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Pisa, martedì 15 Febbraio 2022 -2022 nello stile pisano

IL LITORALE PISANO NON HA PREZZO
…e non è in (s)vendita!

Gran parlare di ambiente e poi, una colata di cemento in mare aperto lunga 1500 metri.

Il progetto DARSENA EUROPA sta finalmente calamitando l’attenzione di cittadini, enti, categorie commerciali ed economiche pisane, tutti preoccupati per le sorti del nostro meraviglioso litorale e sulle possibili conseguenze che potrebbero esservi dalla costruzione della maxi diga al confine con Calambrone e l’escavazione in profondità dei fondali in quell’area. Preoccupazione crescente soprattutto dopo i primi risultati dello Studio commissionato e finanziato dal Comune di Pisa che conferma tutte le criticità e le possibili gravi conseguenze sull’ambiente circostante, il rischio di ulteriore erosione delle spiagge e un paesaggio per sempre compromesso. Ciò che per decenni ha rappresentato per centinaia di migliaia di cittadini e turisti uno dei luoghi più belli dove passare l’estate ma anche fonte di ricchezza per la comunità e reddito per migliaia di lavoratori subirà conseguenze inevitabili, ciò che abbiamo da sempre apprezzato e conosciuto per la sua bellezza cambierà per sempre. Di fronte a tale scenario assistiamo sgomenti al silenzio assordante delle Istituzioni, in particolare ci chiediamo se e quando la Regione prenderà posizione su questo argomento rompendo l’immobilismo finora avuto e sostenendo il Comune di Pisa per comprendere gli effetti e conseguenze sull’ambiente, siamo certi che il Presidente Giani -che in campagna elettorale ha fatto della tutela dell’ambiente il suo cavallo di battaglia- colmerà con ogni azione e misura necessaria questo incredibile ritardo! Magari aiutato anche dai Consiglieri Regionali pisani anch’essi finora poco pervenuti. Tutelare il nostro paesaggio è chiedere troppo? Fare studi sulle conseguenze ambientali è da folli? Noi pensiamo che sia il minimo dovuto e non barattiamo (l’eventuale) sviluppo di un territorio adiacente con la desertificazione del nostro.
Anche il nuovo Presidente del Parco di San Rossore ha finalmente dichiarato interesse e preoccupazione, ci auguriamo che il suo intervento non sia “fuori tempo massimo” e lo sproniamo ad accelerare il suo intervento senza farsi condizionare e rispettando il ruolo e la responsabilità che riveste. Al Comune di Pisa chiediamo invece di rivolgersi con forza alla Regione facendosi ascoltare e esigendo rispetto, e a tale fine di non escludere qualsiasi azione anche legale per tutelare gli interessi della comunità. Una cosa però la dichiariamo a tutti: IL LITORALE PISANO NON HA PREZZO! E NON ACCETTIAMO OPERE DI “COMPENSAZIONE”! la distruzione del nostro paesaggio non può essere compensata in alcun modo.
Occorre invece una mobilitazione unitaria e generale per salvare il nostro Litorale e lasciare alle future generazioni un patrimonio inestimabile. Ringraziamo per questo i cittadini che sempre più numerosi sono concordi con noi e appoggiano la nostra petizione per chiedere garanzie sulla salvaguardia del nostro ambiente, sono già 500 le adesioni alla petizione online “salviamo le spiagge pisane” su Change.org , un numero che ogni giorno continua a crescere. Nei prossimi giorni chiederemo a tutte le categorie economiche e sociali di sostenere questa battaglia intraprendendo ogni azione necessaria.

AMICI DI PISA E COMITATO SALVIAMO LE SPIAGGE PISANE

LA PRESIDENTE
(Maria Luisa Ceccarelli Lemut)

Gli Amici di Pisa celebrano la nascita di Galileo Galilei: diretta su Youtube

Gli Amici di Pisa ricordano la nascita di Galileo Galilei

Pisa, venerdì 11 Febbraio 2022 -2022 nello stile pisano

Martedì 15 febbraio 2022 alle ore 16, in occasione del compleanno di Galileo Galilei, l’Associazione degli Amici di Pisa organizza un incontro presso la Domus Mazziniana, g.c., in via d’Azeglio 14.

Il socio Lorenzo Gremigni e Mario Messerini ci intratterranno con alcuni testi in vernacolo su Galileo; seguiranno due interventi: Pietro Finelli, Direttore della Domus Mazziniana, Il nume mancato. L’uso pubblico di Galileo a Pisa dal Risorgimento alla Grande Guerra, e Maria Guya BrunettiPaganino Gaudenzi amico di Galilei.

Avvertiamo i Soci che la capienza consentita della sala è per venti persone: chi intende essere presente dovrà pertanto prenotarsi contattandoci all’indirizzo info@associazioneamicidipisa.it entro lunedì 14 febbraio. Per quanti fossero impossibilitati a intervenire, sarà possibile seguire la seduta in diretta streaming sul canale YouTube della Domus Mazziniana:

https://youtube.com/channel/UCE0AkdbyNlRCXIpqITOdqMg

Per la partecipazione in presenza è necessario essere forniti di green pass rafforzato e naturalmente muniti di mascherina FFP2.

Confidando che a seguirci sarete numerosi, poiché questa iniziativa è il primo incontro che l’Associazione ha potuto organizzare dopo il lungo periodo segnato dalla pandemia e rappresenta quindi un momento fondamentale nella vita della nostra Associazione, Vi diamo appuntamento a martedì 15: tutti i Soci sono invitati a partecipare.

