Comitato Salviamo la Motorizzazione, il comunicato stampa congiunto ADP e CNA
Pisa, giovedì 8 agosto 2019
COMUNICATO STAMPA
Il COMITATO: “LA MOTORIZZAZIONE DEVE RIMANERE A PISA,
SERVIZIO ESSENZIALE PER IL TERRITORIO”
Il Comitato per la difesa della Motorizzazione di Pisa ha convocato una conferenza stampa giovedì 8 agosto presso la sede degli Amici di Pisa in via Pietro Gori 17, Pisa, per porre l’attenzione della pubblica opinione del problema della chiusura degli uffici della locale Motorizzazione Civile diretta emanazione del Ministero dei Trasporti a servizio del territorio della provincia di Pisa.
Scopo del Comitato è sia di evidenziare le problematiche che emergerebbero in caso di chiusura della sede locale degli Uffici di Motorizzazione civile, che lanciare anche delle proposte operative per scongiurare questa eventualità di cui è ormai prossima, la data prevista: il 1settembre.
Alla conferenza stampa hanno partecipato il presidente CNA Matteo Giusti, il presidente Amici di Pisa Stefano Ghilardi, i portavoce Unasca Andrea Arzilli e Michele Bulleri e Confarca Massimo Mosi e Marco Abbondandolo e in rappresentanza delle categorie del Trasporto hanno partecipato Riccardo Bolelli Portavoce Nazionale Bus, Claudio Sbrana presidente Taxi Pisa e Roberto Calvani Presidente CNA Trasporto Merci e sono stati invitati gli altri membri del comitato.
LA PRESA DI POSIZIONE
Il no alla chiusura è fermo e insuperabile da parte del Comitato.
Sono evidenti pesanti inadempienza da parte del competente Ministero che ha lasciato passare invano ben due anni senza trovare una soluzione che non fosse la chiusura di una sede che serve un territorio con 350mila abitanti, e oltre 40mila imprese.
La chiusura degli Uffici della Motorizzazione, – che appare come un abbandono pianificato accuratamente (e vorremmo sapere da chi) -, sarebbe inaccettabile per una città ed un territorio come Pisa che perderebbe un servizio essenziale per la circolazione dei mezzi di trasporto, per i cittadini e per le imprese; per tempi, costi e funzioni essenziali. Questa vicenda è caratterizzata da uno scientifico e metodico disinteresse: cosa è stato fatto in due anni per risolvere il problema? Risulta che delle risorse per la riqualificazione di una sede siano stati stanziati: ma sono anche stati spesi? E perché, nel caso non sono stati spesi? Come?
PROBLEMI PER LA CHIUSURA DI UN SERVIZIO FONDAMENTALE PER IL TERRITORIO
Aggravi di costi, ulteriori perdite di tempo non sono ammissibili. Si trovi una sede idonea e con tutte le funzioni: quindi sia amministrative che pratiche come collaudi, revisioni e prove pratica di esame.
I collaudi ad esempio hanno grandi problemi perché intanto ci sono delle incertezze per i collaudi che già da settembre si stimano circa già 1200 collaudi già prenotati entro marzo, di mezzi di privati e di imprese (per vari motivi ganci traino, sostituzioni bombole gpl e metano, trasformazioni veicoli autocarro /vetture, compresi Ncc e Taxi, allestimenti per trasporto merci, sponde isotermiche).
Si noti inoltre che in caso di tutte queste trasformazioni per collaudi il lavoro deve essere svolto nella Provincia dove ha sede l’officina che ha eseguito i lavori, quindi tutte le officine della Provincia di Pisa rischiano di perdere il lavoro visto che i mezzi possono circolare solo nel territorio provinciale fino al collaudo.
Poi c’è il tema delle revisioni, spesso in grande ritardo per cui già c’è bisogno di notevoli attese e lunghi tempi di prenotazione. Già oggi questo settore è azzoppato perché manca la piattaforma di revisioni per mezzi pesanti bus e camion (solo i collaudi possono essere fatti) per poi esser rinviti a altre sedi fra cui Lucca e Livorno: ma questo è già un disservizio per un mezzo dal costo di centinaia di migliaia di euro attende già oggi anche 3 o 4 mesi per fare la revisione cosa molto onerosa per le imprese.
È facile prevedere nuovi gravi e ulteriori ritardi per revisioni e collaudi visto che andranno a sovrapporsi sulla sede di Lucca che è già intasata: se ci saranno dei giorni in più che deve ospitare i mezzi pisani.
