il 6 Dicembre si parla di….Antiche Navi Pisane !

Martedì 6 Dicembre  2011, ore 16

presso la sede dell’ Associazione degli Amici di Pisa
(Pisa – Via Pietro Gori  n. 17)

OSPITA:

Dott.ssa Rosaria Barbera – Soprintendente Regionale ai Beni Archeologici della Toscana

Dott. Andrea Camilli – Direttore del Cantiere delle Antiche Navi Pisane

Dott.ssa Silvia Panichi – Assessore ai Beni Culturali e al Sistema Museale del Comune di Pisa

Dott. Andrea Serfogli – Assessore al Patrimonio del Comune di Pisa

Dott. Mauro Del Corso – Presidente dell’Associazione “Amici dei Musei e Monumenti Pisani”

CONFERENZA SU: “Museo delle Antiche Navi Pisane tra passato, presente e futuro “

Presentazione del Presidente dell’Associazione degli Amici di Pisa: Dott. Franco Ferraro

Moderatore: Prof. Alberto Zampieri: vice-presidente Associazione degli Amici di Pisa

La S.V. è gentilmente invitata




Dicembre con…gli Amici di Pisa !

a  tutti  i  soci  ed  ai  simpatizzanti

Pisa, Lunedì  28 Novembre  2011 -2012 in stilepisano
 
Oggetto: Programma delle iniziative per Dicembre 2011. Variazione date ed aggiornamenti

Cari Soci, gentili Socie,
facciamo seguito al precedente comunicato del 12 u.s. per segnalare alcune variazioni e aggiornamenti rispetto a quanto nello stesso annunciato, in particolare: 

Martedi 6 Dicembre (anziché il 2 Dicembre) alle ore 16.00 in sede, secondo incontro (successivo a quello dello scorso 22 Ottobre) su: “ Il Museo delle Antiche Navi Pisane: passato, presente e futuro “; sono stati invitati i rappresentanti delle Soprintendenze interessate, amministratori locali ed esperti in materia;
-Sabato 10 Dicembre alle ore 10.00 visita guidata alla Mostra “La CEP prima della CEP: storia dell’ Informatica “, presso i Vecchi Macelli a cinquant’anni dall’inaugurazione del primo Calcolatore Elettronico di matrice italiana costruito a Pisa, i ricercatori dell’Ateneo Pisano hanno ricostruito le Macchine Ridotte del 1956 e 1957. La visita è gratuita, ma è necessaria la prenotazione al fine di organizzare, se occorresse, un secondo gruppo di visite successivo a quello delle 10 ( la durata è prevista in circa un’ora );
Sabato 10 Dicembre, successivamente alla visita alla CEP (Calcolatrice Elettronica Pisana) pranzo sociale per gli auguri natalizi presso l’ “Osteria dell’ Airone“ -Via Sant’Elena, 4 – Loc. La Figuretta ( S.G.T. ); prezzo Euro 25,00 a persona; anche in questo caso è necessaria la prenotazione entro il 5/12;  
-Venerdì 16 Dicembre ore 17.30, presso la sede, presentazione del nuovo libro di Sergio Costanzo: “ Begunski Center “, diario e reportage sulle condizioni estremamente critiche di  migliaia di profughi bosniaci mussulmani  (begunski, profughi) ammassati in una caserma alle porte di Ribnica, paese al confine tra Slovenia e Croazia.

 

Inoltre annunciamo che è in programmazione, ma ancora da  definire la data:


-la presentazione del nuovo libro di Maurizio Villani: “ Frammenti di storia Pisana “, nel quale si narra la storia della nostra città attraverso la riscoperta delle lapidi e delle edicole votive, le quali pur presenti numerose in citta sono spesso sconosciute; esse, però, sicuramente rappresentano delle importanti testimonianze storiche lasciateci dai nostri predecessori.

Infine, informo che sono aperte le iscrizioni per l’anno 2012 ed allego  il bollettino postale pre-stampato.
Per chi lo desidera può versare la quota sul c.c. Bancario  ( IBAN: IT97 L 06200 14024 000000120458 ) o sul
c.c postale n. 13757562 intestato al sodalizio. Le quote associative sono rimaste così suddivise:
Socio ordinario € 15 –  Socio Straordinario € 25 – Socio Sostenitore € 40.

