Resoconto del Capodanno Pisano 2013

                                       Pisa, Mercoledì 11 Aprile 2012 -2013 in stilepisano
COMUNICATO STAMPA

“Capodanno Pisano: gli elogi e gli errori da non ripetere ”

A mente fredda e dopo aver commentato con quanti più soggetti interessati, il nostro sodalizio è in grado di poter esprimere alcune valutazioni sul Capodanno Pisano appena trascorso. E possiamo farlo, certi di non sbagliare, iniziando ad elogiare chi ha realizzato il ricco cartellone dei giorni 24 e 25: ci voleva proprio.

 

Per questa occasione, sempre con sia stato concepito come diffusione di sana pisanità e non altri secondi o terzi scopi, abbiamo visto una Pisa più impegnata, più attenta a se stessa e alle sue tradizioni. Certo, ha molto agevolato l’organizzazione il fatto che il 24 marzo fosse coinciso con il sabato. Ma tant’è: ricco cartellone forse troppo, con troppi stupendi eventi in coincidenza, volontà decisa di iniziare una fase nuova: “ingrandire” il Capodanno Pisano come inizio di una stagione turistica da allungarsi nel corso della primavera-estate e così da uscire dal “solo” Giugno Pisano. Volontà che  però deve essere proprio confermata con gli ulteriori appelli del Giugno Pisano.
 A tutti sono piaciuti i giochi di luce la sera del 24 -forse un po’ ripetitivi, ma comunque ottimi- e meglio ancora i fuochi d’artificio.
 Nel suo insieme ha fallito  -nota dolente- l’idea della notte bianca anche del commercio: erano aperti solo i locali ad uso alimentare e non gli altri. Assente ogni cartellonistica pubblicitaria in città e in provincia: anche i TG regionali hanno dato spazio al Capodanno, ma solo a quello fiorentino. Che è pure un anno indietro. Peccato. Come peccato per l’assenza di una vera e propria regìa nella cerimonia e nella logistica del corteo del 25 Marzo. Sia nell’afflusso al Duomo sia dentro la Cattedrale dove molto, troppo, ci è parso lasciato al caso con troppi rumori di sottofondo: il Capodanno Pisano è infatti soprattutto una cerimonia religiosa “ab incarnazione Christi” che si fonde con la “Civitas” e il silenzio ed il raccoglimento era un obbligo.
 Dunque per il futuro è necessario confermare le positive volontà politiche di strutturare ed organizzare il Capodanno Pisano implementandovi con una bella dose di qualità: su questo aspetto i pisani contemporanei sono latitanti in tanti settori. Potremmo partire con un percorso di formazione di avvicinamento al Capodanno Pisano “ab Incarnatione Christi” con un testo scolastico unico condiviso comprendendo anche le altre Feste Pisane, ad uso delle scuole primarie e secondarie con un giorno di festività scolastica non solo per le scuole cittadine, ma della provincia intera. Così facendo, si avrebbe nel tempo, una vera radicalizzazione delle Feste Pisane che potrà dare sicuri frutti nel futuro e non solo uscire estemporanee e casuali o peggio elettorali. Lo diciamo da anni: è il momento di agire!.

  IL PRESIDENTE
  (DR. FRANCO FERRARO)