Peretola e sviluppo aeroporti: dopo il TAR ripartiamo da zero

Pisa, sabato 13 Agosto 2016 -2017 in stile pisano

COMUNICATO STAMPA

L’ASSOCIAZIONE DEGLI “AMICI DI PISA” ED IL“COMITATO DEI PICCOLI AZIONISTI DI TOSCANA AEROPORTI” RIFLETTONO SULLA DOPPIA BOCCIATURA AL TAR DEL PROGETTO SUPER PERETOLA.

AVEVAMO RAGIONE NOI, ADESSO PREVALGA LA RAGIONE. REGIONE TOSCANA e TOSCANA AEROPORTI NE PRENDANO ATTO. RISPARMINO CENTINAIA DI MILIONI DI EURO. INVESTANO SULLA PISTA ATTUALE “ALLUNGANDOLA” E RAFFORZINO I COLLEGAMENTI TRA PISA E FIRENZE.

“Presidente ROSSI UN BUON IMPRENDITORE FAREBBE COSI’.”

“Il recente doppio no del TAR della Toscana, dà piena ragione al ricorso dei Comitati della Piana contro la Variante al Piano Infrastrutturale della Toscana (PIT) e boccia contemporaneamente e clamorosamente il ricorso presentato dall’ ENAC, che avrebbe voluto la pista di Peretola ancor più lunga (2400m) di quella prevista dal PIT ( 2000m), respingendo così in totoil progetto del nuovo aeroporto  Vespucci, con la pista 12/30 parallela convergente all’Autostrada A11.  Quindi la sentenza del TAR conferma la bontà degli argomenti da noi utilizzati negli Esposti presentati alla Magistratura ed alla Corte dei Conti e la validità della consulenza tecnica fornita gratuitamente a chiunque l’abbia richiesta, per confutare un progetto dagli stessi tecnici regionali bollato come: “…critico ed incompatibile..”. Se i tecnici della Regione Toscana si sono rifiutati di approvare il progetto, l’hanno fatto in base alle loro competenze! La Politica, che si arroga il diritto di confutare le scelte tecniche ed addirittura di giudicare sbagliata la sentenza dei magistrati, pensa di poter sanare tutto con la Valutazione di Impatto Ambientale ministeriale, che continua a sollecitare co parere favorevole. Invece quanto sentenziato insegna che non esistono soluzioni politiche, soprattutto se imposte col:” …o si vota sì o si va tutti a casa..”, a quelle che sono  problematiche tecniche. Il merito della sentenza del TAR ed i recenti incidenti aerei, consigliano che bisogna avere grande precauzione nel progettare nuovi aeroporti in zone già fortemente antropizzate, come la Piana . Anche il miscredente Paolo di Tarso, si convertì, diventando Santo, di fronte all’evidenza della visione divina, sulla Via per Damasco. Non si pretende che altrettanto avvenga a Firenze, ma la doppia bocciatura del TAR ribadisce che non esistono soluzioni politiche che prescindano dalla tutela generale dei cittadini, che vanno rispettati e coinvolti in percorsi partecipativi, come previsto dalle Direttive UE e dalla stessa Legge R.T. n 46/13. Inoltre la sentenza del TAR conferma la liceità dei dubbi sollevati dagli scriventi, anche nel corso dell’Assemblea degli Azionisti di Toscana Aeroporti del 27 Aprile scorso, che preoccupati dal lievitare dei costi del Master Plan di Peretola, ne avevano chiesto la quantificazione, presumendo che ammontassero a più di 500milioni. Ci ha dato ragione il Corriere della Sera dell’11 Agosto. E questo è un altro attestato della nostra serietà, visto che sino ad ora T.A. dichiarava quelli del Master Plan, di gran lunga inferiori. Avevamo sempre ipotizzato che ai 400 milioni necessari, c’era d’aggiungere l’Iva, i ribassi d’asta, gli espropri, i 100 milioni di penale richiesti da Unipol, per la mancata lottizzazione di Castello e le numerose varianti progettuali che strada facendo si renderanno necessarie. Costi che al 50% dovrà pagare Pantalone (cioè tutti Noi) . Queste cifre vengono ora confermate dal Corriere Fiorentino, col titolo “al Ministero il conto dell’aeroporto (di Peretola). Risolvere i problemi costa 400 milioni. Le contromosse di Roma allo stop del TAR: 30 milioni di euro solo per spostare il Fosso Reale.” Anche i recenti incidenti aerei di Rostow, Taiwan ed Orio al Serio, confermano i moniti sempre segnalati ai politici che pervicacemente hanno sponsorizzato l’attuale Master Plan, senza voler considerare soluzioni alternative, per mettere in ulteriore sicurezza e sviluppare Peretola. Analizzando il recente incidente del volo DHL di Orio al Serio e sommando alle lunghezze di pista, le RESA ed a Orio il fuoripista ed a Firenze la distanza della Scuola Marescialli, si evince, a grandi linee, che l’aereo a Peretola avrebbe impattato nella Scuola frequentata da circa 2000 persone. Pertanto gli Allievi Carabinieri, che  si potrebbero ritrovare le pagine dei libri girate dalla scia dei motori in riattaccata, nel caso del fuoripista, se le troverebbero bruciate. In tal caso la colpa sarà solo del Pilota  o soprattutto di chi ha autorizzato il progetto nel posto più inadatto, nonostante i moniti ricevuti? Vale la pena mettere a rischio i terzi trasportati e sorvolati, spendere enormi risorse pubbliche, stravolgere la Piana, per ignorare la soluzione proposta dalla  Commissione Ministeriale dell’allungamento dell’attuale pista, dotandola del raccordo di rullaggio già autorizzato? No!! Un buon e lungimirante imprenditore, avrebbe pronto ed adotterebbe subito un Piano B, come proposto da Renzi e Nardella, che nonostante i milioni già spesi, hanno bloccato il Tunnel della TAV, proponendo una soluzione più economica e meno invasiva. Ripetiamo fino allo sfinimento: “Ripartiamo da zero. Mettiamo al centro il buon senso, la ragione, i criteri di sana gestione e corretta amministrazione. Potenziamo l’attuale pista di Peretola, allungandola ed interrando parte di autostrada A11. Miglioriamo il collegamento ferroviario tra Pisa e Firenze. Un buon padre di famiglia spenderebbe al meglio le sue risorse. L’Amministratore pubblico deve farlo! Un saggio imprenditore lo  farebbe, magari investendo i soldi, se disponibili, nel più economico e sicuro progetto della terza pista a Pisa, concepito dalla vecchia gestione SAT. Cosa si  aspetta?” 

IL PRESIDENTE DELL’ASSOCIAZIONE DEGLI AMICI DI PISA

(Dr Franco Ferraro)

 

IL PRESIDENTE DEL COMITATO DEI PICCOLI AZIONISTI DI TOSCANA AEROPORTI

(Dr Gianni Conzadori)