SAN GUIDO
Su di lui mancano notizie certe. Una recente tradizione ne ha fatto un membro della casata dei conti Della Gherardesca, figlio di Napoleone e fratello del cardinale Pietro (1113-1144). Napoleone proviene da un celebre falso quattrocentesco che intendeva anticipare la fondazione della Pia Casa di Misericordia di Pisa al 1053, e nemmeno il cardinale Pietro da Pisa era della casata gherardesca. Il nome Napoleone compare nella famiglia solo nel XIV secolo, con il conte Napoleone di Ranieri di Ianni di Donoratico, attestato tra il 1340 e il 1362.
Di Guido in realtà si può dire solo che, a quel che sembra, fu un eremita, vissuto presso Castagneto Carducci. L’epoca potrebbe essere tra il XII e il XIII secolo, periodo d’importante diffusione dell’eremitismo in Toscana e presso Castagneto esistette nel Duecento un romitorio, Sant’Jacopo di Baronti. L’unica cosa certa è la traslazione delle reliquie di san Guido dalla chiesa del distrutto castello di Donoratico al duomo di Pisa il 16 giugno 1458: nel 1688 furono riposte nell’altare già di san Ranieri, nella navata sinistra presso l’incrocio con il transetto.
Culto:
Nel 1457 Callisto III, autorizzando la traslazione del corpo al duomo di Pisa riconobbe il culto del santo, ricordato nella liturgia pisana il 20 maggio, presunto dies natalis, e il 16 giugno, data della traslazione.
Bibliografia:
- Zaccagnini, Schede agiografiche, in Devozione e culto dei santi a Pisa nell’iconografia a stampa, a cura di S. Burgalassi – G. Zaccagnini, Pontedera, Bandecchi e Vivaldi, 1997 (Opera della Primaziale pisana. Quaderno 7/2), pp. 57-78, alla p. 68.