Pisanità, carne da macello mediatico?

                                                     Pisa, giovedì  10 Maggio  2012 -2013 stilepisano-

COMUNICATO  STAMPA

“PISANITA’, CARNE DA MACELLO MEDIATICO?”


“A qualche giorno di distanza dalla deprimente vicenda della cerimonia per i 140 anni di Marina di Pisa del primo Maggio scorso, ci sia consentita qualche riflessione. Cruda, ma reale. Come noto, ai festeggiamenti erano stati invitati gli Sbandieratori della Signoria di Firenze ma un legittimo sdegno popolare ha indotto gli organizzatori, superficiali e carichi di gravi responsabilità in merito, a tornare sui propri passi. Come successe nel 2008, con altri soggetti coinvolti.Però Pisa nel suo complesso, ha fatto una triste figuraccia: prima invita gli incolpevoli ma disponibili fiorentini, poi chiede loro di restare a casa. Manco a dirlo, gli strali di annoiati benpensanti o presunti tali, non hanno distinto il chi-come-quando-perché dell’invito e del dietrofront. Meno che meno, i soliti annoiati benpensanti si sono guardati dal capire il chi-come-quando-perché dei Pisani, dei loro gruppi storici che sono tanti, non fossero stati invitati ed alcuni trascurati e tralasciati ad una cerimonia tutta pisana! È poi vero che la Pisa che li ha invitati non è la stessa Pisa che li ha respinti -per fortuna!- ma questo dall’esterno non si vede. Anzi, si è cercato mediaticamente di abbrutire l’immagine di Pisa e dei suoi abitanti che la amano senza riserve e soprattutto senza interessi. Dobbiamo amaramente rilevare come si sia tacciato i pisani di essere ciechi campanilisti, beceri retrogradi, ecc. Eh già! E’ facile salire sempre su un carro di un presunto vincitore, facendo sfoggio di altrettanta presunta modernità e superiorità di pensiero e di apertura a nuove vedute relazionali. È un tranello in cui cadono molti pisani credendo d’apparire evoluti mentre sono culturalmente sottomessi ed omologati. Nossignori! Non è campanilismo, ma amor proprio e logica ribellarsi al giglio fiorentino e protestare per la mancanza presenza dei pisani. Non sono esaltazioni da ultras di calcio ma coerenza nella difesa, nel rispetto, nella promozione della propria identità che è anzitutto Amore con la A maiuscola per il territorio, condizione questa che tanti tromboni non hanno!Purtroppo, qualcosa di negativamente simile è accaduto anche all’Agrifiera di Pontasserchio, dove uno stand-ristorante dal nome “Specialità Toscane” presentava all’interno solo assurde gigantografie di Firenze e ricette tipiche fiorentine: come se la Toscana fosse Firenze e Firenze fosse la Toscana. Ignorando ad esempio la “bellezza” regina di Pontasserchio: la Torta co’ Bischeri.  Quindi, basta con queste menzogne culturali! Che poi su questa banalizzazione culturale si permetta ad una cerimonia storica -perché anche un 140mo è un evento storico, non medievale certo, ma comunque storico- come quella di Marina partecipino fiorentini e non pisani è assurdo e blasfemo. Sappiamo tutti che la città di Firenze, a parti invertite, si sarebbe ribellata come ha fatto Pisa e anche di più. Ipocrita è negarlo. Figuriamoci se una città fieramente legata alle proprie tradizioni come Siena avesse consentito un simile oltraggio. Già, ma Pisa non è Siena, quindi si può criticare… Per non parlare poi delle vergognose questioni ancora in essere che tormentano Pisa e che provengono dal capoluogo regionale e che rappresentano un vero e proprio cappio al collo: ripetuti tentativi di scippo dell’aeroporto, depuratori ancora da completare nell’area fiorentina, copertura mediatica RAI a senso unico, ferrovie degne del terzo mondo quando a Firenze i treni tra poco sfrecceranno sottoterra a 200 km/h, gestione asfissiante e mortificante dei confini urbani di Pisa rivolti al non sviluppo, accentramento della P.A., strade fatiscenti e incomplete perché le risorse sono altrove, candidature politiche gerarchicamente e rigidamente subalterne volte al mantenimento dello status quo dello sviluppo zero. E vale per Pisa come per le altre città della costa toscana.
 Senza contare il significato del giglio fiorentino nel medioevo pisano: genocidio impunito di Pisani. Fatti incontrovertibili che dimostrano che la vera campanilista è Firenze e chi la sostiene. Perché si è finto d’ignorare chi ha veramente sbagliato, ossia gli organizzatori? Perché non erano presenti gruppi pisani, a parte gli Ars Laminae di Lorenzana? Chi è stato invitato? Quanti e quali gruppi storici? Chi ha aderito? Perché non si è anche sollecitato, coinvolgendo meglio? Ci risulta che qualche gruppo pisano non ne sapesse nulla e la cosa ci pare grave. Restiamo dell’idea che, di base, non c’è a Pisa attenzione verso la qualità delle cose in via di creazione o di svolgimento. Cialtroneria chiamata eufemisticamente “trasando”.
 Manca, da tempo,  una regia unitaria, attenta, funzionante e proattiva che si occupi delle Feste Storiche Pisane,
dal 17 gennaio (Dì di Sant’Antonio Abate) al 9 novembre (1494, inizio della IIa Repubblica Pisana) che eserciti comunque un severo “controllo di qualità” anche su eventi come l’anniversario di Marina del 1° Maggio scorso. Una sorta di direzione artistica, collegato agli assessorati competenti di Comune e Provincia, che sia sempre pronto con uomini e costumi d’epoca per rappresentare la Pisanità in ogni occasione, gli eventi e le iniziative istituzionali del Sindaco e dell’Amministrazione Provinciale, scongiurando pericolosi “vuoti” come quello del 1° Maggio ed evitando la partecipazione a dozzinali sagre paesane fuori dal territorio alfeo. Un controllo sulla qualità del Corteo del Capodanno Pisano, per esempio, come di ogni altra cerimonia: Luminara compresa. Una direzione artistica che possa contare sempre e comunque su “uno zoccolo duro”, una parte dei gruppi storici pisani (Gioco del Ponte, Corteo Storico della Repubblica Pisana, Valletti ed altri gruppi storici). Una direzione che non rimanga all’oscuro di ciò che succede, ma che garantisca l’adeguata ed armonica partecipazione a Feste, cerimonie appuntamenti, dei vari gruppi storici che esistono -non dimentichiamolo mai- per l’amore di Pisa e del suo territorio, non per la gloria dei singoli.”