Si fa presente che ai nuovi iscritti e al loro presentatore sarà offerto in omaggio, fino ad esaurimento, il volume di Mario Noferi su “Le sei formelle argentee del tesoro della Cattedrale di Pisa” con prefazione del prof. Ottavio Banti – ed. ETS. 
Vi aspettiamo numerosi alle iniziative in programma e Vogliate gradire i più cordiali saluti 

          Il  Presidente    
          (Dr. Franco Ferraro)




La Tangenziale di Nord Est s’ha da fare !

 

Pisa, mercoledì 30 Novembre 2011 -2012 stilepisano

   COMUNICATO STAMPA

  La Tangenziale di Nord/Est s’ha da fare !”

    “L’ “Associazione degli Amici di Pisa” prende spunto dalla recente approvazione del progetto della tangenziale di Nord/Est da parte del Comune di Pisa e dalle osservazioni esternate da alcuni cittadini contrari a questa nuova arteria stradale, per evidenziare che, da anni,  difendiamo a spada tratta  tale indispensabile, ineludibile opera stradale. E’ però opportuno precisare la nostra contrarietà ad ogni intervento di qualsiasi soggetto, pubblico o privato, volto a danneggiare l’ambiente, alla cementificazione selvaggia, ai disboscamenti, all’abbandono dei monti e delle campagne. E’ ampiamente dimostrato che sia necessario ridurre quanto più possibile il traffico veicolare nei centri abitati per salvaguardare la salute dei residenti. E’ ovvio che quest’ultimo punto possa realizzarsi dirottando parte del traffico stradale nelle zone più esterne alla città. Un modello di sviluppo che avviene oramai da anni in molte città italiane e perfino nei comuni della nostra provincia: Pontedera, Peccioli, Calcinaia, Ponsacco.

 La tangenziale di N/E deve servire proprio a questo. Anche ad alleggerire il traffico in quartieri non più periferici come Pisanova, Porta a Lucca, San Michele e delle frazioni a N/E della città. Ci rivolgiamo a coloro che sono contrari al progetto di Tangenziale N/E come filosofia di sviluppo: essi hanno mai transitato in Via Moruzzi, Via di Mezzana, Via di Cisanello, Via San Pio da Pietralcina e percorso le altre del quartiere di Pisanova- Ospedaletto? Hanno mai visto i flussi di traffico di pendolari provenienti dal lungomonte e diretto verso Pisanova-Ospedaletto? Il traffico è notevole, continuo spesso rallentato producendo maggior inquinamento. La maggior parte di esso va a confluire in una rete stradale, quella dei quartieri di S. Francesco, di Porta a Lucca, della Fontina: una viabilità appena sufficiente al traffico veicolare di 50 anni fa quando le autovetture in circolazione erano otto volte meno di quelle attuali.  Buon ultimo: nei quartieri nei quali si è avuta la massima espansione abitativa, commerciale ed industriale, quella a Nord/Est della città, si è aggiunto anche il traffico collegato ai nuovi insediamenti come l’ospedale di Cisanello, l’aeroporto, le zone industriali di La Fontina e Ospedaletto ed a breve si speriamo, anche l’Ikea. A ciò si assomma il traffico prodotto dalla “diaspora” dei pisani trasferitisi nei comuni limitrofi e che lavorano in città. E’ evidente che non si può più continuare così! Siamo consapevoli che il progresso porti dei potenziali disagi all’Ambiente. E’ l’Uomo  che deve gestirli bene: il percorso partecipativo ai processi decisionali per il progetto della Tangenziale di cui è capofila il Comune di San Giuliano Terme, è una solida garanzia per tutti.  Sia per chi dovrà spostare i pomodori dal proprio (grandissimo) orto o da parte del campo, sia per chi spera che le macchine dei pendolari non passino più sotto le finestre di camera da letto. Il bene del singolo può, a certe ragionevoli condizioni, flettersi al bene comune: con l’egoismo Pisa resterà ciò che è adesso. Una città non sviluppata. Concludiamo perciò insistendo sull’ opinione che questo progetto trovi al più presto la sua realizzazione in tempi rapidi, possibilmente a quattro corsie con piste ciclabili e pannelli fonoassorbenti: una struttura moderna per dare un calcio alla crisi e creare le migliori condizioni per un rilancio economico e maggior qualità della vita.”
       