Analogo il caso delle patenti: tutti i pisani devono andare a Lucca per fare l’esame e anche in questo caso, che sono già prenotati per la Motorizzazione di Pisa, non hanno la certezza su se e dove potranno essere svolti gli esami. E questo accadrà anche in futuro andando a intasare i già insufficienti spazi della sede di Lucca, senza contare i disagi.
LE RICHIESTE
Per tutte queste tematiche che sono di servizio si pretende di sapere dove e come potranno essere svolti visto che ad oggi non c’è una soluzione chiara e certa di dove potranno essere svolti.
La gestione della sede di Pisa con la sua autonomia e con tutti gli automatismi che si porta dietro come i codici meccanografici, la stampa dei documenti di circolazione deve essere assolutamente mantenuta anche e soprattutto in caso di soluzioni intermedie che non potranno in ogni caso che essere temporanee.
Mantenere una sede seppur provvisoria a Pisa temporaneamente anche solo amministrativa e lavorare per una sede operativa al 100%: questa è l’unica soluzione accettabile per il territorio.
L’accorpamento di organigrammi e le sinergie per l’ottimizzazione del personale possono essere accettabili, purché nell’ottica di migliorare il servizio e certo non di vederlo peggiorare o peggio, come in questo caso, di vederlo scomparire.
LE PROPOSTE
Anche solo mantenere le funzioni amministrative in una sede centrale come le già ipotizzate sedi di lungarno Simonelli o Piazza Carrara o viale Bonaini potrebbe essere accettabile nel breve periodo, ma certo pensando anche a come coprire le altre attività di fondamentale utilità per il territorio come collaudi e revisioni che invece dovrebbero trovare una risposta adeguata viste le difficoltà già presenti.
Era stata individuata, fra le altre ipotesi, una soluzione ad Ospedaletto per cui erano state registrate aperture da parte di altri soggetti istituzionali: a che punto si trova? A quali ipotesi di lavoro si sta lavorando? Ci saranno comunque delle forme di protesta se dovessero confermarsi le ipotesi attuali.
I DATI
L’ufficio di Pisa rappresenta una sede di Motorizzazione Civile di assoluta rilevanza per volume di attività che sono generate dal locale ufficio di Pisa come esami per le patenti, come pratiche di immatricolazione auto e mezzi pesanti, ai vertici regionali e seconda solo alla sede di Firenze, per altro ottenute con un organico – 16 persone- che è sottodimensionato e che comporta già ritardi nella erogazione dei servizi.
Ad esempio i dati che avevamo raccolto in occasione della formazione del Comitato narrano che per lo svolgimento degli esami teorici delle patenti nel 2015 che è il servizio per cui le UMC sono maggiormente impegnate: Pisa si attestava a 7739 esami; Livorno 5956; Lucca 6748 .
Peraltro già oggi i tempi di attesa per l’effettuazione di esami per le patenti superano le 10 settimane a Livorno e 5/6 settimane a Lucca, mentre a Pisa si riescono a svolgere dopo circa solo un paio di settimane perché l’ufficio di Pisa ha due aule e possono tenere un ritmo più sostenuto al di là della carenza di personale. E’ ovvio che gli eventuali trasferimenti di servizi, anche se avvenissero unitamente al trasferimento di personale dovrebbero scontare i limiti logistici che già oggi ne penalizzano l’attività.
Altro argomento che testimonia della vivacità del territorio di Pisa sono le attività di autoscuola del territorio provinciale: 44 a Pisa, a Livorno 26 e a Lucca 39. Anche le statistiche del Ministero dei Trasporti circa i livelli di attività per lo svolgimento ed il rilascio di patenti, a livello nazionale testimoniano che Pisa è stabilmente è sempre il secondo ufficio per volume di esami svolti a livello regionale secondo solo a Firenze. Oltra alla perdita del fattore di vicinanza territoriale, i servizi per gli utenti della Provincia di Pisa sono indispensabili e devono essere mantenuti con un accettabile livello di omogeneità che peraltro verrebbe persa irrimediabilmente in caso di smembramento della attuale sede e personale verso le sedi vicine. Si perderebbe così, non solo un servizio diretto ai cittadini, ma si creerebbe un danno alle imprese che devono fruire dei servizi e di quelle che li erogano, che inevitabilmente avrebbero un aggravio di tempi e di costi oltre che di tempi di attesa che sono poi i veri fattori da evitare in un sistema economico che funziona in modo sempre più rapido e in cui i tempi di risposta delle imprese non possono sopportare ritardi e ulteriori appesantimenti. Per questi motivi i sottoscritti promotori del Comitato si dichiarano” contrari alle ipotesi di chiusura del servizio territoriale di Pisa