      IL PRESIDENTE 
  (DR. FRANCO FERRARO)




SAT: bene le conferme di Cavallaro e Giani

                                                                Pisa, mercoledì 9 Maggio  2012 -2013 in stilepisano
COMUNICATO STAMPA

“CONFERMATI CAVALLARO E GIANI COME PRESIDENTE E A.D. DELLA S.A.T.:  OTTIMO, SQUADRA CHE VINCE NON SI CAMBIA!”

“Abbiamo avuto notizia delle conferme dell’Avv. Costantino Cavallaro come presidente della Società Aeroporto Toscano e della D.ssa Gina Giani come Amministratore Delegato. Si tratta di conferme meritate e, dal nostro sodalizio, anche sperate. Già da anni infatti i due amministratori lavorano in SAT con ottimi risultati, addirittura migliorando il trend di passeggeri, economico e di investimenti programmati. Insomma: squadra che vince non si cambia! Giustamente. Il “Galilei” è una risorsa irrinunciabile per la città e Pisa deve proteggere e promuovere al tempo stesso, ogni sforzo di miglioramento della Società.
Auguri ad entrambi affinchè possano continuare l’opera meritoria iniziata dal compianto Ingegner Piergiorgio Ballini per il bene della società da loro rappresentata, per l’economia della città e per la cittadinanza pisana intera.”

