Associazionismo pisano. Letta e lo sviluppo sostenibile. La cura del ferro contro i doppioni.

ASSOCIAZIONE DEGLI AMICI DI PISA
E COMITATO PICCOLI AZIONISTI T.A.
ASSOCIAZIONE PONTE DI MEZZO
ASSOCIAZIONE COMPAGNIA DI CALCI
IL MOVIMENTO OPI

COMUNICATO STAMPA

Pisa, venerdì 26 Marzo 2021-2022 in stile pisano

Progetto di sviluppo ecologico sostenibile

Il Sì di Letta a “una metropolitana leggera che colleghi Pisa e Firenze in 25 minuti “. “Infrastruttura in grado di rafforzare la Costa, togliere le auto e anche un po’ di camion dalla strada e connettere la Toscana costiera alla dorsale dell’Alta velocità. E anche di chiudere la disputa dei due aeroporti “. “Nel resto del mondo funziona così “. “Si atterra a Pisa e si va a Firenze in 25 minuti, e si possono usare i due scali in modo integrato. Si arriva a Pisa e si riparte da Firenze e viceversa”; è una dichiarazione di buon senso che, pur se priva di considerazioni sui singoli modelli di sviluppo dei 2 aeroporti, ha sollevato obiezioni e distinguo partitici e il nervosismo della CISL, invece della condivisione di una miglior connettività ecologica regionale. E’ seguita anche la gara di chi vorrebbe metter la bandierina di partito sull’idea, ma ricordiamo che neanche Letta ha la primigenitura, che appartiene al compianto A.D. SAT, Ing. Ballini, che per invogliare le compagnie estere a servirsi del Galilei e collegare Costa ed entroterra, chiese di poter costruire e gestire una linea ferroviaria veloce Pisa-Firenze, anche a spese della sola SAT. Sulla proposta di Letta, finanziabile anche coi fondi Next Generation UE, c’è stato un proliferare di pareri, anche di chi sconsiglia di spendere 2 miliardi per risparmiare solo 20 minuti, sui 45 previsti. Chiediamo a chi pontifica in merito: Ha mai letto i dati della spending review del passante ferroviario in atto a Firenze, che fa risparmiare solo 7 minuti? La richiesta di connettere velocemente via ferro, i due aeroporti è sempre stata fatta da Toscana Aeroporti (TA) e da tutti i partiti, prima delle elezioni regionali, senza però sollevare levate di scudi. I Consiglieri che si sono accapigliati in Regione, sanno che il potenziamento dell’accessibilità, via ferro, dei 2 aeroporti, è previsto sia da ENAC, che dal programma regionale sul Sistema aeroportuale toscano, da 11,5 milioni di passeggeri, come elemento essenziale di competitività e di sviluppo sostenibile per il Paese”? A chi addebita colpe a Letta di non aver pensato a concretizzare l’idea, nel 2013, ricordiamo che nei suoi pochi mesi di premierato, ha risolto al Galilei e al Comune di Pisa, l’annoso problema della delocalizzazione dei residenti di Via Cariola e Via Casareccia, poco prima di esser defenestrato da Renzi, ad inizio 2014. Anche nella circostanza rappresentò con dignità i pisani, recandosi a lavorare in Francia, per ricoprire ruoli di prestigio e senza chiedere aiutini al partito, per una nuova sistemazione.
Come pisani ringraziamo Enrico Letta!

Il Comitato Piccoli Azionisti TA

L’Associazione Amici di Pisa

Il Movimento OPI

L’Associazione Ponte di Mezzo

’Associazione Compagnia di Calci

ADP e CAPATA. AEROPORTI. ENRICO LETTA INTERVIENE SUL GALILEI E SUL VESPUCCI.

ASSOCIAZIONE DEGLI AMICI DI PISA
E Comitato Piccoli Azionisti TA

COMUNICATO STAMPA

Pisa, martedì 23 marzo 2021, 2021 in stile pisano

AEROPORTI. Enrico Letta interviene sul Galilei e sul Vespucci.