 IL PRESIDENTE 
(DR. FRANCO FERRARO)

 




Eugenio Giani, giù le mani dalla FI-PI-LI e dallo Scolmatore !

 

 Pisa, Lunedì 28 Novembre  2011 -2012 stilepisano

 COMUNICATO STAMPA

 GLI “AMICI DI PISA” CONTRO IL CONSIGLIERE REGIONALE
 “NEO-MEDICEO” EUGENIO GIANI: LA TOPONOMASTICA TOSCANA
 SIA RAPPRESENTATIVA DI TUTTA LA REGIONE !
 
 “Visti gli innumerevoli appuntamenti per il festeggiamento del 150mo anniversario dell’Unità d’Italia a cui ha partecipato fattivamente il nostro sodalizio con mostre, libri e conferenze sul tema, pensavamo che il campanilismo toscano fosse solo un modo di dire, poco più che vernacolare e buono per giustificare dissensi tutti toscani. Ci eravamo sbagliati. Ci ha fatto ricredere su questo assunto, la proposta di revisione della toponomastica regionale per iniziativa di un consigliere regionale, Eugenio Giani. Forse alla ricerca di un articolo sulla stampa regionale, forse in preda ad un delirio di natura neo medievale che nella sua Firenze -che rispettiamo- ha fatto la sua fortuna elettorale, egli ha creduto di istruire un’apposita pratica alla Regione Toscana per cambiare -o dare a seconda dei casi- un nome a questa o quella infrastruttura che -a lui- non piace o che ancora non ce l’ha.
  Ci è parso penoso leggere che questo signore voglia intitolare la superstrada FI-PI-LI con un patetico e faziosissimo “Medicea”. Ci scusi signor Giani, ma lei non sa o non vuol sapere che i Medici hanno sì unito parte della Toscana ma lo hanno fatto con gli stessi metodi dei contemporanei tiranni internazionali finiti ai Tribunali Internazionali? Lo sa che proprio “grazie” ai Medici su Pisa si scatenò una vera e propria pulizia etnica fatta di uccisioni, requisizioni, confini, confische, diaspore? Lo sa, caro Giani, che la sua “Medicea” passa su un territorio -quello alfeo- che storicamente non ha nulla a che vedere con essa? Lo sa che Livorno era già floridissimo Porto Pisano prima che i Medici la ricostruissero anche con i soldi requisiti ai Pisani?

 

 

 

Inoltre lo sa quanto costerebbe alla collettività sostituire solo la cartellonistica stradale soltanto per darle la soddisfazione -tutta sua, certo- di vedere un nome fiorentino ad una strada che fiorentina non è ma è Toscana? Lo sa signor Giani che Firenze non è tutta la Toscana? Lo sa signor Giani che Toscana è anche Prato, Pistoia, Lucca, Massa, Carrara, Livorno, Grosseto, Siena, Arezzo che hanno ben altre culture, sensibilità e tipicità da quelle di Firenze e degne di essere parimenti promosse e rispettate perché senza di esse Firenze non avrebbe senso? Lo sa, signor Giani che lo Scolmatore costruito negli anni ’60 del ‘900 tra Pontedera e Calambrone non è lo stesso ideato da quel genio di Leonardo da Vinci a cui venne sì commissionato ma non per salvare Pisa dalle piene d’Arno bensì, al contrario, come opera di guerra  per deviare il corso del fiume ed assetare la città (progetto peraltro esteso in combutta con quell’altro genio del Machiavelli e fallito miseramente)  visto che resisteva oltremodo ai Medici?
  Insomma Signor Giani, se proprio vuol essere utile alla collettività lo faccia per una giusta causa, lasci perdere la toponomastica depisanizzante e detoscanizzante e si occupi dello sperpero del denaro pubblico, che poi deriva dalle tasche dei cittadini, come sta avvenendo nell’ospedale di Massa e nell’Università di Siena, tanto per fare degli esempi eclatanti di cui si sta parlando da alcuni mesi.
  Senza rancore.

