Amici di Pisa contro la burocrazia che blocca i lavori in S. Francesco

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alla Stampa Locale, Regionale e Nazionale

COMUNICATO STAMPA

“PISA: CHIESA DI SAN FRANCESCO D’ASSISI, LUOGO STORICO E DI FEDE.
L’ARTE SACRA MEDIEVALE PISANA OSTAGGIO DELLA BUROCRAZIA.”

Al Ministro dei Beni Culturali
On. Dario Franceschini
S.E. Prefetto di Pisa
Dr.ssa Angela Pagliuca
Presidente Fondazione Pisa
Avv. Claudio Pugelli
Soprintendente BAAS Pisa
Dr. Andrea Muzzi
Assessore al Patrimonio del Comune di Pisa
Dr. Andrea Serfogli
Parrocchia San Francesco d’Assisi
Conte Gaddo della Gherardesca

Pisa, lunedì 23 aprile 2018, 2019 in stilepisano

Essere monumenti in Italia significa non tanto confermarsi la quintessenza del “Giardino d’Europa” quanto subire una vita difficile, rincorrere con il fiatone soluzioni a problemi strutturali e a manutenzioni, limitazioni alla disponibilità del pubblico, promozioni turistiche degne.

A Pisa non si è da meno.

E’ il caso della Chiesa di San Francesco d’Assisi, chiusa al pubblico e alle funzioni religiose da ormai due anni, sempre più in spasmodica attesa di un nulla osta che non arriva e che impedisce l’inizio dei lavori di ristrutturazione al tetto in parte finanziati dalla Fondazione Pisa che ha assai generosamente messo a disposizione 2,4 milioni di euro per un primo lotto di lavori.

La burocrazia, seppur utile, non può, né deve essere ostacolo al buon fine di operazioni del genere senza le quali, lo Stato da solo non sarebbe in grado nei tempi e nelle modalità di sopperire.

Perciò, ricordando il valore assoluto della trecentesca Chiesa che ospita tra gli altri, i famosissimi resti mortali del Conte Ugolino dei figli e dei nipoti, di una copia della Sacra Sindone e delle tombe di altri illustri pisani, tutt’ora  aspetta -dolorosamente- il ritorno delle opere trafugate da Napoleone Bonaparte (una tavola di Giotto “San Francesco che ricevette le stimmate” e una “Madonna in trono” di Cimabue, entrambe esposte al Louvre e fraudolentemente sottratte durante la Campagna d’Italia del 1797) il nostro Sodalizio si rivolge alle SS.LL. affinché si adoperino, mettendo a fattor comune le proprie conoscenze e possibilità al fine di favorire il rapido buon fine della pratica di nulla osta necessaria per accedere ai finanziamenti della Fondazione Pisa ed anche per iniziare una rogatoria internazionale con il governo francese per la restituzione delle suindicate opere trafugate da Napoleone Bonaparte e da ricollocare, a restauri ultimati, presso la Chiesa di San Francesco, luogo di devozione e di fede e di arte della quale siamo tutti fieri.

Per parte nostra, non possiamo far altro che sensibilizzare le SS.LL. e la Città per i temi sopra esposti. Fino al buon esito di quanto spetta a Pisa e all’edificio in questione.”

IL PRESIDENTE
(Dr Franco Ferraro)