L’On. Andrea Orlando, in occasione della presentazione dei candidati regionali Alessandra Nardini e Andrea Pieroni, introdusse l’intervento dell’ex Premier Enrico Letta, definendolo un uomo per bene e al di sopra dei giochi politici. Infatti Letta, liquidato da Renzi, col: “Enrico stai sereno”, dal 23 luglio 2015, aveva lasciato la vita politica attiva, rinunciando ad ogni benefit, per rivestire gl’incarichi di Preside della Scuola Affari Internazionali dell’Università Sciences Po di Parigi e di Preside dell’Istituto Jacques Delors. Letta, presentando i candidati Nardini e Pieroni, li spronò ad impegnarsi con forza per far realizzare in tempi brevi: “opere non più rimandabili e su cui si è già perso troppo tempo, come gli investimenti sul Galilei ed un collegamento veloce fra Pisa ed il capoluogo Toscano. Non perché lo vogliono i Pisani, ma perchè lo dice il raziocinio, la conformazione del territorio e la vicinanza al mare, altrimenti si pagherà un caro prezzo ogni eventuale ritardo”. Ricordando il calo di passeggeri pisani precovid, Letta, aggiunse, tuonando ad alta voce, che, in base alle sue esperienze di passeggero, da lungo tempo, non gli era stato più possibile usufruire di voli per arrivare direttamente a Pisa, “costringendolo ad atterrare a Firenze, non per sua scelta, cosa non più tollerabile”!
Ricordiamo di aver sentito toni altrettanto accalorati, solo da parte dell’ex Rettore della Scuola S. Anna, Giandomenico Perata, quando disse: “Basta bugie sul Galilei”.
Proprio in occasione di una conferenza al S. Anna, prima del suo esilio parigino, consegnammo a Letta un Dossier su: aeroporti toscani, regolamenti europei ed ICAO, allegando nostre proposte; che vediamo oggi condivise. Da tempo, in Conferenze e Convegni, ripetiamo che, nel 2003, Alfredo Roma, ex Pres. ENAC ed ECAC e poi l’ex A.D. SAT, Piergiorgio Ballini, per invogliare le compagnie estere a servirsi del Galilei, chiesero di collegare velocemente Pisa-Firenze. Addirittura Ballini voleva realizzare e gestire la linea ferroviaria a carico di SAT, che successivamente studiò ipotesi di lavoro con l’ex A.D. FS livornese Elia. Ora la Commissione UE suggerisce di sostituire i voli di tratte fino a 500Km, con l’AV, per diminuire l’inquinamento acustico ed atmosferico e l’European Green Deal facilita investimenti infrastrutturali sempre più ecologici. Quanto sinora auspicato realizzerebbe la vera integrazione industriale fra i due aeroporti e permetterebbe al Vespucci di realizzare lo sviluppo previsto dalle prescrizioni imposte dal Decreto di VIA 676/ 2003, confermate da un Decreto Decisorio del Presidente della Repubblica, nel 2012.

Per l’Associazione Amici di Pisa

Dr. Franco Ferraro

Per il Comitato Piccoli Azionisti

Dr. Gianni Conzadori

COMUNICATO ALLA STAMPA LOCALE E NAZIONALE

Pisa, Lunedì 22 Marzo 2021

IL CAPODANNO PISANO:
LA STORIA E L’ INVITO AD ESPORRE LA BANDIERA ROSSOCROCIATA

Il Capodanno pisano, che ci apprestiamo a festeggiare, è una scoperta recente ed ha avuto un’accelerazione in prossimità dell’anno 2000, allorché si è intravista l’occasione di un primato di Pisa: l’ingresso della nostra città nel nuovo millennio in anticipo rispetto al resto del mondo. L’entusiasmo suscitato da questa particolare circostanza si legava alla diffusa curiosità e attenzione verso il passato alla ricerca di ‘antiche tradizioni’. Occorre però compiere una duplice riflessione, tecnica sul particolare uso cronologico, storica alla ‘ricerca di antiche tradizioni’.
Caratteristica pisana è appunto lo stile pisano, definito dai diplomatisti calculus pisanus, benché non ristretto alla nostra città, ma adoperato in Toscana a San Miniato, a Pistoia, a Siena e fuori della regione a Tarquinia, a Bergamo, a Lodi, a Padova e persino a Marsiglia. A Pisa, come del resto in buona parte della Cristianità medievale, si adoperava lo stile ab Incarnatione o dell’Annunciazione, che faceva iniziare l’anno con l’Incarnazione di Gesù, il 25 marzo, nove mesi prima della nascita, il 25 dicembre. Solo in età moderna, dal Cinquecento, si affermò in Europa – con una certa lentezza – lo stile che usiamo ora, detto della Circoncisione con inizio dell’anno al I gennaio, con riferimento alla circoncisione di Gesù, avvenuta, secondo la norma ebraica, otto giorni dopo la nascita. Esso ripete l’uso romano cominciato dal 153 a.C. ed è sempre stato considerato l’inizio dell’anno astronomico: al I gennaio ad esempio anche a Pisa nel Medioevo entravano in ufficio le magistrature comunali. Raro fu nel Medioevo lo stile della Natività dal 25 dicembre.
A Pisa si affermò l’uso di far cominciare l’anno il 25 marzo in anticipo di nove mesi sul calcolo comune, mentre a Firenze in ritardo: ossia, a Pisa il 25 marzo 2021 inizierebbe il 2022, a Firenze invece il 2021.
Ma quando ciò avvenne nella nostra città? Non è facile dirlo, nella scarsezza di documenti sopravvissuti. È stato ipotizzato, per analogia con quanto accadeva a Lucca, capitale della marca, che possa essere comparso nel 924, alla morte dell’imperatore Berengario. In realtà il primo atto a noi pervenuto risale al 23 maggio 985, ma per i decenni precedenti non si registrano documenti pisani con l’era di Cristo, per cui non possiamo dire quando sia stato assunto per la prima volta.
A Pisa, e nel territorio ad essa soggetto (da Torre del Lago a Castiglione della Pescaia lungo la costa e nell’interno il Valdarno fino a Marti e la Valdera fino a Orciàtico), il calcolo detto pisano si affermò praticamente incontrastato e durò fino a che, con decreto del 20 novembre 1749 applicato dal I gennaio 1750, la reggenza lorenese, imbevuta di spirito illuministico, decise di uniformare i diversi sistemi di datazione in uso nel Granducato, adottando lo stile della Circoncisione o comune.