  IL PRESIDENTE
  (DR. FRANCO FERRARO)




Pomeriggi della Pisanità con Francesco Capecchi

Venerdì 4 Maggio p.v. alle ore 17, Pomeriggi della Pisanità con Francesco Capecchi




Venerdì 4 Maggio ore 17: Francesco Capecchi

Pomeriggi della Pisanità: venerdì 4 Maggio p.v. alle ore 17 con Francesco Capecchi




Ospedale di Volterra: no alla soppressione!

                                               Pisa, giovedì 26 aprile  2012 -2013 in stilepisano
COMUNICATO STAMPA

“Ospedale di Volterra. No alla soppressione”

Le allarmanti notizie che ci giungono dalla nostra amata Volterra circa la soppressione dell’Ospedale ci spingono ad intervenire in favore di chi si batte per mantenere il servizio ospedaliero. E’ impensabile oltreché fuorviante pensare far quadrare i conti economici della Sanità Regionale chiudendo gli ospedali. Volterra non è una realtà le cui sorti possono essere giocate con i dadi. L’Ospedale di Volterra è utile alla popolazione locale da troppo tempo isolata da una strada assurda come la 439 e la 439dir nei collegamenti con Pontedera e con Pisa.
 Volterra è il fior fiore del turismo della nostra Provincia e il suo Ospedale è utile per snellire le liste d’attesa degli Ospedali della Valdera e della Valdelsa. Volterra ha una popolazione che triplica e oltre durante il periodo estivo grazie alle molte residenze alberghiere e tenute: è solo minimamente pensabile che Volterra resti senza il Pronto Soccorso e la Rianimazione? No! E con il no difendiamo la Salute di ognuno che per residenza, turismo capiti dalle parti del comune volterrano. Un Ospedale non si chiude mai  se è utile alla collettività. Se adesso la Sanità Regionale non ha soldi, bastava che ci avesse pensato un attimo prima controllandone le gestioni. Volterra non può chiudere per pagare i debiti dell’ASL di Massa!

  IL PRESIDENTE
  (DR. FRANCO FERRARO)




IL GIOCO DEL PONTE SPIEGATO AI RAGAZZI ED IN RIMA

VENERDI’ 20 APRILE ORE 17:

“IL GIOCO DEL PONTE SPIEGATO AI RAGAZZI” ED “IN RIMA”




IL GIOCO DEL PONTE RACCONTATO AI RAGAZZI ED IN RIMA

Venerdì 20 Aprile alle ore 17

presso la sede sociale in Pisa via Pietro Gori n.17   traversa di Via S. Martino -Quartiere Kinzica,

Valeria Tognotti

presenterà le sue pubblicazioni

 “Il Gioco del Ponte raccontato ai ragazzi”  e

“Il Gioco del Ponte in rima“

Introdurrà Franco Ferraro, Presidente dell’ Associazione degli Amici di Pisa

Interverranno:

Alberto Zampieri,  vicepresidente dell’ Associazione degli Amici di Pisa e storico del Gioco del Ponte

Stefano Gianfaldoni, vicepresidente dell’ Associazione degli Amici del Gioco del Ponte