       IL PRESIDENTE
     (DR. FRANCO FERRARO)




“The Independent”, la vergogna !

                                                                    Pisa, lunedì 7 Novembre  2011 -2012 stilepisano

                                                                  COMUNICATO STAMPA

GLI AMICI DI PISA CONTRO “THE INDEPENDENT”:

IL VIGNETTISTA DISEGNA UNA TORRE DI PISA FALLICA. VERGOGNA!
 
 “Ancora una volta ci risiamo: quando calano le vendite si cerca sempre di alzare i toni dei prodotti offerti per farsi notare. Oppure: nel bene e nel male, purché se ne parli. Sono due frasi fatte divenute proverbi che ben calzano alla bisogna. Qual è il motivo del contendere della nostra Associazione? Abbiamo notato sul sito del giornale inglese “The Independent”, subito riproposta dal sito “Repubblica.it”, una vignetta che crede di ironizzare sulla situazione politica italiana e in primo piano sulle “pene” del Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. Fin qui potremmo fare solo considerazioni di natura politica con il rischio  di apparire partigiani in un senso o nell’altro. In verità, non è scopo statutario del nostro sodalizio prendere bandiera per questo o quel partito politico.
E’ nostro dovere invece esprimere la profonda costernazione per “come” la vignetta viene completata: una Torre Pendente, con la punta rivolta verso il basso, che sbuca dalla cerniera dei pantaloni di un imbarazzato Primo Ministro Italiano con sullo sfondo la Piazza del Duomo di Pisa. E’ questo ciò che contestiamo alla redazione di “The Independent”, al vignettista ed agli altri che ne hanno seguito il cattivo esempio. Non è giornalismo questo, non è forte satira politica, non è ironia strumentalizzare i Monumenti della Piazza del Duomo -patrimonio Unesco- per un bieco interesse di volgarità ridanciana, sguaiata e consentitecelo anche blasfema. Eh sì, cari Signori:perché i Monumenti della Piazza -non ci crederete- sono un simbolismo religioso, artistico e monumentale. Giova ricordare che essa rappresenta i passaggi della Vita Cristiana dell’Uomo: il Battistero rappresenta la Nascita, il Duomo la Vita Cristiana, lo Spedale la Sofferenza Umana, il Camposanto Monumentale la Morte, il Campanile scandisce le varie fasi. Forse troverete tutto ciò molto relativo, ma è proprio questo il punto: la Vostra presunta libertà di espressione mista ad onnipotenza intellettuale calpesta il diritto degli altri (la stragrande maggioranza) a non essere derisi e vilipesi per le Vostre gratuite esternazioni. Già nei mesi scorsi –par condicio- il nostro sodalizio ha avuto modo di stigmatizzare un analogo bieco comportamento intervenendo in favore di un ritiro dal commercio di mutande con sopra raffigurata la Torre Pendente (anche se è in verità un Campanile, un faro della Cristianità) a mò di fallo.
Dunque ci risiamo. In ogni caso: ce n’era bisogno?”

 IL PRESIDENTE 
(DR. FRANCO FERRARO)




9 Novembre 1494: la gloria e l’onore di Pisa

                                                                 COMUNICATO STAMPA

 L’Associazione degli Amici di Pisa commemora il 9 Novembre 1494

 “L’Associazione degli Amici di Pisa ricorda tutti i Pisani e le Pisane della Città e della Provincia che insorsero e lottarono contro Firenze e vari stati italiani ed europei per mantenere libera la Repubblica Pisana dal 1494 fino al 1509: quella resistenza fu talmente eroica che i pisani vennero definiti “la gloria e l’onor degl’Italiani” e quel periodo di quindici anni è passato alla Storia come la “Seconda Repubblica Pisana”. Il 9 novembre 1494 data dell’insurrezione, paragonabile all’attuale 25 aprile per il senso di liberazione che pervase gli animi dei nostri antenati, è festeggiato dalla Compagnia di Calci dal 2004 e auspichiamo che diventi un appuntamento fisso per chi ama Pisa e la sua storia.