per “ Associazione degli Amici di Pisa” prof.ssa Maria Luisa Ceccarelli Lemut

ADP e CPATA: IL COMUNE DI PISA SIA PRESENTE NEL CDA DI TOSCANA AEROPORTI

ASSOCIAZIONE DEGLI AMICI DI PISA
e COMITATO PICCOLI AZIONISTI di TOSCANA AEROPORTI

AGLI ORGANI DI STAMPA LOCALI E NAZIONALI

Pisa, domenica 21 Marzo 2021

Il Comune di Pisa sia presente nel Cda di T.A.

Entro il 2 Aprile, i soci pubblici di Toscana Aeroporti Spa (TA) dovranno formalizzare i nominativi dei candidati, da inserire nella lista dell’azionariato pubblico, da eleggere nel nuovo Consiglio di Amministrazione (Cda), durante l’Assemblea societaria convocata per il 29 Aprile, per approvare il bilancio chiuso al 31.12. 2020. La Regione Toscana, detentrice del 5,03% di TA, si sbilancerà probabilmente a favore di un esponente del territorio metropolitano fiorentino. E’ importante che i soci pubblici pisani: Comune (4,48 %), Camera di Commercio (CCIAA – 4,17%) e Provincia (4,91%) concordino dei nominativi, che siano fattivamente espressione del territorio pisano e/o della costa. Ci risulta che la Provincia di Livorno abbia conservato una quota azionaria in TA, per cui sarebbe utile coinvolgerla nell’individuazione di nomi che lavorino sinergicamente con l’intera area vasta costiera, di cui il Galilei è un volano trainante. Poiché nel Cda in scadenza, dopo le incomprensibili dimissioni di Ylenia Zambito (sostituita dalla pratese Silvia Bocci) e quelle dell’Amministratore Delegato, Gina Giani (sostituita dal Presidente fiorentino di CAI, Roberto Naldi), su 15 membri, rimangono solo i pisani: Stefano Bottai, eletto coi soci di maggioranza e Pierfrancesco Pacini, rappresentante del socio minoritario CCIAA, riteniamo prioritario che, dopo l’interruzione unilaterale di TA dei rapporti con il Consiglio comunale, il Sindaco Conti candidi un competente e battagliero rappresentante del territorio pisano e della costa.

Per il Comitato Piccoli Azionisti T.A. Dr. Gianni Conzadori
Per l’Associazione Amici di Pisa Dr. Franco Ferraro

Muore Umberto Moschini. Pisano con la P maiuscola.

Pisa, 17 Marzo 2021, 2021 in stile pisano

COMUNICATO STAMPA

MUORE UMBERTO MOSCHINI, UNA GLORIA DELLA PISANITA’ A TUTTO TONDO.

Il dolore degli “Amici di Pisa” per la scomparsa di un pisano con la P maiuscola

“Il nostro Sodalizio apprende della scomparsa di Umberto Moschini, uomo di altri tempi, personaggio coinvolto in pieno nelle vicende pisane in tutte le sue dinamiche e sfaccettature. Moschini fu insegnante, è stato politico effettivo della DC nella corrente andreottiana, amico di big nazionali degli anni ’60 e ’70 come Aldo Moro e appunto Giulio Andreotti. Con Tangentopoli e il crollo del pentapartito e dei partiti tradizionali, del sistema proporzionale, per Moschini si aprì il periodo di massimo e totale impegno verso la Pisanità –che già era forte in quanto fu tra i principali promotori della rinascita del Gioco del Ponte nel 1982- andando sempre più incontro alle vicende del Gioco del Ponte vissuto con passione e tanto impegno anche nell’Associazione Gioco del Ponte, fu presidente della Filarmonica Pisana, appassionato di opere teatrali e non ultimo, l’impegno con l’Associazione dei Cuochi Pisani. Socio degli “Amici di Pisa”, Moschini fu nominato nel tempo Commendatore e Cavaliere della Repubblica, scompare nel giorno del 160° anniversario dell’Unità d’Italia promossa da Casa Savoia per la quale nutriva sentimenti di vicinanza in particolare ad Umberto II il “Re di Maggio”. Cerimoniere di molte feste pisane, Moschini era impossibile non riconoscerlo nella calca generale: il suo tono di voce, basso e forte, spiccava. Da domani, saremo tutti più soli. Tocca ai pisani contemporanei, tutti, prendere esempio da lui, rimboccarsi le maniche per continuare “nell’impegno della Pisanità”: sì “impegno” come senso del dovere valido per tutti quanti che Pisa la vivono quotidianamente in tutte le sfaccettature, “impegno” per tramandarne le feste religiose e storiche, gli eventi importanti, le sue eccellenze, la sua storia che rischiano, nel mare magnum di un livellamento verso il basso della qualità e della quantità delle conoscenze culturali delle società di oggi, di affievolirsi. Grazie di tutto Umberto!”

