ELEZIONI AGLI “AMICI DI PISA”. IL SALUTO DEI FRATELLI FERRARO. CECCARELLI LEMUT NUOVA PRESIDENTE

COMUNICATO STAMPA

Pisa, venerdì 8 Ottobre 2021 -2022 nello stile pisano

ELEZIONI SOCIALI AGLI “AMICI DI PISA”:
IL SALUTO DEI FRATELLI FERRARO, FRANCO E ROBERTO.
LA PROFESSORESSA MARIA LUISA CECCARELLI LEMUT ELETTA PRESIDENTE.

ECCO I NUOVI ORGANI SOCIALI.

Lo scorso 11 Settembre si sono svolte nella Sala Marcelli degli Amici di Pisa le elezioni per il rinnovo degli organi sociali, cui hanno scelto di non partecipare, dopo decenni di onorato servizio, i fratelli Ferraro, Franco e Roberto. Il Presidente uscente, Franco Ferraro, ha ricoperto – oltre alla carica di revisore dei conti dal 1981 al 2003 – la prima carica raccogliendone il testimone da un altro celebre presidente storico degli Amici di Pisa, il Cavalier Renzo Paolicchi. Franco Ferraro ha condotto gli “Amici” con mano ferma, passione, grinta ed equilibrio nel periodo dal 2003 al 2018 e dal 2020 ai giorni scorsi: tante le battaglie condotte senza temer tempesta per il bene del territorio alfeo, per la promozione dello sviluppo del suo impianto socio-economico e culturale: dal pericolo accorpamenti delle Province alle note vicende aeroportuali, dalla tutela degli arenili pisani alla necessità di un Comune Unico dell’Area Pisana e tanto altro ancora. Passaggio delle consegne anche per Roberto Ferraro, ininterrottamente consigliere degli “Amici” dal 1974 ad oggi.
Il nuovo Consiglio Direttivo risulta così composto: Alessandro Bigagli, Federico Bonucci, Maria Luisa Ceccarelli Lemut, Gianni Conzadori, Banduccio Fabiani, Francesco Guglielmi, Simone Lo Monaco, Italo Monsellato, Mario Peccatori Roberto Sbrana, Simone Guidotti; per il Collegio dei Sindaci Revisori Roberto Ferraro, Dario Rollo e Franca Sabbatini; per il Collegio dei Probiviri Nicola Beltrami, Franco Ferraro, Alberto Zampieri. Nella prima riunione del nuovo Direttivo sono stati nominati Presidente la professoressa Maria Luisa Ceccarelli Lemut – seconda donna a rivestire la prima carica degli Amici di Pisa dopo la professoressa Olga Carla Sbrana a fine anni Novanta –, Vicepresidente Banduccio Fabiani, Segretario Federico Bonucci, Tesoriere Roberto Sbrana. Si allegano fotografie:

Sopra, Il Presidente uscente Franco Ferraro durante l’ultimo “Die di Santo Sisto 2021” nello scatto di Riccardo Guidi (citare fonte)


Sopra, il Tesoriere e Consigliere uscente Roberto Ferraro (tratto da profilo Fb)

Ecco il nuovo Direttivo degli Amici di Pisa 2021-2024 riunito nella Sala Alfredo Marcelli:


In primo piano a sx, Italo Monsellato
Davanti al tavolo a sx: la Presidente Prof.ssa Maria Luisa Ceccarelli Lemut con al suo fianco, il neo vicepresidente Banduccio Fabiani
Dietro il tavolo da sx verso dx: Alessandro Bigagli, Simone Lo Monaco, Federico Bonucci, Francesco Guglielmi, Roberto Sbrana, Simone Guidotti, Gianni Conzadori e Mario Peccatori




Sì al Parco Stampace di via Nino Bixio, no sesta porta.

ASSOCIAZIONE DEGLI AMICI DI PISA
e COMITATO PICCOLI AZIONISTI TA
ASSOCIAZIONE PONTE DI MEZZO IL MOVIMENTO OPI ITALIA NOSTRA SEZIONE DI PISA MAGISTRATURA SANT’ ANTONIO

Oggetto: Il patrimonio culturale del “Parco Stampace” di via Nino Bixio

Apprezziamo l’invito rivolto dall’Amministrazione comunale (https://www.pisatoday.it/cronaca/progetto-parco-urbano-via-bixio-pisa.html) a partecipare alla consultazione cittadina per definire il nome del parco urbano di via N. Bixio e dal coinvolgimento di molti nostri associati, riteniamo che Parco “Stampace” sia il nome giusto