 

Nel 1494 Carlo VIII Re di Francia, giunse in Italia per conquistare il Meridione su cui vantava diritti di successione: il viaggio di ritorno poteva però essere insidioso e denso di pericoli. Quindi il re francese pensò di farsi degli alleati durante il viaggio d’andata. La sera dell’’8 novembre il re Carlo VIII venne ricevuto a Pisa nel palazzo allora di proprietà di Giovanni Bernardino Dell’Agnello attualmente Giuli Rosselmini Gualandi, sul Lungarno Gambacorti, recentemente restaurato e chiamato commercialmente “Palazzo Blu”.  La tradizione orale ci narra che dopo il ricevimento prese la parola una bellissima ragazza vicarese, Loisa Del Lante, la quale convinse con un accorato appello, il re francese a restituire la libertà alla Repubblica Pisana. Leggenda o verità, Pisa venne liberata e la gioia dei pisani fu incontenibile. I fiorentini, che occupavano la città alfea dal 1406, vennero cacciati violentemente e tutto il contado pisano si ribellò: Buti, Vecchiano, Ripafratta e tutta la Valdiserchio, Vicopisano, Cascina, Calcinaia, Bientina e Calci, i castelli di Lari, Cevoli, Guardistallo, Palaia, Ponsacco, Peccioli, Riparbella, Lorenzana, Santa Luce, Usigliano, Morrona, Terricciola, Chianni, Soiana e molti altri castelli pisani che oggi formano le Province di Pisa e di Livorno. Seguirono 15 anni di guerre, massacri, deportazioni: a Pisa affluirono nel 1499 gli abitanti della Provincia che insieme ai cittadini resistettero eroicamente alla fame, alle cannonate e alla conseguente carestia. Ma alla fine non restò che la resa, firmata nel maggio del 1509. I pisani prigionieri vennero rilasciati e i fiorentini rientrarono in Pisa l’8 giugno, ponendo fine alla Seconda Repubblica Pisana ma concedendo l’onore delle armi agli eroici cittadini alfei. In conclusione, questa guerra impartì una dura lezione a Firenze, sia dal punto di vista militare sia soprattutto a livello di diplomazia italiana ed europea. Enormi furono gli sforzi economici per la città gigliata. Soprattutto la perdita di vite umane che Firenze subì per rioccupare Pisa e il suo territorio unite alle  numerosissime umiliazioni per le sconfitte inflitte loro dagli indomiti Pisani. In questa guerra Firenze distrusse la maggior parte delle fortificazioni militari e gran parte dell’arredo urbano di Pisa, Calci, Buti, Ponsacco e altri paesi. Tanti pisani lasciarono la città, preferendo “ire sparsi per lo mondo prima di soggiacere a Firenze”, ma anche la Repubblica Fiorentina, indebolita dal sanguinoso conflitto, trovò la sua fine nel 1530 grazie all’avvento al potere dei Medici, che dettero vita al Granducato di Toscana. A ricordo di questa data così rilevante per la nostra storia, lanciamo un appello ai Popoli di Pisa e Provincia affinché espongano il giorno 9 novembre ai balconi e alle finestre delle proprie abitazioni la bandiera pisana e quella del proprio Comune.”

 

     IL PRESIDENTE
   (DR. FRANCO FERRARO)




Il Campanile Pendente come un faro: della Fede Cristiana

 

                                                                          Pisa, lunedì 31 Ottobre  2011 -2012 stilepisano

COMUNICATO STAMPA

“IL CAMPANILE PENDENTE? COSTRUITO COME UN FARO: DELLA CRISTIANITA’. LA CONFERENZA DEL PROF. VALERIO ASCANI.”

