Il santorale pisano
L’Associazione degli Amici di Pisa ha scelto d’inserire nel proprio sito le notizie su santi, beati e venerabili nati o vissuti o venerati nella diocesi di Pisa, offrendo così un altro rilevante tassello per la conoscenza della storia della città e del territorio. Alcuni di questi personaggi sono molto noti (un nome per tutti, san Ranieri), altri sono quasi sconosciuti e in diversi casi ci troviamo di fronte a scarse informazioni offerte dalle fonti storiche, senza contare tradizioni prive di fondamento come l’attribuzione dei santi Guido e Valfredo alla casata dei conti Della Gherardesca. Sono stati presi in considerazione non solo i pisani ma anche santi cui nel corso dei secoli è stato tributato un culto importante, come il papa Sisto II, i santi Rossore, Efisio e Potito, provenienti dalla Sardegna, oppure vissuti a Pisa dove hanno svolto un ruolo di primo piano, come l’abate Bono nei primi decenni dell’XI secolo o il beato Giuseppe Toniolo in epoca molto vicina a noi.

Sono state così selezionate trentotto figure (di cui nove donne), che rappresentano vari e diversi modelli di santità dal Medioevo ai giorni nostri, dai martiri dei primi secoli – pur in presenza di passioni leggendarie (Torpè, Rossore, Efisio e Potito) –, a uno dei primi santi laici europei (Ranieri) a una donna come Bona, anch’essa laica e dedita ai pellegrinaggi, da alti dignitari della Chiesa (gli arcivescovi Baldovino e Ugo da Pisa, il papa Eugenio III) ad abati (Bono, Valfredo) al buon numero di frati francescani (ricordiamo fra tutti Alberto e Agnello discepoli di san Francesco) e domenicani (un nome per tutti, Giordano da Rivalto), e di monache (citiamo l’importante figura di Chiara Gambacorta, ma anche Ubaldesca e Gherardesca). Per l’epoca contemporanea un ruolo di rilievo è stato svolto da Ludovico Coccapani, apostolo della carità, e da Giuseppe Toniolo, che introduce l’immagine di sposo e padre di famiglia, apprezzato professore universitario, dirigente e fondatore di opere sociali, uno dei maggiori ideologi della politica dei cattolici italiani e degli artefici del loro inserimento nella vita pubblica.

Il santorale pisano appare dunque ricco e variato, con figure che hanno dato vita nel corso dei secoli ad attività di grande rilevanza, dalla fondazione o riforma di enti religiosi (Bono, Valfredo, Ugo da Pisa, Pietro e Chiara Gambacorta) all’esercizio della carità (Domenico Vernagalli, Ludovico Coccapani), dalla predicazione (Giordano da Rivalto) allo studio (Bartolomeo da Rinonichi, Ranieri da Rivalto, Giuseppe Toniolo), e che quindi rappresentano uno specchio sia delle diverse forme di religiosità sviluppatesi nel corso del tempo sia delle varie categorie sociali della città, che in un certo senso vi trovano una loro legittimazione.

Per tutti questi personaggi è stata compiuta un’attenta indagine sulle fonti storiche e sulla letteratura che li riguarda, presentando le notizie sulla vita e sul culto ad essi tributato e fornendo una bibliografia sintetica ma aggiornata.
Maria Luisa Ceccarelli Lemut

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Beato Agnello da Pisa

Beato Agnello Da Pisa

Beato Agnello da Pisa

Una pia tradizione vuole che lo stesso san Francesco abbia soggiornato nella nostra città di ritorno da Roma ove il papa Innocenzo III aveva approvato oralmente il suo progetto di vita, evento verosimile e anche probabile, ma non documentato. La prima attestazione documentaria sulla presenza di due frati minori risale al 16 aprile 1219, ma solo il 5 agosto 1228 i frati ottennero dal legato pontificio, il cardinale Goffredo Castiglioni, la chiesa di Santa Trinità benché non riuscissero a prenderne possesso fino al 1247. Accanto ad essa installarono il loro convento e, prima del 1233, dettero inizio alla chiesa di San Francesco.

Agnello, nato intorno al 1194, entrò piuttosto giovane tra i seguaci di Francesco e fu tra i frati che nel capitolo generale del 1217 furono inviati in Francia: qui egli fu il primo custode di Parigi e il primo guardiano del convento della città. aprì nei dintorni di Parigi alcuni conventi, di cui divenne custode, ed ebbe la felice intuizione di fondare una comunità per i Francescani studenti universitari, poiché la città rappresentava un importante centro di studi teologici.

Nel capitolo generale della Pentecoste del 1224, essendo solamente diacono e appena trentenne, ricevette l’incarico d’introdurre l’ordine minoritico in Inghilterra. Accompagnato da otto confratelli il 10 settembre sbarcò a Dover e, dopo una sosta a Canterbury dove rimasero cinque frati, si recò a Londra e poi a Oxford. La provincia inglese, di cui Agnello divenne il primo ministro provinciale, si distinse ben presto non tanto per il numero delle case (raggruppate poi in sei custodie) e dei religiosi, quanto per la virtù e la dottrina dei suoi componenti. Convinto che fosse opportuna per i suoi confratelli una buona formazione culturale, fondò ad Oxford una scuola teologica, dove invitò come docente lo stesso cancelliere dell’Università, Roberto Grossatesta. Anello cedette poi alle pressini che lo volevano prete e fu ordinato, non sappiamo se nel 1230 o 1232: una tarda fonte attribuisce la sua ordinazione all’arcivescovo di Canterbury.

Agnello ritornò in Italia nel 1230 per il capitolo generale e, ancora poco tempo dopo, per trattare con la Curia romana alcuni affari riguardanti il clero inglese e le relazioni di questo con i religiosi. Amico della corte e specialmente del re Enrico III, suo munifico benefattore, si adoperò per ristabilire buoni rapporti tra questo e il duca del Galles.

Morì nel convento di Oxford il 13 marzo 1236 e qui fu sepolto. Qualche anno più tardi, in occasione di una traslazione, la sua salma fu trovata incorrotta e gli fu eretto un monumento, scomparso con la distruzione della chiesa e del convento di Oxford al tempo dello scisma di Enrico VIII.

Culto:

Il culto, prestatogli ininterrottamente nell’Ordine dei Frati Minori e a Pisa, e in Inghilterra fino al secolo XVI, fu confermato il 30 agosto 1892 da Leone XIII, che lo dichiarò beato. È festeggiato a Pisa e nell’Ordine Francescano il 13 marzo.

Bibliografia:

  1. Pratesi, Agnello da Pisa, in Dizionario Biografico degli Italiani, I, Roma, Istituto della Enciclopedia Italiana, 1960; Il Francescanesimo a Pisa (secc. XIII-XIV) e la missione del beato Agnello in Inghilterra a Canterbury e a Cambridge (1224-1236), Atti del Convegno di Studi (Pisa, 10-11 marzo 2001), a cura di O. Banti – M. Soriani Innocenti, Pisa, Felici, 2003.