La scomparsa di Maria Gabriella Gentili Mian

 

Pisa, martedì 7 Giugno 2011 -2012 stilepisano-

OGGETTO: comunicato stampa

“GABRIELLA GENTILI MIAN E’ MORTA. GRAZIE DELLA GENEROSITA’ SENZA CONFINI PER IL PISA ”

 “E’ giunta la notizia della scomparsa di Gabriella Gentili, vedova Mian, l’unica donna presidente che il calcio pisano abbia avuto. Generosa in modo disinteressato verso chiunque, disponibile, tifosa verace: una vera sentimentale. Un’eccezione delle più rare in un mondo, non solo quello del calcio, che di sentimenti ne ha tanti ma per il denaro.  D’ora in avanti Pisa sarà più sola: il nostro non rituale, ma sincero e profondo ringraziamento per averLa conosciuta ed un abbraccio alla Sua famiglia che tanto ha amato. Vale per Gabriella Gentili lo stesso ricordo che facemmo in occasione della scomparsa di Luciano Berretta associato a quello di Romeo Anconetani: personaggi schietti, attivissimi per Pisa e il Pisa e che hanno raccolto meno di quanto meritavano e che sono stati aiutati poco dai cittadini che calcisticamente rappresentavano. 

Grazie Gabriella Gentili, amica di Pisa e del Pisa!”

IL PRESIDENTE

(DR. FRANCO FERRARO)

 




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Regate a Venezia: FORZA PISA !

 

Pisa, sabato 11 Giugno 2011  -2012 stilepisano-

OGGETTO: COMUNICATO STAMPA

 REGATE DELLE REPUBBLICHE MARINARE: FORZA RAGAZZI, ALLA VITTORIA !

“Domenica una nuova edizione delle Regate Storiche tra le quattro Repubbliche Marinare. E’ la Laguna di Venezia ad ospitarla. La nostra Associazione intende salutare e incoraggiare alla vittoria tutti i componenti l’Armo Pisano nella speranza di arricchire il bottino di vittorie generali. Pisa può e deve scalare la classifica dei vincitori della Regata Storica. E per arrivare a questo risultato è necessario lo sforzo di tutti: da chi va ai remi alla ricerca del successo sportivo sulla barca, a chi organizza gli allenamenti, la logistica, il corteo storico. Grazie fin d’ora per quel che potrete fare. Ci rivolgiamo anche ai Pisani, perché in quella giornata di festività nazionale possano recarsi in trasferta a Venezia in tanti e tifare appassionatamente per i ragazzi dell’Armo Pisano. Un incoraggiamento a tutto lo staff dell’Ufficio Manifestazioni Storiche del Comune di Pisa che, con la Regata delle Repubbliche Marinare a Venezia, inaugura nei fatti i faticosi impegni per il mese del Giugno Pisano. Grazie anche agli Enti Pisani che hanno compartecipato a questa edizione.

Buon lavoro a tutti e …. forza ragazzi, alla Vittoria! “

IL PRESIDENTE

(Dr. FRANCO FERRARO)




Tavola Rotonda sul futuro dell’Aeroporto Galilei di Pisa

Pisa, giovedì 9 Giugno 2011- 2012 in stilepisano

 COMUNICATO STAMPA

 RESOCONTO DELLA TAVOLA ROTONDA SUL SISTEMA AEROPORTUALE TOSCANO

           «  L’Associazione degli Amici di Pisa ha organizzato nella propria sede sociale, una tavola rotonda con le categorie economiche pisane sul delicato argomento del sistema aeroportuale toscano, la nuova pista da 3000 metri a Peretola, i riflessi e le ricadute economiche su Pisa in conseguenza della volontà del Presidente della Regione Toscana Enrico Rossi di unificare la gestione e società  dello scalo internazionale di Pisa e quello, assai minore, di Peretola.

