Giornata del Ricordo dei martiri delle Foibe: gli AdP commemorano.

Alla Stampa Locale, Regionale, Nazionale
Pisa, 11 Febbraio 2016, 2016 stile pisano
 
Al Presidente del Comitato Provinciale di Pisa
dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia
Sig.ra Rossella Bari
 
Gentile Presidente,
 
ieri 10 febbraio, si è celebrata la giornata del Ricordo per le vittime e gli esuli italiani provenienti dalle ex regioni italiane dell’Istria, delle Giulie e della Dalmazia.  Per colpa della Guerra Fredda, dell’allora propaganda vergognosa del PCI, dell’ignavia di molti, è scesa una cortina di silenzio sulle sofferenze di quegli italiani che abitavano laggiù da decenni. Molti anche a Pisa, sul Litorale Pisano Vi additavano, sobillati dal referente politico del Maresciallo Tito, come persone “nere”, da evitare, addirittura traditori della Patria. Ma non era così. Lo sapevano anche loro. Ma volevano mettere in difficoltà Voi, l’Italia lacerata dalla guerra, cercando di farla cadere ancor più nell’abisso di quanto non fosse stato il secondo conflitto mondiale.
 
Per uno strano scherzo del Destino e della Storia, l’assassino si è dimostrato sempre vincitore. Per di più celebrato, dimentichi dei suoi patti criminali nell’Est Europa. E sappiamo bene che la Storia la scrive chi vince, forzandola.
 
Da poco tempo l’opinione pubblica ha maturato l’ingiusto torto che però non è completo nella sua riabilitazione: mancano ancora gli elenchi definitivi degli scomparsi infoibati dal regime comunista di Tito, mancano gli affetti, le cose care. Manca la Giustizia.
 
Ci permetta un freddo ma calzante paragone per noi appassionati di Storia Pisana di tutti i tempi: agli Italiani delle ex regioni istriane-giuliane-dalmate è stato fatto ciò che non di meno fecero gli occupanti fiorentini dopo la caduta della prima e della seconda repubblica pisana. Si arrivò al punto in quel tempo, della diaspora, del divieto di coltivazione ai pisani del proprio terreno, del sequestro dei beni, del taglieggiamento istituzionalizzato, della perdita della memoria con l’incendio degli archivi, del taglio delle case torri.
 
I due fatti sono distanti tra loro 400 anni, sono cambiati gli strumenti, le armi -dalle spade ai mitragliatori- ma l’ingiustizia, il sopruso, il rispetto della dignità personale e della vita è rimasto lo stesso, tipico di un’umanità cattiva e bestiale nel pieno senso del termine.
 
Pertanto voglia, per quanto possibile, accogliere il nostro saluto affettuoso e l’incoraggiamento per il lavoro di memoria da Voi svolto.
 
Con i migliori saluti
 
 
IL PRESIDENTE
(Dr Franco Ferraro)