Per promuovere la Pisa ”differente” e meno conosciuta dobbiamo chiamare il futuro parco con un nome legato alla storia della città utilizzando, in questo caso, i nomi delle porte e bastioni di difesa della cinta muraria, le cui storie costituiscono la cornice culturale che integra gli scenari urbani e monumentali di un bene comune da salvaguardare.
Perciò il nome idoneo da dare al parco è “Stampace” o Stanpace (con la “enne” come riportato nella pianta storica allegata e che qualcuno ritiene la contrazione colloquiale di “sta’ in pace”), nome che i Pisani dettero anche al quartiere che si distende ai piedi dell’antico Castello di Cagliari e che ancora conserva l’antica denominazione. Il legame politico fra Pisa e Cagliari è stato forte fin dall’XI secolo ed era stato rinsaldato anche con il dono del pergamo scolpito dall’architetto Guglielmo per il nostro duomo, alla base della cui facciata e vicino alla tomba di Buscheto, fu sepolto.
Il bastione “Stampace” è legato anche all’episodio storico di resistenza popolare all’assedio dei fiorentini del 1499, riportato dal Guicciardini e rappresentato dal Vasari in un suo dipinto: le truppe mercenarie al soldo di Firenze, dopo aver abbattuta la torre del bastione e superato un tratto di mura, finirono nel “cul de sac” costituito da nuova seconda linea di difesa nel frattempo costruita dai pisani e su cui avevano installato il passavolante chiamato “bufalo”, un arma da fuoco simile ad una colubrina rinforzata. Il fuoco del “bufalo” e le malattie che affliggevano le truppe mercenarie costrinsero il loro condottiero Paolo Vitelli a togliere l’assedio e ad una ritirata disastrosa. Questi, portato a Firenze e sospettato di tradimento, fu rimosso e decapitato sul ballatoio di palazzo della Signoria dopo un processo sommario e il di lui fratello, Vitellozzo, fermatosi a Cascina perché ammalato di sifilide, scappò prudentemente a Pisa con le truppe rimaste per fuggire da un analogo destino.
Eliminiamo perciò l’ insulsa, anonima, arida e vuota dizione di “sesta porta” che svilisce l’immagine di città storica nella sua Forma Urbis che proprio nei secoli XII e XIII ha vissuto i suoi momenti di maggiore splendore.
Parco “Stampace” quindi, è questo il nome giusto.

ASSOCIAZIONE DEGLI AMICI DI PISA COMITATO DEI PICCOLI AZIONISTI TA
ASSOCIAZIONE PONTE DI MEZZO ITALIA NOSTRA SEZIONE DI PISA
IL MOVIMENTO OPI MAGISTRATURA SANT’ ANTONIO




Alla ricerca della Biblioteca perduta. Ovvero, la Biblioteca Universitaria Pisana.

ASSOCIAZIONE DEGLI AMICI DI PISA
ASSOCIAZIONE PONTE DI MEZZO IL MOVIMENTO OPI
ASSOCIAZIONE DELLE COLLINE PISANE

Pisa, 27 Settembre 2021

COMUNICATO STAMPA

ALLA RICERCA DELLA BIBLIOTECA PERDUTA – Ovvero la Biblioteca Universitaria Pisana