             Sul tavolo dei relatori hanno preso la parola, introdotti in veste di  moderatrice dalla giornalista caporedattore de « La Nazione » di Pisa Valeria Caldelli, Paolo Corchia presidente di Federalberghi Toscana, Rita Paciello di Federalberghi Pisa, Marzio Benedetti del Consorzio Turistico, Paolo Giusti di Fiavet Toscana e il direttore di Confcommercio Pisa Federico Pieragnoli.    « La congestione  del nodo autostradale di Firenze, l’assenza di un’ autostrada tirrenica, la vestustà delle linee ferroviarie tra in nord e il sud della costa toscana e verso l’interno sono i veri e prioritari problemi da risolvere per la Toscana ha così iniziato il suo intervento Paolo Corchia di Federalberghi Toscana. L’integrazione vera è fare le infrastrutture soprattutto quelle ferroviarie, rendendo la Toscana mobile e veloce. Fare di Firenze Peretola un city airport non vuol dire fare una nuova porta della Toscana con una pista parallela da 3000 metri, questo è un ruolo svolto magnificamente da Pisa e dal suo management. Più della metà degli alberghi toscani lavora con la costa e il mare e i problemi per essi sono i collegamenti ferroviari e stradali. Abbiamo il paradosso che per andare da Viareggio a Firenze si impiega oltre un’ora e mezzo con il treno e un’ora da Pisa verso Firenze, quando in Europa la stessa distanza si copre in termini ferroviari con poco più di mezz’ora. Da Firenze verso Peretola invece i tassisti spesso rischiano di far perdere l’aereo al cliente a causa del traffico intensissimo. E’ necessario dunque investire sul treno e sulle strade e ammodernare Peretola solo per una funzionalità di aeroporto cittadino e non come porta della Toscana, ruolo già svolto con eccellenza dal Galilei di Pisa.

             Deciso e passionale l’intervento di Rita Paciello di Federalberghi Pisa: “ …è un caso unico che un’azienda che produce, lavora con metodo e professionalità e capacità di offrire servizio come la Sat di Pisa, gli si chieda di dismettere il tutto, buttare all’aria per un’integrazione fumosa. Preoccupa il silenzio della politica locale a ribellarsi in maniera sonora. Protestano i sindaci della piana di Campi e Sesto ma quella pisana e limitrofa non lo fanno. E’ assurdo. La Paciello è sicura: non ci sono nemmeno gli spazi per ragionarne. Se Pisa perderà sviluppo aeroportuale, il parco alberghiero pisano tra 4/5 anni sarà obsoleto e vetusto e se l’aeroporto di Pisa non sarà messo più in condizione di produrre lavoro per l’indotto come adesso, visto che la manutenzione degli stessi è assai onorosa per gli imprenditori, l’economia pisana sarà travolta.”       Spazio poi all’intervento di  Marzio Benedetti  del Consorzio Turistico:E’ solo una questione politica quella di procedere con un nuovo aeroporto a Peretola nell’ottica di una fumosa unione degli scali. Si sente dire che a Firenze si reclama che gli stessi andranno a Bologna a prendere l’aeroporto, ma Pisa può competere con Bologna anche perché il treno da Firenze a Bologna è molto più caro. Tutta questa storia è una vera assurdità.

             La moderatrice Valeria Caldelli aggiorna la discussione presentando nuovi argomenti: negli anni a cavallo tra gli ’80 e i ’90, Peretola ha avuto successo poiché utilizzava aerei piccoli come l’Atr42. Divenuto obsoleto i nuovi velivoli, più grandi, hanno difficoltà ad atterrarvi. Diverse persone, anche fiorentini, mi fanno sapere che con il Galilei di Pisa ci si trovano bene, meglio che con Peretola. Il problema è solo la politica. I dati economici per analizzare in profondità l’argomento di oggi in realtà sono solo quelli riconducibili allo studio fatto dall’Irpet Toscana. Pur nella rispettabilità dello studio in oggetto non ci sono analisi da parte di terzi, svincolati dall’ente pubblico e dalle contiguità politiche. Ecco che sarebbe veramente necessario uno studio tecnico approfondito da parte di analisti internazionali di chiara fama, con dati eseguiti non da istituzioni, ma da professionisti esperti, meglio se esteri, che rendiconti sulle conseguenze per Pisa di una fusione gestionale alla luce di una nuova pista di Peretola da 3000 metri.