Un cordialissimo saluto

 

LA PRESIDENTE

(Professoressa Maria Luisa Ceccarelli Lemut)

Infrastrutture. Pisa danneggiata due volte: dai paletti del PNRR e dalla politica regionale

Pisa, venerdì 12 Novembre 2021, 2022 nello stile pisano

COMUNICATO STAMPA

PISA DANNEGGIATA DUE VOLTE: DAI PALETTI DEL PNRR E

DALLA POLITICA REGIONALE

Gli Amici di Pisa parlano di specchietto per le allodole e di politica regionale da sempre fiorentino centrica, con la costa ridotta a sottoscala della Toscana.

“Il recente intervento stampa di Alessandro Capecchi, presidente della Commissione di Controllo del Consiglio Regionale della Toscana, ha messo in chiaro quanto già da decine di anni sostengono gli Amici di Pisa, inascoltati e accusati di campanilismo: la Regione Toscana non ha le stesse priorità per la costa toscana rispetto a quelle del capoluogo regionale. Non si tratta, ovviamente, di togliere laddove necessario per darlo a chi si lamenta: piuttosto chiediamo di dare alla Costa quanto le spetta. Capecchi scrive che dei 700 milioni del Recovery Fund per la Toscana, ben 400 andranno a Firenze, sappiamo poi tanti dei restanti a Livorno per costruire un doppione portuale di Piombino, con l’allargamento in mare per 1500 metri del porto attraverso la Darsena Europa, mettendo ancora più legittima ansia e paura al Litorale Pisano, già devastato da decenni di erosione poco e mal fronteggiata. Ricordiamo dunque alla Regione Toscana che Pisa sta ancora aspettando gli oltre 50 milioni di euro ricavati dalla rottura del patto di sindacato della stessa Regione, nella ex SAT, delle azioni vendute alla famiglia Eurnekian, elemento che dette origine all’altro penoso capitolo di Toscana Aeroporti. Tale denaro sarebbe dovuto esser speso – come da promesse di Rossi – per costruire quella Tangenziale Nord Est della quale si parla dalla fine degli anni Sessanta,  progetto il cui finanziamento è stato rimandato dalla Regione Toscana al prossimo anno. Insomma, con la Regione Toscana pare valere il detto “l’Arno è mio e il fosso a mezzo”? Per Pisa pare davvero di sì: niente soldi dalla vendita ex azioni SAT, finiti chissà in quali pieghe del bilancio regionale, mancato impegno per le opere attese da 40 anni ma finanziamento per quelle che potrebbero danneggiarla (Darsena Europa). Il progetto dell’autostrada Tirrenica è sempre stato odiosamente rimpallato (evidentemente per non farlo) né è mai stato previsto un potenziamento in alta velocità della linea ferroviaria costiera Genova-Roma e di quella del Valdarno Livorno-Pisa-Firenze, inoltre la superstrada FIPILI non è finanziabile dal PNRR ma in compenso perde cartelloni e chilometri di asfalto provocando morti e feriti. Regione Toscana, ma che ci stai a fare?”

La Presidente degli Amici di Pisa

Prof.ssa Maria Luisa Ceccarelli Lemut

9 Novembre. 527mo anniversario dell’inizio della Seconda Repubblica Pisana. Esponiamo la bandiera rossocrociata.

Pisa, sabato 6 Novembre 2021, 2022 nello stile pisano

COMUNICATO STAMPA

 

9 NOVEMBRE, INIZIO DELLA SECONDA REPUBBLICA PISANA.

LA STORIA DI PISA BATTE ANCORA NEI CUORI DEI PISANI.

ESPONIAMO LA BANDIERA ROSSOCROCIATA ALLE NOSTRE CASE.

 

L’Associazione degli Amici di Pisa, la Compagnia di Calci, l’Associazione delle Colline Pisane rinnovano, con la forza dell’amore per il territorio, la grande Storia di Pisa.

