Canapisa 2012: scusateci !
COMUNICATO STAMPA “CANAPISA 2012: SCUSATECI.”
“Per la dodicesima volta la nostra amata Pisa ha dovuto subire lo scempio organizzato chiamato Canapisa. Chi pensava che, col tempo, la manifestazione in oggetto si fosse emancipata verso il rispetto della collettività, del patrimonio pubblico, ha avuto tante occasione per toccare con mano l’esatto contrario. Incursioni dei soliti “casi isolati” nella Chiesa del Carmine durante la funzione religiosa con tanto di urla e disturbo della stessa. Oppure il traffico in tilt per ore con automobilisti bloccati in macchina, oppure il mancato incasso dei commercianti del centro. Oppure gruppi di persone in chiaro difetto di coscienza di sé in atti inconsulti, interruzione della normale attività cittadina in attesa di un sabato pomeriggio di pace e serenità. Oppure il fuggi-fuggi di ignari e spaventati turisti stranieri che sempre più numerosi si “avventurano” verso il centro. Oppure i pisani bloccati in casa costretti a subire musica a decibel infiniti, a pochi metri dalle finestre. Va da sé che alla collettività questa giornata sia costata un occhio tra rimozioni coatte, straordinari ai Vigili Urbani e forze dell’Ordine, ai commercianti per i mancati incassi, danneggiamenti vari al patrimonio ed ai privati. Il tutto per permettere un malinteso diritto a manifestare in favore della droga libera. Già: e se un domani qualcuno rivendicasse il diritto alla commemorazione dei defunti, in particolare dei peggiori dittatori del XX secolo? Anch’egli avrà il “suo” diritto!. Ecco l’ambiguità che alligna da anni a Pisa, ecco i pesi e le misure diverse nella maniera di amministrare la legalità: in dodici anni si sono alternati prefetti, questori, comandanti dei Carabinieri, Magistrati, parlamentari e sindaci. La morale è però sempre quella: Canapisa. Il gradino più basso poi lo ha toccato una parte di stampa locale: anziché fare la conta dei danni, dei disagi, dei disturbi, dei costi sociali, degli effetti nelle famiglie circa la promozione della droga, si è preferito promuovere Canapisa al pari degli altri eventi pisani come la Luminara e il Gioco del Ponte per il solo fatto che da dodici anni si ripete l’ignobile manifestazione. L’atto vandalico dello scorso anno alla nostra sede sociale al termine di una lunga dialettica su questi temi, che è rimasto impunito, ci doveva far capire chi è che comanda a Pisa. Beh, come detto all’inizio, chiediamo scusa agli stranieri che vengono a Pisa, ai pisani che hanno ancora una morale a sostenere la loro azione. Per il sottilissimo filo di legalità con cui viene gestita questa città: dopo Canapisa, anche i terreni di Ikea e quelli del Porto di Marina di Pisa ne sono un drammatico quanto ovvio segnale di contiguità ideologica volta ad inseguire solo una parte di cittadini-elettori o non quello del bene collettivo. Che è ben altra cosa. Per noi Pisa è un’altra. Per noi Repubblica e democrazia vanno da una parte sola: legalità. Senza se e senza ma.”
IL PRESIDENTE (DR. FRANCO FERRARO)