IL PRESIDENTE
(Dr Franco Ferraro)

Darsena Europa a Livorno. Il mio nome è Galloprovincialis e non sono io la cozza.

COMUNICATO STAMPA

Pisa, mercoledì 17 Marzo 2021

DARSENA EUROPA A LIVORNO.
Il mio nome è Galloprovincialis, Mytilus Galloprovincialis e non sono io la cozza.

Facendo seguito ad un articolo apparso giorni fa su un quotidiano locale che riferiva la presenza di “ cozze inquinate “ reperite davanti al porto di Livorno, non possiamo che essere preoccupati se veramente i fondali fossero tossici, e i suoi sedimenti potrebbero essere riversati al Calambrone dove livornesi e pisani già si lamentano per le maleodoranze provenienti anche dalla zona industriale (vedi comunicato del 28/8/2020 http://www.arpat.toscana.it/notizie/comunicati-stampa/2020/calabrone-per-arpat-non-e-tutto-nella-norma).
Il precedente Presidente dell’Autorità portuale di Livorno quando era in carica all’APAT, ora Istituto Superiore per la Protezione e Ricerca Ambientale ( ISPRA) ha meritoriamente contribuito alla stesura dell’esaustivo “Manuale per la movimentazione dei sedimenti marini” da applicare alla gestione della bonifica dei Siti d’Interesse Nazionale S.I.N. (decreto legge del 15/7/2016 n°173) come quello di Livorno.
Questo manuale dell’ISPRA definisce come caratterizzare i fondali anche dal punto di vista eco tossicologico e prescrive, per esempio, di verificare la perdita della bioluminescenza del batterio Vibrio fischeri, l’inibizione della fecondazione delle uova del Paracentrotus lividus ( il riccio) , le anomalie di sviluppo larvale del Mytilus Galloprovincialis (mollusco bivalve) etc.
In base ai risultati di tossicità, il manuale definisce come poter utilizzare i sedimenti (vedi tab.2.2 pag.25 del Manuale): utilizzarli per il ripascimento di arenili, oppure per avviarli a discarica o in bacini di contenimento. Come esempio applicativo, si vedano le richieste prescrittive del Consiglio Superiore dei Lavori pubblici per eliminare le criticità rilevate per il progetto dello sviluppo del porto di Piombino (vedi Adunanza del Consiglio Superiore 20/12/2013; n°101 /2013 del protocollo).
L’attuale intossicazione da benzopirene del Mytilus, dovuta agli sversamenti accidentali di carburanti e reflui di sentina, dovrebbe allarmarci perché ci evidenzia quale inquinamento avremo quando mega navi scaleranno la Darsena Europa di Livorno.
Inquinamento non solo chimico ma anche da specie aliene: già ora il Mediterraneo è invaso da circa 800 specie qui trasportate dalle acque di zavorra e dalle incrostazioni degli scafi (https://unric.org/it/imo-il-progetto-glofouling-e-il-nuovo-film-ocean-aware/).
Le reazioni di indignazione apparse sulla stampa per le “cozze inquinate” stupiscono e vanificano gli sforzi che a Livorno sono stati fatti per applicare una cultura scientifica alla gestione del mare: si sono tenuti convegni di ecotossicologia (piazzale del Pamiglione, Piazza del Municipio) a cui ha partecipato anche il locale Centro Interuniversitario di Biologia Marina ed Ecologia Applicata, sono stati pubblicati i principi per una crescita blu con la “Carta di Livorno” del 2014, si sono inaugurati alla “Dogana dell’acqua” i “Laboratori di ecotossicologia e trattamento dei sedimenti marini” dell’ISPRA con il supporto della Scuola Superiore di S. Anna di PISA.
Mentre le amministrazioni si pongono obiettivi di mobilità coerenti con quelli dell’ONU (vedi obiettivo n°13 dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile), mentre l’Europa promuove “iniziative faro” per uno sfruttamento efficiente delle risorse, perché i nostri rappresentanti non si impegnano a far ridurre l’inquinamento dovuto ai fumi emessi dalle navi che usano olii carburanti poco raffinati con alta percentuale di zolfo?
Si adoperino cioè a far includere le coste italiane nella lista “Emission Control Areas”, ECAs, istituita dall’agenzia dell’ONU International Maritime Organization IMO, come opportunamente hanno già fatto Stati Uniti, Canada e paesi baltici.
In conclusione, ci aspettiamo che i Sig.i Sindaci delle nostre due città tutelino la salute e adottino soluzioni idonee scegliendo fra le molte tecnologie e processi disponibili.
Già il precedente governo considerava solo Genova e Trieste come porti strategici, (https://www.shippingitaly.it/2021/01/29/il-porto-di-livorno-dimenticato-dal-pnrr/), ora dobbiamo prendere coscienza che dopo il collegamento ferroviario di La Spezia con l’interporto di Prato, Livorno non è più il solo porto di Firenze: non è quindi il caso che i nostri amministratori rivedano il progetto della Darsena Europa senza illudere le persone come per il fallimentare People mover dell’aeroporto di Pisa?

