2 Giugno (circa) REGATA DELLE ANTICHE REPUBBLICHE MARINARE
La Regata delle Antiche Repubbliche Marinare è una manifestazione sportiva di rievocazione storica, istituita nel 1955 con lo scopo di rievocare le imprese delle più note Repubbliche marinare italiane: quelle di Amalfi, Genova, Pisa e Venezia. La gara vede sfidarsi tra di loro quattro equipaggi remieri in rappresentanza di ciascuna delle Repubbliche. Tale evento, disputato sotto l’alto patronato del Presidente della Repubblica Italiana, si svolge ogni anno in un giorno compreso tra la fine di maggio e l’inizio di luglio, ed è ospitato a rotazione tra le suddette città. La regata è preceduta da un corteo storico, durante il quale sfilano per le strade della città organizzatrice un gran numero di figuranti che vestono i panni di antichi personaggi che caratterizzarono la storia e le istituzioni di ciascuna Repubblica. Il corteo, imponente, ha circa 320 figuranti suddiviso in 80 membri per ogni Repubblica. Amalfi porta i costumi del suo periodo più aureo, quello relativo ai traffici marittimi e commerciali. Genova ha scelto lo stile riconducibile ai tempi di Guglielmo Embriaco, condottiero crociato ricordato da Torquato Tasso nel suo poema epico cavalleresco, Gerusalemme Liberata. La Serenissima invece sceglie, per il corteo, la rappresentazione di un episodio della sua storia: il ritorno a Venezia, festeggiato dai lagunari, di Caterina Cornaro vedova del re di Gerusalemme e di Cipro annesse alla Repubblica Veneta. Pisa, nel corteo onora la figura di Kinzica de’ Sismondi l’eroina che intorno all’anno mille salvò la città da una incursione notturna dei Saraceni che risalirono la foce –quel tempo a delta- fino in città. Ella, si narra, in piena notte si accorse dell’arrivo nemico, si diresse verso la Piazza degli Anziani (oggi ribattezzata ai Cavalieri dell’Ordine di Santo Stefano) e qui suonò la campana della Torre degli Anziani affinchè i Pisani presenti, destati dal sonno dall’improvviso suono, prendessero le armi. Ci riuscirono e cacciarono Musetto dalle rive dell’Arno nonostante che i Pisani abili fossero in “trasferta” a Reggio Calabria proprio per strapparla dalle mani saracene. L’idea di un evento che ricordasse le vicende delle quattro potenze marinare del Medioevo fu del cavaliere pisano Mirro Chiaverini, verso la fine degli anni Quaranta del XX secolo. Il 29 giugno 1955 venne effettuata a Genova una prova sperimentale con gozzi a quattro vogatori. Il 10 dicembre dello stesso anno fu invece firmato ad Amalfi, nel Salone Morelli (l’attuale Museo Storico di Palazzo San Benedetto, sede del Municipio), l’atto costitutivo che sancì la creazione dell’Ente organizzativo della Regata. Le imbarcazioni, costruite dalla Cooperativa Gondolieri di Venezia, furono varate il 9 giugno 1956 sulla Riva dei Giardini Reali, con la benedizione del Patriarca di Venezia Angelo Roncalli (in seguito eletto papa con il nome di Giovanni XXIII).
La prima regata si svolse a Pisa il 1º luglio di quell’anno; tra i presenti spiccavano in particolare il Presidente della Repubblica Giovanni Gronchi ed il Ministro della Marina Mercantile Gennaro Cassiani. Alla gara prendono parte 4 equipaggi, ognuno composto da 8 vogatori e un timoniere, più alcune riserve. Dal 2004 si è stabilito che essi devono essere composti per metà da atleti provenienti dalla Regione e per l’altra metà da atleti provenienti dalla Provincia. Le imbarcazioni devono essere costruite tutte con gli stessi parametri strutturali. Proprio per garantire maggiore efficienza e leggerezza in acqua le barche, un tempo costruite in legno, oggi vengono realizzate in vetroresina.
Ogni imbarcazione dev’esser riconoscibile attraverso i colori con cui viene dipinta e dalle polene, ovvero dalle sculture lignee (ora anch’esse in vetroresina) poste sulla prua che raffigurano l’animale simbolo di ciascuna città. Perciò la barca di Amalfi è identificata dal colore azzurro e dal cavallo alato, quella di Genova dal colore bianco e dal drago (che si riconduce a San Giorgio, protettore della città), quella di Pisa dal colore rosso e dall’aquila (che simboleggia l’antico legame tra la Repubblica pisana e il Sacro Romano Impero) e quella di Venezia dal colore verde e dal leone alato (che si riconduce a San Marco Evangelista, patrono della città). La Regata si svolge su un percorso lungo 2 chilometri, che si differenzia a seconda della località: ad Amalfi si rema nel mar Tirreno lungo la costa, a Genova nel mar Ligure all’interno del bacino portuale, a Pisa nel fiume Arno controcorrente e a Venezia in Laguna. Prima dell’inizio della gara remiera si procede al sorteggio delle corsie. Il dispositivo di partenza è costituito da quattro ancoraggi fissi allineati e il via è dato dal giudice arbitro. La giuria provvede, invece, a valutare l’arrivo, giudicando il “taglio” del traguardo da parte della polena di ogni barca (per Amalfi la punta dello zoccolo anteriore del cavallo alato; per Genova la punta del naso del grifone; per Pisa l’estremità degli artigli dell’aquila; per Venezia metà della spada impugnata dal leone alato). È vietato, durante la gara, invadere la corsia di un avversario, pena la retrocessione all’ultimo posto decretata dalla giuria. È permesso, invece, il cambio del numero d’acqua solo nel caso in cui un equipaggio si porti di un’imbarcazione avanti rispetto ad un avversario.
La città vincitrice della Regata riceve in premio un trofeo in oro ed argento, che rappresenta un galeone a remi (come quello usato per la gara) sorretto da quattro ippocampi, al di sotto del quale compaiono gli stemmi delle quattro Repubbliche Marinare. Essa lo detiene per un anno, fino alla nuova messa in palio nell’edizione successiva. Sulla base del trofeo, inoltre, viene apposta di anno in anno una medaglia con il simbolo della città vincitrice della Regata; pertanto vi sono tante medaglie quante edizioni disputate.