città.
Numerosissime furono anche le chiese intitolate a Maria Assunta fondate dai Pisani in Corsica, Sardegna e altre terre appartenenti alla Repubblica alfea nel Medioevo.
Risulta da alcune fonti che la Festa dell’Assunzione di Maria Vergine, celebrata il 15 agosto, fosse bandita quindici giorni prima: il primo del mese uscivano 20 cavalli vestiti da un drappo scarlatto con le insegne cittadine.
I primi due cavalieri recavano le armi del Comune e del Popolo, i due seguenti aste dorate con le Aquile imperiali, poi due con due aquile vive. A seguire il resto del corteo, riccamente ornato, coi trombettieri del Comune in livree argentate proclamanti i palii che si sarebbero corsi, per terra e per acqua, accompagnati da suonatori di tamburelli e cenamelle (specie di zampogne), vestiti di vermiglio a spese del Comune. Sempre il primo agosto su tutte le numerosissime torri che allora svettavano nel cielo alfeo venivano issate tre bandiere: Aquila, Comune, Popolo. Idem al Duomo, in facciata, fiancate, cupola, Campanile, Battistero e Campo Santo, e in tutte le chiese e palazzi pubblici della città e del contado. Da altre fonti risulta che tutto questo avvenisse non due settimane prima ma il 14 agosto. In ogni caso, nel giorno della vigilia gli Anziani della Repubblica alfea si recavano al Duomo in solenne processione.
L’Arcivescovo vestito a Pontificale dava inizio al solenne Vespro, si cantava il Mattutino a cui seguiva una processione in piazza, seguita dalle Compagnie Militari, delle Arti e dal popolo, tutti recanti candele di mezza libbra: infatti, una componente fondamentale della Festa era l’offerta dei ceri alla Chiesa Primaziale, da parte di tutte le cappelle (ossia le parrocchie) cittadine, le chiese dei sobborghi, e dai Magistrati della Repubblica: il Podestà, gli Anziani, il Capitano del Popolo, il Consiglio del Senato, il Camarlengo del Comune, la Masnada a cavallo, le Sette Arti, la Curia del Mare e dei Mercanti.
Inoltre le Compagnie Militari (per citarne alcune: l’Elefante, la Spina, la Rosa, la Giraffa) e gli altri cittadini e le centinaia di paesi, comunità, terre e castella appartenenti alla Repubblica di Pisa, come ad esempio Livorno, Rosignano, la Val di Serchio, ecc., con pene pecuniarie per chi si sottraesse a questa incombenza.
Era l’Operaio dell’Opera del Duomo che aveva l’incarico di far preparare i ceri da offrire, più o meno riccamente ornati e istoriati secondo la dignità dell’offerente. I ceri più importanti erano condotti su trabacche, cioè carretti coperti da baldacchini per proteggerli dal solleone o da eventuali piogge. In Duomo c’era chi giocava a zara, tirava sassi, rubava i ceri: per questi comportamenti eran previste pene pecuniarie, così come per chi passava la notte della vigilia in Duomo e in Campo Santo ballando, cantando e schiamazzando…
La Festa dell’Assunta, come le altre Feste Maggiori, era arricchita dall’esposizione della famosa Cintola del Duomo: una fettuccia di stoffa bianca – in seguito rossa – ornata da verghette d’argento, che veniva appesa ad arpioncini di ferro, tuttora esistenti, posti a qualche metro d’altezza lungo tutto il perimetro della Primaziale. Il prezioso ornamento era custodito nella Camera Pisani Communis dentro il tamburo, un baule rotondo, evidentemente arrotolato in un rocchetto. Una processione di tutto il clero accompagnava l’arrivo al Duomo della Cintola, trasportata su un carro trainato da buoi. Oggi purtroppo, dato che tale festività cade in un periodo di ferie di massa, si è persa la memoria di tali festeggiamenti così sfarzosi e sentiti.
Ovviamente però l’Assunta rimane una delle Feste Maggiori per la Chiesa alfea, per cui ogni 15 d’agosto nella Primaziale l’Arcivescovo celebra una messa pontificale in onore di Maria Vergine Assunta in cielo, oggi come ieri signora e padrona di Pisa.