Pisa va spennata: e tutti obbediscono !

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Pisa, martedì 24 febbraio 2015 -2015 stile pisano
 
COMUNICATO STAMPA
 
“ PISA VA SPENNATA !
E TUTTI OBBEDISCONO.”
 
L’IRA FUNESTA DEGLI “AMICI DI PISA”CONTRO LA POLITICA PISANA:
 DOPO LA PERDITA DELL’AEROPORTO, 
A PISA SI CHIUDE NEL SILENZIO GENERALE ANCHE LA BANCA D’ITALIA.
A RISCHIO ANCHE L’INPS. MA L’IMPORTANTE E’ SALVARE LA LICENZA POLITICA, VERO?

A Pisa la politica si preoccupa di rigenerare se stessa, poco importa se la città viene fatta oggetto  di cupidigie provenienti -come sempre- da Firenze, Pontedera e Livorno. La politica pisana è corrosa dall’assenza di un reale governo del territorio -cosa che invece viene ben fatta a Pontedera e Firenze-, di una difesa delle qualità di Pisa e soprattutto dalla totale assenza di una progettazione futura credibile e seria: musei dei lungarni che staccano neanche 100 biglietti al giorno, chiese storiche in bricioli, manto stradale distrutto, abusivismo commerciale e predoni vari, Cantiere delle Antiche Navi Pisane non pervenuto, ogni sviluppo edilizio è azzerato.

Ed ancora, l’aver ceduto ogni occasione di disegnare uno sviluppo autonomo dell’aeroporto, mancanza di marketing turistico di qualità, di attività di “incoming” economico mondiale, della Tangenziale Nord Est, di un Comune Unico Pisano da 200mila abitanti capace di far rispettare il territorio pisano come una vera polis come lo fu nel Medioevo che con le sue oltre 100 torri che incuteva meraviglia e rispetto.Ma da anni Pisa è alla deriva, in rotta: lo dicono i fatti, lo si vede passeggiando per la città, guidando l’auto o pedalando in bicicletta, si vede parlando con gli operatori economici. Perché gli “Amici di Pisa” da sempre fanno anche questo: tastare il polso alla città. La politica non lo fa più da anni. Anzi,  la politica pisana “sempre più raspante” si occupa dell’ampiezza del proprio ombelico invece di costruire una Pisa più grande, forte e vivace, ecco che ci pensano gli altri a farlo. Ma ai danni di Pisa stessa. A Pontedera viene inaugurata una nuova sede INPS che ambirebbe a diventare “sede complessa” quando c’è già Pisa che svolge ampiamente questo ruolo. Facile immaginare che da questo presunto accorpamento ci rimetta proprio Pisa. A Livorno invece, dopo la quasi via libera al nuovo superporto le cui conseguenze su Pisa saranno certamente negative sui fondali e sugli arenili, festeggiano anche l’elevazione della filiale della locale Banca  d’Italia che accorperebbe Pisa, La cui sede verrebbe chiusa, dopo quello già fatto con Palazzo Franceschi in San Martino, meraviglioso edificio sul lung’Arno.

E qui torniamo alla nostra “ira funesta”: ma la politica pisana non si vergogna neanche un po’.? La politica pisana perché non fa il suo  lavoro come lo fanno Pontedera, Livorno e Firenze, per di più alle spalle di Pisa? Perché la politica pisana si nasconde dietro gli archi delle Logge di Banchi?

 Pisani sveglia: questi ci vendono anche l’acqua d’Arno per acqua oligominerale naturale.!

 Pisani, quando andrete a votare ricordatevi di coloro che per “ 30 denari”  hanno ceduto il Galilei ai fiorentini ( la sede della nuova TA-Toscana Aeroporti- sarà a Firenze e il presidente sarà un fiorentino, amico intimo del presidente Renzi-fiorentino) approvando il piano di fusione basandosi soltanto su promesse e nessuna certezza legislativa. Ed infine la stampa abbia il coraggio di pubblicare, come richiedemmo con un apposito documento, i nomi dei consiglieri comunali che approvarono il progetto di fusione e quello di coloro che ebbero la “ sfrontatezza “ di non piegarsi ai poteri forti fiorentini.

 IL PRESIDENTE 
(DR. FRANCO FERRARO)