Rilanciare le attività dei Poli e legare al territorio il trasferimento tecnologico

Alle Autorità Locali, Regionali,  Nazionali

Alla Stampa

Pisa, giovedì 30 Giugno 2016, 2017 in stile pisano

COMUNICATO STAMPA

RILANCIARE LE ATTIVITA’ DEI POLI DI RICERCA E LEGARE IL TRASFERIMENTO TECNOLOGICO AL TERRITORIO PISANO

“Gli Amici di Pisa seguono con molta attenzione le vicende relative alle funzioni e all’operatività delle Province nella speranza, non romantica ma utile, che queste possano essere riportate all’originario funzionamento meglio se in luogo delle Amministrazioni Regionali, veri e propri centri di spesa e di potere lontani dai bisogni dei territori. Quindi, la ventilata uscita della Provincia di Pisa dall’azionariato dei Poli di ricerca di Navacchio e di Pontedera (per incassare liquidità oltre che per effetto della riforma Madia) è per gli Amici di Pisa, fonte di grave preoccupazione e di disagio consci del fatto che così facendo si rischierebbe una de-territorialità dell’attività dei Poli stessi ed un loro sostanziale spacchettamento o di un generale depotenziamento mascherato da una pubblicistica di ottimizzazione efficientistica e migliorativa.

   Purtroppo in Italia non abbiamo avuto grande fortuna con i rilanci delle cosiddette “riforme”: tutto è stato riformato ma in torto al cittadino, alla sua economia, alla sua rappresentatività. Persino ricorrendo alla moda di migliorare e razionalizzare, accorpando. E’ il caso degli Aeroporti di Pisa e di Firenze, con il primo che di fatto cofinanzierà grazie al proprio patrimonio ora unificato ma comunque tangibile, la costruzione della nuova super pista aeroportuale a Firenze della sua (ex) concorrente.

 L’ansia degli Amici di Pisa verso la situazione dei Poli Scientifici e Tecnologici è dunque ampiamente fondata: gli esempi del recente passato lo dimostrano. Volti a superare gli steccati, il nostro Sodalizio è dell’opinione che i Poli Scientifici vadano invece rafforzati nella loro strutturazione societaria con l’ingresso o il rafforzamento delle partecipazioni azionarie delle categorie economiche ed alle banche del territorio già peraltro presenti. E di estendere la ricerca pisana al crowdfunding istituzionale e di singoli privati. La nostra proposta in questo senso dovrebbe essere completata legando in via esclusiva l’industrializzazione dei brevetti delle varie start-up anche universitarie –tramite trasferimento tecnologico- al territorio pisano. Così facendo, si potrebbero aprire nuove imprese volte a produrre –anche in conto terzi come gli acquirenti dei brevetti- direttamente nella Provincia di Pisa, generando un giro virtuoso tra Università-Ricerca-Banche-Produzione-Lavoro tutto o quasi a km zero. Potrebbe essere l’uovo di Colombo, quella di legare, obbligando, l’industrializzazione sul territorio dei brevetti delle star-up. Nulla vieta di provarci.” 

IL PRESIDENTE

(Dr Franco Ferraro)