             Interviene poi Franco Ferraro presidente dell’Associazione degli Amici di Pisa:  Il campanilismo non è a Pisa, ma è a Firenze che pretendono contro ogni logica assodata, di ribaltare le attività aeroportuali esistenti.

              E’ il momento di Paolo Giusti vicepresidente Fiavet Toscana : nelle agenzie di viaggi il cliente, cerca Pisa per andare in Toscana. E non possiamo sottovalutarlo. A Pisa poi abbiamo anche un management vincente. Firenze al contrario ha un aeroporto modesto e tale deve continuare ad essere gestito. Anche Giusti fa eco a Paolo Corchia: soffriamo in Toscana dei pessimi collegamenti ferroviari sulla Genova-Roma che non sfruttano il grande traffico crocieristico del Porto di Livorno e quello aeroportuale di Pisa. La concorrenza aeroportuale è invece necessaria per tenere bassi i prezzi. La gestione unica si può anche fare ma Pisa è l’aeroporto della Toscana, intercontinentale, fortissimo. Pisa raccoglie anche i viaggiatori dell’entroterra: perché Pisa è un aeroporto sicuro e dà fiducia ai passeggeri perché affidabile e organizzato. Peretola anche con la nuova pista, non risolve i suoi problemi, perché i traffici viaggiatori e i suoi flussi sono su Pisa. E’ un discorso politico quello di fare una nuova pista a Peretola. Pisa è una realtà sicura: la nuova Peretola è un salto nel buio.

             Questo, in sintesi, l’intervento di Federico Pieragnoli direttore di Confcommercio Pisa che ringrazia gli Amici di Pisa per l’iniziativa presa, di parlare al tavolo al di là dei comunicati stampa, del problema aeroportuale secondo le volontà del Presidente della Regione Toscana Enrico Rossi. Pisa è stata lungimirante negli anni per la gestione aeroportuale grazie alle intuizioni dell’Ing. Ballini. Pisa non può essere declassata dalla politica. L’impoverimento dell’aeroporto di Pisa sarebbe un impoverimento dell’indotto aeroportuale molto più esteso di quanto si pensi e non solo relativo alle presenze alberghiere. C’è la volontà politica di aiutare Tizio per danneggiare Caio. Un conto è collaborare un altro è fondersi: va bene la prima, ma non la seconda. Soffriamo poi in quest’ottica della mancanza di investimenti ferroviari. Le conseguenze di una fusione in danno di Pisa sono terrificanti come lo è  il silenzio assordante della politica pisana su questo argomento. L’acquisto di quote azionarie della Sat da parte di imprenditori pisani nel settore del commercio è limitato dalla stretta creditizia bancaria che costringe a dirottare risorse e riserve disponibili verso altri settori di attività commerciale. La crisi economica mondiale in atto frena molto lo sviluppo che deve ricadere, con scelte di governo anche locali, lungimiranti. L’idea di uno studio sugli effetti di un sinergia aeroportuale  per Pisa e di una nuova pista a Peretola , seppur costoso, può essere utile.””

 IL PRESIDENTE

(DR. FRANCO FERRARO)

 




Comunicato Stampa: “Giugno Pisano, mettete la bandiera pisana e dei fiori ai vostri balconi ! “

                                                         

Pisa, lunedì 6 Giugno  2011  -2012 in stilepisano-

 COMUNICATO STAMPA

“ GIUGNO PISANO: METTETE LA BANDIERA PISANA E DEI FIORI AI VOSTRI BALCONI ! 