Come ogni anno l’Associazione degli Amici di Pisa e la Compagnia di Calci commemorano la data del 9 novembre 1494, evento noto come la Cacciata dei Fiorentini, ricordando tutti i Pisani della città e della provincia che lottarono contro la Repubblica di Firenze e vari stati italiani ed europei per mantenere libera la Repubblica Pisana dal 1494 fino al 1509: quella resistenza fu talmente eroica che i pisani vennero definiti “la Gloria e l’Onor degl’Italiani” e dette inizio alla Seconda Repubblica Pisana! Ma vediamo cosa successe. Nel 1494 il re di Francia Carlo VIII giunse in Italia per conquistare il Regno di Napoli, sul quale vantava diritti di successione: il viaggio di ritorno poteva essere insidioso e denso di pericoli, quindi il re francese pensò di farsi degli alleati durante il viaggio d’andata.  Accolto a Pisa con entusiasmo, lasciò intendere ai Pisani di sposarne la causa indipendentista e occupò militarmente la Fortezza Nuova affidandola al controllo al capitano François D’Azay D’Entraigues, lasciando la Fortezza Vecchia ai Pisani. L’8 novembre il re entrò in città per la Porta del Parlascio con tremila cavalieri e andò ad alloggiare nel Palazzo Medici (l’attuale Prefettura) e qui la sera di domenica 9 ebbe un lungo colloquio con un gruppo dei più importanti cittadini. Alla conclusione dell’incontro dichiarò Pisa libera dalla soggezione fiorentina, che durava ormai da molti decenni, e sottoposta alla protezione della Corona di Francia; l’indipendenza sarebbe stata proclamata più tardi. Pisa venne liberata e la gioia dei Pisani fu incontenibile. Al grido di “viva Franza” i Fiorentini vennero cacciati e molti castelli alfei che oggi formano le Province di Pisa e di Livorno misero alla porta i gigliati. Seguirono quindici anni di guerre, massacri, deportazioni: a Pisa affluirono nel 1499 gli abitanti della Provincia, che insieme con i cittadini combatterono eroicamente resistendo alla fame e alle cannonate. Il governo fiorentino ricorse addirittura a Leonardo da Vinci e a Niccolò Machiavelli per il disegno di deviazione del l’Arno per tagliare alla foce d’Arno i rifornimenti provenienti da Genova e da Lucca, ma il progetto fallì miseramente. L’ultima vittoria arrise alla nostra città l’8 aprile 1509. quando i Pisani uscirono dalla Porta a Piagge con la bandiera di Firenze, gridando “Marzocco! Marzocco!” (il leone simbolo di Firenze) in segno di resa, e quando i Fiorentini ingenuamente abboccarono, furono attaccati e sconfitti duramente. L’assedio tuttavia continuò e con esso anche la carestia che assillò la popolazione: non restò quindi che la resa, firmata nel maggio del 1509 da dieci Pisani, cinque della città e cinque del contado. I Pisani prigionieri vennero rilasciati e i Fiorentini entrarono in Pisa l’8 giugno, ponendo fine alla Seconda Repubblica Pisana, ma concedendo l’onore delle armi agli eroici cittadini alfei. Questa guerra impartì una dura lezione a Firenze, sia dal punto di vista militare sia soprattutto al livello della diplomazia italiana ed europea. Molti Pisani lasciarono una città semi distrutta, preferendosi “ire sparsi per lo mondo prima di soggiacere a Firenze”. Il finale però non è questo: la Repubblica Fiorentina, indebolita da questa guerra, trovò la sua fine nel 1530 grazie all’avvento al potere dei Medici, che dettero vita al Ducato, poi Granducato, di Toscana.

 

La Presidente degli Amici di Pisa

Prof.ssa Maria Luisa Ceccarelli Lemut

Il Presidente della Compagnia di Calci

Dr Ferruccio Bertolini

Associazione Colline Pisane

Francesco Guglielmi

La Pisa che muore ma che lascia esempi e insegnamenti. Bigagli e Gambaccini hanno amato Pisa e i pisani.

COMUNICATO STAMPA

Pisa, venerdì 22 Ottobre 2021 -2022 nello stile pisano

LA PISA CHE MUORE

MA CHE LASCIA ESEMPI E INSEGNAMENTI.

TIZIANO BIGAGLI E GIANNA GAMBACCINI

HANNO AMATO PISA E I PISANI.

“La nostra Pisa ha vissuto una settimana di grande dolore nel suo tessuto cittadino, dapprima per la scomparsa di Tiziano Bigagli, persona esemplare per attaccamento alla Pisanità, alle feste storiche pisane quali le Regate delle Antiche Repubbliche Marinare e il Gioco del Ponte in particolare, una passione che lo portava anche a costruire pregevoli opere d’arte raffiguranti i targoni delle Magistrature giocopontesche. La sua passione per Pisa si è tramandata alla generazione successiva, al figlio Alessandro, consigliere da anni degli Amici di Pisa e apprezzato per le sue intenzioni di miglioramento delle Feste Storiche Pisane e per il senso di costruzione dell’unità cittadina spesso troppo lacerata in vari settori di attività. Oggi abbiamo appreso la scomparsa dell’Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Pisa e Presidente della Società della Salute zona pisana: pur colpita da grave malattia, non ha tralasciato il lavoro affidatole verso i più poveri e i più deboli del territorio. La sua prematura scomparsa a soli 49 anni, peraltro in modo improvviso, ci ha colpito profondamente: Gianna Gambaccini lascia sicuramento un grande insegnamento su come la politica del sociale debba essere vicina ai bisogni e alle necessità dei meno fortunati. Esprimiamo le nostre più sincere e profonde condoglianze ai familiari di Tiziano Bigagli e di Gianni Gambaccini, due persone diverse ma identiche al tempo stesso nel loro amore per Pisa ed i Pisani.”

 

LA PRESIDENTE

(Professoressa Maria Luisa Ceccarelli Lemut)

Superstrada FIPILI. Fare la terza corsia come segnale della politica di fare il bene comune

COMUNICATO STAMPA

Pisa, mercoledì 20 Ottobre 2021 -2022 nello stile pisano

SUPERSTRADA FIPILI:
TERZA CORSIA COME SEGNALE DI CORAGGIO PER FARE IL BENE COMUNE.

E’ necessario attingere a risorse importanti, pluriennali per adeguare la superstrada FIPILI. Basta rimpalli e scaricabarili. Il problema dell’autoreferenzialità della politica.

