NAVI ANTICHE DI PISA: LA DOCCIA FREDDA
Pisa, domenica 23 Ottobre 2011 -2012 stilepisano
COMUNICATO STAMPA
“Giornata dell’Associazione tra storia e presente.
Da Uguccione della Faggiola alle Navi Pisane che non entrano nei capannoni medicei a rischio statico?”
“Sabato 22 u.s. gli “Amici di Pisa” hanno festeggiato una data a loro molto cara. Fu un 22 Ottobre di 60 anni che i soci fondatori cominciarono a ritrovarsi per dar vita a ciò che nel 1959 verrà poi denominata “Associazione degli Amici di Pisa”. E come festeggiamento, tenendo presente gli scopi sociali, hanno scelto di organizzare due conferenze di alto livello presso la sede sociale.
Nella mattina si è svolta una conferenza sul tema: “Uguccione della Faggiola e la Battaglia di Montecatini”. I lavori curati ottimamente dal Prof. Alberto Zampieri, vicepresidente dell’Associazione, che ha intrattenuto gli astanti con il ricordo del condottiero ghibellino stipendiato dalla Repubblica Pisana che ottenne, il 29 agosto 1315, una memorabile vittoria a Montecatini contro preponderanti forze della lega guelfa. E’ stato analizzato anche il perché, una volta ottenuta una vittoria tanto difficile nelle previsioni quanto totale, l’esercito pisano non avesse subito marciato su una Firenze già nel panico e che si stava spopolando in tutta fretta per l’esito negativo della contesa. Il prof. Zampieri adduce a motivi sentimentali e non di vile denaro come affermato da più parti: Uguccione infatti perse nelle prime lame della battaglia il figlio prediletto Francesco. E venne sparso tanto sangue ovunque. Una tensione che -secondo Zampieri- Uguccione volle metabolizzare e rilanciare per un tempo successivo e non immediatamente. Scelta politicamente tragica, militarmente sbagliata che cambiò il corso della Toscana: marciando subito su Firenze, i Pisani avrebbero potuto diventare come la Repubblica di Venezia, forte sui mari e solida nel suo entroterra.
Poco prima della conferenza su Uguccione della Faggiola si è svolto il gemellaggio tra l’Associazione degli Amici di Pisa rappresentata dal suo presidente Franco Ferraro e l’Associazione Amici dei Musei e dei Monumenti Pisani presieduta da Mauro Del Corso: i due presidenti hanno firmato una pergamena che ricorda i comuni punti di vista e di attività in campo culturale e dei beni storici.
Dopo un ricco e apprezzato pranzo in un locale del centro storico i soci si sono nuovamente ritrovati nella sede di via Pietro Gori dove hanno fatto gli onori di casa al Sindaco Marco Filippeschi, all’Assessore ai Beni Museali Silvia Panichi e all’archeologo Stefano Bruni. Grande assente, per gravi motivi familiari, Andrea Camilli, direttore del Cantiere delle Antiche Navi Pisane sul cui ruolo e attività era stato incentrato l’argomento. Assente anche l’invitata funzionaria della Soprintendenza, Marta Ciafaloni. Non sono comunque mancati gli spunti di discussione sul futuro del Cantiere delle Antiche Navi e soprattutto sui tempi dell’apertura del Museo.
“Dovrà essere un Museo con la M maiuscola –ha detto Filippeschi– un museo-cantiere di stampo nazionale con richiami al Mediterraneo. Impegnativo certo, al tempo stesso assai appetibile. Anche sulla gestione. La città aspetta di sapere cosa sarà. Ottimi i rapporti con la Soprintendenza Regionale e quelli con il nuovo Ministro dei Beni Culturali, Galan”.
L’Assessore ai Beni Culturali del Comune di Pisa, Silvia Panichi ha messo l’accento sulla gestione che dovrà avere il nascente museo: un “museo europeo i cui valori vanno spiegati ed esposti bene altrimenti c’è il rischio dell’oblio. Da esaltare, assieme alla navigazione antica e da capire come valorizzare il Cantiere per una nuova qualità della città. In quest’ottica è necessario evitare come non mai l’idea che sia un museo abbandonato ancor prima che nasca con situazioni di incuria e pressapochismo”. L’intervento di Mauro Del Corso, presidente dell’Associazione Amici dei Musei e dei Monumenti Pisani ha sottolineato: “bene il pensiero del Sindaco di pensare in grande ciò che valorizza l’unicità del Cantiere delle Antiche Navi. Questo può diventare un museo interattivo grazie anche alle nuove tecnologie multimediali ed avere qualità interattive. In termini di comunicazione può produrre –continua Del Corso- tanti benefici effetti di presenza mediatica. Proprio per questo il Cantiere e il nascente Museo merita una direzionalità più elevata non delegabile ad un solo architetto o ad un singolo funzionario di Soprintendenza”.
Se le dichiarazioni d’intenti del Sindaco e dell’Assessore Panichi hanno dato garanzie di ampio respiro del nascente Museo, l’intervento dell’archeologo Stefano Bruni ha gettato pesantissimi dubbi sul futuro del Museo, sotto molteplici aspetti. E’ infatti di dominio pubblico che il Museo delle Antiche Navi Pisane nascerà negli Arsenali Medicei sul Lung’Arno Simonelli ma, secondo Bruni, “gli Arsenali Medicei hanno problemi di statica causati da un capannone demolito negli anni ’80 con conseguente inclinazione dell’intera struttura, oltre alla necessità di revisione profonda del tetto. Opere di impiantistica sembrano state sottovalutate –continua Bruni- oltre ad un grave aspetto dimenticato: le navi restaurate non entrano negli attuali capannoni. E soprattutto non una nave che sia una è ancora pronta per l’esposizione a distanza di oltre 12 anni dal ritrovamento. A parziale giustificazione ci sono alcuni aspetti: le condizioni del legno ritrovato hanno condizionato i lavori di restauro che sono giocoforza complessi e costosi per la fragilità della strutturazione delle navi in sè stesse e per il materiale di cui sono composte. Il legno bagnato infatti –dice Bruni- una volta asciugato ha reazioni imprevedibili sulla consistenza e sulla resistenza. Da valutare molto bene anche che cosa si vuole per Museo della Navigazione.”.
“L’Associazione degli Amici di Pisa” ha già programmato di organizzare un nuovo incontro prima di Natale su questo delicatissimo quanto annoso e costoso Cantiere che si spera, possa essere finalmente ben musealizzato secondo quegli standard europei che Pisa merita.”
IL PRESIDENTE
(DR. FRANCO FERRARO)