Il titolo di questo elaborato ricalca volutamente quello di un noto film con protagonista Indiana Jones impegnato nella ricerca della perduta “Arca dell’Alleanza”.
In questo caso si tratta di andare alla ricerca di una prestigiosa Biblioteca che, ormai da anni, ha perso la sua collocazione e sembra doveroso impegnarsi nella speranza di ritrovarla e ricollocarla nella sua completezza.
Esisteva e forse esiste ancora, come ufficio e nominalmente in Pisa, la Biblioteca Universitaria Pisana dotata di almeno 600.000 (seicentomila) volumi conservati nei locali del Palazzo della Sapienza”, oltre ad avere in dotazione anche la raccolta di ben 16.000 (sedicimila) volumi “galileiani” conservati nella “Domus Galileiana”.
Questo patrimonio culturale di Pisa e della Nazione Italiana è venuto a formarsi nella sua completezza a cominciare dal 1743, grazie al lascito voluto dal giurista e fisico sperimentale Giuseppe AVERANI.
Questi, con il suo definitivo testamento nel 1736 dispose il lascito di circa 2000 volumi della sua libreria a favore dell’Università di Pisa dove aveva insegnato per oltre 50 anni, con la condizione che venissero resi pubblici a beneficio di studiosi, professori e studenti dell’Università (Mauro Bernardini, seminario internazionale, 11, 12, 13 ottobre 2007 Pisa).
Da questo primo nucleo, tralasciando le traversie che nel tempo hanno caratterizzato il consolidamento della struttura bibliotecaria, grazie ad ulteriori acquisizioni e donazioni, si è giunti, nel tempo, alla formazione della BUP ed alla sua collocazione nel Palazzo della Sapienza”.
Tra le donazioni è da menzionare quella che nel 1879 fece l’insigne penalista lucchese Francesco Carrara della sua biblioteca, costituita da circa 7000 edizioni di carattere prevalentemente giuridico, con la clausola che rimanesse permanentemente nella Biblioteca Universitaria Pisana senza mai uscirne e che i volumi fossero e rimanessero tutti collocati nello stesso comune ambiente, senza venire dispersi, per mantenere l’uniformità della raccolta donata.
A proposito del Palazzo della Sapienza, fu Lorenzo il Magnifico ad iniziare dal 1489 la costruzione dell’edificio in Piazza del Grano; al piano terreno dovevano essere ubicate le aule delle lezioni e al piano superiore gli alloggi di studenti e professori.
Il palazzo, però, per le vicende politiche e sanitarie del tempo, fu terminato solo a metà secolo seguente quando Cosimo I dei Medici fece riaprire in via definitiva lo studio di Pisa con sede appunto nella Sapienza.
Fu tra il 1819 al 1824 che la Biblioteca Universitaria, fino ad allora era collocata in alcuni locali di via Santa Maria e di Piazza dei Cavalieri, vi venne trasferita e dove, alla propria dotazione libraria, vennero aggiunte anche altre biblioteche di conventi soppressi in età napoleonica.
Da fine ottocento, la Sapienza rimase la sede esclusiva del Rettorato, della Biblioteca Universitaria e della Facoltà di Giurisprudenza.
É cosi che, nel corso del tempo, si è venuta a formare una prestigiosa Biblioteca Universitaria a Pisa che al momento è dotata di un patrimonio culturale unico ed inestimabile sia per il valore storico che per il valore intrinseco della sua enorme collezione che ha richiamato nel tempo la presenza di eccelsi e numerosi studiosi che vi hanno attinto conoscenza e sapere da tutto il mondo.
La sua stessa collocazione nel Palazzo della Sapienza ha avuto la consacrazione di patrimonio indiscusso della città di Pisa.
Pisa è la città dove la cultura e la conoscenza si sono insediate con ben tre prestigiose Università: Università di Pisa, Scuola Normale Superiore e Scuola Superiore S. Anna. L’Università di Pisa è una delle più antiche e prestigiose università in Italia e in Europa, è stata istituita ufficialmente nel 1343, anche se diversi studiosi fanno risalire la sua origine all’XI secolo.
È comunque certo che a partire dalla metà del XII secolo Pisa ebbe una “Universitas” nel senso originale del termine.
La bolla “In Supremae dignitatis”, emessa da Papa Clemente VI il 3 settembre 1343, concesse allo Studio pisano il riconoscimento di Studio Generale e diversi privilegi esclusivi e universalmente riconosciuti.
In epoca medievale, lo Studio Generale era un’istituzione di educazione superiore fondata o confermata da un’autorità universale, cioè dal papato o dall’impero.
Pisa fu una delle prime città europee a poter vantare un’attestazione papale. La Scuola Normale Superiore è una scuola superiore universitaria con sede legale a Pisa, nel Palazzo della Carovana dei Cavalieri di Santo Stefano.
L’istituto nacque grazie al decreto napoleonico del 18 ottobre 1810, relativo agli “stabilimenti di istruzione pubblica” in Toscana che stabilì l’istituzione a Pisa di un “pensionato accademico” per gli studenti universitari per creare una succursale dell’École Normale Supérieure di Parigi.
La Normale era riservata ai migliori alunni, di età compresa fra i diciassette e i ventiquattro anni, selezionati alla fine dei corsi liceali.
Il 28 novembre 1846, un Motu proprio granducale istituì la Scuola Normale Toscana, chiamata anche Imperial Regia Scuola Normale, poiché correlata al sistema austriaco. Il 15 novembre 1847, si inaugurò la nuova sede nel palazzo della Carovana in Pisa.
La Scuola Superiore S. Anna è un istituto pubblico di istruzione universitaria a ordinamento speciale con sede a Pisa.
L’ente è riconosciuto dal Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca e opera al fine di favorire lo sviluppo della cultura e della ricerca scientifica e tecnologica, sia in ambito nazionale che internazionale.
Il conservatorio di Sant’Anna fu istituito dal granduca Pietro Leopoldo di Lorena nel 1785 e dopo un percorso che ha portato a confluire in esso altri collegi fino all’entrata in vigore della legge n. 117 del 7 marzo 1967, vi vennero riuniti diversi collegi in un unico ente, ovverosia la Scuola superiore di studi universitari e di perfezionamento.
Tra il 1975 e il 1979 la scuola fu trasferita nella sede di piazza Martiri della libertà.
Nel 1987, le suore del conservatorio acconsentirono alla cessione dell’immobile alla Scuola, purché restasse intitolato a Sant’Anna; pertanto, rifacendosi alla vicina Scuola Normale, fu costituita la Scuola Superiore di Studi Universitari e Perfezionamento Sant’Anna.
Il nuovo ente, che al contempo aveva allestito la biblioteca, godeva di una propria personalità giuridica e di autonomia disciplinare e amministrativa.
Dal 2014 la Scuola fa parte, assieme all’Istituto Universitario di Studi Superiori di Pavia, delle Scuole Universitarie Federate, cui si è unita nel 2017 anche la Scuola Normale Superiore di Pisa.
Questo breve richiamo alle eccellenze didattiche che insistono in Pisa giustifica ampiamente la presenza di una Biblioteca Universitaria storicamente collocata nel Palazzo della Sapienza a disposizione della città, degli studenti, dei docenti, degli studiosi e di quanti desiderino ampliare la propria conoscenza.
La Biblioteca Universitaria Pisana (BUP), da quando è stato istituito il Ministero per i Beni e le Attività Culturali (MiBACT) 1974, è alle dipendenze di questo Ministero e, da quando il Palazzo della Sapienza è stato ceduto dal Demanio all’Università Pisana, occupa i locali rimasti in assegnazione al MiBACT proprio a tale esclusivo uso.
E tutto sembrerebbe correlato, ben organizzato e organicamente utile ai fini culturali della struttura sociale ed universitaria della città
Peccato che la situazione contemporanea ci porti a conoscenza che dal 2017, di fatto, la BUP, come conservazione e consultazione del patrimonio librario e documentale, non ha più un luogo di destinazione.
La cronaca ci dice che dal 29 maggio 2012 a seguito della scossa di terremoto in Emilia cha ha fatto sentire i suoi effetti, se pur ridotti, anche a Pisa, sono iniziate le traversie correlate alla struttura stessa del Palazzo della Sapienza.
Una serie di sopralluoghi successivi e valutazioni, a volte collegate ad esigenze di natura politica, hanno suggerito la chiusura dello stabile al pubblico e successivamente alle attività in esso svolte.
Tali esigenze hanno portato anche alla considerazione soggettiva dell’incidenza del peso dei 600.000 volumi della BUP sulla resistenza delle strutture connesse.
Non è intenzione attuale ripercorrere l’iter delle attenzioni che la problematica ha richiesto e giungiamo meglio alla conclusione che la BUP è stata di fatto smantellata ed il suo contenuto ricollocato, in parte presso un immobile del complesso di San Matteo in Soara (2014), una parte considerevole presso l’Archivio di Stato di Lucca ed altre parti, non meglio definite, in diversi spazi affittati in città con i relativi onerosi costi.
Certamente va sottolineato che sono presenti nei vari Atenei delle biblioteche loro dedicate ma sono aperte e consultabili solo dagli iscritti e comunque non rappresentano quell’unicum culturale proprio ed esclusivo dalla BUP che integrava ed integra ampiamente il complesso bibliotecario pisano supportando anche una Biblioteca Comunale lontana dal centro, con poche dotazioni ed abitualmente chiusa.
Oltre a ciò, la Biblioteca Universitaria Pisana risulta essere l’unica in Italia titolare “per Diritto di Stampa” a ricevere tutto ciò che viene pubblicato, dal saggio poetico al trattato, dalla rivista alle monografie, mettendo così a disposizione del pubblico una enorme messe di conoscenza e di sapere.
È chiaro quindi il valore sociale e culturale che questo storico Ente rappresenta per la comunità tutta, mentre, attualmente, la sua funzione si limita alla pura conservazione in strutture inadatte.
Vale comunque rimarcare che esiste l’impegno di persone che con passione o nelle funzioni proprie si dedicano a continuare la storia e/o a programmare potenzialità funzionali ed operative per quando la BUP sarà restituita alla sua collocazione.
Con ciò, lungi dal voler prevaricare le responsabilità e le competenze di quanti vi siano interessati, si spera che questa semplice relazione stimoli le amministrazioni locali a perseguire, con rinnovata convinzione ed interesse, la volontà di salvare e recuperare un insostituibile patrimonio intrinseco, storico e culturale della comunità pisana e nazionale, restituendolo alla sua storica e prestigiosa collocazione che merita.