          “La primavera inoltrata e l’inizio del Giugno Pisano rendono l’aria di Pisa senz’altro più frizzante e piacevole. Notiamo il consueto flusso di turisti che da tante parti di accesso alla città vengono a Pisa per vedere una delle meraviglie del mondo. A ciò si somma il positivo effetto delle Manifestazioni Storiche Pisane (anche se a noi piace chiamarle Feste: la città festeggia la propria tradizione !) con tutti i suoi preparativi. Rivolgiamo quindi un appello ai Pisani: mettete fuori la bandiera di Pisa o della vostra parte del Gioco del Ponte e chi può arredi il proprio balcone, terrazzo (in piena sicurezza) con fiori di stagione possibilmente del colore bianco e rosso, i colori di Pisa. Sembrerà cosa di poco conto, ma anche un edificio poco curato, con un balcone fiorito, imbandierato con lo stemma di Pisa o con quello del quartiere del Gioco del Ponte, rende meglio. Rende anche un servizio, oltre che ai proprietari o agli autori, anche all’immagine della nostra città. Rivolgiamo poi un secondo appello, stavolta al Comune di Pisa, poiché faccia altrettanto dai balconi di Palazzo Gambacorti e di Palazzo Pretorio. Al Comune poi la nostra pressante, quanto urgente, richiesta di operare una decisa manutenzione del verde pubblico soprattutto nelle aiuole spartitraffico e nelle spallette a livello dell’Arno. Proprio in questo caso suggeriamo un facile quanto utile intervento: visto che la vegetazione spontanea cresce a dismisura (lungarni Buozzi, Gambacorti,  Simonelli, Sonnino) e questa deve (o dovrebbe) essere potata con sollecitudine, proponiamo di sostituirla con  piante di oleandro di colore rosso vivo e bianco, a piantumazione alternata, che possano così ingentilire le trascuratissime spallette e dare un colpo d’occhio più vivace e gradevole, non solo al turista, ma ai Pisani. Se si vuole, si può fare: con poca spesa e di sicuro effetto!

                      Cordiali saluti.

                       IL PRESIDENTE                                                                    

                    (DR. FRANCO FERRARO)




Conferenza di Venerdì 10 Giugno: “Fazio degli Uberti” a cura di Antonio Fascetti

 

Associazione degli Amici di Pisa

Venerdì 10 Giugno ore 17.30

presso la sede dell’Associazione degli Amici di Pisa
in via Pietro Gori, 17 – Pisa

OSPITA

ANTONIO   FASCETTI

che parlerà su:

“Fazio degli Uberti- un periodo tragico per Pisa”

con la partecipazione di Beatrice Del Lupo  ( voce recitante )

La S.V. è gentilmente invitata




Comunicato stampa sullo stile architettonico del Porto di Marina

                                                               

 

                                                    Pisa, lunedì 9 maggio 2011  -2012 in stilepisano

                        COMUNICATO STAMPA

Porto di Marina di Pisa: 40 anni di attesa. Ne è valsa la pena?

Riflessioni sul peggioramento della qualità architettonica di Marina di Pisa 

            “Salutiamo con soddisfazione il proseguimento dei lavori al Porto di Boccadarno. La nostra Associazione, negli anni, è stata protagonista di grandi battaglie per la costruzione del Porto andando incontro, valutando e studiando i vari progetti che via via si sono avvicendati con nessuna fortuna. A seguito di questo condiviso pensiero, si affacciano interrogativi, perplessità e sinistri presagi. Già nel novembre 2009 “l’Associazione degli Amici di Pisa” espresse perplessità sui progetti preparatori degli edifici del Porto: esteticamente incoerenti con lo stile predominante di Marina. Un pugno nello stomaco dato bene. A tutt’oggi le nostre perplessità, essendo rimaste giacenti, sono più forti. Il Porto di Marina, così come anticipato nel sito internet della Società costruttrice, ci sembra fuori luogo, avulso, estraneo ed inadatto a Marina: sia sotto l’aspetto stilistico architettonico sia sotto quello viario.

             Ricordiamo, casomai ce ne fosse bisogno e crediamo purtroppo di sì, che Marina di Pisa nasce e si caratterizza per gusti architettonici tutt’altro che banali pur non essendo stata griffata da favolosi architetti, tranne le solite eccezioni di Villa Bondi, Cobianchi, Galli Dunn, Albites, del Principe di Carovingio. Gusti non soggettivi, ma oggettivi. Se Marina oggi è un posto da cartolina lo dobbiamo proprio a quelle scelte!

