29 Aprile: San Torpè, patrono della Parte di Tramontana del Gioco del Ponte

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29 Aprile: SAN TORPÈ

Caius Silvius Torpetius, conosciuto oggi come San Torpè, fu ufficiale della corte di Nerone (officium Neronis) e visse negli anni in cui Pietro Apostolo approdò nel punto in cui fu poi edificata la Basilica di San Piero a Grado, che da lui prese il nome. Convertitosi al Cristianesimo, fu battezzato da un eremita di nome Antonio sul Monte Pisano. Perseguitato per la sua scelta religiosa, fu torturato e decapitato presso la foce dell’Arno il 29 aprile del 68 e il suo martirio fu narrato in una Passio composta da un estensore pisano nel VI o VII secolo.

Vuole la leggenda che il corpo, abbandonato su una barca insieme a un cane e ad un gallo, sia approdato presso Heraclea in Provenza, poi ribattezzata Saint Tropez in suo onore.  La testa del santo invece rimase a Pisa ed è custodita in un busto in argento, donato dai fratelli Lanfranchi nel 1667, posto sull’altar maggiore della chiesa di San Torpè. Tempio fondato nel 1254 e che si trova, ironia della sorte, in Largo del Parlascio presso i Bagni intitolati tradizionalmente a Nerone, l’imperatore che perseguitò il santo. Il culto di San Torpè si è rafforzato nei secoli grazie anche ai numerosi miracoli che gli sono stati attribuiti. Tra questi, quello del 29 aprile 1633, anno in cui Pisa fu colpita da una grave peste ma grazie alle preghiere rivolte al santo ne fu presto liberata.

Proprio ogni 29 aprile i francesi di Saint-Tropez compiono un pellegrinaggio a Pisa con una delegazione composta dai maggiorenti della città e rappresentanze in costume storico. Una messa viene concelebrata nella chiesa alfea di San Torpè da sacerdoti pisani e francesi e al termine un corteo in costume, composto da cittadini delle due comunità, attraversa la città di Pisa, nel segno di una unione lunga duemila anni. Una tradizione che vede i pisani ricambiare la visita a Saint-Tropez durante i festeggiamenti della “Bravade”, manifestazione storica in ricordo del passato militare della città.

Si rimanda all’apposita sezione del nostro sito “Santi e Beati pisani” per un ulteriore approfondimento agiografico in merito.