“Da troppi anni si levano grida di proteste, di dolore e di morte – pressoché inascoltate o blandite dalla politica in clima elettorale – da parte dei cittadini toscani in veste di automobilisti-utenti della famigerata Superstrada. Superstrada nata in ritardo, vecchia, con un tracciato che già escludeva Pisa dal collegamento diretto con Livorno e che annovera una lunga, tragica lista di morti, feriti, incidenti e inchieste della Magistratura. Ci saremmo aspettati che la Regione Toscana prendesse la palla al balzo del Recovery Fund per mettere la superstrada in completa sicurezza con una terza corsia e corsia di emergenza adesso mancanti e provvedere a togliere strozzature e pericolose curve nel tracciato. Invece, abbiamo assistito ad un’azione della Regione volta a perorare il mega appalto della Darsena Europa, ovvero l’allargamento del Porto di Livorno in mare aperto per 1500 metri, le cui ricadute ambientali ed erosive in danno al Litorale Pisano sono quasi certe e terribili le preoccupazioni degli operatori balneari, degli ambientalisti. Ecco, riparare agli errori si può e si deve, soprattutto quando si riveste un ruolo di politica regionale come appunto la Regione ha. Che non può più starsene nella torre d’avorio dei velluti e degli arazzi dei palazzi fiorentini, circondata da interessati adulatori, ma deve fattivamente perseguire il bene comune, rigettando progetti infrastrutturali doppioni – Darsena Europa a Livorno sta a Piombino come la nuova Peretola sta Pisa –, bene comune della gente che tutti i giorni deve mettersi al volante sulla superstrada e farsi bene il segno della croce, perché la Superstrada è interesse e utilità per tutti i toscani, non per alcuni privilegiati. Ma vi pare normale tutto ciò? No. Basta. Voltiamo pagina, diamoci una mossa.”

LA PRESIDENTE
(Prof.ssa Maria Luisa Ceccarelli Lemut)

ELEZIONI AGLI “AMICI DI PISA”. IL SALUTO DEI FRATELLI FERRARO. CECCARELLI LEMUT NUOVA PRESIDENTE

COMUNICATO STAMPA

Pisa, venerdì 8 Ottobre 2021 -2022 nello stile pisano

ELEZIONI SOCIALI AGLI “AMICI DI PISA”:
IL SALUTO DEI FRATELLI FERRARO, FRANCO E ROBERTO.
LA PROFESSORESSA MARIA LUISA CECCARELLI LEMUT ELETTA PRESIDENTE.

ECCO I NUOVI ORGANI SOCIALI.

Lo scorso 11 Settembre si sono svolte nella Sala Marcelli degli Amici di Pisa le elezioni per il rinnovo degli organi sociali, cui hanno scelto di non partecipare, dopo decenni di onorato servizio, i fratelli Ferraro, Franco e Roberto. Il Presidente uscente, Franco Ferraro, ha ricoperto – oltre alla carica di revisore dei conti dal 1981 al 2003 – la prima carica raccogliendone il testimone da un altro celebre presidente storico degli Amici di Pisa, il Cavalier Renzo Paolicchi. Franco Ferraro ha condotto gli “Amici” con mano ferma, passione, grinta ed equilibrio nel periodo dal 2003 al 2018 e dal 2020 ai giorni scorsi: tante le battaglie condotte senza temer tempesta per il bene del territorio alfeo, per la promozione dello sviluppo del suo impianto socio-economico e culturale: dal pericolo accorpamenti delle Province alle note vicende aeroportuali, dalla tutela degli arenili pisani alla necessità di un Comune Unico dell’Area Pisana e tanto altro ancora. Passaggio delle consegne anche per Roberto Ferraro, ininterrottamente consigliere degli “Amici” dal 1974 ad oggi.
Il nuovo Consiglio Direttivo risulta così composto: Alessandro Bigagli, Federico Bonucci, Maria Luisa Ceccarelli Lemut, Gianni Conzadori, Banduccio Fabiani, Francesco Guglielmi, Simone Lo Monaco, Italo Monsellato, Mario Peccatori Roberto Sbrana, Simone Guidotti; per il Collegio dei Sindaci Revisori Roberto Ferraro, Dario Rollo e Franca Sabbatini; per il Collegio dei Probiviri Nicola Beltrami, Franco Ferraro, Alberto Zampieri. Nella prima riunione del nuovo Direttivo sono stati nominati Presidente la professoressa Maria Luisa Ceccarelli Lemut – seconda donna a rivestire la prima carica degli Amici di Pisa dopo la professoressa Olga Carla Sbrana a fine anni Novanta –, Vicepresidente Banduccio Fabiani, Segretario Federico Bonucci, Tesoriere Roberto Sbrana. Si allegano fotografie:

Sopra, Il Presidente uscente Franco Ferraro durante l’ultimo “Die di Santo Sisto 2021” nello scatto di Riccardo Guidi (citare fonte)


Sopra, il Tesoriere e Consigliere uscente Roberto Ferraro (tratto da profilo Fb)

Ecco il nuovo Direttivo degli Amici di Pisa 2021-2024 riunito nella Sala Alfredo Marcelli:


In primo piano a sx, Italo Monsellato
Davanti al tavolo a sx: la Presidente Prof.ssa Maria Luisa Ceccarelli Lemut con al suo fianco, il neo vicepresidente Banduccio Fabiani
Dietro il tavolo da sx verso dx: Alessandro Bigagli, Simone Lo Monaco, Federico Bonucci, Francesco Guglielmi, Roberto Sbrana, Simone Guidotti, Gianni Conzadori e Mario Peccatori

Sì al Parco Stampace di via Nino Bixio, no sesta porta.

