Campanile della Pieve dei Santi Ippolito e Cassiano

image_pdfimage_print

                                              Pisa, martedì 15 Maggio  2012 -2013 in stilepisano
COMUNICATO STAMPA

“Campanile della Pieve di San Casciano: un altro caso di ecomostro “

“Abbiamo seguito con crescente interesse l’appello di Vittorio Sgarbi circa l’idea di abbattere il campanile della Pieve dei Santi Ippolito e Cassiano a San Casciano a Settimo ed a cui hanno fatto seguito decise e competenti prese di posizione da parte di esperti, storici, personalità cittadine. Non sono però state sufficientemente evidenziate le gravissime responsabilità che hanno portato all’autorizzazione -al tempo- alla costruzione dell’osceno campanile, tirato su in fretta e furia, come a dispetto. Dunque da oltre 30 anni la collettività subisce uno scempio architettonico,  rimediarne è per fortuna sempre possibile: la logica e il buon senso sono le strade maestre per illuminare il da farsi.
Primo punto da chiarire: quanti soldi sono disponibili e/o reperibili? A meno di insperati miracoli -comunque possibili- e viste le difficoltà economiche a completare il campanile della Basilica di San Pietro Apostolo (San Piero a Grado) secondo un’interessantissima logica ricostruttiva “tal quale”, il nostro sodalizio prende nota anche di quanto indicato dall’ex Sovrintendente Guglielmo Maria Malchiodi di rivestire l’attuale rozzo, stupido monolite cementizio con pietre ed altri materiali coevi alla Pieve –secondo i canoni stilistici del romanico-pisano- tali da ricrearne le fattezze esterne. Seguendo la logica che portò a ricostruire la Torre Guelfa alla Cittadella nel II° dopoguerra. Già ci par d’immaginare i commenti dei soloni di turno: “ma sarebbe un falso storico!” Certo, diciamo noi, così però è assai peggio! Intendiamoci: si potrebbe fare di meglio -seguendo l’esempio di San Piero a Grado- ma i soldi di questi tempo sembrano sempre più una rarità numismatica.
 Considerato tutto ciò riteniamo giusto e doveroso che, a questo punto,  della questione si interessi il Ministero competente e che quanto prima si apra un cantiere per eliminare questo altro caso di ecomostro.

  IL PRESIDENTE
  (DR. FRANCO FERRARO)