 

            Marina di Pisa nasce e si distingue per un linguaggio architettonico che concede ad un lieve eclettismo e fa ampio uso del Liberty, il bello infatti non passa mai di moda ma resta e parla ai posteri. Parla con la grazia dei simmetrici giardinetti di tamerici e pitosforo, con gli ampi marciapiedi, con le solide e ordinate case dai tetti regolari e sporgenti, con le sue persiane di legno e le ringhiere in ferro battuto e gentilmente lavorate dei terrazzi e dei cancelli, capaci di resistere e bene, ad anni di libecciate e marosi.  Ripetiamo ancora come nel 2009 che:

            La pianta viaria originaria di Marina di Pisa e risalente al 1872, ha previsto una grande fruibilità pubblica: non è così per gli edifici del nascente Porto, la giustificazione di proprietà privata da sola non basta. I Pisani e non solo loro hanno dovuto rinunciare obtorto collo alla bella curva panoramica definita “dell’Obelisco” con vista foce d’Arno e Alpi Apuane. 

            I pisani del 1872 avevano anche previsto una funzionale e redditizia linea tranviaria della quale oggi siamo a piangerne il ricordo senza però prevederne fattivamente il ripristino nonostante l’aumento esponenziale dei volumi di traffico del litorale e il paragone per capacità di quanto, con ammirevole coraggio, fatto a Firenze con il Sirio.

            Marina di Pisa nasce quindi perfetta ma, dagli anni ’70 si assiste al suo lento stupro architettonico (recentissimi e penosi quelli in via dell’Ordine di Santo Stefano), ad un crollo verticale della qualità delle nuove costruzioni il cui fondo rischia di essere toccato con il nascente Porto di Boccadarno e con altri interventi in corso d’opera.

            Nel progetto del Porto di Boccadarno -speriamo molto provvisorio quello visto sul sito-  notiamo l’assenza di decenti marciapiedi per il passeggio domenicale, di scoli per le acque piovane, notiamo l’arruffata disposizione delle case ad interrompere l’ideale sviluppo delle strade adiacenti e delle vie di fuga, l’assenza di ampie quinte d’angolo, notiamo con dolore l’oggettiva bruttezza degli edifici più adatti a periferie post industriali del nord che a Marina.

            Esercizi di paragone al contesto presente e che ricordano -ahi noi- orrori architettonici mai digeriti ed impropri per il territorio di Pisa e anche ben firmati al tempo: dal Palazzo ex Enel in Lung’Arno Pacinotti (che grazie all’Impresa Panchetti cambierà volto sicuramente in meglio), alla Mattonaia in San Michele in Borgo, da Largo Ciro Menotti a Corte di San Domenico, dal Residence di Via Tullio Crosio (ex Albergo San Rossore) ai ponti di Pisa.

            E’ dunque indifferibile che gli attori in indirizzo rifiutino ogni esibizionismo architettonico urbanistico fine a se stesso e rilancino con decisione la necessità di una bellezza oggettiva prendendo a spunto, con umiltà, quanto è già stato fatto prima di noi. Sviluppando soluzioni che si amalgamino bene con il circondario preesistente.

            Qualcuno, leggendo il nostro intervento, ci eccepirà la motivazione economica come inconciliabile con l’inseguimento di una bellezza oggettiva architettonica e viaria. Tale ipotesi non è sostenibile, in primo luogo perché la tecnologia edile mette oggi a disposizione prefiniti, rifiniture e ornamenti di qualità ad un costo sostenibile. In secondo luogo, perché le richieste di acquisto sono alte: ciò potrebbe ben giustificare, anche in tempi di crisi, un aumento finale dei costi di edificazione di strutture esternamente belle, in linea con l’abitato di Marina di Pisa, senza intaccare minimamente le possibilità di vendita.

            Due esempi? L’edificio in Via delle Curzolari ricostruito ed adibito -come prima- a ristorante o l’edificio della stessa via all’angolo con Piazza Viviani lato mare e destinato a civile abitazione corredato di garage interrati. In questo secondo esempio l’edificio costruito ex novo negli anni ’90, si mimetizza benissimo nel contesto esistente senza creare rotture, assurde contrapposizioni ma che crea uno sviluppo armonico ideale del contesto.