ASSOCIAZIONE DEGLI AMICI DI PISA
e COMITATO PICCOLI AZIONISTI TA
ASSOCIAZIONE PONTE DI MEZZO IL MOVIMENTO OPI ITALIA NOSTRA SEZIONE DI PISA MAGISTRATURA SANT’ ANTONIO

Oggetto: Il patrimonio culturale del “Parco Stampace” di via Nino Bixio

Apprezziamo l’invito rivolto dall’Amministrazione comunale (https://www.pisatoday.it/cronaca/progetto-parco-urbano-via-bixio-pisa.html) a partecipare alla consultazione cittadina per definire il nome del parco urbano di via N. Bixio e dal coinvolgimento di molti nostri associati, riteniamo che Parco “Stampace” sia il nome giusto

Per promuovere la Pisa ”differente” e meno conosciuta dobbiamo chiamare il futuro parco con un nome legato alla storia della città utilizzando, in questo caso, i nomi delle porte e bastioni di difesa della cinta muraria, le cui storie costituiscono la cornice culturale che integra gli scenari urbani e monumentali di un bene comune da salvaguardare.
Perciò il nome idoneo da dare al parco è “Stampace” o Stanpace (con la “enne” come riportato nella pianta storica allegata e che qualcuno ritiene la contrazione colloquiale di “sta’ in pace”), nome che i Pisani dettero anche al quartiere che si distende ai piedi dell’antico Castello di Cagliari e che ancora conserva l’antica denominazione. Il legame politico fra Pisa e Cagliari è stato forte fin dall’XI secolo ed era stato rinsaldato anche con il dono del pergamo scolpito dall’architetto Guglielmo per il nostro duomo, alla base della cui facciata e vicino alla tomba di Buscheto, fu sepolto.
Il bastione “Stampace” è legato anche all’episodio storico di resistenza popolare all’assedio dei fiorentini del 1499, riportato dal Guicciardini e rappresentato dal Vasari in un suo dipinto: le truppe mercenarie al soldo di Firenze, dopo aver abbattuta la torre del bastione e superato un tratto di mura, finirono nel “cul de sac” costituito da nuova seconda linea di difesa nel frattempo costruita dai pisani e su cui avevano installato il passavolante chiamato “bufalo”, un arma da fuoco simile ad una colubrina rinforzata. Il fuoco del “bufalo” e le malattie che affliggevano le truppe mercenarie costrinsero il loro condottiero Paolo Vitelli a togliere l’assedio e ad una ritirata disastrosa. Questi, portato a Firenze e sospettato di tradimento, fu rimosso e decapitato sul ballatoio di palazzo della Signoria dopo un processo sommario e il di lui fratello, Vitellozzo, fermatosi a Cascina perché ammalato di sifilide, scappò prudentemente a Pisa con le truppe rimaste per fuggire da un analogo destino.
Eliminiamo perciò l’ insulsa, anonima, arida e vuota dizione di “sesta porta” che svilisce l’immagine di città storica nella sua Forma Urbis che proprio nei secoli XII e XIII ha vissuto i suoi momenti di maggiore splendore.
Parco “Stampace” quindi, è questo il nome giusto.

ASSOCIAZIONE DEGLI AMICI DI PISA COMITATO DEI PICCOLI AZIONISTI TA
ASSOCIAZIONE PONTE DI MEZZO ITALIA NOSTRA SEZIONE DI PISA
IL MOVIMENTO OPI MAGISTRATURA SANT’ ANTONIO

Alla ricerca della Biblioteca perduta. Ovvero, la Biblioteca Universitaria Pisana.

ASSOCIAZIONE DEGLI AMICI DI PISA
ASSOCIAZIONE PONTE DI MEZZO IL MOVIMENTO OPI
ASSOCIAZIONE DELLE COLLINE PISANE

Pisa, 27 Settembre 2021

COMUNICATO STAMPA

ALLA RICERCA DELLA BIBLIOTECA PERDUTA – Ovvero la Biblioteca Universitaria Pisana

