Superperetola e Darsena Europa. Doppioni per il tornaconto politico?

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Pisa, Sabato 15 Ottobre 2016, 2017 in stile pisano
 
SUPERPERETOLA E PIATTAFORMA EUROPA A LIVORNO, STESSO GIGANTISMO, STESSA INUTILITA’, STESSI GRAVI RISCHI AMBIENTALI.
IL LITORALE PISANO COME LA PIANA DI SESTO.
 
Gli “Amici di Pisa” domandano alla politica locale e regionale: super Peretola e Darsena Europa, doppioni costosissimi di Pisa e Piombino  sono utili solo al tornaconto politico ?
 
“Gentile Assessore Zambito, in occasione del convegno organizzato al Calambrone dagli ADP nell’ottobre del 2015  riguardo  le problematiche ambientali causate dall’ampliamento a mare del nuovo porto di Livorno con il progetto denominato “Piattaforma Europa” Lei assicurò che il Comune di Pisa, attraverso il suo assessorato, avrebbe monitorato in continuazione la situazione ambientale. Fors’anche con studi appropriati di settore? Dobbiamo constatare nostro malgrado che a distanza di un anno esatto, nonostante diverse sollecitazioni, niente di tutto ciò è stato fatto o portato a conoscenza dell’opinione pubblica.   Ci preoccupa il silenzio dell’amministrazione comunale pisana e regionale su tale argomento e sulle sue conseguenze per la linea di costa.
  Tutti noi italiani siamo a conoscenza del triste fenomeno dell’erosione delle coste, soprattutto sabbiose, che sta deturpando il paesaggio italiano.  Il porto di Livorno , così come Ravenna e Venezia,  insiste su una costa sabbiosa con fondali bassissimi, anche solo 5 metri,  per la conformazione particolare del fondo marino della nostra costa.   Ogni minima costruzione  porta alterazioni nel corso delle correnti con relative devastazione sia a monte che a valle di tali costruzioni. L’ing. Livio Borghi aveva quantificato, già nel gennaio/febbraio 1970 e riportati anche all’interno della rassegna stampa del Comune di Pisa,  i metri cubi di sabbia portati via dalla spiaggia di Tirrenia ogni volta che al porto di  Livorno è stata costruita una diga  marina e per questi motivi il porto di Livorno è quello meno indicato per  realizzare ampliamenti a mare.
A Livorno confidano in tale opera faraonica per  intercettare sempre nuovi traffici:  ma ogni sindaco delle 20  città portuali italiane   ha tale aspirazione. Ma una cosa sono le aspirazioni individuali, un’altra  le reali necessità dell’economia nazionale. E difatti è notizia di pochi  giorni fa della denuncia nientemeno che della Corte dei Conti Europea sui finanziamenti comunitari a strutture portuali doppioni  e quindi inutili, con riferimento specifico all’Italia dover i 20 porti commerciali movimentano  in totale la metà o poco più dei containers movimentati dalla sola città di Amburgo. Questo significa che in Italia ci sono troppi porti ed è essudo finanziarli tutti, maggiormente ad ogni necessità elettorale.
In Toscana esiste già un porto con i fondali a – 20 metri, Piombino, che dista solo  70 km da Livorno. Ci sono altri porti con i fondali profondi già in attività e per tutti non c’è lavoro a sufficienza.  Non si può continuare a spendere soldi per  inutili doppioni infrastrutturali.
 A Livorno come a Peretola, dove sarebbe bastato allungare la pista attuale interrando pochi metri di autostrada e collegare meglio Firenze con il treno a Pisa. I segnali lanciati dall’economia mondiale non sono affatto rassicuranti, per cui c’è il fondato rischio di costruire cattedrali nel deserto.  Che per di più danneggiano e peggiorano la qualità della vita a chi abita nei pressi: a Peretola è il caso della Piana di Sesto, a Livorno è la linea di Costa del Litorale Pisano che potrebbe essere erosa in modo ancora più irreparabile, Parco Naturale in primis.  Pertanto chiediamo che l’amministrazione comunale pisana, i consiglieri regionali eletti nel collegio di Pisa, gli onorevole ed i senatori, ma in particolar modo nella Sua persona di assessore competente del settore, di attivarsi per commissionare seri e approfonditi studi sui danni ambientali causati dalla costruzione di una infrastruttura in ambiente marino sabbioso  (meglio paragonandole a quelle già effettuate nei decenni scorsi a Livorno)  a tecnici super partes affinché venga espresso un giudizio vero non influenzato da interessi di parte. Tenendo di conto  che sono già pronti  i 20.000 € necessari per finanziare tale studio,   nell’ottica quindi di  salvaguardare la Costa Pisana che già ha subito devastazioni  ingenti e  di rispettare i cittadini che con il loro voto hanno riposto la propria  fiducia  in questa amministrazione.”
Il Presidente
(Dr Franco Ferraro)