Gen. Mario Peccatori per Associazione degli Amici di Pisa – Comitato Piccoli Azionisti TA – Associazione Ponte di Mezzo- Movimento OPI – Associazione delle Colline Pisane




AEROPORTO. I VERI CAMPANILISTI SONO A FIRENZE!

ASSOCIAZIONE DEGLI AMICI DI PISA
e COMITATO PICCOLI AZIONISTI TA ASSOCIAZIONE PONTE DI MEZZO IL MOVIMENTO OPI

Pisa, 23 settembre 2021

COMUNICATO STAMPA

OGGETTO: I veri campanilisti sono a Firenze

Firenze ci ha sempre tacciati di campanilismo antifiorentino. Leggiamo su un quotidiano nazionale che Renzi attaccando Nardella: “Su Peretola vergognati’, ha elogiato la coerenza dell’ex Sindaco Gianassi, sebbene primo oppositore nella Piana, della nuova pista 12 30. Gianassi commenta su Facebook: “Renzi gira gira sempre li va a finire” e pubblica un manifesto anti Pisa, fatto affiggere dal Comune di Sesto, anni fa
I veri campanilisti di ieri, sono oggi contrari all’idea di Letta del collegamento ferroviario veloce fra Pisa e Firenze. Ricordiamo a Renzi, che il 10 agosto 2014, partecipò a San Rossore, al raduno Agesci di 30mila scout e firmò La Carta del Coraggio, affermando che i politici devono imparare ad ascoltare i cittadini, ab/fud/ne che spesso non hanno.
Per coerenza dovrebbe ascoltare i cittadini della Piana, a cui è stato negato il diritto UE della consultazione pubblica, per esprimere la contrarietà alla pista che lui vuole pervicacemente dal 2008. Siamo nel 2021, due Sentenze del TAR e quella definitiva del Consiglio di Stato hanno bocciato Il progetto. Tutti devono rispettare le sentenze, soprattutto i politici che hanno ricoperto l’incarico di Premier. A proposito di coerenza, gli ricordiamo che aveva promesso di ritirarsi dalla politica se avesse perso il Referendum Costituzionale. L’hanno informato che l’ha perso? 0 sta meditando su quando mantenere la promessa? Dimostri di avere la coerenza che chiede agli altri!

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ASSOCIAZIONE PONTE DI MEZZO IL MOVIMENTO OPI

-SEGUONO ARTICOLI DI STAMPA D’ARCHIVIO:

Alfondo Renzi su Nardella: “Come può tradire
i suoi ideali?”

Renzi contro Nardella: “Sull’aeroporto si deve vergognare”

«Nardella quando faceva il vicesindaco era il più scatenato sostenitore della nuova pista dell’aeroporto: come può ora per- mettere da sindaco della città metropolitana che il Pd fiorenti no vada con Falchi? Come può Nardella tradire i suoi ideali?». Quando si dice “c’eravamo tanti amati”. A due settimane il vo to Matteo Renzi si presenta a Sesto Fiorentino per sostenere il suo candidato sindaco Gabriele Toccafondi e spara a zero. At tacca il suo vecchio amico Dario Nardella ma é come se parlasse a suocera perché nuora intenda, il suo é un siluro a tutto il Pd toscano che sta allentando i rapporti con Italia Viva e di certo lo é per il Pd sestese che ha deciso di sostenere il bis di Lorenzo Falchi, di Sinistra italiana, ii sindaco discente, che ,5 anni fa battè proprio il candidato dem al ballottaggio. «Qualcuno qui a Sesto Fiorentino deve chiedere scusa, non a noi, ina all’ex sindaco Gianni Gianassi: gli devono chiedere scusa Nardella ed il Pd fiorentino perché hanno cambiato idea sul1’aetoporto, un fatto sconvolgente per cui chi ha costruito la sua carriera suI1’aeroporto, e oggi per suo interesse politico dice no all’aeroporto, si
deve vergognare» incalza l’ex premier oggi leader di Iv. E ancora: «Capisco che pensano che Falchi vinca, ma per mezzo assessorato vale la pena di queste clamoroso dietrofront, questa perdita di faccia? Io preferisco perdere mezzo assessorato che perdere la faccia su11’aeroporto, e l’aeroporto é il tema chiave di queste elezioni, non solo a Sesto». Anche il caso Gkn ê secondo Renzi in qualche modo legato all’aeroporto: .‹Bisogna fare le infrastrutture in questo territorio, perché se no tra 2, 3, 4, 5 anni ci sarà un’a1tra Gkn, una a Scandicci, una a Sesto, una a Firenze: c’é bisogno di infrastrutture, e la prima infrastruttura ê l’aeroporto». Nardella non replica, già altre volte in questi mesi non ha reagito agli attacchi del senatore, con cui i rapporti sono ormai da tempo di grande distanza «Noi non siamo masochisti, il Pd sta cambiando idea su tutto” rivendica Toccafondi. «Da che pulpito, ha parlato l’ex berlusconiano», gli ríbattono dal Pd e da1I’area Falchi. Ieri da Sesto e passato anche Matteo Salvini, comizio in piazza senza boom di folla — e.r.