Il titolo di questo elaborato ricalca volutamente quello di un noto film con protagonista Indiana Jones impegnato nella ricerca della perduta “Arca dell’Alleanza”.
In questo caso si tratta di andare alla ricerca di una prestigiosa Biblioteca che, ormai da anni, ha perso la sua collocazione e sembra doveroso impegnarsi nella speranza di ritrovarla e ricollocarla nella sua completezza.
Esisteva e forse esiste ancora, come ufficio e nominalmente in Pisa, la Biblioteca Universitaria Pisana dotata di almeno 600.000 (seicentomila) volumi conservati nei locali del Palazzo della Sapienza”, oltre ad avere in dotazione anche la raccolta di ben 16.000 (sedicimila) volumi “galileiani” conservati nella “Domus Galileiana”.
Questo patrimonio culturale di Pisa e della Nazione Italiana è venuto a formarsi nella sua completezza a cominciare dal 1743, grazie al lascito voluto dal giurista e fisico sperimentale Giuseppe AVERANI.
Questi, con il suo definitivo testamento nel 1736 dispose il lascito di circa 2000 volumi della sua libreria a favore dell’Università di Pisa dove aveva insegnato per oltre 50 anni, con la condizione che venissero resi pubblici a beneficio di studiosi, professori e studenti dell’Università (Mauro Bernardini, seminario internazionale, 11, 12, 13 ottobre 2007 Pisa).
Da questo primo nucleo, tralasciando le traversie che nel tempo hanno caratterizzato il consolidamento della struttura bibliotecaria, grazie ad ulteriori acquisizioni e donazioni, si è giunti, nel tempo, alla formazione della BUP ed alla sua collocazione nel Palazzo della Sapienza”.
Tra le donazioni è da menzionare quella che nel 1879 fece l’insigne penalista lucchese Francesco Carrara della sua biblioteca, costituita da circa 7000 edizioni di carattere prevalentemente giuridico, con la clausola che rimanesse permanentemente nella Biblioteca Universitaria Pisana senza mai uscirne e che i volumi fossero e rimanessero tutti collocati nello stesso comune ambiente, senza venire dispersi, per mantenere l’uniformità della raccolta donata.
A proposito del Palazzo della Sapienza, fu Lorenzo il Magnifico ad iniziare dal 1489 la costruzione dell’edificio in Piazza del Grano; al piano terreno dovevano essere ubicate le aule delle lezioni e al piano superiore gli alloggi di studenti e professori.
Il palazzo, però, per le vicende politiche e sanitarie del tempo, fu terminato solo a metà secolo seguente quando Cosimo I dei Medici fece riaprire in via definitiva lo studio di Pisa con sede appunto nella Sapienza.
Fu tra il 1819 al 1824 che la Biblioteca Universitaria, fino ad allora era collocata in alcuni locali di via Santa Maria e di Piazza dei Cavalieri, vi venne trasferita e dove, alla propria dotazione libraria, vennero aggiunte anche altre biblioteche di conventi soppressi in età napoleonica.
Da fine ottocento, la Sapienza rimase la sede esclusiva del Rettorato, della Biblioteca Universitaria e della Facoltà di Giurisprudenza.
É cosi che, nel corso del tempo, si è venuta a formare una prestigiosa Biblioteca Universitaria a Pisa che al momento è dotata di un patrimonio culturale unico ed inestimabile sia per il valore storico che per il valore intrinseco della sua enorme collezione che ha richiamato nel tempo la presenza di eccelsi e numerosi studiosi che vi hanno attinto conoscenza e sapere da tutto il mondo.
La sua stessa collocazione nel Palazzo della Sapienza ha avuto la consacrazione di patrimonio indiscusso della città di Pisa.
Pisa è la città dove la cultura e la conoscenza si sono insediate con ben tre prestigiose Università: Università di Pisa, Scuola Normale Superiore e Scuola Superiore S. Anna. L’Università di Pisa è una delle più antiche e prestigiose università in Italia e in Europa, è stata istituita ufficialmente nel 1343, anche se diversi studiosi fanno risalire la sua origine all’XI secolo.
È comunque certo che a partire dalla metà del XII secolo Pisa ebbe una “Universitas” nel senso originale del termine.
La bolla “In Supremae dignitatis”, emessa da Papa Clemente VI il 3 settembre 1343, concesse allo Studio pisano il riconoscimento di Studio Generale e diversi privilegi esclusivi e universalmente riconosciuti.
In epoca medievale, lo Studio Generale era un’istituzione di educazione superiore fondata o confermata da un’autorità universale, cioè dal papato o dall’impero.
Pisa fu una delle prime città europee a poter vantare un’attestazione papale. La Scuola Normale Superiore è una scuola superiore universitaria con sede legale a Pisa, nel Palazzo della Carovana dei Cavalieri di Santo Stefano.
L’istituto nacque grazie al decreto napoleonico del 18 ottobre 1810, relativo agli “stabilimenti di istruzione pubblica” in Toscana che stabilì l’istituzione a Pisa di un “pensionato accademico” per gli studenti universitari per creare una succursale dell’École Normale Supérieure di Parigi.
La Normale era riservata ai migliori alunni, di età compresa fra i diciassette e i ventiquattro anni, selezionati alla fine dei corsi liceali.
Il 28 novembre 1846, un Motu proprio granducale istituì la Scuola Normale Toscana, chiamata anche Imperial Regia Scuola Normale, poiché correlata al sistema austriaco. Il 15 novembre 1847, si inaugurò la nuova sede nel palazzo della Carovana in Pisa.
La Scuola Superiore S. Anna è un istituto pubblico di istruzione universitaria a ordinamento speciale con sede a Pisa.
L’ente è riconosciuto dal Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca e opera al fine di favorire lo sviluppo della cultura e della ricerca scientifica e tecnologica, sia in ambito nazionale che internazionale.
Il conservatorio di Sant’Anna fu istituito dal granduca Pietro Leopoldo di Lorena nel 1785 e dopo un percorso che ha portato a confluire in esso altri collegi fino all’entrata in vigore della legge n. 117 del 7 marzo 1967, vi vennero riuniti diversi collegi in un unico ente, ovverosia la Scuola superiore di studi universitari e di perfezionamento.
Tra il 1975 e il 1979 la scuola fu trasferita nella sede di piazza Martiri della libertà.
Nel 1987, le suore del conservatorio acconsentirono alla cessione dell’immobile alla Scuola, purché restasse intitolato a Sant’Anna; pertanto, rifacendosi alla vicina Scuola Normale, fu costituita la Scuola Superiore di Studi Universitari e Perfezionamento Sant’Anna.
Il nuovo ente, che al contempo aveva allestito la biblioteca, godeva di una propria personalità giuridica e di autonomia disciplinare e amministrativa.
Dal 2014 la Scuola fa parte, assieme all’Istituto Universitario di Studi Superiori di Pavia, delle Scuole Universitarie Federate, cui si è unita nel 2017 anche la Scuola Normale Superiore di Pisa.
Questo breve richiamo alle eccellenze didattiche che insistono in Pisa giustifica ampiamente la presenza di una Biblioteca Universitaria storicamente collocata nel Palazzo della Sapienza a disposizione della città, degli studenti, dei docenti, degli studiosi e di quanti desiderino ampliare la propria conoscenza.
La Biblioteca Universitaria Pisana (BUP), da quando è stato istituito il Ministero per i Beni e le Attività Culturali (MiBACT) 1974, è alle dipendenze di questo Ministero e, da quando il Palazzo della Sapienza è stato ceduto dal Demanio all’Università Pisana, occupa i locali rimasti in assegnazione al MiBACT proprio a tale esclusivo uso.
E tutto sembrerebbe correlato, ben organizzato e organicamente utile ai fini culturali della struttura sociale ed universitaria della città
Peccato che la situazione contemporanea ci porti a conoscenza che dal 2017, di fatto, la BUP, come conservazione e consultazione del patrimonio librario e documentale, non ha più un luogo di destinazione.
La cronaca ci dice che dal 29 maggio 2012 a seguito della scossa di terremoto in Emilia cha ha fatto sentire i suoi effetti, se pur ridotti, anche a Pisa, sono iniziate le traversie correlate alla struttura stessa del Palazzo della Sapienza.
Una serie di sopralluoghi successivi e valutazioni, a volte collegate ad esigenze di natura politica, hanno suggerito la chiusura dello stabile al pubblico e successivamente alle attività in esso svolte.
Tali esigenze hanno portato anche alla considerazione soggettiva dell’incidenza del peso dei 600.000 volumi della BUP sulla resistenza delle strutture connesse.
Non è intenzione attuale ripercorrere l’iter delle attenzioni che la problematica ha richiesto e giungiamo meglio alla conclusione che la BUP è stata di fatto smantellata ed il suo contenuto ricollocato, in parte presso un immobile del complesso di San Matteo in Soara (2014), una parte considerevole presso l’Archivio di Stato di Lucca ed altre parti, non meglio definite, in diversi spazi affittati in città con i relativi onerosi costi.
Certamente va sottolineato che sono presenti nei vari Atenei delle biblioteche loro dedicate ma sono aperte e consultabili solo dagli iscritti e comunque non rappresentano quell’unicum culturale proprio ed esclusivo dalla BUP che integrava ed integra ampiamente il complesso bibliotecario pisano supportando anche una Biblioteca Comunale lontana dal centro, con poche dotazioni ed abitualmente chiusa.
Oltre a ciò, la Biblioteca Universitaria Pisana risulta essere l’unica in Italia titolare “per Diritto di Stampa” a ricevere tutto ciò che viene pubblicato, dal saggio poetico al trattato, dalla rivista alle monografie, mettendo così a disposizione del pubblico una enorme messe di conoscenza e di sapere.
È chiaro quindi il valore sociale e culturale che questo storico Ente rappresenta per la comunità tutta, mentre, attualmente, la sua funzione si limita alla pura conservazione in strutture inadatte.
Vale comunque rimarcare che esiste l’impegno di persone che con passione o nelle funzioni proprie si dedicano a continuare la storia e/o a programmare potenzialità funzionali ed operative per quando la BUP sarà restituita alla sua collocazione.
Con ciò, lungi dal voler prevaricare le responsabilità e le competenze di quanti vi siano interessati, si spera che questa semplice relazione stimoli le amministrazioni locali a perseguire, con rinnovata convinzione ed interesse, la volontà di salvare e recuperare un insostituibile patrimonio intrinseco, storico e culturale della comunità pisana e nazionale, restituendolo alla sua storica e prestigiosa collocazione che merita.

