Amici di Pisa e CPATA rispondono al Corriere Fiorentino

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ASSOCIAZIONE DEGLI AMICI DI PISA

e COMITATO   PICCOLI  AZIONISTI di TOSCANA AEROPORTI

Pisa, 17.1.2020

AL DIRETTORE DEL CORRIERE FIORENTINO

Lungarno delle Grazie, 22

50122   FIRENZE

Oggetto: Diritto di replica al “Volo a bassa quota”

           L’articolo di fondo del “Corriere Fiorentino” del 9.1 u.s. a firma di Paolo Ceccarelli, afferma che “noi pisani voliamo a bassa quota”. Escludendo interpretazioni ironiche, occorre dire che è vero. Dopo aver inventato il volo umano ed i primi aerei italiani, i fratelli pisani Antoni fondarono la prima scuola di volo, dove furono brevettati piloti nel volo a bassa quota, specialità che tuttora ci viene pubblicamente riconosciuta, in quanto non tutti sono abilitati a volare a bassa quota.     Voli come: formazioni, missioni di lanci di personale e materiale, ricerca e soccorso, evacuazione di popolazioni, antincendio; possono essere effettuate solo da chi ha superato difficili corsi abilitativi. I pisani svilupparono nel tempo quella scuola di volo nell’attuale aeroporto, in autofinanziamento, aprendolo ai voli commerciali.

            Concordiamo con l’articolo quando qualifica Enrico Rossi e Matteo Renzi i principali sponsor della fusione per incorporazione di AdF in SAT, ma dissentiamo quando attribuisce ad ENAC, nel 2012, la paternità normativa del Piano Nazionale degli Aeroporti (PNA), entrato in vigore, quattro anni dopo, il 2.1.2016, dopo la promulgazione del DPR 201, del Presidente Mattarella, su proposta del Governo Renzi.

Nei voli a bassa quota occorre esser precisi per evitare di andare fuori rotta.

Stupiti dalla levata di scudi suscitata dai chiarimenti tecnici richiesti al presidente dell’ ENAC Zaccheo, chiariamo, per evitare pretestuosi fraintendimenti che, così come al manifestarsi di problemi di salute è bene non fare autodiagnosi e curarsi con medicinali generici, ma conviene consultare i  migliori specialisti, analogamente ci siamo rivolti al miglior specialista  del settore, il Presidente ENAC, cui spettano le  prerogative di verifica tecnica, amministrativa, economica-finanziaria e di certificazione sugli aeroporti. I motivi? A pochi Km. di distanza fra loro, Firenze è in forte sviluppo, nonostante le lamentele su dirottamenti e sulla pista, mentre Pisa, che non ha questi problemi, non si sviluppa, ma è in decrescita. Assaeroporti infatti declassa Pisa al 12° posto (in passato era nella top ten) della graduatoria aeroportuale, in base ai dati ufficiali sinora pubblicati dei primi 11 mesi 2019, per la decrescita dell’1,7% e quindi con un divario di -5,7% rispetto alla media nazionale del+ 4%, mentre Firenze aumenta del 4,9% ed inoltre altri aeroporti in cui opera Ryanair si super sviluppano: Bergamo (+6,5%) e Bologna (+10,6%).

 Bologna, a cui avremmo dovuto sottrarre passeggeri con la fusione, prospetta ora con Firenze un unico asse aeroportuale, candidandosi alla cogestione delle Olimpiadi. Quando però ENAC e l’ex Presidente ENAC Vito Riggio proposero di associare, nel Bacino di Traffico Centro/Nord, l’aeroporto bolognese ai due aeroporti toscani, proprio Firenze avversò l’idea, considerando Bologna suo competitor.

Suggeriamo all’Editore del giornale in questione, quando tratta articoli sull’argomento aeroportuale, di evitare condizionamenti di parte, come nell’articolo di fondo, che definisce, con finalità chiaramente fiorentine, metropolitane e strapaesane: “surreali, vecchie beghe di cortilele richieste legittime fatte da soci pisani alla competente autorità aeronautica. Ogni milione di passeggeri genera 1200 posti di lavoro, i fiorentini lo sanno e fanno bene a rappresentare le proprie istanze, ma ritenere quelle pisane semplicemente campanilistiche si raggiunge l’obiettivo contrario, di alimentare quei campanilismi che si pontifica di voler evitare.

 I saggi dicevano che il silenzio ha l’oro in bocca. Volare a bassa quota insegna anche questo!  

Il Pres. del Comitato Piccoli Azionisti T.A.   Dr. Gianni Conzadori

Il Pres. dell’Associazione Amici di Pisa         Dr. Stefano Ghilardi