21 -SET-202 l
da pag. 1-9 / foglio 2 / 2

DAIASTAMPA

ScazzoNate a sinistra nella (fu) Sestograd
Continua il duello a distanza tea Pd e Italia Viya in vista del voto di ottobre. II centrodestra con Brunori prova a sparigliare le carte
di Emanuele Baldi
SESTO FIORENTINO
Vi eravate tanto amati. Ma ne è passata talmente tanta d’acqua (d’Arno) sotto i ponti da quando l’ex rottamatore Matteo Renzi spendeva parole di crema per il delfino Dario Nardella, suo successore sullo scranno di Palazzo Vecchio, che oggi non sorprendono più tanto le bordate del leader di Italia Viva al sindaco di Firenze. Come se non fosse già abbastanza chiaro a tutti ieri mattina l’ex premier, durante l’investitura ufficiale del suo candidato sindaco per Sesto Fiorentino Gabríele Toccafondi, Renzi ha di nuovo aperto il fuoco. E non per sparare a salve: «Se non fosse abbastanza chiaro a tutti noi si campa lo stesso, non siamo più del Pd, ma questo dietrofront ha come il simbolo il no di Nardella che sta tradendo i suoi idealì per mezzo assessorato nella Giunta Falchi». Ennesima conferma che la disfida sestese – tra l’altro dall’esito piuttosto scontato con l’uscente Lorenzo Falchi che parte in (stra)pole position — altro non è. Al netto degli strali salviniani a sostegno del candid?to del centrodestra unito Daniele Brunori (il cui potenziale appeal sull‘elettorato cittadino comunque incuriosisce), che una lotta fratricida all’interno del centrosinistra con Italia Viva che ne dice di tutti i colori ai dem, ‘colpevoli‘ di aver battagliato per anni contro l’anti- Peretola Falchi salvo poi scegliere di appaiarcisi in vista del voto di ottobre. Probabilissimo che i veleni di ieri non sía-
no gli ultimì e che neì prossimì quindici giorni il laboratorio politico della (fu) Sestograd, una volta tempio di granito rosso che rosso è rimasto ma cambiando decisamente tonalità cinque anni fa quando ìl Pd Zambinì capitolo d i fronte alle falangi contrarie a inceneritorie e nuova pista, produca nuove scorie. Gli altri in corsa? I 5 Stelle, spinti dall’onda contiana, schierano Giovanni Policastro. Poi Daniele Lorini con la lista di sinistra ‘Sesto popolare’, Luca Bandini del Movimento 3V e Andrea Coffari per ItalExit, il movimento fondato dal senatore ex grillino Gianluigi Paragone.

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Turismo. Pisa guardi intorno