Gen. Mario Peccatori per Associazione degli Amici di Pisa – Comitato Piccoli Azionisti TA – Associazione Ponte di Mezzo- Movimento OPI – Associazione delle Colline Pisane

AEROPORTO. I VERI CAMPANILISTI SONO A FIRENZE!

ASSOCIAZIONE DEGLI AMICI DI PISA
e COMITATO PICCOLI AZIONISTI TA ASSOCIAZIONE PONTE DI MEZZO IL MOVIMENTO OPI

Pisa, 23 settembre 2021

COMUNICATO STAMPA

OGGETTO: I veri campanilisti sono a Firenze

Firenze ci ha sempre tacciati di campanilismo antifiorentino. Leggiamo su un quotidiano nazionale che Renzi attaccando Nardella: “Su Peretola vergognati’, ha elogiato la coerenza dell’ex Sindaco Gianassi, sebbene primo oppositore nella Piana, della nuova pista 12 30. Gianassi commenta su Facebook: “Renzi gira gira sempre li va a finire” e pubblica un manifesto anti Pisa, fatto affiggere dal Comune di Sesto, anni fa
I veri campanilisti di ieri, sono oggi contrari all’idea di Letta del collegamento ferroviario veloce fra Pisa e Firenze. Ricordiamo a Renzi, che il 10 agosto 2014, partecipò a San Rossore, al raduno Agesci di 30mila scout e firmò La Carta del Coraggio, affermando che i politici devono imparare ad ascoltare i cittadini, ab/fud/ne che spesso non hanno.
Per coerenza dovrebbe ascoltare i cittadini della Piana, a cui è stato negato il diritto UE della consultazione pubblica, per esprimere la contrarietà alla pista che lui vuole pervicacemente dal 2008. Siamo nel 2021, due Sentenze del TAR e quella definitiva del Consiglio di Stato hanno bocciato Il progetto. Tutti devono rispettare le sentenze, soprattutto i politici che hanno ricoperto l’incarico di Premier. A proposito di coerenza, gli ricordiamo che aveva promesso di ritirarsi dalla politica se avesse perso il Referendum Costituzionale. L’hanno informato che l’ha perso? 0 sta meditando su quando mantenere la promessa? Dimostri di avere la coerenza che chiede agli altri!

