VENERABILE LUDOVICO COCCAPANI

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Discendente di un’agiata famiglia borghese di ceramisti originaria di Sassuolo e stabilitasi in Toscana alla fine del Seicento, nacque a Calcinaia il 23 giugno 1849, sesto dei sette figli del maestro ceramista Sigismondo e di Fortunata Guelfi. Perduti molto presto i genitori e tre suoi fratelli, crebbe insieme con due sorelle e il fratello maggiore don Lionello, canonico della cattedrale pisana e docente in Seminario. Diplomatosi a Pisa, dopo un breve periodo d’insegnamento nelle scuole elementari, decise di dedicarsi all’assistenza dei poveri e dei bisognosi. Entrato a far par parte del Terz’Ordine Francescano e della Società di San Vincenzo de’ Paoli, ispirò tutta la sua attività alla spiritualità di san Francesco, riconoscendo nella devozione all’Eucaristia e nell’amore alla Vergine i tratti distintivi del suo essere cristiano. Per questo volle unire all’aiuto materiale, che offriva sempre con rispetto e delicatezza, anche il conforto di una parola di fede e di speranza, perché chi aveva sperimentato le miserie della vita potesse ritrovare la luce della Misericordia Divina. Si dedicò all’istruzione religiosa dei fanciulli settimanalmente nella chiesa di Sant’Andrea Forisportam e operò all’interno delle carceri, portando la parola della speranza cristiana tra i condannati. Fu uno dei primi presidenti della Conferenza pisana della società di San Vincenzo nel 1914, rimanendone a capo fino alla morte, avvenuta nella casa natale di Calcinaia la sera del 14 novembre 1931.

Colpito da una polmonite, pochi giorni prima di spirare disse a coloro che aveva vicino: “Quando il Signore verrà a chiamarmi per rendergli conto del mio servizio operato, voglio essere sepolto qui a Calcinaia nel campo comune, in mezzo ai miei poveri con i quali ho trascorso tutta la mia vita”.

Così avvenne ma nel 2015 le sue spoglie sono state traslate in una nuova tomba nella pieve di Calcinaia.

In questa località è a lui intitolata una scuola materna privata nell’abitazione di famiglia, per sua iniziativa donata all’Opera Cardinale Maffi nel 1925. A Pisa la sua memoria è degnamente onorata con l’intitolazione a lui della mensa dei poveri presso la parrocchia di San Francesco.

Culto:

I Pisani videro subito in lui l’incarnazione amorevole degli ideali evangelici. La causa di beatificazione, iniziata a livello diocesano nel 1949 e conclusasi nel 1998, ha portato alla dichiarazione di venerabile da parte del papa Francesco il 7 novembre 2018.

Bibliografia:

  1. Felici, Un cavaliere di Dio e dei poveri. Ludovico Coccapani, Pisa, Nistri e Lischi, 1935.