AEROPORTO. I VERI CAMPANILISTI SONO A FIRENZE!
ASSOCIAZIONE DEGLI AMICI DI PISA
e COMITATO PICCOLI AZIONISTI TA ASSOCIAZIONE PONTE DI MEZZO IL MOVIMENTO OPI
Pisa, 23 settembre 2021
COMUNICATO STAMPA
OGGETTO: I veri campanilisti sono a Firenze
Firenze ci ha sempre tacciati di campanilismo antifiorentino. Leggiamo su un quotidiano nazionale che Renzi attaccando Nardella: “Su Peretola vergognati’, ha elogiato la coerenza dell’ex Sindaco Gianassi, sebbene primo oppositore nella Piana, della nuova pista 12 30. Gianassi commenta su Facebook: “Renzi gira gira sempre li va a finire” e pubblica un manifesto anti Pisa, fatto affiggere dal Comune di Sesto, anni fa
I veri campanilisti di ieri, sono oggi contrari all’idea di Letta del collegamento ferroviario veloce fra Pisa e Firenze. Ricordiamo a Renzi, che il 10 agosto 2014, partecipò a San Rossore, al raduno Agesci di 30mila scout e firmò La Carta del Coraggio, affermando che i politici devono imparare ad ascoltare i cittadini, ab/fud/ne che spesso non hanno.
Per coerenza dovrebbe ascoltare i cittadini della Piana, a cui è stato negato il diritto UE della consultazione pubblica, per esprimere la contrarietà alla pista che lui vuole pervicacemente dal 2008. Siamo nel 2021, due Sentenze del TAR e quella definitiva del Consiglio di Stato hanno bocciato Il progetto. Tutti devono rispettare le sentenze, soprattutto i politici che hanno ricoperto l’incarico di Premier. A proposito di coerenza, gli ricordiamo che aveva promesso di ritirarsi dalla politica se avesse perso il Referendum Costituzionale. L’hanno informato che l’ha perso? 0 sta meditando su quando mantenere la promessa? Dimostri di avere la coerenza che chiede agli altri!
ASSOCIAZIONE DEGLI AMICI DI PISA COMITATO PICCOLI AZIONISTI TA
ASSOCIAZIONE PONTE DI MEZZO IL MOVIMENTO OPI
-SEGUONO ARTICOLI DI STAMPA D’ARCHIVIO:
Alfondo Renzi su Nardella: “Come può tradire
i suoi ideali?”
Renzi contro Nardella: “Sull’aeroporto si deve vergognare”
«Nardella quando faceva il vicesindaco era il più scatenato sostenitore della nuova pista dell’aeroporto: come può ora per- mettere da sindaco della città metropolitana che il Pd fiorenti no vada con Falchi? Come può Nardella tradire i suoi ideali?». Quando si dice “c’eravamo tanti amati”. A due settimane il vo to Matteo Renzi si presenta a Sesto Fiorentino per sostenere il suo candidato sindaco Gabriele Toccafondi e spara a zero. At tacca il suo vecchio amico Dario Nardella ma é come se parlasse a suocera perché nuora intenda, il suo é un siluro a tutto il Pd toscano che sta allentando i rapporti con Italia Viva e di certo lo é per il Pd sestese che ha deciso di sostenere il bis di Lorenzo Falchi, di Sinistra italiana, ii sindaco discente, che ,5 anni fa battè proprio il candidato dem al ballottaggio. «Qualcuno qui a Sesto Fiorentino deve chiedere scusa, non a noi, ina all’ex sindaco Gianni Gianassi: gli devono chiedere scusa Nardella ed il Pd fiorentino perché hanno cambiato idea sul1’aetoporto, un fatto sconvolgente per cui chi ha costruito la sua carriera suI1’aeroporto, e oggi per suo interesse politico dice no all’aeroporto, si
deve vergognare» incalza l’ex premier oggi leader di Iv. E ancora: «Capisco che pensano che Falchi vinca, ma per mezzo assessorato vale la pena di queste clamoroso dietrofront, questa perdita di faccia? Io preferisco perdere mezzo assessorato che perdere la faccia su11’aeroporto, e l’aeroporto é il tema chiave di queste elezioni, non solo a Sesto». Anche il caso Gkn ê secondo Renzi in qualche modo legato all’aeroporto: .‹Bisogna fare le infrastrutture in questo territorio, perché se no tra 2, 3, 4, 5 anni ci sarà un’a1tra Gkn, una a Scandicci, una a Sesto, una a Firenze: c’é bisogno di infrastrutture, e la prima infrastruttura ê l’aeroporto». Nardella non replica, già altre volte in questi mesi non ha reagito agli attacchi del senatore, con cui i rapporti sono ormai da tempo di grande distanza «Noi non siamo masochisti, il Pd sta cambiando idea su tutto” rivendica Toccafondi. «Da che pulpito, ha parlato l’ex berlusconiano», gli ríbattono dal Pd e da1I’area Falchi. Ieri da Sesto e passato anche Matteo Salvini, comizio in piazza senza boom di folla — e.r.
21 -SET-202 l
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DAIASTAMPA
ScazzoNate a sinistra nella (fu) Sestograd
Continua il duello a distanza tea Pd e Italia Viya in vista del voto di ottobre. II centrodestra con Brunori prova a sparigliare le carte
di Emanuele Baldi
SESTO FIORENTINO
Vi eravate tanto amati. Ma ne è passata talmente tanta d’acqua (d’Arno) sotto i ponti da quando l’ex rottamatore Matteo Renzi spendeva parole di crema per il delfino Dario Nardella, suo successore sullo scranno di Palazzo Vecchio, che oggi non sorprendono più tanto le bordate del leader di Italia Viva al sindaco di Firenze. Come se non fosse già abbastanza chiaro a tutti ieri mattina l’ex premier, durante l’investitura ufficiale del suo candidato sindaco per Sesto Fiorentino Gabríele Toccafondi, Renzi ha di nuovo aperto il fuoco. E non per sparare a salve: «Se non fosse abbastanza chiaro a tutti noi si campa lo stesso, non siamo più del Pd, ma questo dietrofront ha come il simbolo il no di Nardella che sta tradendo i suoi idealì per mezzo assessorato nella Giunta Falchi». Ennesima conferma che la disfida sestese – tra l’altro dall’esito piuttosto scontato con l’uscente Lorenzo Falchi che parte in (stra)pole position — altro non è. Al netto degli strali salviniani a sostegno del candid?to del centrodestra unito Daniele Brunori (il cui potenziale appeal sull‘elettorato cittadino comunque incuriosisce), che una lotta fratricida all’interno del centrosinistra con Italia Viva che ne dice di tutti i colori ai dem, ‘colpevoli‘ di aver battagliato per anni contro l’anti- Peretola Falchi salvo poi scegliere di appaiarcisi in vista del voto di ottobre. Probabilissimo che i veleni di ieri non sía-
no gli ultimì e che neì prossimì quindici giorni il laboratorio politico della (fu) Sestograd, una volta tempio di granito rosso che rosso è rimasto ma cambiando decisamente tonalità cinque anni fa quando ìl Pd Zambinì capitolo d i fronte alle falangi contrarie a inceneritorie e nuova pista, produca nuove scorie. Gli altri in corsa? I 5 Stelle, spinti dall’onda contiana, schierano Giovanni Policastro. Poi Daniele Lorini con la lista di sinistra ‘Sesto popolare’, Luca Bandini del Movimento 3V e Andrea Coffari per ItalExit, il movimento fondato dal senatore ex grillino Gianluigi Paragone.
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