Giù le mani dalle Province !

 

Pisa, domenica 11 dicembre  2011 -2012 stilepisano-

COMUNICATO STAMPA


NO AL QUALUNQUISMO POLITICO.
TRA CASTA, SPRECHI E RIFORME ISTITUZIONALI:
GIU’ LE MANI DALLE PROVINCE !
IL DEFICIT DI BILANCIO INIZIA CON L’ISTITUZIONE DELLE REGIONI !

“Gentili Autorità in indirizzo,
 la società italiana sta attraversando, complice la sempre più stringente crisi economica, un periodo di particolare difficoltà. In gran parte acuita dall’esagerato debito pubblico. Ciò sta portando a molte riflessioni: le più ci sembrano di faciloneria politica. Si sente gridare allo scandalo degli enti cosiddetti inutili, ai costi della politica da tagliare (sempre però la prossima volta), allo Stato che non funziona, ai controlli che non ci sono e chi più ne ha più ne metta. Tra questi notiamo un argomento che al nostro Sodalizio dà particolare fastidio: l’abolizione delle Province come soluzione taumaturgica al risanamento del bilancio dello Stato in onore all’efficienza amministrativa e come medaglia al merito a chi le ha tolte.  Con prese di posizione particolarmente efficientiste e ad esclusivo favore delle Regioni: purtroppo vere e proprie repliche del peggior malinteso parlamentarismo, fenomeno tutto italico capace di vessarne il popolo costringendolo a subirne la mala amministrazione.

  Tagliare le Province vuol solo dire incensarsi falsamente sull’altare della lotta agli sprechi. Giova ricordare infatti che i problemi di bilancio per lo Stato Italiano nascono proprio quando vengono istituite le Regioni nel 1970, peraltro previste dalla Costituzione del 1948 e saggiamente, mai costituite. Le spinte di pervasione partitica nelle istituzioni ripescarono purtroppo le Regioni che diventarono da subito noti “poltronifici” fino a meritarsi  l’appellativo contemporaneo di “casta regionale”. Pensiamo solo alle indennità: oltre 9000 euro al mese per un  consigliere regionale: senza contare il poderoso staff che compone la pianta organica di una Regione. Per non parlare della sovrapposizione amministrativa e legislativa che ha rafforzato l’italico scaricabarile.
  Ecco che il nostro sodalizio appoggia la lotta dell’Unione delle Province Italiane. Pochi dati bastano per ricordarsi che il federalismo vero è su base provinciale non regionale: il personale politico delle Province incide per il 5,5% del costo totale delle indennità dei politici negli organi istituzionali contro il ben 44,2% delle Regioni. Il costo di funzionamento delle Province è del 6,2% del totale contro il 24,6% dei Comuni, il 16,9% delle Regioni e il 55% della Politica Nazionale. Insomma, le Province d’Italia rappresentano l’1,5% della spesa pubblica del Paese. Le Province identificano un territorio, hanno i Prefetti a loro disposizione per un diretto collegamento al Governo, esistono da antica data ed in Europa le troviamo in 23 paesi su 25. Non capiamo dunque come mai l’azione politica e mediatica anti-sprechi vada a cercare la pagliuzza-Provincia e non la trave-Regione. Quest’ultima, ad onor del vero, è caricata della gestione delle Asl. In Toscana infatti, nella vicina Massa, non abbiamo ancora l’idea di quanto sia il deficit Asl: se 250 o 300 e più milioni di euro e soprattutto non sappiamo chi e perché li ha prodotti.   Merita ancora di parlare di cancellare o peggio, accorpare le Province, quando quel debito ASL di Massa da solo potrebbe ben servire alle spese che le Province rivestono sul  territorio? O è utile accorpare comuni e limitare gli spazi alle Regioni rafforzando proprio le Province attuando un vero federalismo?”

 Con cordialità.
 

IL PRESIDENTE 

(DR. FRANCO FERRARO)