Biblioteca Provinciale da salvare: intervenga il Sindaco

Pisa, mercoledì 18 Novembre 2015, 2016 in stile pisano

COMUNICATO STAMPA

SULLA CHIUSURA DELLA BIBLIOTECA PROVINCIALE:

Intervengono anche gli “Amici di Pisa” con una mesta considerazione: ora si capisce perché comeCapitale della Cultura ci sia Mantova al posto di Pisa !.

La patetica, inutile scusa dei nuovi tagli del Governo di turno -pur evidenti- denuda anni di oggettiva mancanza di “governo della Cultura Pisana”, di prospettive, di politiche culturali che finisce per erodere le conoscenze e il territorio pisano.

Ma a Mantova, come faranno mai con la Cultura, si chiedono gli “Amici”.

“Da più parti si levano forti commenti e giusti disappunti circa la chiusura a fine anno, della Biblioteca Provinciale presso il Liceo  “Concetto Marchesi”; gli “Amici di Pisa” non possono ignorarli, forti del fatto che i libri, le riviste contemporanee, le raccolte lì contenute rappresentano sempre e comunque una disponibilità di patrimonio di conoscenze pisane che sono a disposizione di studiosi, universitari, liceali, dei ricercatori storici, della cittadinanza tutta che deve continuare ad essere fruibile da tutti, senza vincoli o eccezioni di sorta. Perciò invitiamo il Sindaco e Presidente della Provincia di Pisa Marco Filippeschi ad adoperarsi per una nuova sede. Intendiamoci: il complesso “Concetto Marchesi” deve essere finalmente demolito e ricostruito con i più moderni criteri di risparmio energetico, anche attingendo ad esercizi stilistici e linee supermoderne, poiché il contesto lo consente. E nel progetto prevedere l’estensione di spazi per la Biblioteca Provinciale. In attesa che ciò avvenga, chiediamo che detta Biblioteca non venga dispersa o peggio data in concessione a chicchessia o ad associazione affine alla politica ma subito riaperta  in altri luoghi di proprietà pubblica. L’accesso deve essere garantito dallo Stato nelle sue ramificazioni amministrative: in questo caso dal Comune di Pisa o dalle Università. Purtroppo questa vicenda fa il paio -anzi, il totale!- con altre gravissime criticità culturali in essere a Pisa che le fanno perdere qualità unito ad un sistema museale vicino all’abisso (tranne la Fondazione Pisa e l’Opera della Primaziale è evidente): dalla chiusura per lavori della Biblioteca della Sapienza, all’incredibile messa in liquidazione dell’ EnteDomus Galileiana che tutto il mondo ci invidia (comunque aperta su appuntamento grazie ad una cooperativa che opera in un contesto di gravissime difficoltà generali), alla chiusura da altre due anni della Domus Mazziniana che, tra l’altro, con la ristrutturazione del 2010 non riesce più a contenere ciò che era lì giacente, all’Università di Pisa costretta ad accatastare i libri in un deposito, con il tanto celebrato Centro SMS che non si riesce a valorizzare, con le centinaia di reperti archeologici dell’ex Istituto Gentili allocati chissà dove, al museo delle Antiche Navi di Pisa, a quello auspicato sulla Storia ed evoluzione di Pisa, a quello del Gioco del Ponte, ecco che tutto ciò legittima e giustifica nel suo complesso la scelta di Mantova (città sì importante, ma mai quanto Pisa!)  a Capitale Italiana della Cultura. Anche a Mantova hanno a che fare con i tagli del governo “cattivo” di turno.

 Pisa non fa nulla, salvo estemporanee promesse sotto elezioni, per migliorare la situazione. Anche in questo caso, come per la vicenda aeroporti, Pisa controlla e gestisce molto bene il proprio potere che, guarda caso non accompagna i bisogni collettivi. Parafrasando e ribaltando una celebre citazione positiva dello scrittore tedesco Rudolf Borchardt ci chiediamo: dove sarebbe successo tutto ciò se non a Pisa ? ”

IL PRESIDENTE

(Dr Franco Ferraro)