 “L’ Associazione degli Amici di Pisa”, in collaborazione con l’ Associazione Guide Turistiche di Pisa, ha ospitato un’interessante conferenza presso la sede sociale del Prof. Valerio Ascani, docente di Storia dell’Arte presso il Dipartimento di Storia delle Arti dell’Ateneo Pisano, con tema il Campanile Pendente. L’argomento della conferenza nasce come approfondimento dei contenuti del libro recentemente scritto con Mauro Ronzani (ed. ETS) sul campanile più famoso del mondo. L’analisi del prof. Ascani  cerca di conoscere la riconducibilità e quindi la paternità architettonica del Campanile: una paternità a tutt’oggi non certa ma ipotizzabile seguendo i canoni stilistici- evolutivi delle fasi –almeno tre- di costruzione dello stesso. Il prof. Ascani ha poi focalizzato il suo intervento, richiamando la particolare curiosità dei presenti, circa la forma del Campanile: un cilindro cavo all’interno che non trova eguali al mondo. Secondo il prof. Ascani la forma cilindrica del Campanile è da attribuirsi, oltre che alla volontà di sviluppare le forme del precedente abside del Duomo pisano, anche ad un forte significato teologico: Pisa negli anni di costruzione dei monumenti della Piazza, è un vero faro commerciale del Mediterraneo e a suo modo, contrasta le scorrerie saracene nelle coste italiane. Difatti il faro del suo Porto -Porto Pisano, oggi Livorno- è a forma di cannocchiale, come testimonia anche l’attuale Fanale dei Pisani ricostruito fedelmente -a furor di popolo- dopo le distruzione della II Guerra Mondiale. Una curiosità: il Fanale dei Pisani fu ricostruito tal quale pescando le pietre nelle acque del porto e inaugurato il 16 settembre 1956 dall’allora Presidente della Repubblica, il pisano Giovanni Gronchi. Dunque, l’idea della luce che avverte la gente per mare grazie ad un faro, può essere stata la musa ispiratrice di aver costruito per Pisa un  Campanile-faro che grazie alla cella campanaria alla sua sommità invece del fuoco, richiamasse l’attenzione delle genti e dell’Umanità alla vita cristiana, più precisamente a Santa Maria Assunta a cui è dedicato il Duomo.”

     IL PRESIDENTE 

  (DR. FRANCO FERRARO)

 




NAVI ANTICHE DI PISA: LA DOCCIA FREDDA

 

Pisa, domenica 23 Ottobre  2011 -2012 stilepisano

COMUNICATO STAMPA

“Giornata dell’Associazione tra storia e presente.
Da Uguccione della Faggiola alle Navi Pisane che non entrano nei capannoni medicei a rischio statico?”

 “Sabato 22 u.s. gli “Amici di Pisa” hanno festeggiato una data a loro molto cara. Fu un 22 Ottobre di 60 anni che i soci fondatori cominciarono a ritrovarsi per dar vita a ciò che nel 1959 verrà poi denominata “Associazione degli Amici di Pisa”. E come festeggiamento, tenendo presente gli scopi sociali, hanno scelto di organizzare due conferenze di alto livello presso la sede sociale.