P.S.:
Ah, stavo per dimenticare: state attenti che d’estate l’alga Ostreopsis cf. ovata, quella dinoficea bentonica potenzialmente tossica dei mari tropicali e subtropicali, fa visita sulle nostre coste ( vedi http://www.arpat.toscana.it/temi-ambientali/acqua/balneazione/ostreopsis-ovata ).

Per “ Associazione degli Amici di Pisa “- Franco Ferraro

Portualità. Genova e Trieste sono strategiche, non Livorno. Perché insistere con la Darsena Europa?

Pisa, martedì 16 Marzo 2021

Se la Darsena Europa non è strategica, perché insistere?

Non Livorno, ma Genova e Trieste hanno un porto strategico per l‘Italia: così si evince dal Piano Rilancio e Resilienza, contestato dal presidente dell’ AdSP dell’Alto Tirreno Stefano Corsini ( vedi la rivista https://www.shippingitaly.it/2021/01/29/il-porto-di-livorno-dimenticato-dal-pnrr/).
A questa contestazione occorre aggiungere che le promesse di un incremento considerevole dell’occupazione sembrano meno sicure perché le imprese toscane dell’area fiorentina e dell’interporto di Prato hanno già sviluppato il collegamento ferroviario con lo scalo di La Spezia che è quindi una valida ed economica alternativa a Livorno. Alternativa che si va ad aggiungere alla concorrenza del porto di Genova: già nel 2017, molti stakeholder portuali avevano sollevato dubbi circa l’economicità del trasporto containerizzato (vedi cap.6 dell’indagine dell’Istituto Regionale per la Programmazione Toscana IRPET del 2017) a causa della competizione sia del trasporto ferroviario Europa-Cina (“One Belt One Road”) che degli “investimenti simili in porti vicini” come Genova e Savona (vedi pareri dell’OCSE e Corte dei Conti citati al punto 4.2 del Rapporto dell’ IRPET del 2017).
Sarà per questo che i privati non investono nella piattaforma Europa i 300 milioni mancanti per il suo completamento? (vedi https://www.livornoinazione.it/commissario-per-la-darsena-europa-tutto-risolto/ )
Purtroppo una cosa è sicura: la cementificazione del mare per la Darsena comporterà l’erosione della spiaggia del Calambrone come riportato nel progetto presentato al Ministro nel novembre 2019 ( vedi fig. 4.47 del Progetto Preliminare dell’Autorità di Sistema Portuale del Tirreno Settentrionale).
Memori del fallimentare investimento del People mover per l’aeroporto di Pisa, osannato dalle precedenti autorità comunali, regionali, ministeriali ed europee (in questa foto ci sono proprio tutti https://www.pisatoday.it/cronaca/inaugurazione-pisa-mover-18-marzo-2017.html), dovremmo porci dei dubbi sulla reale economicità della Darsena Europa e non credere a facili promesse di sviluppo: perché non ridimensionare questo progetto e puntare di più sui collegamenti ferroviari?
Per “ Associazione degli Amici di Pisa “– Franco Ferraro

ADP e CPATA. Le scelte strategiche per l’area vasta tirrenica.

