RECOVERY FUND. GUAI USARE QUEI SOLDI PER DOPPIONI INFRASTRUTTURALI COME PERETOLA O DARSENA EUROPA
COMUNICATO STAMPA
Pisa, domenica 26 Luglio 2020, 2021 in stile pisano
RECOVERY FUND: GUAI USARE QUEI SOLDI PER DOPPIONI INFRASTRUTTURALI COME DARSENA EUROPA A LIVORNO E PISTA DI PERETOLA.
IL PASSATO INSEGNI
“La pandemia del COVID 19, ha indotto molti settori economici a ripensare ai loro modelli di sviluppo ed a relazionarsi in modo diverso a livello globale. Il settore del trasporto aereo ha subito una débâcle economica superiore a quelle prodotte dalla crisi del petrolio e delle torri gemelle: questo sconquasso dovrebbe mettere la parola fine all’annoso conflitto che tuttora penalizza Europa ed Italia. Dal 2004 prosegue infatti, un duro contenzioso tra Usa e UE, per i prestiti che i due colossi Airbus e Boeing ottengono direttamente dai Governi per affrontare i costi legati alle ricerche tecnologiche indispensabili per sviluppare i nuovi modelli di aerei. L’azienda europea Airbus ha concordato con i governi tedesco, spagnolo e francese la modifica dei contratti “Repayable Launch Investment”(RLI), relativi ai sussidi erogati allo sviluppo del modello di aereo di lungo raggio A350, per cui la UE con il Commissario al Commercio Hogan, ha chiesto agli Usa di mettere fine alla guerra dei dazi ed agli indiscriminati aumenti di tariffe ed agli scontri che hanno prodotto numerosi ricorsi legali e l’emissione di sentenze da parte dell’Organizzazione mondiale del commerci (WTO). I dazi imposti dagli USA, per 7,5 miliardi di dollari, hanno colpito prodotti sia europei che italiani: whisky scozzese, vini francesi, olive spagnole, formaggi italiani, come Parmigiano e Grana, salumi, mortadella, liquori come il Limoncello; nonostante l’Italia non abbia mai partecipato al consorzio Airbus.
La ragionevolezza, imposta dal COVID 19, sia all’Europa che a colossi mondiali, sia di esempio ai partiti italiani che hanno incominciato l’assalto alla diligenza dei 209 miliardi del Fondo per la Ripresa (Recovery Fund) concessi dalla UE. Si eviti di sperperare il credito di fiducia concesso per la crisi pandemica, anche se forzato da parte di alcuni Paesi come l’Olanda paese dalla memoria corta e che predica bene ma razzola male, praticando dumping fiscale, che strumentalmente dimentica gli aiuti avuti dall’Europa ed in particolare dall’Italia, che inviò personale, Vigili del Fuoco, materiale di primo soccorso e fondi, per aiutarla, nel 1953, per i danni causati dalle mareggiate che devastarono le sue coste, con gravissime ripercussioni sulla sua economia, tali da non poter far fronte agli impegni europei. E’ vero che allora si usciva da una guerra mondiale, che aveva ingenerato in tutte le popolazioni quel senso di solidarietà e di parsimonia nell’utilizzazione delle risorse collettive disponibili, ma i buoni esempi non vanno dimenticati sia da parte di chi ne ha usufruito, sia da parte di chi si è prodigato per aiutare gli altri. Poiché solo 82 miliardi del “Recovery Fund” sono utilizzabili a fondo perduto, ma il resto sono prestiti, la cui restituzione graverà sulle generazioni future di italiani, si usi il buon senso del padre di famiglia nella loro utilizzazione, realizzando solo infrastrutture veramente utili per la collettività e rispettose del Green New Deal UE e per rafforzare settori pubblici tuttora critici. Evitando assolutamente, inutili doppioni infrastrutturali toscani come la Darsena Europa di Livorno –doppione del nuovo porto di Piombino- e di Peretola – a Pisa siamo capaci di volare da decenni…. Se la politica crede di usare quei soldi dateci –a carissimo prezzo- dall’Europa, per costruire doppioni per dissetare bisogni elettorali, avremmo fatto un doppio errore, un doppio male al territorio. Davvero vogliamo questo? Ma che Paese siamo?”
IL PRESIDENTE DEGLI “AMICI DI PISA”
(Dr Franco Ferraro)