Ambiente. Erosione delle spiagge pisane: gli Amici di Pisa esprimono molta preoccupazione

Erosione delle nostre spiagge gli Amici di Pisa esprimono molta preoccupazione

Pisa, 9 Gennaio 2020

Dopo aver ascoltato anche quanto sostenuto, da esponenti del Parco Migliarino San Rossore Massaciuccoli, gli Amici di Pisa ribadiscono la necessità di estendere gli studi predittivi sulla possibile erosione del litorale anche sulla costa del Gombo del Parco Nazionale di San Rossore, come sostenuto anche dall’Ente Parco oltre a quello programmato dal Comune di Pisa.

Certo, il dragaggio della foce è un pegno da pagare alla natura e dopo queste ultime mareggiate, che ha creato innumerevoli danni specialmente sulle coste di San Rossore, causate dal forte vento e piogge la preoccupazione degli Amici di Pisa aumenta.

Nel corso degli anni è sorta negli abitanti di Marina, che una causa dell’erosione sia dovuta anche dalla corrente dell’Arno.

Negli anni scorsi il nostro sodalizio ha organizzato più convegni in merito al fenomeno erosivo e la teoria del mancato apporto di sabbie del fiume Arno è affiorata più volte, non come causa principale ma come concausa.

Non potremo permettere che il litorale pisano perda la sua costa: abbiamo la convinzione che, allungando le dighe con la creazione di un muro alto 15 metri di scogliere estese in mare aperto per 1500 metri nel porto di Livorno, scavando i fondali, con chissà quale melma oleosa, che verrà smaltita dove? non possa non accelerare l’erosione del litorale.

La costa che va da Livorno fino a Bocca di Magra è tutta sabbiosa e con fondali bassi, quindi si regge su equilibri molto precari, basta una mareggiata o un semplice manufatto umano per alterare le correnti marine costiere e provocare quindi devastazioni ed erosione di ampi tratti di costa sabbiosa.

Così vediamo a Marina di Massa, dopo la costruzione delle dighe del porto di Carrara, a Viareggio per quello peschereccio, a Marina di Pisa per le dighe del porto di Livorno costruite a partire dal 1860, inoltre per aver modificato la foce del canale Scolmatore, costruendo recentemente la foce armata per favorire la navigazione peggiora il fenomeno erosivo a Calambrone.

Ricordiamo anche l’inquinamento delle acque dovuto agli scarichi delle acque di zavorra, utilizzato dalle navi per bilanciare la distribuzione dei carichi a bordo, per non parlare delle alghe tossiche, rilevate in alcuni mesi dell’anno a Marina di Pisa.

E poi se il livello del mare si alza, come previsto, renderà la Darsena Europa già vecchia prima di nascere,  e cambierà anche il livello fluviale.

Quindi vorremmo conoscere i risultati degli studi preliminari effettuati dall’Autorità Portuale, che fecero decidere di non iniziare quello studio in vasca maggiormente predittivo e attendibile rispetto all’andamento delle correnti marine e di possibili fenomeni erosivi, come da accordi presi nella conferenza dei servizi tenutasi al Ministero nel 2017.

Il Presidente

Stefano Ghilardi




Serve uno studio di fattibilità sul Comune Unico dell’Area Pisana

Pisa, 24 Gennaio 2020

SERVE UNO STUDIO DI FATTIBILITÀ’

SUL COMUNE UNICO DELL’AREA PISANA.

