Peretola. Al TAR anche gli ADP e il CPATA
PERETOLA: anche gli Amici di Pisa hanno partecipato al ricorso al Tar
Bastava partecipare ai Convegni organizzati dagli Amici di Pisa e dai Piccoli Azionisti SAT e poi TA per condividere le loro perplessità sull’approvazione del Decreto 377 del 28 12 2017, favorevole alla Valutazione d’Impatto Ambientale (VIA), del nuovo aeroporto di Firenze, ribadite oggi nelle sentenze del TAR, a cui hanno partecipato anche gli Amici di Pisa e i Piccoli Azionisti.
Da esse si evince che la Piana è un fondamentale insieme di aree agricole, aree a verde e aree destinate alla compensazione ambientale e che proprio per questa rilevanza è stata oggetto del progetto, di 7.000 ettari, del Parco Agricolo della Piana, “vero cuore verde” dell’area metropolitana Firenze-Prato-Pistoia e che pertanto il progetto sottoposto a VIA, doveva contenere dettagli sufficienti per consentire al Ministero dell’Ambiente una corretta valutazione di compatibilità ambientale, soprattutto in funzione delle opere da realizzare.
Invece, la procedura di compatibilità ambientale è stata effettuata sul “Masterplan Aeroportuale 2014/28”, ritenuto dal Ministero dell’Ambiente assimilabile ad un “progetto definitivo”, circostanza già esaminata dal TAR che, con la sentenza n. 1310 dell’8 Agosto 2016, ha annullato seppur in parte, la delibera n. 61/2014 di integrazione al P.I.T., evidenziando lacune del procedimento VAS.
Infatti la documentazione prodotta nei ricorsi al TAR sottolinea la presenza di opere di considerevole impatto ambientale concernenti, tra l’altro: lo spostamento di un tratto del Fosso Reale, il sottoattraversamento dell’Autostrada A11, la variazione dello svincolo dellaA11, per Sesto Fiorentino ed Osmannoro, l’interramento e ricollocazione del “Lago di Peretola” e di alcuni bacini del sito “La Querciola” e la delocalizzazione di parte dei “boschi della piana” ed evidenzia che la documentazione progettuale sulle opere idrauliche, prodotta originariamente in sede di VIA, non conteneva le relazioni geologiche, sismiche ed idrologiche, nonché le verifiche geotecniche. Anche sul rischio “bird strike” (quando un volatile finisce contro un aereo), il TAR richiama la sua precedente sentenza 1310/2016, che chiariva la necessità della realizzazione di uno studio, propedeutico “alla localizzazione della pista di volo”.
Ma non era più semplice attuare la VIA del 2003 che garantiva sviluppo adeguando la pista attualmente in uso? Perché Firenze ha ignorato le sue prescrizioni, ribadite anche dal Presidente della Repubblica e rinunciato così a 15 anni di sviluppo?
IL Presidente Amici di Pisa Il Presidente Piccoli Azionisti
Stefano Ghilardi Gianni Conzadori