AEROPORTO. LA REGIONE PERDE IL PELO MA NON IL VIZIO.
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Pisa, venerdì 21 Maggio 2021- 2022 nello stile pisano
LA REGIONE PERDE IL PELO MA NON IL VIZIO
Si ripetono i comportamenti dei rappresentanti dell’azionariato pubblico, verificatisi già nell’Assemblea di TA, del 15 Luglio 2015, nella quale, CAI aveva richiesto ed ottenuto dal CDA di TA, l’inserimento del punto aggiuntivo, nell’ODG, Parte Straordinaria, sulla modifica dell’art.6 dello Statuto Societario, per permettere la possibilità di riduzione, al 2,5%, della partecipazione azionaria pubblica, ammontante al momento al 37%. Non perseguendo l’interesse dei soci pubblici, per l’ulteriore indebolimento della loro partecipazione azionaria, essi avrebbero dovuto opporsi compattamente, come mediaticamente chiesto dal Presidente Rossi. Invece la Regione si astenne, adducendo motivazioni tecnico-legali ed il Sindaco di Pisa, allontanatosi dall’Assemblea, non partecipò alla votazione e poi relazionò al successivo Consiglio comunale: “Il percorso che abbiamo fatto non mi sembra molto preparato anche alla luce di quel che è successo nell’assemblea di ieri. Non poteva essere preparato. Non eravamo preparati nemmeno noi che siamo andati in assemblea perché l’odg aggiuntivo (sulla riduzione al 2,5%) è arrivato all’improvviso con un procedimento di convocazione anomalo rispetto al solito…., io non ho visto il parere, non ero al corrente del parere dei soci privati; in fretta e furia abbiamo fatto un parere nostro. Però non ci siamo arrivati. In queste condizioni io non avrei dato un parere positivo, voto positivo, nonostante avessi un parere positivo, per un problema di metodo…Se ora la soglia è del 5%…….Tutti i soci pubblici nell’insieme erano il 37% delle quote. Ossia eccedono il 33% che è la quota limite per fare operazioni straordinarie…….Il Presidente Rossi ha richiamato tutti i soci a una coesione, a mantenere la capacità di indirizzo strategico anche essendo minoranza”.
Peccato però che i grandi proclami mediatici siano stati sconfessati dai comportamenti e che le giustificazioni addotte sulla mancanza del tempo necessario per documentarsi e votare consapevolmente siano state smentite dai fatti. Gli atti societari, documentano che il punto aggiuntivo all’ODG a tale Assemblea, sulla riduzione al 2,5%, sia stato presentato nei termini statutari, “un mese prima” da CAI al CDA di TA, che l’aveva giudicato legittimo, in quanto formulato in conformità alle previsioni di legge e pertanto aveva deciso di dare esecuzione all’integrazione dell’ODG Parte Straordinaria”. Lo stesso Rossi ricordava che conservare percentuali azionarie superiori al 33%, dava la possibilità all’azionariato pubblico di poter sempre esercitare un ruolo determinante nelle scelte strategiche societarie e partecipare alla definizione e ripartizione degli utili, come avviene tuttora a Milano e Bologna, dove l’azionariato pubblico esercita un ruolo determinante, arricchendo le finanze pubbliche.
La recente astensione regionale è ancor più grave di quella del 2015, in cui, l’emarginazione i soci pubblici si otteneva acquistando le loro azioni, detto volgarmente, a pagamento. Ora si ottiene gratis, grazie a variazioni statutarie! Per il triennio in corso sono stati eletti 15 consiglieri: 9 spettano alla lista di maggioranza Corporacion, 5 alla seconda lista dei soci pubblici, uno al socio privato, la Sogim di Panerai, prima in cordata privata con CAI e ciò ha già fatto scendere il numero dei consiglieri pubblici da 6 a 5. Ma con la modifica statutaria introdotta, fra tre anni CAI salirebbe a 11 consiglieri su 15, perché le nuove regole prevedono 9 consiglieri fino al 55% di quote, 10 fino al 60, 11 fino al 65, aumentando i consiglieri, uno ogni cinque punti di quote in più, fino a un massimo di 13. Ma se nel frattempo si dovessero presentare nuovi soci, per sottoscrivere eventuali aumenti di capitale, per affrontare i costi di nuovi investimenti, Pisa, da padrone di casa, sarebbe relegata a bussare alla porta, per esser ricevuta.Fantascienza? Lo smentisca la Regione che ha grosse responsabilità al riguardo!!
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