            Abbiamo valutato, par condicio, anche il progetto del nascente Pisa Outlet Village di Crespina, in senso positivo. Casualmente, ma nemmeno tanto, le architetture si avvicinano a quelle prevalenti nell’abitato medio di Marina. Anche in questo caso, esteti, puristi blasonati del disegno o in cerca di celebrità, di un’architettura contemporanea basata sulla linea retta e sulle geometrie squadra-righello storceranno il naso di fronte alla naturalezza di stile e di forme del Pisa Outlet Village. Verrà da essi presuntuosamente definita come una costruzione da parco giochi, da centro commerciale massificato, ripetitivo e banale. Di certo più gradevole e migliore anche per resistenza al clima marinese di quanto, al momento attuale, anticipato dai bozzetti del Porto di Marina.

            Ci verrà detto che si tratterebbe di un falso storico: ma anche in questo caso l’eccezione non regge, quello proposto è peggio!. Anche i fabbricati in corso di edificazione nell’area ex Laboratori Farmaceutici Gentili di Pisa sono un bel connubio tra realtà circostante e innovazione: le case sono dotate di modernissime tecnologie per gli impianti e il risparmio e il recupero energetico. Meglio dunque un presunto falso storico di una sicura mostruosità!

Ripetiamo quanto già scritto nel novembre 2009: c’è da scegliere. Le prossime mosse che non dovranno essere sbagliate. Il Porto di Marina, i suoi committenti, il Comune di Pisa con i suoi dirigenti, la Soprintendenza pisana, hanno l’occasione di passare alla storia per aver realizzato un’opera attesa da oltre 40 anni. Ebbene, non sprechino la clamorosa occasione non si facciano additare dai contemporanei e dai posteri come quelli che hanno realizzato e autorizzato un nuovo torto all’architettura pisana, ma anzi si sforzino, tutti assieme, di completare Marina di Pisa congiungendosi così con le opere ed i nomi  passati alla storia di Marina: come l’Ing. Capo del Comune di Pisa Bernieri, l’Arch. Cecillo Parmesani, l’Ing. Pietro Studiati.

            Siamo ancora in tempo! Abbiamo aspettato tanto, non buttiamo via tutto!

                                                                                        IL PRESIDENTE

                                                                               (DR. FRANCO FERRARO)

 

 

 

Associazione degli Amici di Pisa

Via Pietro Gori, 17   San Martino in Kinzica  56125  Pisa

Tel. 050.49905  info@associazioneamicidipisa.it 

Il Consigliere Addetto Stampa: Simone Guidotti 

 




Premessa: cos’è l’agiografia – di Gabriele Zaccagnini

PREMESSA:  COS’E’  L’AGIOGRAFIA  

di Gabriele Zaccagnini

L’agiografia è un genere letterario che ha finalità e segue metodi redazionali diversi da quelli della biografia, anche se i risultati sembrano simili. In realtà, mentre la biografia (dal greco bìos, “vita”, e gráphein, “scrivere”) ha come fine la ricostruzione del profilo storico di una persona, attraverso l’analisi critica della documentazione che la riguarda, lo scopo dell’agiografia (dal greco agios, “santo” e gráphein, “scrivere”), è quello di definire il profilo agiologico di un santo. Ciò significa che la scrittura è centrata sugli aspetti legati al tema della santità. In questa prospettiva la realtà storica è subordinata alla realtà tipologica, nel senso che il modello, il tipo di vita che un santo ha incarnato (il vescovo, il monaco, l’asceta, il pellegrino e così via) è il centro della narrazione, con la conseguenza che per gli agiografi era assolutamente prioritario evidenziare quegli elementi biografici dei santi che li rendevano simili ai modelli piuttosto che quelli peculiari della loro realtà storica. Spesso inoltre i santi erano vissuti molti anni, se non secoli prima degli agiografi, che pertanto non esitavano a costruire i loro racconti sulla base di luoghi comuni e di tradizioni di dubbia autenticità. Ma, lo ripeto, agli agiografi e al loro pubblico, la verità storica non interessava affatto, interessava solo che i personaggi di cui tracciavano il profilo agiografico corrispondessero agli ideali di perfezione che incarnavano e che potessero essere oggetto di imitazione e, soprattutto, di culto. Infine gli agiografi attingevano usualmente a un repertorio, ricco ma comunque limitato, di stereotipi, di luoghi comuni, spesso di matrice biblica, di cui si servivano per favorire nei lettori, o negli ascoltatori, i processi mnemonici e i richiami, i confronti, i paralleli con i personaggi della Sacra Scrittura e con gli altri santi, in modo da rendere ancora più facile la comprensione del messaggio spirituale e teologico che scaturiva dalla vita del santo. Bisogna quindi conoscere e identificare questi “luoghi comuni” non solo per interpretare correttamente il pensiero degli agiografi ma anche per evitare di scambiarli per elementi originali.

