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ADP e CPATA. Aeroporto. E’ sbagliato isolare il Consiglio Comunale di Pisa

ASSOCIAZIONE DEGLI AMICI DI PISA
E COMITATO PICCOLI AZIONISTI TOSCANA AEROPORTI

a tutti i quotidiani locali e nazionali

Pisa, 22 Dicembre 2020

Oggetto: E’ sbagliato isolare il Consiglio Comunale

Avevamo eccepito riserve sulla decisione unilaterale di CAI, comunicata ai mercati a nome di altra società di cui è socia, dell’iniziativa presa nei confronti di uno dei soci pubblici di Toscana Aeroporti (TA), il Comune di Pisa. Non condividiamo né la decisione, né la prassi seguita e prendiamo atto della successiva approvazione all’unanimità del CDA di TA (quindi anche del rappresentante della Camera di Commercio di Pisa) insieme al Collegio Sindacale, dell’irrituale precedente iniziativa unilaterale di CAI, di interrompere i rapporti istituzionali col Consiglio comunale di Pisa, il più alto consesso cittadino delegato a rappresentare le istanze dei suoi cittadini-azionisti pubblici di TA, ma anche azionisti pubblici della Regione Toscana, l’istituzione che dovrebbe erogarle 20 milioni (10 nel 2020 e 10 nel 2021), per poter anticipare ai dipendenti la Cassa integrazione, in scadenza a marzo, che dovrebbe poi essere ristorata a Gennaio, dagli appositi fondi europei del SURE.
Non rammentiamo se lo Statuto della SAT, modificato con l’incorporazione di AdF, in TA, prevedesse la facoltà per il Collegio Sindacale di approvare insieme al CDA tali decisioni restrittive nei confronti di organi decisionali di un socio pubblico, in quanto, a nostro avviso, il Collegio dovrebbe essere investito di mero controllo della legalità e la mozione del Consiglio Comunale a noi risulterebbe approvata seguendo l’iter di legge. Sarebbe utile pertanto che le Commissioni di Garanzia comunale e regionale lo verificassero, magari con l’Audizione di TA, in Regione, per il prosieguo dei rapporti istituzionali.
Avevamo suggerito alla Regione Toscana di supportare TA riacquistandone azioni, per valorizzare la partecipazione dell’azionariato pubblico e non incorrere così in procedimenti d’infrazione europei, sulla concorrenza ed aiuti pubblici, nell’erogazione di fondi.
Ignoriamo se l’iniziativa di CAI influenzerà i mercati più della dialettica sorta in Consiglio Comunale, ma quello che stupisce è il silenzio dei soci pubblici pisani e regionali sulla querelle, che invece vede a sostegno del Consiglio comunale pisano, pronunciamenti di altri sindaci e l’avvilimento dell’ex direttore della Nazione Giuseppe Mascambruno, per l’isolamento vissuto dai pisani che si oppongono a ciò che egli definisce“ il ricatto della Toscana al lampredotto” , ma ancor più deprimenti sono i sermoni di politici locali sul campanilismo pisano.
Smettano di predicare e facciano autocritica per aver sottovalutato il fuoco che covava da lungo tempo sotto le ceneri ed ora affiorato a seguito delle reiterate rivendicazioni pisane sull’ampliamento del terminal, purtroppo più volte annunciato e mai iniziato, ma già previsto da SAT ed ENAC, in autofinanziamento dal 2014, come Pisa ha sempre fatto per lo sviluppo del Galilei, rinunciando però a reimpiegarne gli utili per realizzare altre opere cittadine come: strade, fogne, scuole, ecc.
L’aeroporto è un bene pubblico costruito con i soldi che i pisani v’investirono nel ‘900 e soprattutto nel 1937, contraendo un grosso mutuo puntualmente onorato. La sua gestione è prevalentemente di competenza della 46^ Brigata Aerea, che ha sempre fornito supporto allo scalo civile, collaborando ai suoi successi. L’area dell’Aerostazione e suoi parcheggi è gestita in concessione quarantennale da Toscana Aeroporti, società che ha in portafoglio azioni pubbliche pisane comunali, provinciali e regionali.
Interrompere i rapporti con la massima istituzione pisana, paradossalmente equivale al comportamento di una banca che non vuol più aver rapporti con suoi clienti, continuando però a mantenerne in cassa i depositi.
Da tempo suggerivamo d’iniziare i lavori della 1^ Fase d’ampliamento del terminal, da 37 Milioni, durante il periodo pandemico, imitando l’esempio di Linate che, approfittando del lockdown, ha effettuato i lavori d’adeguamento dello scalo, resistendo anche alle pressioni di Alitalia, che ne chiedeva la riapertura. La partenza dei lavori avrebbero evitato i problemi attuali, anche perché tali lavori sono suggeriti dal Piano decretato dal Governo: “Italia Veloce”, che prevede interventi sui Terminal passeggeri per il miglioramento della security ed interventi a supporto del passeggero, per migliorare la qualità del servizio e la Travelling Experiences in generale.
Siamo stati spesso ignorati o oggetto di filippiche, anche da parte di fuoco amico, che ci qualificava campanilisti e contrari allo sviluppo del Vespucci. Non è vero. Abbiamo sempre chiesto il rispetto degli impegni presi e che Firenze sviluppasse l’attuale aeroporto con strutture da City Airport, ottemperando alle prescrizioni ministeriali della VIA 0676, del 2003, l’unica tuttora approvata ed obbligatoria e confermata anche da un Decreto Decisorio del Presidente della Repubblica. Le opportunità offerte da tale VIA avrebbero permesso anche l’allungamento della pista a circa 2000m, analogamente alla lunghezza del PIT del 2013, senza modificare l’equilibrio e sottrarre terreno al Parco della Piana ed entrare in conflitto con i suoi cittadini. Perché Firenze non l’ha fatto? Avrebbe anticipato quanto ora previsto dal New Green Deal UE: Migliorare le infrastrutture esistenti, senza consumare nuovo suolo. Avrebbe avuto più movimenti aerei, grazie alla via di rullaggio (non prevista dal nuovo progetto), migliorando il Coefficiente di Utilizzazione dell’attuale pista e si sarebbe sviluppata già 17anni fà, spendendo meno dei 400milioni previsti per il nuovo progetto, oltre ai soldi pubblici richiesti per realizzare le opere ancillari.