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Pisa, 11 Settembre 2021

COMUNICATO STAMPA

OGGETTO: Pisa si guardi intorno

Pisa si domandi: Perché al bando pubblico comunale di cessione del marchio PISAIS, nessun pisano ha acquisito, al costo di 60 € l’anno, l’esclusività di sfruttare il marchio territoriale a fini commerciali o per iniziative di marketing e servizi? Il Brand è stato acquisito dalla società marchigiana Rainbow. Per evitare di qualificare disinteresse per il territorio l’accaduto, la risposta potrebbe pindaricamente suggerirla la sede societaria di Rainbow. Loreto è il paese che ospita la Basilica all’interno della quale si venera Maria, protettrice dell’aviazione e la casa di Nazareth dove visse con Gesù. La tradizione vuole che, nel 1291, gli angeli la portarono in volo, in Italia, dalla Palestina, per sottrarla alle voglie degli invasori Mamelucchi. L’episodio serve a sollecitare maggior attenzione allo sviluppo del territorio, per evitare interessi ad esso estranei e l’accostamento al volo, a valorizzare maggiormente il vero volano economico dell’area vasta costiera, il Galilei, primo totem promozionale della città della torre e dintorni.
E’ bene ricordare che prima del COVID, nel 2019, il Galilei era distanziato del – 5,4%, dalla crescita media degli aeroporti italiani, del + 4%, decrescita addebitata alla riduzione dei voli Ryanair. Nello stesso anno, sugli aeroporti di Bergamo e Bologna, Ryanair ha invece contribuito al loro sviluppo, del +7,1% e + 10,6%. Nel 2021 i Master Plan presentati da Toscana Aeroporti (TA), prevedono, dal 2021-2035, lavori per 385 milioni di € su Firenze, con la pista da 2.400m e 85 milioni di € su Pisa, per riconfigurare l’attuale Terminal, nel 2022 -24 e dal 2025-35, per realizzare il nuovo distaccamento dei Vigili del Fuoco e l’ampliamento del Terminal, per fasi progressive” subordinandolo al recupero del 70% del traffico pre-Covid”.
Mentre Pisa parla delle terre inquinate e della vendita di TA Handling a Consulta, per ora tramontata e dello stanziamento regionale a TA di 10milioni di Marketing Support, cosa avviene negli aeroporti fuori Regione? Il Comune di Milano, azionista di maggioranza di Sea, gestore di Linate, in ossequio al Piano governativo sulle infrastrutture aeroportuali, Italia Veloce, che prevede interventi sui Terminal passeggeri per il miglioramento della security ed interventi a supporto del passeggero, per migliorare la qualità del servizio e la travelling experience in generale e ora la necessità di distanziare i passeggeri, ha da tempo avviato i lavori di adeguamento del terminal, dopo aver provveduto l’anno scorso ad effettuare i lavori sulla pista e sulle infrastrutture air side. A Bologna, l’aeroporto gestito a maggioranza pubblica, ha effettuato lavori sulle infrastrutture air side, per migliorare le operazioni notturne e con scarsa visibilità. A Bergamo il gestore aeroportuale Sacbo, il cui azionista di maggioranza è SEA, in collaborazione con Visit Bergamo, e Accademia Carrara e il supporto di Ascom e Confesercenti, per incentivare il turismo, attrarre passeggeri e allungarne la permanenza, per aumentare l’indotto economico sul territorio, ha lanciato il progetto Fly to Bergamo, con l’adesione di cento strutture, fra cui hotel 4 stelle. L’iniziativa offre una notte gratis (su tre) per chi atterra all’aeroporto di Orio e il gestore aeroportuale regala il fast track, per il volo del ritorno per tutta la famiglia. L’iniziativa aggiunge un biglietto d’ingresso alla Carrara e una bottiglia di vino locale e propone un itinerario gastronomico alle “Città creative Unesco per la gastronomia”, Parma e Alba e per gli amanti della musica, viaggi verso le città di compositori d’opera e le loro città: Donizetti (Bergamo), Verdi (Parma), Rossini (Pesaro), Puccini (Lucca) e Bellini (Catania). Tutte proposte alternative a quelle che intasano di turisti: Roma, Firenze e Venezia. Inoltre Sacbo ha stanziato 60 milioni per realizzare una nuova ala dell’aerostazione, da inaugurare entro l’anno, un hotel 4 stelle e riorganizzare l’area cargo. Inoltre, in previsione delle Olimpiadi invernali 2026, sono stanziati 170 milioni per realizzare un collegamento ferroviario che permetterà di raggiungere in 10 minuti l’aeroporto. Pisa ha sostituito il treno col PISAMOVER!

Associazione degli Amici di Pisa – Comitato Piccoli Azionisti TA – Associazione Ponte di Mezzo
Movimento OPI – Associazione delle Colline Pisane




L’Ambasciatore Nato Pontecorvo elogia la 46ma Brigata Aerea di Pisa

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COMUNICATO STAMPA

Pisa, 6 Settembre 2021

L’Ambasciatore Pontecorvo ha elogiato la 46^ Brigata Aerea

La 46^ Brigata Aerea (BA) aveva terminato a Giugno, di volare in Afghanistan, in supporto al Contingente italiano stanziato con la Coalizione Internazionale costituita dopo l’attentato delle torri gemelle, ma è tornata a volarvi, per garantire il ponte aereo umanitario Aquila Omnia, allestito per rimpatriare da Kabul gli italiani e loro collaboratori locali. I C130J pisani hanno garantito una navetta da Kabul al Kuwait, volando con gli slot assegnati dal controllo del traffico aereo dell’aeroporto di Kabul e sotto la supervisione dell’Ambasciatore NATO Pontecorvo, che, per le operazioni di rimpatrio italiane, ha collaborato col Console Tommaso Claudi . Dovendo rimpatriare il maggior numero di persone, entro il 31 agosto, le operazioni si sono svolte in uno scenario convulso e condizionato dalla rudezza dei talebani e dagli attentati dell’ISIS. Da Kabul sono riusciti a partire 120.000 afghani, ma altri 500.000, in attesa di espatriare, sono rimasti in carico all’ONU, che dovrà gestirli con corridoi umanitari, via terra, attraverso i Paesi confinanti.
Al rientro, l’Ambasciatore Pontecorvo, ha speso parole di elogio per l’efficienza dimostrata dai militari italiani ed in particolare per la professionalità con cui gli aviatori della 46^ BA hanno svolto il loro ruolo. Ampio risalto è stato dato dai media, alla necessità degli equipaggi di atterrare e decollare con procedure di decollo ed atterraggio corti, STOL (Short Take Off and Landing) e con manovre di scampo per evitare l’impatto con i proiettili sparati intorno all’aeroporto. Al riguardo ha giovato l’esperienza maturata negli anni precedenti, in cui i velivoli della 46^ hanno operato in quel teatro operativo, a supporto della coalizione internazionale. L’Italia, per stabilizzare e pacificare l’ Afghanistan, in 20 anni, ha impiegato 50.000 uomini, fornendo sia assistenza che consulenza e formazione agli afghani, a livello ministeriale, istituzionale ed operativo e sacrificando 53 vite e rimpatriando 723 feriti.
I Presidenti Mattarella e Draghi, in previsione del G20 straordinario, organizzato dall’Italia, stanno spronando l’Europa ad avere una propria forza difensiva, al servizio di un’unica politica estera europea, inflessibile nei confronti delle violazioni dei diritti umani, perpetrate soprattutto su giovani e donne e su istituzioni sociali e politiche.

ASSOCIAZIONE DEGLI AMICI DI PISA COMITATO PICCOLI AZIONISTI TA
ASSOCIAZIONE PONTE DI MEZZO IL MOVIMENTO OPI




46ma Brigata Aerea in Afghanistan per pacificare.

