Pisa terra di conquista, Filippeschi si dimetta e si vada a nuove elezioni

Alle Autorità Locali, Regionali 

Alla  Motorizzazione Civile di Pisa                                                                            

Pisa, sabato 19 Novembre 2016, 2017 in stile pisano 

COMUNICATO STAMPA

Gli “Amici di Pisa” chiamano a raccolta la Città: difendere anche la Motorizzazione da ogni tentativo di smembramento o chiusura.
Pisa è ormai terra di sottrazione e conquista,
la politica pisana non la tutela.
Urgenti le dimissioni di Filippeschi e nuove elezioni.
Per un deciso, nuovo corso allo sviluppo dell’impianto socio economico pisano 

“Il precipitare degli eventi ci costringe a tornare nuovamente sull’argomento della Motorizzazione che, nonostante sia la seconda in Toscana per estensione e pratiche trattate, rischia seriamente di essere chiusa. Il casus belli è l’eccessivo affitto dei locali di San Martino a Ulmiano che comprendono anche un grande piazzale per le prove dei veicoli, dei bus e degli autotreni. Siamo anche noi convinti che la spesa pubblica nazionale debba essere ricontrollata anche nelle ramificazioni statali a livello provinciale, ma non fino al punto della chiusura degli stessi!. Da troppo tempo Pisa è terra di sottrazione e di conquista: l’aeroporto ha perso la propria libertà di svilupparsi ma sarà subalterno all’impossibile e pericolosa pista di super Peretola, la Banca d’Italia  di Pisa è stata ridotta, e molte sue attività trasferite addirittura a Livorno, i libri storici contenuti nella Biblioteca della Sapienza stanno per prendere la via di Lucca e non torneranno mai più, la Tangenziale è la “supercàzzola” degna dei migliori “Amici Miei”, Livorno progetta quella Darsena Europa che travolgerà, nel silenzio inspiegabile e colpevole degli ambientalisti pisani, la linea di costa da Bocca di Serchio alla Foce dello Scolmatore,  i treni veloci sulla Genova-Roma sono sempre più rari, il Lavoro langue, il Crimine e l’illegalità dilagano in ogni piazza cittadina. Pisa sta versando sudore, lacrime e sangue sull’altare dell’ideologia politica, di una subalternità prona e silente anche quando in chiarissimo danno dei suoi diretti amministrati.

Ora basta,  Pisa ha già dato. Non ci sono più le condizioni politiche per questa politica pisana. La giunta Filippeschi si dimetta subito, il Consiglio Comunale che ormai rappresenta solo se stesso e le convenienze dei partiti che stanno facendo del male -e non del bene a Pisa- si sciolga e si vada a rapide elezioni nella speranza che dal suffragio elettorale (per ora ancora concesso ai cittadini) emergano persone tali da promuovere lo sviluppo dell’impianto socio economico di Pisa. E non del sottosviluppo come adesso.

IL PRESIDENTE            
(Dr Franco Ferraro)