Per l’Associazione Amici di Pisa

Dr. Franco Ferraro

Per il Comitato Piccoli Azionisti TA
Dr. Gianni Conzadori

ADP E CPATA. UN LIVORNESE ASCOLTATO DAI PISANI

ASSOCIAZIONE DEGLI AMICI DI PISA

e  “Comitato dei Piccoli Azionisti TOSCANA AEROPORTI ”

              comunicato alla stampa locale e nazionale

                                            Pisa, 17 Novembre 2020

       Oggetto:  Un LIVORNESE ascoltato dai PISANI

             Auguriamo a IL TIRRENO di proseguire, anche con la nuova proprietà, a “parlare al cuore dei lettori guardandoli negli occhi”, come ha fatto per 143 anni,.

L’editoriale del suo nuovo direttore Stefano Tamburini, rende omaggio agli artefici della rinascita del giornale: l’editore Caracciolo e il Sindaco livornese Nannipieri che, 42 anni fa, su mandato del Consiglio comunale, requisì redazione e rotative, nonostante un decreto di sequestro del pretore, a seguito del licenziamento dell’imprenditore Monti, dei suoi 209 dipendenti, poi autotassatisi per la sopravvivenza del quotidiano.

            Apprezziamo le finalità che vuol continuare a prefiggersi il giornale: “rappresentare una bussola nel mare della conoscenza, senza amici da proteggere e nemici da combattere a prescindere… essere orgoglio e promozione di un territorio come quello della Toscana costiera che purtroppo può contare solo sulle proprie forze e deve fare lo slalom ogni giorno fra promesse non mantenute e affabulatori dell’effimero in un clima di campagna elettorale” e che “deve servire il governato e non chi governa”.

