Pisa non deve crescere. E manca la stoffa. No allo status quo!
Pisa, martedì 18 Marzo 2014 -2014 in stile pisano
COMUNICATO STAMPA
DEGRADO NELL’AREA CITTADELLA-ARSENALI REPUBBLICANI
“ A Pisa manca la mentalità vincente, la stoffa: nella maggioranza e nell’opposizione. Pisa non deve emergere ma limitarsi allo status quo! ”“Dalla nuova pista di Peretola alla Biblioteca Storica della Sapienza chiusa e sparpagliata, dalla Domus Galileiana che non c’è, all’immobilismo nell’apertura di nuovi cantieri archeologici, dai quadri spariti (?) nel Museo di San Matteo al mancato trasferimento delle ex Caserme e del vecchio Santa Chiara, al degrado in cui si trovano alcune Chiese cittadine, dal crollo demografico pisano alla afonia mediatica, dalla scellerata politica dello sviluppo zero alla delocalizzazione economica, dall’assenza di una Carta della Cucina Pisana e di tutela del piccolo commercio e artigianato fino alla scomparsa totale di una efficacia promozione turistica e di marketing territoriale durevole nel tempo, dalle infrastrutture vecchie, inadeguate e incomplete come quelle del Litorale e della Tangenziale di Nord Est che non c’è fino all’ultra decennale Cantiere delle Antiche Navi Pisane.
Non è solo un’elencazione tragica di cose non fatte e che adesso mancano come il pane. Sono fatti incontrovertibili che esprimono come mai Pisa non emerga, non sia competitiva, laboriosa, vincente. Se i fatti sono questi, ci chiediamo: chi amministra la nostra città ha forse ha ordini di scuderia gerarchici di tenere Pisa in un basso profilo votate al mantenimento dello status quo?
Da tempo gli “Amici di Pisa” si spendono affinché la zona della Cittadella-Arsenali Repubblicani venga riportata -grazie ai PIUSS, speriamo- a ciò che era, rendendola un vero e proprio Parco Archeologico dell’Antica Nautica Pisana. Uno spazio ampio anche en plein air, in cui riaprire gli incili, recuperare i capannoni e riproporre, musealizzando con efficaci strategie di marketing, l’attività marittima-navale della Pisa del Medioevo. Il 12 febbraio u.s. alla Gipsoteca di Piazza San Paolo all’Orto nell’ambito dei pur validi progetti di mappatura archeologica “Mappa” il Sindaco di Pisa Marco Filippeschi in merito alla Cittadella intervenne prevedendo tutt’al più, una piccola area a raccolta di parte dei cimeli del fu Museo Civico nella piccola Torre Guelfa. Ecco che siamo alla fine della storia, in tutti i sensi: oltre al fatto che, per scelta politica, Pisa non debba essere riscoperta né valorizzata in ogni campo tranne il minimo indispensabile dalla sua Amministrazione. Il trionfo dell’accidia!.
E’ di questi giorni la notizia di una “passeggiata” nel degrado della lista comunale “Noi Adesso Pisa” , che già si è espressa negativamente sul progetto del Comune Unico dell’Area Pisana proposto dal sindaco Marco Filippeschi: a tal proposito ricordiamo che Firenze, con la riforma delle aree metropolitane si troverà a capo di ben 42 comuni e Pisa rimarrà circondata da altrettanti piccoli comuni senza realizzare la così detta Area Vasta. Quindi, la lista “Io Adesso Pisa”, al termine della “passeggiata” nel degrado s’impegnerebbe a rivalutare la zona della Cittadella secondo il disastroso progetto dell’architetto Michelucci degli anni ’50 (che tanti danni ha fatto a Pisa nella ricostruzione) che prevedeva una zona sportiva a ridosso delle mura dopo aver demolito palazzi (già caserme del VII° RGT) ancora validi per essere restaurati e proprio sopra la storia marinara di Pisa.
Ecco che, con questa forma mentale, si raggiunge lo zenit del nullismo micragnoso e arido di idee positive e di rinascita per Pisa, di nessuna contrapposizione tra il niente e il tentare di fare o far fare, cercando di riunire l’essere e il voler avere, il desiderare, l’ambire ad uno scatto di elevazione. L’accidia dunque. Già era un progetto -quello di Michelucci- inammissibile e tombale della storia di Pisa. Infatti se si desidera costruirvi la cittadella dello sport, ciò deve essere realizzato certamente all’esterno delle mura repubblicane in spazi ampi con possibilità di attrezzarla con parcheggi, aree a verde, parco giochi per bambini e attrezzature di accoglienza (bar, ristoranti, circoli) e non esattamente sulla verticale di un riconosciuto sito archeologico e storico alfeo. Pisa non può surrogare la sua storia di Repubblica Marinara ad improbabili piscine o campi da bocce!. Il progetto Michelucci fu un grave torto a Pisa rimasto tale per decenni: riattivarlo sarebbe la peggiore scelta tra le peggior possibili. Questo è il momento giusto per progettualità ambiziose per una Pisa con tanta di quella storia e monumentalità degna di tutto il mondo, ma anche di accantonare progetti fallimentari che hanno squalificato la città, impoverendola. A questo proposito ci chiediamo cosa si aspetti a demolire l’ignobile “Mattonaia” in San Michele in Borgo e dare il giusto respiro e vivibilità ad un quartiere al centro della città ?”
IL PRESIDENTE (DR. FRANCO FERRARO)