  Nella mattina si è svolta una conferenza sul tema: “Uguccione della Faggiola e la Battaglia di Montecatini”. I lavori curati ottimamente dal Prof. Alberto Zampieri, vicepresidente dell’Associazione, che ha intrattenuto gli astanti con il ricordo del condottiero ghibellino stipendiato dalla Repubblica Pisana che ottenne, il 29 agosto 1315, una memorabile vittoria a Montecatini contro preponderanti forze della lega guelfa. E’ stato analizzato anche il perché, una volta ottenuta una vittoria tanto difficile nelle previsioni quanto totale, l’esercito pisano non avesse subito marciato su una Firenze già nel panico e che si stava spopolando in tutta fretta per l’esito negativo della contesa. Il prof. Zampieri adduce a motivi sentimentali e non di vile denaro come affermato da più parti: Uguccione infatti perse nelle prime lame della battaglia il figlio prediletto Francesco. E venne sparso tanto sangue ovunque. Una tensione che -secondo Zampieri- Uguccione volle metabolizzare e rilanciare per un tempo successivo e non immediatamente. Scelta politicamente tragica, militarmente sbagliata che cambiò il corso della Toscana: marciando subito su Firenze, i Pisani avrebbero potuto diventare come la Repubblica di Venezia, forte sui mari e solida nel suo entroterra.
  Poco prima della conferenza su Uguccione della Faggiola si è svolto il gemellaggio tra l’Associazione degli Amici di Pisa rappresentata dal suo presidente Franco Ferraro e l’Associazione Amici dei Musei e dei Monumenti Pisani presieduta da Mauro Del Corso: i due presidenti hanno firmato una pergamena che ricorda i comuni punti di vista e di attività in campo culturale e dei beni storici.
  Dopo un ricco e apprezzato pranzo in un locale del centro storico i soci si sono nuovamente ritrovati nella sede di via Pietro Gori dove hanno fatto gli onori di casa al Sindaco Marco Filippeschi, all’Assessore ai Beni Museali Silvia Panichi e all’archeologo Stefano Bruni. Grande assente, per gravi motivi familiari, Andrea Camilli, direttore del Cantiere delle Antiche Navi Pisane sul cui ruolo e attività era stato incentrato l’argomento. Assente anche l’invitata funzionaria della Soprintendenza, Marta Ciafaloni. Non sono comunque mancati gli spunti di discussione sul futuro del Cantiere delle Antiche Navi e soprattutto sui tempi dell’apertura del Museo.
  “Dovrà essere un Museo con la M maiuscolaha detto Filippeschi
un museo-cantiere  di stampo nazionale con richiami al Mediterraneo. Impegnativo certo, al tempo stesso assai appetibile. Anche sulla gestione.  La città aspetta di sapere cosa sarà. Ottimi i rapporti con la Soprintendenza Regionale e quelli con il nuovo Ministro dei Beni Culturali, Galan”.
   L’Assessore ai Beni Culturali del Comune di Pisa, Silvia Panichi ha messo l’accento sulla gestione che dovrà avere il nascente museo: un “museo europeo i cui valori vanno spiegati ed esposti bene altrimenti c’è il rischio dell’oblio. Da esaltare, assieme alla navigazione antica e da capire come valorizzare il Cantiere per una nuova qualità della città. In quest’ottica è necessario evitare come non mai l’idea che sia un museo abbandonato ancor prima che nasca con situazioni di incuria e pressapochismo”.  L’intervento di Mauro Del Corso, presidente dell’Associazione Amici dei Musei e dei Monumenti Pisani ha sottolineato:
“bene il pensiero del Sindaco di pensare in grande ciò che valorizza l’unicità del Cantiere delle Antiche Navi. Questo può diventare un museo interattivo grazie anche alle nuove tecnologie multimediali ed avere qualità interattive. In termini di comunicazione può produrre –continua Del Corso-  tanti benefici effetti di presenza mediatica. Proprio per questo il Cantiere e il nascente Museo merita una direzionalità più elevata non delegabile ad un solo architetto o ad un singolo funzionario di Soprintendenza”.
  Se le dichiarazioni d’intenti del Sindaco e dell’Assessore Panichi hanno dato garanzie di ampio respiro del nascente Museo, l’intervento dell’archeologo Stefano Bruni ha gettato pesantissimi dubbi sul futuro del Museo, sotto molteplici aspetti. E’ infatti di dominio pubblico che il Museo delle Antiche Navi Pisane nascerà negli Arsenali Medicei sul Lung’Arno Simonelli ma, secondo Bruni, “gli Arsenali Medicei hanno problemi di statica causati da un capannone demolito negli anni ’80 con conseguente inclinazione dell’intera struttura, oltre alla necessità di revisione profonda del tetto. Opere di impiantistica sembrano state sottovalutate –continua Bruni-
oltre ad un grave aspetto dimenticato: le navi restaurate non entrano negli attuali capannoni. E soprattutto non una nave che sia una è ancora pronta per l’esposizione a distanza di oltre 12 anni dal ritrovamento. A parziale giustificazione ci sono alcuni aspetti: le condizioni del legno ritrovato hanno condizionato i lavori di restauro che sono giocoforza complessi e costosi  per la fragilità della strutturazione delle navi in sè stesse e per il materiale di cui sono composte. Il legno bagnato infatti –dice Bruni- una volta asciugato ha reazioni imprevedibili sulla consistenza e sulla resistenza. Da valutare molto bene anche che cosa si vuole per Museo della Navigazione.”.
  “L’Associazione degli Amici di Pisa” ha già programmato di organizzare un nuovo incontro prima di Natale su questo delicatissimo quanto annoso e costoso Cantiere che si spera, possa essere finalmente ben musealizzato secondo quegli standard europei che Pisa merita.”