Vito Ardito, storico del Gioco ed esponente della Parte di Mezzogiorno

               La S.V. è gentilmente invitata




LOGISTICA FERROVIARIA: SI’ AL 3° BINARIO SULLA LI-PI-FI

Pisa,  martedì 17 Aprile 2012  -2013 stilepisano-

COMUNICATO STAMPA
LOGISTICA FERROVIARIA: NO A MICRO-LOCALISMI,
SI’ AL TERZO BINARIO FS SULLA FI-PI-LI
Gentili Autorità in indirizzo,
 a distanza di circa un anno dal nostro intervento, siamo costretti nuovamente ad intervenire per attirare l’attenzione dell’opinione pubblica sul progetto di un linea merci e passeggeri diretta Pontedera-Livorno Porto e parallela allo Scolmatore. Un progetto che esclude Pisa è  -di per sé- un progetto ostile allo sviluppo. Non possono essere ignorati, nel concetto di sviluppo di area vasta costiera di cui Pontedera fa piena parte, gli oltre 15 milioni di passeggeri/anno della Stazione di Pisa Centrale, i quasi 5 milioni di passeggeri dell’Aeroporto Internazionale Galilei di Pisa, i due Ospedali pisani (Santa Chiara e Cisanello), le tre Università, il nascente Centro Ricambi Mondiale della Piaggio, dove hanno tutti un’unica necessità: l’interconnessione passeggeri/merci dalla costa al capoluogo regionale e viceversa lungo il suo asse portante Livorno Porto-Pisa-Pontedera-Firenze.
 E’ imbarazzante e falso pensare di poter fare a meno di Pisa nello sviluppo della mobilità su rotaia sempre più necessaria anche per l’ottimizzazione dei flussi passeggeri dell’Aeroporto Internazionale Galilei di Pisa in modo da portare questi ultimi a Firenze in 40 minuti effettivi: in questo senso i massicci investimenti pubblici e privati sul People Mover Aeroporto-Stazione sono chiari: Pisa è il vertice di una leva di trasporto ferroviario da implementare e rafforzare, non da escludere con
bypass costosissimi e utili solo per alimentare bacini elettorali.


  La nostra Associazione è dell’avviso che, per dare forza allo sviluppo a tutto tondo senza settorializzazioni, questo lo si possa perseguire con un unico scopo: realizzare il terzo binario sulla tratta Firenze SMN-Empoli-Pontedera-Pisa Centrale-Livorno Calambrone-Livorno Centrale.
 Uniti si vince! Perché il terzo binario ? Per molti motivi: l’ultimo dei quali sarebbe di non ripetere l’errore fatto a suo tempo con il pessimo tracciato della superstrada FI-PI-LI, con Pisa e Livorno danneggiate con la mancanza di un raccordo veloce reciproco. In più, con un terzo binario in alta velocità, sarebbe inutile anche l’investimento su una nuova Peretola: certo, lo ha già detto il sindaco di Firenze, Matteo Renzi quando si è vantato di andare a prendersi l’aereo a Bologna Centrale (non Marconi!) in mezz’ora contro i 50 minuti di Pisa Aeroporto!  Dunque Livorno ha bisogno di Pisa di Pontedera e di Firenze e tutte e tre hanno vicendevole interesse a rimuovere ogni ostacolo per essere più unite ed efficienti grazie al treno. La linea FI-PI-LI è super intasata, certo: con un terzo binario dedicato esclusivamente all’alta velocità passeggeri si lascerebbero di conseguenza liberi i due restanti: uno per la bassa velocità passeggeri e l’altro alle sole merci. Insomma, con un piccione si prenderebbero quattro fave: soddisfare la logistica merci pisana pontederese e livornese, quella passeggeri in alta velocità livornese-pisana-fiorentina, quella del trasporto locale e rendere superflua la nuova pista a Peretola e psuedo-fusioni aeroportuali dagli esiti e dai costi incertissimi. Abbiamo poi saputo dei costi per costruire la sola Pontedera-Livorno: 120 milioni di euro ci sembrano davvero tanti. Pensate, con meno di 70 milioni possiamo portare i fiorentini da Santa Maria Novella al litorale pisano fino a Livorno Barriera riattivando la linea dell’ex Trammino. E’ il caso dunque tutti assieme di giocare una partita vera: quella di battere gli individualismi e inseguire il funzionalismo!
     IL PRESIDENTE 
    (DR. FRANCO FERRARO)




Resoconto del Capodanno Pisano 2013

                                       Pisa, Mercoledì 11 Aprile 2012 -2013 in stilepisano
COMUNICATO STAMPA

“Capodanno Pisano: gli elogi e gli errori da non ripetere ”

A mente fredda e dopo aver commentato con quanti più soggetti interessati, il nostro sodalizio è in grado di poter esprimere alcune valutazioni sul Capodanno Pisano appena trascorso. E possiamo farlo, certi di non sbagliare, iniziando ad elogiare chi ha realizzato il ricco cartellone dei giorni 24 e 25: ci voleva proprio.