ASSOCIAZIONE DEGLI AMICI DI PISA
e Comitato Piccoli Azionisti TA

alla stampa locale e nazionale

Pisa, lunedì 15 marzo 2021

Scelte strategiche per l’area vasta costiera tirrenica

Un anno fa, in occasione della campagna elettorale regionale spronammo i partiti sui media: “La Costa ha bisogno di recuperare l’attuale gap economico, per cui i candidati approfondiscano i problemi regionali e propongano progetti dettagliati, mettendoci la faccia e mantenendo la parola nei 5 anni di mandato e soprattutto lavorino sinergicamente con i territori, al di là dell’appartenenza partitica!”.
Sinora la competizione partitica, su come combattere la pandemia, ha catalizzato l’interesse dei partiti con soluzioni diverse e spesso alternative. Riteniamo che in campo sanitario competa a medici ed agli assessori competenti fornire linee guida su comportamenti ed organizzazione sanitaria. Chiacchiericcio e ricette varie e contrapposte, creano solo confusione e disorientamento nei cittadini. Il COVID 19 non deve essere l’alibi per i partiti per giustificare la loro carenza di visione strategica, su come valorizzare le potenzialità dell’area vasta costiera policentrica.
L’orografia e la morfologia costiera e dell’entroterra lucchese, percorso dalla via Francigena, hanno sempre permesso a tali territori di essere il naturale nodo infrastrutturale logistico fra Tirreno ed entroterra, per movimentare i commerci provenienti dal mare, anche tramite le vie fluviali dell’Arno e del Serchio.
Pisa e Livorno, sono privilegiate orograficamente e meteorologicamente, ma non hanno mai sinergicamente sfruttato turisticamente quanto la natura offre loro, anzi hanno spesso progettato le loro infrastrutture, con lo stesso antagonismo sportivo che le caratterizza.
Eppure i Professori Pierotti ed Astengo, avevano suggerito di aggiornare le storiche funzioni dei loro territori, sedi di un porto, un aeroporto intercontinentale, nodi autostradali e ferroviari ed un sistema di acque interne, come unico sistema intermodale nazionale, a servizio dell’intera Toscana e non solo, per fare della Costa il vero volano economico locale, regionale e nazionale.
Gli Americani, esperti mondiali di logistica, scevri da qualsiasi condizionamento localistico, alla luce dell’esperienza territoriale vissuta nel 2° conflitto mondiale, v’insediarono la Base di Camp Darby, tuttora presidiata, seppur oggetto del recente ridimensionamento.
Per invertire il trend in picchiata del PIL della Costa toscana, i suoi territori dovrebbero coordinarsi o meglio, fondersi in un’unica area metropolitana, per equilibrare l’attuale sbilanciamento infrastrutturale a favore dell’area fiorentina.
Questa scelta rimasta sinora utopica, darebbe la forza per contrastare l’evidente continuo rafforzamento dell’egemonia infrastrutturale fiorentina, che sta stringendo patti anche con Bologna, per la comune candidatura alle Olimpiadi e la creazione di un unico asse aeroportuale, Vespucci/Marconi, a supporto di progetti comuni per lo sviluppo dell’asse transappenninico, in vari settori.
Pisa, Livorno e Costa, continuano ad avere esercizi commerciali, alberghi, ristoranti chiusi o con pochi clienti Piazza dei Miracoli deserta, il Porto di Livorno, con rimorchiatori e navi alla fonda ed il Galilei e parcheggi vuoti, dovrebbero pungolare i territori a coalizzarsi.
E’ vero che il calo di attività del Galilei e del Porto era già presente prima della pandemia e che il COVID 19 ha accentuato una crisi già latente, declassando ulteriormente, dal 12° al 14° posto, il Galilei ed azzerando il traffico crocieristico livornese, che faceva pullulare le due città di turisti, che forse rivedremo fra due anni, visto che le programmazioni del settore crocieristico hanno cadenze biennali. La ripresa del settore del trasporto è prevista ottimisticamente nel 2023/24, per cui occorre già ora realizzare opere infrastrutturali a supporto dell’accoglienza e della movimentazione turistica ed organizzarsi per gestire sinergicamente aeroporto e porto, come unico HUB/PORT-around alto tirrenico, per favorire l’afflusso del turismo sia crocieristico, che di qualità, allargando la promozione turistica costiera anche il patrimonio storico e naturalistico dell’arcipelago toscano.
Abbiamo sottoscritto con entusiasmo l’appello a sostegno dell’aeroporto di Pisa, firmato anche da eminenti personalità del territorio costiero, fiduciosi che finalmente si coagulino tutti gli sforzi territoriali per trasformare in fatti le buone intenzioni, espresse solo a parole, in passato.