Gli Amici di Pisa intervengono sul nuovo Piano Intercomunale Pisa-Cascina recentemente presentato in varie occasioni pubbliche al fine di garantire il necessario percorso partecipativo previsto. Non possiamo qui che confermare e ribadire le ragioni di critica all’abbandono del precedente piano strategico dell’Area Pisana finalizzato alla programmazione e allo sviluppo sinergico dei sei comuni interessati (oltre a Pisa, Cascina, San Giuliano Terme, Vecchiano, Vicopisano e Calci), un territorio di quasi 200 mila abitanti. Pur apprezzando il prezioso lavoro dell’Assessore Dringoli e qualsiasi tentativo e procedimento volto ad una programmazione sovra-comunale, riteniamo questa limitata visione dei soli due comuni di Pisa e Cascina, depotenziata e parziale rispetto alle potenzialità che tutti i dati e tutte le analisi sin qui svolte comprese quelle utilizzate a sostegno dell’attuale Piano intercomunale ci dicono, ovvero che questi sei comuni dell’Area Pisana sono tutti strettamente connessi, che formano un territorio con caratteristiche omogenee i cui comportamenti quotidiani delle comunità li vedono già come una grande unica realtà. Anche gli altri Comuni, sbagliando e ignorando tutti i dati a loro disposizione si sono mossi in ordine sparso, frammentandosi in ulteriori gruppi, elaborando e inventando nuovi piani intercomunali, proseguendo a nostro avviso in un clamoroso errore di valutazione sulle reali necessità dei territori. Più volte abbiamo invece ribadito e fatto appello a una maggiore unità, ipotizzando la realizzazione di un nuovo soggetto istituzionale derivante dalla fusione dei sei comuni. Tale visione per noi resta l’unica o comunque la più valida opzione per garantire una visione futura di sviluppo in grado di attrarre investimenti e di delinearsi come valido contrappeso all’Area Fiorentina, in ultimo a garantire la sostenibilità e sopravvivenza delle tante eccellenze presenti sul territorio certamente non proporzionate per qualità e quantità al bacino demografico rappresentato dal solo capoluogo provinciale. Siamo consapevoli che i ritardi e i limiti del precedente piano sono in larga misura derivanti dalla responsabilità dei comuni limitrofi, che di fatto con continui rallentamenti hanno bloccato illogicamente questa visione più ampia. E’ una responsabilità che è giusto rimarcare e denunciare. Al tempo stesso ci chiediamo perché abbandonare del tutto quella che comunque resta una visione giusta e valida. Invitiamo perciò il Comune di Pisa a farsi carico e responsabile di ciò, a riprendere attivamente il dialogo con tutti e cinque i comuni dell’Area Pisana al fine di riattivare il disegno originale di sviluppo territoriale. La nostra Associazione da tempo chiede inoltre un ulteriore atto di coraggio e responsabilità alla classe politica e dirigente pisana: uno studio di fattibilità del Comune Unico dell’Area Pisana. I cittadini sarebbero cosi correttamente informati e consapevoli dei notevoli benefici derivanti da tale riassetto istituzionale e salvi da ogni pretesto o fuorviante propaganda tesa e minimizzare o distrarre dall’importanza di questo piano. Lo abbiamo detto tante volte: il Comune Unico rappresenta per noi non l’annessione a Pisa dei comuni vicini, ma un patto di amicizia e collaborazione reciproca per cui garantendo una forte e ampia autonomia ad ogni comunità, stiano assieme per le scelte strategiche che riguardano tutti. Altrimenti, come avevamo detto e come ci confermano tutte le analisi, questa frammentazione porterà (e già in questi anni gli esempi sarebbero numerosi) inevitabili arretramenti. E’ giunta l’ora di un salto di qualità, i politici di ogni schieramento e idea partitica lascino da parte le polemiche, si faccia subito lo studio di fattibilità sul Comune Unico dell’Area Pisana, si metta l’interesse dei cittadini davanti a tutto.

Il Presidente Amici di Pisa

Stefano Ghilardi




Amici di Pisa e CPATA chiedono chiarimenti al Presidente ENAC, Zaccheo

ASSOCIAZIONE DEGLI AMICI DI PISA

e COMITATO   PICCOLI  AZIONISTI di TOSCANA AEROPORTI 

a tutti  i quotidiani  locali e nazionali

Pisa, 4.1.2020

Oggetto: Chiediamo chiarimenti al Presidente ZACCHEO dell’ ENAC

Il CPATA e gli  AdP, in attesa di conoscere i dati di Dicembre 2019, hanno chiesto direttamente al Presidente Zaccheo dell’Ente Nazionale Aviazione Civile (ENAC) i chiarimenti tecnici sul quesito loro posto sul decremento di passeggeri del Galilei, nel 2019. Infatti mentre a pochi Km. di distanza, il Vespucci aveva praticamente raggiunto, a fine novembre, tutti i passeggeri del 2018, al Galilei, ne mancavano circa 450.000, difficilmente recuperabili entro Dicembre, visto che col trend positivo del 2018, ne transitarono circa 320.000.

Purtroppo i dati ufficiali certificano, nei primi 11 mesi del 2019, un calo di passeggeri del –1,7% per il Galilei, mentre il Vespucci ha registrato incrementi superiori alla media nazionale del +4,0%, nonostante le lamentele su dirottamenti e sulle condizioni dell’attuale pista. In particolare Firenze ha aumentato i passeggeri, in Ottobre del +11,9% e Novembre del +11,7%, più del +2,7% della media nazionale dei 2 mesi considerati, mentre il Galilei ha subito la flessione maggiore in Giugno -5,6% e in Luglio -6,4%, solitamente mesi estivi di buona mobilità low cost.

Poiché il PISAMOVER dovrebbe essere utilizzato dal 36% dei passeggeri aeroportuali, per garantire la sua sostenibilità finanziaria, a giorni sapremo se il disavanzo degli anni precedenti si aggraverà, con ulteriori problemi per i cittadini pisani. Certo che se l’andamento della giornata s’intuisce dal sorgere del sole e poiché il Piano Economico Finanziario del Pisamover prevede il suo utilizzo da parte di 2.072.967 passeggeri aeroportuali, nel 2020, equivalenti al 36% dei 5.758.242 attesi sul Galilei, cioè circa 700.000 in più di quelli certificati finora nel 2019, c’è da augurarsi che il sole, nel 2020, splenda tutti i giorni su PISA.

Il Pres. del Comitato Piccoli Azionisti T.A.   Dr. Gianni Conzadori

   Il Pres. dell’Associazione Amici di Pisa      Dr. Stefano Ghilardi