Caso Coltano, sviluppo ferroviario, erosione. Pisa con il cerino in mano. E Peretola incalza.

COMUNICATO STAMPA

Pisa, martedì 17 Maggio 2022 -2023 nello stile pisano

CASO COLTANO, SVILUPPO FERROVIARIO, EROSIONE:

PISA CON IL CERINO IN MANO. E PERETOLA INCALZA.

Gli Amici di Pisa: tra politiche del no, utilitarismo politico, strabismo di tipo ecologista, il territorio perde ancora punti di sviluppo e tralascia ciò che può nuocergli.

Ne abbiamo viste e sentite di cotte e di crude in questo periodo nel quale l’Arma dei Carabinieri era intenzionata a riunire a Pisa i suoi reparti d’élite. Una qualsiasi altra città toscana avrebbe steso tappeti rossi e festeggiato fino a notte fonda questa manna piovuta dal cielo. A Pisa invece abbiamo visto un piccato dissenso cui si è conformata una vasta rappresentanza politica come fosse una gara a chi strilla di più, a chi crede che così facendo possa raccogliere qualche voto in più, senza pensare alle conseguenze, al vero bene del territorio. Tutto legittimo per carità, ci mancherebbe, per di più in nome dei più alti destini ipoteticamente traviati da colpi di cazzuola selvaggia laddove già stazionano da lustri abbondanti discariche abusive e ceffi di malaffare, sempre in pieno parco. La pagina brutta però resta, e la percezione pure, soprattutto da fuori, di una città poco disposta, inospitale verso l’Arma dei Carabinieri. Adesso bisogna salvare il salvabile: il rischio è elevato, le ‘task force’, le ‘tavole di concertazione’ rischiano di generare il solito progetto al ribasso, debole e micragnoso, spezzettandone, diminuendone la portata, l’investimento e la progettazione di partenza. Piccolo è bello a Pisa, pare. A noi no, non pare per niente.

Come non ci piace affatto il comportamento dei soliti protagonisti in protesta che nulla o  pochissimo hanno fatto o stanno facendo per fermare il progetto della Darsena Europa a Livorno, il cui impatto sarà certo a livello paesaggistico (un muro di container nello ‘skyline’ marino), garantite le migliaia di tonnellate di cemento in pieno mare per 1500 metri, altamente probabile la ricaduta erosiva sul Litorale Pisano, già martoriato da decenni di impunite libecciate con buona pace della Marina di Pisa da cartolina dei tempi e delle spiagge che furono.

Tutti zitti anche sul recente piano decennale delle Ferrovie, che ha ignorato Pisa eliminandola dagli investimenti nella Toscana, dove la solita Firenze acchiappa tutto. Con buona pace della mobilità sostenibile dei Pisani e della loro economia. Ecco lo strabismo di Pisa – e contro Pisa alla fine della fiera – cotto e servito nel piatto. Si resta con il cerino in mano e con una pista aeroportuale in più per l’aeroporto di Peretola, quella chiamata ‘obliqua’, per la quale tutti stanno zitti di fronte al maggior carico di cemento: di effettiva utilità quando già c’è Pisa? O siamo già al “c’era Pisa”?.

LA PRESIDENTE

(Maria Luisa Ceccarelli Lemut)