Per l’Associazione degli Amici di Pisa- Dott. Franco Ferraro
Per il Comitato Piccoli Azionisti T.A.- Dott. Gianni Conzadori

ADP e CPATA. SVILUPPO AEROPORTUALE E MERCATO

ASSOCIAZIONE DEGLI AMICI DI PISA
e COMITATO PICCOLI AZIONISTI di TOSCANA AEROPORTI
AGLI ORGANI DI STAMPA LOCALI E NAZIONALI
Pisa, 7 Marzo 2021
Oggetto: SVILUPPO AEROPORTUALE E MERCATO

Esattamente un anno fa rispondemmo a chi chiedeva di: “passare immediatamente ai fatti, dopo 40 anni di ripensamenti sul nuovo aeroporto di Firenze”, che i problemi si devono affrontare con raziocinio, senza condizionamenti e analizzando solo i fatti. Proprio i 40 anni passati senza realizzare un progetto sostenibile, dovrebbero indurre a far tesoro delle esperienze nel frattempo maturate, soprattutto alla luce delle Sentenze del TAR e del Consiglio di Stato e la costituzione in mora dell’Italia, da parte della UE, che ha giudicato carente la sua legislazione sulla VIA, per non aver recepito in modo soddisfacente nell’ordinamento nazionale la Direttiva UE 52/2014.
Ricordiamo che, nel 2016, l’ex Pres. ENAC Vito Riggio, relativamente ai tempi impiegati dal Ministero dell’Ambiente, per il rilascio della VIA, disse:“ Danneggiati siamo noi prima della Società. Mi aspettavo una bella accelerata. Nei paesi seri si dice si o no, non si trascinano le cose”, a cui e rispose l’allora Ministro dell’Ambiente: “Non è compito di un Ministro imporsi con i tecnici, se lo facessi violerei la legge, visto che la Commissione di VIA è organismo tecnico autonomo che prescinde da valutazioni di tipo politico e fa riferimento esclusivo a dati scientifici di sostenibilità ambientale dell’opera”.
Già un anno prima i tecnici della Commissione di VIA regionale toscana, avevano emesso sul progetto il parere:110/2015,“Parere Negativo-Incompatibile”. La risposta a Riggio è stato un no ripetuto.
A tali considerazioni tecnico-legali si sono ora aggiunti i problemi creati dal loockdown pandemico, che ha colpito le compagnie aeree mondiali. Alcune sono fallite. Altre si sono ridimensionate, fra cui Lufthansa, il cui CEO, Carsten Spohr, ha dichiarato: “L’Italia è il nostro principale mercato europeo per i voli e il secondo dopo gli Stati Uniti nel mondo e quindi una partnership commerciale con Alitalia è nei nostri piani.
La situazione nella compagnia sta cambiando e ci aspettiamo un dialogo più stringente nelle prossime settimane”. L’ accordo porterebbe l’ingresso di Alitalia in Star Alliance. La partnership è però condizionata dall’intervento statale e dal prestito concesso alla compagnia che limita al 10% la partecipazione in altre società. Spohr prevede di ritornare al 90% dell’offerta del 2019, solo nel 2025.
Lufthansa si sta ridimensionando, per dimostrare ai mercati la sostenibilità del suo progetto, che prevede di tornare al 70% della capacità pre-crisi, con una compagnia più piccola, assicurando, nel lungo termine, il posto di lavoro a 100.000 dipendenti. ITA, la nuova Alitalia, nel CDA, svoltosi il 2 marzo cm, ha discusso un nuovo Business Plan, riducendo a 45-47 gli aerei (1/10 di quelli di Ryanair) e 4.500-4.900 i dipendenti, rispetto al Piano di fine 2020, che prevedeva 52 aerei e 5.200-5.500 dipendenti, la metà di quelli ora in amministrazione straordinaria.
Le prospettive analoghe delle Compagnie di Bandiera, cosa insegnano? Entrambe hanno ottenuto interventi di Stato e prestiti, che le obbligano a presentare Piani industriali credibili.
Il piano lo sviluppo del Vespucci, proposto con il Master Plan 2001 2010, da Aeroporto di Firenze (AdF), fu approvato col Decreto del Ministero dell’Ambiente di VIA 0676, del 2003, con prescrizioni obbligatorie, confermate anche da un Decreto Decisorio del Presidente della Repubblica. Esse avrebbero offerto l’opportunità di allungare la pista sul sotterramento parziale dell’A11 (tuttora fattibile con i lavori della terza corsia) e di svilupparsi già 18 anni fa, evitando i contenziosi tuttora in atto! Essendo l’unica VIA vigente, attuarla risponderebbe alle esigenze di sviluppo e di adeguamento alle attuali e prossime esigenze di mercato.

Per il Comitato Piccoli Azionisti T.A. Dr. Gianni Conzadori
Per l’Associazione Amici di Pisa Dr. Franco Ferraro

GIU’ LE MANI -FIORENTINOCENTRICHE- DAL CAPODANNO PISANO !

ASSOCIAZIONE DEGLI AMICI DI PISA
e ASSOCIAZIONI CULTURALI PISANE

Comunicato Stampa

Pisa, mercoledì 3 Marzo 2021, 2021 in stile pisano

Destinatari: Presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, Consigliere del Presidente Federico Eligi, Presidente del Consiglio Regionale Antonio Mazzeo, Assessora Alessandra Nardini e Consiglieri Regionali Irene Galletti, Elena Meini, Diego Petrucci, Andrea Pieroni, Giovanni Galli.