     IL PRESIDENTE
    (DR. FRANCO FERRARO)




GLI “AMICI DI PISA” IN FESTA !

SABATO 22 OTTOBRE P.V. SI SVOLGERA’ LA “GIORNATA DELL’ASSOCIAZIONE” DEGLI “AMICI DI PISA”.

FU PROPRIO UN 22 OTTOBRE DI 60 ANNI FA CHE I SOCI FONDATORI COMINCIARONO A RIUNIRSI PER DAR VITA A QUELLA CHE POI VERRA’ DENOMINATA “ASSOCIAZIONE DEGLI AMICI DI PISA”

ECCO IL PROGRAMMA:

ORE 10.30: RELAZIONE DEL PRESIDENTE SULL’ATTIVITA’ SVOLTA DAL SODALIZIO NELL’ANNO 2011

ORE 11.00: GEMELLAGGIO CON L’ASSOCIAZIONE AMICI DEI MUSEI E DEI MONUMENTI PISANI,

ORE 11.30: CONFERENZA DEL PROF. ALBERTO ZAMPIERI SULLA BATTAGLIA DI MONTECANTINI DEL 29 AGOSTO 1315 E SULLA FIGURA DI UGUCCIONE DELLA FAGGIOLA

ORE 13.00: PRANZO SOCIALE IN UN LOCALE DEL CENTRO STORICO

ORE 16.00: TAVOLA ROTONDA SUL “PASSATO, PRESENTE E FUTURO DELLE ATTIVITA’ DEL CANTIERE DELLE ANTICHE NAVI PISANE”.

RELATORE IL DR. ANDREA CAMILLI DIRETTORE DEL CANTIERE

 

  




Bancarelle al Duomo: la nostra posizione. Sì all’idea del giardino dell’Ospedale

 

Caso Bancarelle: la proposta dell’Associazione degli Amici di Pisa 
                         per le bancarelle di Piazza del Duomo

 “Vista l’impossibilità a differire ulteriormente i lavori di ristrutturazione dell’edificio dell’ antico “Spedale” in Piazza del Duomo, vista la necessità di superare l’impasse creatosi circa l’ovvia necessità di spostare le bancarelle per procedere a detti lavori, la nostra Associazione ritiene opportuno, sentite le organizzazioni di categoria Fiva Confcommercio, Anva Confesercenti, la commissione di mercato di Piazza del Duomo ed i fornitori degli stessi, di perseguire la possibilità di riallocare le bancarelle stesse nello spazio adiacente le cappelle mortuarie all’interno dell’Ospedale provvedendo a rimuovere il muro di confine con la Piazza che è di nessuna rilevanza storica o artistica. I beneficiari di questa operazione si sono detti anche disponibili a comparteciparne alle spese. Ciò anticiperebbe di fatto il progetto Chipperfield e si otterrebbe, con la  piena e libera vista dei monumenti della Piazza, la restituzione alla stessa di quella dignità propria di un luogo dichiarato patrimonio Unesco e vetrina dell’Umanità, senza inficiare oltre il dovuto l’attività delle bancarelle. Ovviamente, l’intera operazione per quanto da effettuarsi in tempi stretti, dovrà garantire elevati standard di qualità sia nel muro demolito che nelle opere preparatorie e di arredo, sia nelle fattezze delle bancarelle e cosa non ultima, nella merce offerta.”

IL PRESIDENTE
(DR. FRANCO FERRARO)