Province, tagli, questione morale: lettera alle autorità della Repubblica

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lettera alle massime cariche della Repubblica Italiana:

COMUNICATO STAMPA:

“PROVINCE, TAGLI E QUESTIONE MORALE DELLA POLITICA”
Lettera-appello del “Comitato per Pisa capoluogo” alle massime Autorita’ della Repubblica

                       Pisa, mercoledì 12 Dicembre 2012 -2013 in stile pisano
Gentile Presidente, Autorità tutte,

abbiamo assistito pochi giorni fa all’apice di una invereconda campagna stampa -iniziata da qualche mese- quando la Prima Commissione Affari Costituzionali ha preso atto dell’impossibilità politica di continuare il lavoro preparatorio per le Aule in tema di riordino delle Province Italiane. L’organo istituzionale tra i più antichi dell’Italia e non per questo vecchio e obsoleto come un elettrodomestico.

Le Province sono infatti radicate nel midollo degli Italiani, rappresentano l’identificazione territoriale e quel sentimento d’appartenenza che raramente troviamo così profondo e vivo. Proprio per questo, fin da subito, il nostro “Comitato per Pisa Capoluogo” vista la piega che stava prendendo la riforma -che premiava disvalori- ha deciso, superando ogni inibizione interiore, di protestare, con correttezza e forza: il ritiro del provvedimento è fonte di accoglienza verso sentimenti di ragione e riflessione.

 

Si è parlato di ridurre la presenza dello Stato nel territorio a seguito del riordino delle Province. Un errore ideologico e strutturale che ha contribuito a far precipitare la situazione anche a seguito delle proteste generali. Lo Stato non deve arretrare la presenza nel territorio, anzi deve “solo” essere onesto, pronto ed al servizio del cittadino nelle sue diramazioni. Caratteristiche che in verità, in Italia si sono storicamente viste pochissimo.

Dunque questo “riordino” ha confuso ciecamente il buono con il cattivo, non ha fatto distinzione tra l’utilità e lo spreco né tra la buona amministrazione meritocratica e il ladrocinio organizzato di cui i rapporti giudiziari riferiscono a piene mani soprattutto nelle Regioni, sempre più ombelico dello spreco.

E’ qui che l’azione del Governo Monti doveva, fin dal suo insediamento, provvedere: fare liste elettive pulite, scovare i ladri nei suoi rami statali, punirli e rendere l’apparato-Stato immune da sperperi osceni nelle quantità e nelle motivazioni. Invece si è preferito “l’alzo zero” su quelle Istituzioni più deboli politicamente e ultimo baluardo della tipicità italiana che il mondo ci invidia, buttando via il bambino, l’acqua sporca e pure la bacinella, mettendo gli Italiani gli uni contro gli altri a sbranarsi questo o quel pezzo di territorio accorpato o quel lignaggio di nuovo capoluogo.

E visto che il riordino era stato giustificato come una riforma chiestaci dalla UE e  dalla BCE, ecco che ci si è dimenticati come lo stesso Consiglio d’Europa pochi mesi fa abbia ribadito, in un documento approvato quasi all’unanimità, di “essere contrario alla soppressione delle province e di tutti gli enti locali intermedi nei 47 stati del Consiglio d’Europa”, in quanto queste (le province) “accrescono efficienza ed efficacia dell’erogazione dei servizi pubblici”.

Ricordiamo anche i gravi indizi di incostituzionalità della riforma stessa: dalla declassazione ad enti di secondo livello, senza suffragio universale, alla procedura non rispettata della maggioranza dei 2/3 dei due rami del Parlamento in sede di votazione.
  
Con la mancata conversione del decreto sul riordino si apre una fase di incertezza e confusione che ci preoccupa. E’ urgentissimo trovare subito una soluzione nella Legge di stabilità con deve l’ abrogazione dell’art. 23 del decreto Salva Italia e devono essere restituite alle Province le funzioni previste dalla spending review e restituire risorse e funzioni alle Province, rimettendo le cose al suo posto. 

Ciò non per difendere l’orticello pisano, ma per dare chiarezza, meritocrazia e priorità a chi fa che cosa e come. Da lì sarà giusto subito ripartire con le analisi alla Corte dei Conti degli ultimi 5 anni dei bilanci delle Regioni, Province, Comuni, Partecipate: i veri costi -morale, finanziario, penale- è lì, non nel risparmio nel taglio più o meno secco delle Province con limitatissima capacità di spesa e di gestione.

Restiamo a Vostra completa disposizione per approfondire l’oggetto della presente.

 Cordiali Saluti
(Dr. Franco Ferraro) 
Presidente dell’ Associazione degli Amici di Pisa 
e per conto e delle altre Associazioni partecipanti al
                          Comitato sotto elencate:

 

Accademia Nazionale dell’Ussero                                         Accademia dei Disuniti
Associazione Amici dei Musei e Monumenti Pisani          Associazione degli Amici di Pisa
Associazione RSVP, Rivalutiamo Senza Vincoli Partitici-Pisa        Associazione CENTO
Associazione Culturale Il Guerriero Pisano                   Compagnia dello StilePisano
Rinascita Pisana                                                             Fare Ambiente laboratorio per Pisa
Compagnia di Calci                                                      Comitato Vivi la Piazza
Commissione mercato del Duomo                                 Confedilizia Pisa
Rivista “ Er Tramme “                                           C.G.S. Crocchio Goliardi Spensierati
G.A.P. Gruppo Archeologico Pisano