RICORDI. POLITICA DI OGGI E IL RIMPROVERO A GIOVANNI FALCONE.

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COMITATO PICCOLI AZIONISTI TOSCANA AEROPORTI

AGLI ORGANI DI INFORMAZIONE LOCALI E NAZIONALI

Pisa, 21 Maggio 2020

Oggetto: Le istituzioni di oggi ed il rimprovero a Falcone

Stiamo assistendo alla querelle politica su Di Matteo-Bonafede ed a giorni celebreremo la figura di Falcone, morto con la scorta il 23 Maggio 1992.
Mi sono chiesto: “La stagione dei veleni e le lettere dei corvi dei Palazzi di Giustizia, motivarono Martelli a dirottare alla Direzione del DAP, Falcone, che accettò nonostante le sue aspettative diverse. Perché l’evento non suscitò allora un clamore analogo all’attuale, con minaccia di crisi di Governo, addirittura durante una Pandemia?” La risposta me l’ha data lo stesso Falcone, mesi prima dell’attentato di Cinisi. Dovevo decollare da Palermo per Fiumicino, quando vidi arrivare sottobordo tre automobili civili, da cui scesero poliziotti in borghese ed il Giudice, che, in attesa dell’arrivo dei passeggeri, si fermò a salutarmi. Contraccambiai, ma approfittai dell’occasione per rimproverarlo, dicendogli che, dal suo imbarco anticipato a quello dei passeggeri, sarebbero trascorsi 10-15 minuti, con le stive aperte per l’imbarco dei bagagli e malintenzionati, sapendolo a bordo, avrebbero potuto imbarcare regali analoghi a quelli dell’Addaura. Scusandosi rispose che aveva scelto d’imbarcarsi su quel volo, in un giorno festivo, perché le teste calde erano impegnate nelle scommesse clandestine delle corse a cavallo, ma che avrebbe fatto tesoro del suggerimento, la volta successiva, imbarcandosi dopo i passeggeri. Gli chiesi quindi di sedersi in cabina e di chiudere la porta, per non farsi vedere durante l’imbarco. Accettò e chiese di rimanere sullo strapuntino durante il volo, per cui completammo l’argomento. Mi spiegò che per sicurezza prenotava diversi voli, scegliendo solo all’ultimo momento quello su cui imbarcarsi, per sviare eventuali malintenzionati. A quel punto gli chiesi: “Perché un bersaglio sensibile come Lei non usufruisce dei voli di stato, visto che si sposta per motivi istituzionali?” Rispose alla domanda posta oggi: “Comandante sono un uomo delle istituzioni, non cerco favori e visibilità, cerco di fare al meglio il mio lavoro, ma già così ho molti nemici e sono un morto che cammina.”
Le istituzioni di oggi si cospargano il capo di cenere e non celebrino ipocritamente i veri servitori dello Stato!

Il Presidente del Comitato  Piccoli Azionisti Toscana Aeroporti
Com. Dr. Gianni Conzadori