ASSOCIAZIONE DEGLI AMICI DI PISA

E

Comitato Piccoli Azionisti di Toscana Aeroporti

Associazione Ponte di Mezzo

Il Movimento OPI

Associazione delle Colline Pisane

L’ITALIA in Afghanistan pacificava, non cercava Osama Bin Laden

Pisa, lì: 26/8/2021                                                                A: Organi di stampa locali e nazionali

La 46^ Brigata Aerea sta operando in Afghanistan, nell’ambito dell’operazione Aquila Omnia, garantendo un ponte aereo umanitario per rimpatriare italiani e collaboratori locali da Kabul in quanto l’aeroporto di Herat, su cui aveva operato per supportare il Contingente italiano, dopo il ritiro della Coalizione Internazionale, è ora in mano talebana.

I C130J pisani garantiscono una navetta fra Kabul e Kuwait, per trasportare personale autorizzato dal Consolato italiano. Il rimpatrio su Fiumicino prosegue poi con i KC 767 della Aeronautica Militare. L’Italia, in

20 anni, ha impiegato 50.000 uomini per stabilizzare e pacificare l’ Afghanistan, fornendo assistenza, consulenza e formazione alle Afghan National Defence Security Forces e Afghan Security Institutions, a livello ministeriale, istituzionale ed operativo, sacrificando 53 vite e rimpatriando 723 feriti, riscuotendo così il plauso internazionale.

Desta amarezza che questo sforzo sia stato vanificato dalla decisione unilaterale americana che, con il Patto di Doha, ha consegnato l’intero Paese a coloro che consideravano i nemici da combattere. Biden ha confermato una scarsa considerazione verso gli alleati, anche in occasione della richiesta di prolungare oltre il 31 Agosto i rimpatri. Stona quindi il suo elogio a tedeschi, spagnoli e italiani, solo per la concessione di basi per garantire il rapido rimpatrio degli americani. Non ha garantito alcun supporto agli italiani per il rientro dei profughi da Herat, che è lontana 650 km da Kabul e vicina al confine iraniano. La sola informazione che si ha su Herat, appena occupata, è stata l’uccisione del capo della Polizia.

Cosa è successo a collaboratori e donne in quella città? E ai docenti che avevano contatti con gli atenei italiani per concordare corsi culturali? A Herat è nato il Rinascimento afghano: fondata da Alessandro Magno nel 300 a.c, durante il 1400 fu la capitale dell’impero mongolo di Tamerlano (discendente di Gengis Khan) e conserva vestigia del suo glorioso passato. Cosa resterà?

La sua popolazione, circa 600.000 abitanti, era composta in maggioranza da tagiki e uzbeki e una minoranza di pashtun ed ancor meno di mongoli. Quanti ne sono scappati in Iran, visto che è impensabile che abbiano percorso autonomamente 650 Km, per raggiungere Kabul, in un territorio occupato da talebani? L’intelligence sta avvisando che i Talebani godono di consenso nei gruppi jihadisti somali, siriani, fra i Fratelli Musulmani pakistani e africani, per creare un fronte filo iraniano per contrastare il patto di Abramo, del 15 09 2020, firmato da Emirati Arabi Uniti, Bahrein, Marocco, Israele e Stati Uniti.

Per evitare la formazione di nuove polveriere, il G20 straordinario, organizzato dall’Italia, confermi l’inflessibilità internazionale nei confronti della violazione dei diritti umani, perpetrata soprattutto su donne e giovani e nei confronti delle istituzioni sociali e politiche dei Paesi.




Le Associazioni Pisane offrono un cero votivo alla Madonna di sotto gli Organi per la festa dell’Assunta

a tutti i quotidiani locali

Pisa, 19 Agosto 2021, 2022 in Stile Pisano

Le Associazioni Pisane hanno offerto un cero votivo alla Madonna di Sotto gli Organi.

In occasione della festa dell’Assunta, titolare della nostra Cattedrale, alcune associazioni pisane hanno offerto un cero votivo alla Madonna di Sotto gli Organi la mattina di Domenica 15 Agosto, in concomitanza della messa pontificale delle ore 11 celebrata da S .E. l’arcivescovo, mons. Giovanni Paolo Benotto.

Già lo scorso anno l’“Associazione degli Amici di Pisa” aveva intrapreso questa iniziativa, invocando la protezione della Vergine nel primo anno della tremenda pandemia e richiamando quella che un tempo era la festa più grande e sentita di Pisa e del territorio Alfeo.

Quest’anno si sono affiancate -come da fotografia allegata di libero uso- Letizia Lenzi per la Compagnia Balestrieri, Renzo Ciangherotti per i Balestrieri di Porta San Marco e Antonio Pucciarelli per il Gruppo Musici e Sbandieratori (primo a sx) e da Federico Bonucci per gli Amici di Pisa (ultimo a dx).

L’auspicio è che in futuro si aggiungano sempre più associazioni, gruppi, ordini e compagnie, dimostrando che Pisa tutta, nelle sue diverse componenti, si unisce nella devozione a Maria Assunta in Cielo, da sempre acclamata Regina e Protettrice di Pisa.

Per l’Associazione Amici di Pisa

Dr. Franco Ferraro




Aeroporti. Caso Lega. A chi appartiene la coerenza?

ASSOCIAZIONE DEGLI AMICI DI PISA
e Comitato Piccoli Azionisti TA
ASSOCIAZIONE PONTE DI MEZZO IL MOVIMENTO OPI
ASSOCIAZIONE DELLE COLLINE PISANE

Pisa, venerdì 13 Agosto 2021- 2022 stile pisano

COMUNICATO STAMPA

Oggetto: Aeroporti. A chi appartiene la coerenza?