 

(Da G. Zaccagnini, San Ranieri, patrono di Pisa. Alle origini della santità dei laici,  Milano, S. Paolo ed., 2010, pp. 45-47)




Platani del Viale D’Annunzio

Pisa, Martedì 9 Maggio 2011 -2012 in stilepisano-

 OGGETTO: Piantumazioni sul Viale D’Annunzio

 Gentili Signori in indirizzo,

            come è noto da alcuni anni, i bellissimi platani che ornavano monumentalmente il Viale D’Annunzio rendendo gradevole anche il clima estivo, sono stati abbattuti dall’ente preposto -la Provincia di Pisa- a seguito del diffondersi del cancro colorato, il quale ha oltretutto impedito, così ci è stato detto, la piantumazione di identici alberi sostituiti da meno piacevoli bagolari.

            E’ però fin troppo evidente che la caratteristica e la tipicità del Viale d’Annunzio ha perso così come è, ogni sua monumentalità e storicità proveniente da quell’effetto tunnel lussureggiante che per generazioni ha incantato pisani e non. Oggi il panorama è veramente desolante. Il verde laterale è più dovuto alla crescita di piante improprie lungo il sedime stradale tanto da rendere il paesaggio una massa selvatica, per nulla ordinata e assai casuale.

           L’aspetto ancor peggiore è constatare che a tutt’oggi la ripiantumazione risulta irrilevante sul lato golena: non vorremmo che ciò sia per favorire la sosta delle auto degli avventori delle attività commerciali, navali o ai fruitori di ex retoni.

            La nostra Associazione vuole dunque capire dalla Provincia di Pisa quando e come sarà completata la ripiantumazione l’intero tracciato Pisa-Marina e se è prevista la posa lungo il percorso di ulteriori guard-rail in fodera di legno simili a quelli già esistenti in località Tre Buche.

            Vi comunichiamo che, nell’attesa di una pronta risposta, non renderemo pubblico l’oggetto della presente fino a venerdì compreso. Oltre tale data ogni evasiva e generica risposta sarà giustificatrice per una nota stampa da parte della nostra Associazione.

            Certi di incontrare la Vostra disponibilità, Vi auguriamo buon lavoro.

 IL PRESIDENTE
Dr. FRANCO FERRARO

 




Sviluppo ferroviario

Era il 17 marzo 1844, quando il primo treno percorse la breve distanza che separa Pisa e Livorno. I viaggiatori a bordo erano i primi cittadini italiani ad utilizzare la ferrovia nel territorio allora granducale. In quella che di lì a poco sarebbe diventata l’Italia unita, erano state aperte pochissime strade ferrate: c’era la Napoli-Portici – la prima tratta costruita nel nostro paese – e la Milano-Monza, asservite però alle sole istituzioni locali. La ferrovia a Pisa è dunque nata agli albori del trasporto pubblico ferrato in Italia, anche se il suo sviluppo è stato meno importante di altri centri come Roma, Milano, Bologna e Firenze.

