Bono

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Monaco dell’abbazia emiliana di Nonantola, fu chiamato dal senior Stefano (antenato dei Baldovinaschi) a Pisa, ove nel 1016 istituì un monastero maschile presso la chiesa di San Michele in Borgo, divenendone il primo abate. Fonte principale è il Breve recordationis in cui egli stesso nel 1046 rievoca l’arrivo a Pisa e l’impegno trentennale profuso per la costruzione del complesso edilizio e della formazione del suo patrimonio, dall’iniziale tugurium a «tam perfecta domus ut in tota marcha melior non est». La capacità di cui Bono dette prova nell’edificazione e nello sviluppo di San Michele è ulteriormente testimoniata dal ruolo rivestito nella promozione di altre due importanti fondazioni monastiche pisane, tanto che possiamo annoverarlo tra i personaggi di primaria importanza nella vita religiosa cittadina della prima metà dell’XI secolo. A lui infatti furono transitoriamente affidati l’erigendo cenobio femminile di San Matteo (fondato nel 1027) e la comunità monastica di recente istituita a San Quirico a Moxi (1033). L’opera di Bono è anche individuabile nella rivitalizzazione del monastero cittadino di San Zeno.

Culto:

Sebbene sia festeggiato il 3 aprile dall’Ordine Benedettino, non vi sono attestazioni certe del suo culto prima del sec. XVI.

Bibliografia:

  1. Cammarosano, Bono, in Dizionario Biografico degli Italiani, XII, Roma, Istituto per l’Enciclopedia Italiana, 1970, pp. 268-270; M. Ronzani – V. Ascani – S. Martinelli, Il memoriale di Bono, in San Michele in Borgo. Mille anni di storia, a cura di M.L. Ceccarelli Lemut – G. Garzella, Pisa, Pacini Editore, 2016, pp. 11-25.