Parco-Aeroporto-Ospedale: Pisa che fine!
Pisa, giovedì 24 Settembre 2014 -2015 in stile pisano
COMUNICATO STAMPA
PARCO NATURALE-AEROPORTO-OSPEDALE: PISA, CHE FINE!
Amara riflessione dell’ “Associazione degli Amici di Pisa” a seguito dell’allargamento della “selva pisana”, delle non risposte sulla posizione dell’Enac, del camice-mercato a Cisanello.
“La presa di posizione dell’Enac di autorizzare a Peretola una pista da 2400 metri non ci scompone: fin dal 1974 su questo tema andiamo dicendo circa i pericoli potenziali o reali inerenti l’attività aeroportuale dell’amato “Galilei” alle nostre Autorità, alla Stampa, alla Magistratura, alla Città che con la sua indefessa indolenza (mista ad atteggiamenti di bassa politica neo sorniona) continua a non voler ascoltare il futuro di se stessa. Non ascoltati, abbiamo anche organizzato conferenze stampa, convegni, trasmissioni tv, ripetendo che per la messa in sicurezza di Peretola è bastevole allungare l’attuale pista interrando parte dell’A11. Tutti, a partire dagli stessi pisani fintamente illuminati, ci hanno sempre accusati di retrogrado campanilismo. Sappiamo bene tutti quanti che in questi tempi si vuol creare e replicare doppioni aeroportuali semplicemente cementando un’area umida del Parco della Piana Fiorentina e satura urbanisticamente come Campi e Sesto Fiorentino: a proposito, sabato scorso la famiglia Della Valle patron della Fiorentina, ha reso noto che desidera allargare a tutta l’area ex Mercafir il progetto del nuovo stadio detta Cittadella Viola, i tifosi secondo noi, si ritroverebbero tra l’altro, nel cono dei voli della nuova Superperetola, quindi l’arbitro dovrà aspettare a fischiare i falli finché l’aereo di turno non sarà passato oltre. Nell’ipotesi poi di fusione con AdF, Pisa avrà la peggio secondo noi, costretta a recitare il ruolo da Cenerentola raccoglierà briciole per ovvie ragioni di sbilanciamento di marketing aeroportuale verso Peretola in barba a studi fatti a tavolino con numeri che lasciano il tempo che trovano. E ci stupiamo dello stupore dei nostri più alti rappresentanti nelle istituzioni di ieri e di oggi: ci sono apparse solo battaglie di retroguardia volte più a tutelare -rassicurandolo- il proprio serbatoio elettorale in vista delle Regionali di marzo prossimo. Ora siamo con i morti, tanti, sulla bara: ovvero il “Galilei di Pisa”, i principi di economicità e di efficienza (perché mai non si comprano treni con vetture automotrici o si stende un terzo binario ferroviario sulla popolarissima FI-PI-LI ?!), il rispetto dell’Ambiente in difesa del quale non si muove stranamente nessuno. Solo a Pisa li vediamo invece ben posizionati.
Altra notizia tremenda è quella del Parco Naturale di San Rossore che ha dichiarato di estendere i concetti di “selva pisana” ai comuni di Vecchiano, San Giuliano Terme, Calci e addirittura Collesalvetti. “Non cambierà niente per l’edilizia” è stato detto proprio dal Parco. Dunque dichiamo noi, se ne poteva fare a meno poiché il concetto di “selva pisana” può essere nel tempo una vera bomba verde contro Pisa, contro progetti di sviluppo futuro generale dei comuni suddetti e, peggio che peggio, propedeutica all’ulteriore allargamento dei confini del Parco stesso, evitando sul nascere ipotesi stile Ikea-Vecchiano, Stadio e Campus a San Giuliano Terme, i container del Porto di Livorno a Collesalvetti, eventuali Euro Disney a Tirrenia. Se per Pisa sono spalancate da decenni le porte infernali dello sviluppo zero e di conseguenza del suo depotenziamento (quante occasioni perse: proprio Euro Disney, il nuovo Ippodromo, la crescita edilizia a ovest, una tangenziale nord-sud lungo la via Aurelia) adesso, una nuova inaspettata porta del nulla si apre a seguito della campagna di camicemercato -parafrasando il più abusato calciomercato- seguita dal solito coretto di vocine vagamente rassicuranti e minimaliste. Pisa non può, né deve, essere depotenziata: né per mancata raccolta di occasioni che le si offrono, né per dipartita di quanto ha faticosamente raggiunto nel tempo
.Pisa in campo ospedaliero (ancora incertezze sui tempi del completo trasferimento dal Santa Chiara al nuovo) deve tornare ad eccellere non per vanagloria di sé, ma per il benessere della Costa Toscana che verrebbe costretta a trasferimenti improponibili sia per prendere un aereo che per una visita specialistica. Né tanto meno può permettersi il lusso di vivere lisciando il pelo o le piume agli animali di un Parco fin troppo esteso: Pisa deve tornare ad essere protagonista del proprio futuro, deve dare occasioni di lavoro ai suoi figli non costringerli ad emigrare (l’indotto aeroportuale di 3000 persone con la nuova Superperetola avrà, secondo noi, immense difficoltà a reggerne l’urto occupazionale), Pisa deve dare case alle giovani coppie non costringerle a trasferirsi altrove aumentando il pendolarismo. I Pisani tornino a prendersi le proprie responsabilità e deve cessare la delega in bianco verso questo modo di fare politica, di questo modaiolo fare nuovo che avanza: parliamo di fatti, di sviluppo, di progetti per Pisa e per le infrastrutture della Costa Toscana. Altrimenti Pisa cadrà nel buco nero-verde del suo nulla.”
IL PRESIDENTE
(Dr. Franco Ferraro)