29 Aprile: Santa Caterina da Siena, patrona della Parte di Mezzogiorno

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29 Aprile: SANTA CATERINA DA SIENA, Patrona della Parte di Mezzogiorno

Il 29 aprile 1375 la Santa senese, che si trovava a Pisa, ricevette il dono delle Stimmate mentre pregava nella chiesa di Santa Cristina, che divenne quindi Santuario Cateriniano. Per ricordare tale evento, il 29 aprile di ogni anno la Parte di Mezzogiorno celebra una messa nella suddetta chiesa. Alla funzione partecipa anche una rappresentanza della senese Nobile Contrada dell’Oca, anch’essa protetta dalla Santa, che nacque proprio nel rione di Fontebranda.

Santa Caterina da Siena a Pisa

(tratto da: Santa Caterina da Siena riceve le Sacre Stimmate il 1 aprile 1375 nella Chiesa di Santa Cristina a Pisa pieghevole in distribuzione presso la Chiesa di Santa Cristina, Associazione degli Amici di Pisa, Simone Guidotti)

Nel 1375 Caterina da Siena è incaricata dal Papa Gregorio XI di predicare la crociata a Pisa, ancora potente Repubblica Marinara. Il suo soggiorno pisano durò sei mesi: da febbraio ad agosto del 1375. Già dall’anno precedente infatti il 1374, anno della peste, molte persone d’ambo i sessi, religiosi e laici, ma specialmente certe monache di clausura, fra cui le domenicane di Fossa Banda e della Misericordia, avevano più volte invitato la vergine senese quando era a Siena a recarsi a Pisa, perché desideravano ascoltarla e conoscerla.  Mentre è assorta in preghiera nella Chiesa dedicata a Santa Cristina sul Lungarno riceve le stimmate che, come l’anello del matrimonio mistico, saranno visibili solo a lei e visibili a tutti dopo la sua morte che avverrà il 29 aprile 1380 a trentatre anni, dopo una vita di privazioni, preghiere e testimonianza di carità. Fra Raimondo da Capua, suo testimone spirituale racconta: “Essendo venuta in Pisa insieme ad altri, fra i quali c’ero anch’io, venne accolta in casa di un certo cittadino dei Buonconti, che abitava vicino alla cappella di Santa Cristina. (il palazzo dei Buonconti, bombardato durante la II Guerra Mondiale, è oggi in fase di ricostruzione a cura della Fondazione Cassa di Risparmio di Pisa con un ammirevole intervento “tal quale”) In questa Cappella, in giorni di domenica, (il 1 aprile 1375 davanti al crocifisso attribuito a Niccolò Pisano) a domanda della vergine, celebrai la Messa e la comunicai. Ricevuta l’eucarestia, secondo il solito, andò in estasi. Aspettavamo che ritornasse in sé, quando all’improvviso vedemmo il suo corpicciolo che stava prostato, alzarsi poco a poco, rimanersene ritto sulle ginocchia, stender le braccia e le mani e raggiare di luce la faccia. Dopo essere rimasto lungamente intirizzito e con gli occhi chiusi, lo vedemmo cascare di colpo; come se fosse stato ferito a morte. Poco dopo l’anima sua riprese i sensi. Allora la vergine mi fece chiamare e con voce sommessa mi disse: -sappiate, o padre, che per la misericordia del Signore io porto già nel mio corpo le sue stigmate.”

600 anni dopo, il 6 aprile 1985, l’Arcivescovo di Pisa, Mons. Benvenuto Matteucci, con tutte le autorità cittadine e i suoi fedelissimi e l’Arcivescovo di Siena, Mons. Mario I. Castellano, con un nutrito stuolo di autorità senesi e molti Caterinati, commemorarono con solenne rito, il sesto centenario dell’episodio mistico di Santa Caterina. Fu quello “il divino suggello” per introdursi a svolgere la sua alta missione nella Chiesa. Per lei i Pontefici tornarono a Roma da Avignone con Gregorio XI, mentre Urbano VI suo successore, venne riconosciuto il vero Pontefice eletto contro l’antipapa, Clemente VII.

Caterina da Siena viene canonizzata dal papa senese Pio II, nel 1939 Papa Pio XII Eugenio Pacelli la dichiarerà Patrona d’Italia assieme a San Francesco d’Assisi e, nel 1943, patrona secondaria delle infermiere italiane. Paolo VI la include tra i dottori della Chiesa (4 ottobre 1970).  Giovanni Paolo II, Karol Wojtyla il 1 ottobre 1999, dieci anni dopo la Sua visita nel santuario cateriniano sul Lungarno di Pisa,  la proclama compatrona del continente europeo, insieme ad Edith Stein e a S. Brigida di Svezia, accanto a S. Benedetto da Norcia e ai fratelli Cirillo e Metodio.