 

Per questa occasione, sempre con sia stato concepito come diffusione di sana pisanità e non altri secondi o terzi scopi, abbiamo visto una Pisa più impegnata, più attenta a se stessa e alle sue tradizioni. Certo, ha molto agevolato l’organizzazione il fatto che il 24 marzo fosse coinciso con il sabato. Ma tant’è: ricco cartellone forse troppo, con troppi stupendi eventi in coincidenza, volontà decisa di iniziare una fase nuova: “ingrandire” il Capodanno Pisano come inizio di una stagione turistica da allungarsi nel corso della primavera-estate e così da uscire dal “solo” Giugno Pisano. Volontà che  però deve essere proprio confermata con gli ulteriori appelli del Giugno Pisano.
 A tutti sono piaciuti i giochi di luce la sera del 24 -forse un po’ ripetitivi, ma comunque ottimi- e meglio ancora i fuochi d’artificio.
 Nel suo insieme ha fallito  -nota dolente- l’idea della notte bianca anche del commercio: erano aperti solo i locali ad uso alimentare e non gli altri. Assente ogni cartellonistica pubblicitaria in città e in provincia: anche i TG regionali hanno dato spazio al Capodanno, ma solo a quello fiorentino. Che è pure un anno indietro. Peccato. Come peccato per l’assenza di una vera e propria regìa nella cerimonia e nella logistica del corteo del 25 Marzo. Sia nell’afflusso al Duomo sia dentro la Cattedrale dove molto, troppo, ci è parso lasciato al caso con troppi rumori di sottofondo: il Capodanno Pisano è infatti soprattutto una cerimonia religiosa “ab incarnazione Christi” che si fonde con la “Civitas” e il silenzio ed il raccoglimento era un obbligo.
 Dunque per il futuro è necessario confermare le positive volontà politiche di strutturare ed organizzare il Capodanno Pisano implementandovi con una bella dose di qualità: su questo aspetto i pisani contemporanei sono latitanti in tanti settori. Potremmo partire con un percorso di formazione di avvicinamento al Capodanno Pisano “ab Incarnatione Christi” con un testo scolastico unico condiviso comprendendo anche le altre Feste Pisane, ad uso delle scuole primarie e secondarie con un giorno di festività scolastica non solo per le scuole cittadine, ma della provincia intera. Così facendo, si avrebbe nel tempo, una vera radicalizzazione delle Feste Pisane che potrà dare sicuri frutti nel futuro e non solo uscire estemporanee e casuali o peggio elettorali. Lo diciamo da anni: è il momento di agire!.

  IL PRESIDENTE
  (DR. FRANCO FERRARO)




Muore il Prof. Emilio Tolaini, urbanista e storico

IL CORDOGLIO DEGLI AMICI DI PISA PER LA SCOMPARSA DI EMILIO TOLAINI 

“Purtroppo Pisa è costretta a piangere nuovamente la scomparsa di un suo figlio illustre. Dopo la morte del campione di basket Sauro Bufalini, quella del Prof. Emilio Tolaini: celebre urbanista, professore all’Accademia di Belle Arti, storico e scrittore di pubblicazioni che sono entrate nell’olimpo  del sapere di Pisa. “Forma Pisarum” rappresenta la summa: senza aver letto quel libro non si può capire come fosse stata Pisa nei secoli passati e come vada rispettata oggi nella sua evoluzione contemporanea. Proprio questo suo amore per Pisa lo ha portato negli anni a prendere posizione contro scelte architettoniche veramente tristi e infelici. Definì a giusta ragione, la ricostruzione dei ponti di Pisa come i “più schifi d’Italia”, fustigò la ricostruzione post bellica di Pisa senza pietà: i casi di Largo Ciro Menotti, dei lungarni, delle quinte dei ponti, della Cittadella finirono nella sua sacrosanta critica. Aveva ragione lui, che criticava senza pontificare senza egocentrismo con la forza in mano di chi le cose le sa per davvero. Pisa deve a Emilio Tolaini il suo grazie. Chi sarà mai in grado in futuro, anche solo avvicinarsi alla sua azione, lucida, libera e illuminata di critica costruttiva, di diffusione del sapere di Pisa?”

      IL PRESIDENTE

(DR. FRANCO FERRARO)