       Ad oggi il nodo ferroviario pisano può vantare 15 milioni di passeggeri in transito dalla stazione di Pisa Centrale, senza contare le altre due stazioni, Pisa San Rossore – ex Pisa Porta Nuova e Pisa Aeroporto trafficate rispettivamente da studenti universitari e da turisti. All’Aeroporto “Galileo Galilei”  esiste infatti dal 1983 una stazione interna –la prima in Italia all’interno di uno scalo internazionale- che negli ultimi anni non è stata adeguatamente sfruttata per i collegamenti regionali. Altro vanto ferroviario pisano è il centro di controllo di via Quarantola (SCC), che sorveglia e coordina il traffico ferroviario da Genova a Roma: ciò si deve anche al fatto che Pisa gode di una posizione geografica impareggiabile.

Una curiosità: il centro di controllo avrebbe dovuto in realtà essere edificato più a nord, in prossimità della stazione ferroviaria di San Rossore. All’inizio delle opere di scavo per le fondamenta emersero subito le prime tracce del vecchio porto pisano: da lì a poco la “Pompei del Mare” divenne il “Cantiere delle Antiche Navi di Pisa” e costrinse le Ferrovie a riprogettare il centro di controllo più a sud in via di Quarantola.

Nel 2010  Pisa ha dovuto subire una ristrutturazione degli scali merci nazionali. A causa di ciò, lo scalo merci di San Rossore è stato pesantemente ridimensionato nonostante fossero stati spesi in tempi recenti, proprio dalle Ferrovie, oltre 20 miliardi delle vecchie lire per implementarlo di banchine e scali. Ad oggi, visti i volumi di pendolarismo, del ruolo di aeroporto toscano ed internazionale del “Galilei” e dei bisogni della logistica commerciale e industriale dei distretti di Pontedera e del Cuoio, vi è la necessità pressante, indifferibile, di ammodernare  implementandola di con un terzo binario, la tratta ormai metropolitana regionale, Firenze-Pisa-Livorno. Il servizio ampliato e i ridotti tempi di percorrenza potrebbero così soddisfare le esigenze dei moderni viaggiatori, unendo i centri di trasporto merci portuali di Livorno, i servizi aeroportuali di Pisa, il pendolarismo lavorativo, con l’interno della Toscana, rendendo ancor più superfluo e inutile la pretesa campanilistica di sviluppare l’aeroporto di Peretola. Con il terzo binario ferroviario si soddisferebbero le esigenze dell’Aeroporto Galilei di Pisa, dello sviluppo merci del Porto di Livorno e del nascente centro ricambi mondiale Piaggio a Pontedera.

Altra nota dolente riguardo al trasporto su rotaia della nostra zona è il mancato ripristino dei collegamenti con il litorale  pisano già presenti dal 1892 al 1960, quando il “Trammino” fu sciaguratamente chiuso all’esercizio, in pieno oscurantismo ferroviario. Riattivare una linea metropolitana leggera di superficie, collegata a Pisa Centrale,  non solo porterebbe benefici sul piano del traffico estivo per il litorale e collegherebbe il nostro mare a tutta la Toscana senza cambiare carrozza, ma porterebbe un’indubbia alternativa all’automobile per fronteggiare l’aumento del pendolarismo. Infatti, grazie ad una avveduta politica di ristrutturazione delle ex colonie marine del litorale pisano, le località di Calambrone e Tirrenia godranno di un nuovo sviluppo di 5000 residenti  che avranno bisogno di mobilità: il concetto, attualizzato, di un nuovo Trammino è quanto mai valido e indifferibile! Gli “Amici di Pisa” hanno collaborato nel tempo con il comitato per il ripristino del Trammino ad una campagna di sensibilizzazione per una riattivazione della linea su concetti moderni.

In conclusione, il nodo ferroviario di Pisa, non è affatto secondo a quello di Firenze, che tuttavia gode del progetto Alta Velocità e che dunque percepisce fondi e innovazioni statali anche per la costruzione della nuova stazione sotterranea. Pisa, storicamente importante, ha ancora ottimi margini di miglioramento, sia nazionali -asse Tirrenico da potenziare-, che regionali nei collegamenti con Firenze, Lucca, Livorno, Viareggio e Pontedera. Da implementare con collegamenti extraurbani efficienti come quelli verso l’aeroporto Galilei e verso il nostro litorale con il nuovo “Trammino”.