– e per conoscenza:

Sindaco di Pisa, Assessori e Consiglieri del Comune di Pisa.
Presidente della Regione Toscana
Consigliere del Presidente, Federico Eligi
Consiglieri Regionali pisani.
Sindaco di Pisa, Michele Conti
Vicesindaco, Raffaella Bonsangue
Assessore Filippo Bedini
Assessore Pierpaolo Magnani
Assessore Sandra Munno
Assessore Paolo Pesciatini
Consiglio Comunale

Oggetto: il Capodanno Pisano e le ingerenze inopportune.

Apprendiamo dai media che il Presidente della Regione Toscana, Giani, e il Presidente del Consiglio Regionale, Mazzeo, avrebbero “deciso di dedicare il Capodanno dell’Annunciazione, noto anche come Capodanno Pisano (?!) a Renato Fucini”.
Le presenti associazioni pisane esprimono la propria totale contrarietà a questa decisione, che ritengono arbitraria e lesiva dell’autonomia pisana.
Innanzitutto la ricorrenza in oggetto, che a Pisa è stata riscoperta e celebrata fin dagli anni ‘80 a differenza di altre città in cui ciò accade da tempi molto più recenti, è chiaramente definita Capodanno PISANO proprio a causa delle sue peculiarità. I documenti nel Medioevo erano datati in “stile pisano”, non certo in stile toscano o dell’Annunciazione. Il 25 Marzo solo Pisa e il suo territorio entrano nel nuovo anno con nove mesi d’anticipo su tutti, mentre altrove – ad esempio a Siena e Firenze – in questa data inizia l’anno con tre mesi di ritardo.

Conformare in modo univoco un evento che vede una tale differenza tra Pisa e le altre città è un’assurda forzatura: altro che “noto anche come Capodanno Pisano”! Per questo, non ci riconosciamo in quanto espresso nella legge regionale 46/2015 al capo II bis, dove si parla di un improbabile “capodanno toscano”. Ma soprattutto crediamo che sia inopportuno che altri abbiano deciso diversamente per una festa che appartiene a Pisa e alla sua collettività, tra l’altro senza nemmeno interpellare prima il Comune di Pisa – e a tal proposito concordiamo in toto con quanto dichiarato dall’assessore alle Tradizioni Storiche, Filippo Bedini – né l’Arcivescovo; tutto ciò è veramente inaccettabile.
Inoltre il Capodanno Pisano è una festa religiosa e non ha alcun senso “dedicarla” a personaggi vari, a prescindere dal valore di questi; così come ad esempio il Natale o la Pasqua.
Renato Fucini, di cui ben conosciamo l’importanza per il vernacolo alfeo, potrà essere celebrato in altre occasioni più consone.
Infine, ma il concetto è fondamentale, Pisa assolutamente ribadisce la propria indipendenza riguardo alla presunta “identità toscana”. Noi siamo pisani e abbiamo le nostre tradizioni, che pretendiamo di poter salvaguardare e celebrare senza dover temere intromissioni di alcun tipo.
Con il Capodanno celebriamo l’identità pisana, non certo quella “toscana”, come dichiarato da presidente Giani che da diversi anni insiste con questa azione uniformatrice. Non si tratta di campanilismo, ma di semplice amore e rispetto per la nostra terra, per la sua storia e la sua cultura.
Siamo certi che protesterebbero con veemenza anche i senesi e i fiorentini, nel caso in cui i presidenti Giani e Mazzeo “decidessero” di dedicare il Palio o il Calcio Storico a chicchessia, oppure di “diluirli” a livello regionale ribattezzandoli come “toscani”.
Pertanto invitiamo, adesso e per il futuro, i presidenti Giani e Mazzeo a non interferire nelle nostre tradizioni. La Regione piuttosto faccia una seria promozione turistica, raccogliendo e valorizzando le iniziative delle varie città ed evidenziandone le diversità e le peculiarità, vera ricchezza dei nostri popoli.

Associazione degli Amici di Pisa – Franco Ferraro
Compagnia di Calci – Ferruccio Bertolini
Associazione Colline Pisane – Francesco Guglielmi
Accademia dei Disuniti – Ferdinando Ciampi
Associazione Pisa Ghibellina – Francesco Chierchia
Pisa Experiences – Eva Poli
Centro Commerciale Naturale di Calci – Cristiana Ruschi
Compagnia dello Stile Pisano – Gabriele Della Croce
Legio III Italica di Livorno – Corrado Porta
Associazione GuideInPisa – Maria Luisa Deiana
Associazione Non Solo Serchio Nordic Walking – Alessandra Buscemi
Associazione culturale Calamo – Stefano Ubiglia
Associazione Il Guerriero Pisano – Alessandro Cesarotti