Alla gara fra Ziello e Mazzeo nel dispensare sermoni ai pisani sul campanilismo, si affianca il Viceministro alle Infrastrutture e Mobilità sostenibile, Morelli, già direttore di “Radio Padania” e “Il Populista”. Ridurre la querelle della Super Peretola, a lotte di campanile è offensivo. Pur rispettando le opinioni altrui, i fatti dicono che il Galilei, durante la gestione pubblica di SAT ed in concorrenza con il Vespucci, era posizionato nella TOP TEN degli aeroporti italiani. Poi è retrocesso al 12° posto.
Inoltre ricordiamo che la Lega toscana aveva bocciato il Masterplan 2014/2029, con la pista fiorentina di 2.400m, prima della Conferenza dei servizi, limitandone lo sviluppo a City Airport e puntando al potenziamento ferroviario Pisa/Firenze, ora riproposto da Letta. Anche il gruppo regionale della Lega, guidato dall’economista Claudio Borghi, approvò lo sviluppo del Vespucci in linea con le prescrizioni ministeriali della VIA del 2003, tuttora obbligatorie. La Sindaca Susanna Ceccardi, da consigliera del Ministro dell’Interno Salvini, fece poi approvare, all’unanimità, la contrarietà della Lega toscana al Masterplan 2014/2029, al Consiglio nazionale della Lega (Direttivo) e su tale programma la Lega vinse le elezioni amministrative a Pisa, come confermato dall’On. Borghi, ex Presidente della Commissione bilancio, tesoro e programmazione della Camera dei Deputati, che di conti e costi, è un vero esperto.
Incoerentemente poi Salvini, che a Pisa pubblicamente si era detto scandalizzato dal progetto della nuova Super Peretola, dopo le frequentazioni fiorentine, ha cambiato idea e spedito la Ceccardi in Europa a Bruxelles, facendo riesumare “ il ricatto della Toscana al lampredotto”, così definito dall’ex direttore de La Nazione Giuseppe Mascambruno.
I pisani pertanto si chiedono: “Esistono tre Leghe? Ziello Conti, Borghi Ceccardi, Salvini Morelli ? E a quale Lega appartiene la coerenza?”

ASSOCIAZIONE DEGLI AMICI DI PISA COMITATO PICCOLI AZIONISTI TA
ASSOCIAZIONE PONTE DI MEZZO IL MOVIMENTO OPI
ASSOCIAZIONE DELLE COLLINE PISANE




Lo Die di Santo Sisto 2021. Impegno per Pisa con ragione e passione. Grazie a tutti.

ASSOCIAZIONE DEGLI AMICI DI PISA

a tutti i quotidiani locali e nazionali

Pisa, 9 Agosto 2021, 2022 in Stile Pisano

Grande successo e partecipazione alle cerimonie in onore di San Sisto ne “Lo Die” edizione 2021

Con una straordinaria partecipazione di cittadini e numerose autorità civili e militari si è svolta anche quest’anno il 6 Agosto la 63.ma edizione de “Lo Die di Santo Sisto” in onore del Sisto II Papa e martire e delle molte vittorie conseguite dai pisani in quella data, oltre naturalmente per onorare i caduti pisani di tutte le guerre.
La cerimonia si è svolta in una Chiesa di San Sisto in Cortevecchia a capienza ridotta per le note disposizioni governative, per cui decine di persone hanno dovuto partecipare dall’esterno, nonostante ciò, grazie all’intervento in costume d’epoca di numerosi figuranti storici, dei Cavalieri di Santo Stefano, del gonfalone del Comune di Pisa, dell’ Associazione dei Marinai d’ Italia e di molte altre associazioni culturali e storiche pisane, hanno fatto da splendida cornice all’evento, impreziosito per l’occasione dall’esibizione del Coro di San Francesco.
Subito dopo la deposizione della corona d’alloro offerta dal Comune di Pisa, davanti alla targa che ricorda i militari pisani caduti, Don Francesco Barsotti ha così officiato una santa Messa molto intensa, a loro perenne ricordo.
Dopo la cerimonia religiosa, la consueta relazione del presidente degli “Amici di Pisa”, dottor Franco Ferraro, che ha ricordato l’impegno ultradecennale (dal 1959) e mai interrotto, neppure durante la pandemia, per la difesa delle tradizioni storico culturali e lo sviluppo del territorio.
Ferraro in particolare ha voluto ricordare l’impegno degli “Amici di Pisa“ per la difesa dell’ aeroporto Galilei, del sistema infrastrutturale costiero e per Firenze particolarmente arretrato, la preoccupazione ambientale per il progetto della Darsena Europa, rimarcato l’esigenza immediata di un Comune Unico dell’ Area Pisana per unire i pisani e renderli più forti nei tavoli decisionali; a questo proposito ha fatto appello a tutti i politici pisani eletti nei vari consessi politici locali e nazionali affinché si impegnino per sviluppare economicamente tutto il territorio della Toscana litoranea nel quale Pisa è indubbiamente centro funzionale di primaria importanza.
Premiati quest’anno quali Soci Onorari del sodalizio due personalità di eccellenza del territorio: il professor Francesco Menichetti, direttore del Dipartimento Malattie Infettive dell’Azienda Ospedaliero-universitaria pisana e il Dottor Massimo Di Martino, presidente di Abiogen Pharma.
Al termine delle premiazioni la relazione storica seguita con grande interesse e curiosità del professor Fabrizio Franceschini sui rapporti noti e meno noti tra Dante e Pisa.

Per l’Associazione Amici di Pisa
Dr. Franco Ferraro