ASSOCIAZIONE DEGLI AMICI DI PISA COMITATO PICCOLI AZIONISTI TA
ASSOCIAZIONE PONTE DI MEZZO IL MOVIMENTO OPI

-SEGUONO ARTICOLI DI STAMPA D’ARCHIVIO:

Alfondo Renzi su Nardella: “Come può tradire
i suoi ideali?”

Renzi contro Nardella: “Sull’aeroporto si deve vergognare”

«Nardella quando faceva il vicesindaco era il più scatenato sostenitore della nuova pista dell’aeroporto: come può ora per- mettere da sindaco della città metropolitana che il Pd fiorenti no vada con Falchi? Come può Nardella tradire i suoi ideali?». Quando si dice “c’eravamo tanti amati”. A due settimane il vo to Matteo Renzi si presenta a Sesto Fiorentino per sostenere il suo candidato sindaco Gabriele Toccafondi e spara a zero. At tacca il suo vecchio amico Dario Nardella ma é come se parlasse a suocera perché nuora intenda, il suo é un siluro a tutto il Pd toscano che sta allentando i rapporti con Italia Viva e di certo lo é per il Pd sestese che ha deciso di sostenere il bis di Lorenzo Falchi, di Sinistra italiana, ii sindaco discente, che ,5 anni fa battè proprio il candidato dem al ballottaggio. «Qualcuno qui a Sesto Fiorentino deve chiedere scusa, non a noi, ina all’ex sindaco Gianni Gianassi: gli devono chiedere scusa Nardella ed il Pd fiorentino perché hanno cambiato idea sul1’aetoporto, un fatto sconvolgente per cui chi ha costruito la sua carriera suI1’aeroporto, e oggi per suo interesse politico dice no all’aeroporto, si
deve vergognare» incalza l’ex premier oggi leader di Iv. E ancora: «Capisco che pensano che Falchi vinca, ma per mezzo assessorato vale la pena di queste clamoroso dietrofront, questa perdita di faccia? Io preferisco perdere mezzo assessorato che perdere la faccia su11’aeroporto, e l’aeroporto é il tema chiave di queste elezioni, non solo a Sesto». Anche il caso Gkn ê secondo Renzi in qualche modo legato all’aeroporto: .‹Bisogna fare le infrastrutture in questo territorio, perché se no tra 2, 3, 4, 5 anni ci sarà un’a1tra Gkn, una a Scandicci, una a Sesto, una a Firenze: c’é bisogno di infrastrutture, e la prima infrastruttura ê l’aeroporto». Nardella non replica, già altre volte in questi mesi non ha reagito agli attacchi del senatore, con cui i rapporti sono ormai da tempo di grande distanza «Noi non siamo masochisti, il Pd sta cambiando idea su tutto” rivendica Toccafondi. «Da che pulpito, ha parlato l’ex berlusconiano», gli ríbattono dal Pd e da1I’area Falchi. Ieri da Sesto e passato anche Matteo Salvini, comizio in piazza senza boom di folla — e.r.

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da pag. 1-9 / foglio 2 / 2

DAIASTAMPA

ScazzoNate a sinistra nella (fu) Sestograd
Continua il duello a distanza tea Pd e Italia Viya in vista del voto di ottobre. II centrodestra con Brunori prova a sparigliare le carte
di Emanuele Baldi
SESTO FIORENTINO
Vi eravate tanto amati. Ma ne è passata talmente tanta d’acqua (d’Arno) sotto i ponti da quando l’ex rottamatore Matteo Renzi spendeva parole di crema per il delfino Dario Nardella, suo successore sullo scranno di Palazzo Vecchio, che oggi non sorprendono più tanto le bordate del leader di Italia Viva al sindaco di Firenze. Come se non fosse già abbastanza chiaro a tutti ieri mattina l’ex premier, durante l’investitura ufficiale del suo candidato sindaco per Sesto Fiorentino Gabríele Toccafondi, Renzi ha di nuovo aperto il fuoco. E non per sparare a salve: «Se non fosse abbastanza chiaro a tutti noi si campa lo stesso, non siamo più del Pd, ma questo dietrofront ha come il simbolo il no di Nardella che sta tradendo i suoi idealì per mezzo assessorato nella Giunta Falchi». Ennesima conferma che la disfida sestese – tra l’altro dall’esito piuttosto scontato con l’uscente Lorenzo Falchi che parte in (stra)pole position — altro non è. Al netto degli strali salviniani a sostegno del candid?to del centrodestra unito Daniele Brunori (il cui potenziale appeal sull‘elettorato cittadino comunque incuriosisce), che una lotta fratricida all’interno del centrosinistra con Italia Viva che ne dice di tutti i colori ai dem, ‘colpevoli‘ di aver battagliato per anni contro l’anti- Peretola Falchi salvo poi scegliere di appaiarcisi in vista del voto di ottobre. Probabilissimo che i veleni di ieri non sía-
no gli ultimì e che neì prossimì quindici giorni il laboratorio politico della (fu) Sestograd, una volta tempio di granito rosso che rosso è rimasto ma cambiando decisamente tonalità cinque anni fa quando ìl Pd Zambinì capitolo d i fronte alle falangi contrarie a inceneritorie e nuova pista, produca nuove scorie. Gli altri in corsa? I 5 Stelle, spinti dall’onda contiana, schierano Giovanni Policastro. Poi Daniele Lorini con la lista di sinistra ‘Sesto popolare’, Luca Bandini del Movimento 3V e Andrea Coffari per ItalExit, il movimento fondato dal senatore ex grillino Gianluigi Paragone.

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