           Tali promesse, sintetizzati nelle dieci foto della bussola dell’impegno del giornale, per lo sviluppo della Toscana costiera, vedono fra i temi al centro dell’interesse del quotidiano l’inadeguatezza o i ritardi nelle infrastrutture, argomenti da sempre  sollevati delle nostre Associazioni per lo sviluppo della rete ferroviaria ed autostradale costiera e del Galilei, benché spesso inascoltati, ma rendendo merito a Il Tirreno, alle volte ricordati esclusivamente sulle sue pagine.

Per il Comitato Piccoli Azionisti TA            Per l’Associazione Amici di Pisa

Dr. Conzadori Gianni                                      Dr. Franco Ferraro

ADP E CPATA. BUONE NOTIZIE PER IL “GALILEI” E TOSCANA AEROPORTI

ASSOCIAZIONE DEGLI AMICI DI PISA

E     COMITATO PICCOLI AZIONISTI TOSCANA AEROPORTI

a tutti  i quotidiani  locali e nazionali

Pisa, 14 Dicembre 2020

OGGETTO: BUONE NEWS per il Galilei e TA

Il 2019 è stato il peggior anno del Galilei, a causa del suo mancato sviluppo (- 5,4% di gap rispetto al +4%   di sviluppo medio nazionale), che lo ha fatto scendere al 12° posto della graduatoria aeroportuale nazionale (con SAT era stato anche 9°). Il calo dei passeggeri fu addebitato alla diminuzione dei voli Ryanair, per i problemi creati dai due incidenti del Boing 737 Max, causati da difetti del software di controllo del velivolo.

Michael O’Leary, dominus della quarta compagnia mondiale, ha annunciato di aver ordinato altri settantacinque 737 Max, portando a 210 quelli ordinati, rianimando così il titolo depresso di Boeing, dopo i 18 mesi di stop dovuti alle due sciagure e per farle dimenticare l’aereo è stato rinominato “737 8200 Gamechanger”. Dove 8 è il tipo di modello e 200 è la capacità di passeggeri. L’arrivo dei primi velivoli in Irlanda è previsto per primavera, per poterne così disporre di un numero sufficiente nell’estate prossima, nella speranza che i vaccini debellinino l’ondata pandemica e poter raggiungere così il target di 200 milioni di clienti previsti da Ryanair, entro 5 anni.

La notizia è positiva per il Galilei, visto che più del 60% dell’attività aeroportuale pisana è garantita da Ryanair.

Sempre di questi giorni è l’audizione in commissione alla Camera del Presidente Francesco Caio e di Maria Lazzerini, Amministratore delegato e Direttore generale di Italia Trasporto Aereo Spa (ITA), la Newco pubblica creata con i 3 miliardi stanziati per rilanciare l’ex Alitalia. Essi hanno annunciato la partenza ad Aprile del nuovo vettore tricolore, che non avrà più alibi per l’abbandono di Pisa.

Non sappiamo se la nostra lettera inviata al Presidente dell’Europarlamento Sassoli abbia contribuito a chiarire la gravità della crisi che ha colpito il settore del trasporto aereo nazionale e regionale e a far sbloccare i 209 Miliardi del Recovery Fund e i 10 Miliardi del prestito Sure (Fondo cassa integrazione finanziato dall’UE, per 100 Miliardi di €), entrambi bloccati per lo stallo nelle trattative sul Quadro finanziario pluriennale dell’UE. Sappiamo di aver assolto al nostro dovere di cittadini ed azionisti, raccogliendo la richiesta dell’operaio aeroportuale fiorentino che ringraziava chiunque si fosse attivato per far procrastinare la cassa integrazione, in scadenza a marzo.

                 Per il Comitato Piccoli Azionisti TA                         Per l’Associazione Amici di Pisa                              

                                   Dr. Conzadori Gianni                                                Dr. Franco Ferraro

ADP e CPATA. INFRASTRUTTURE COSTA-CAPOLUOGO. AVANTI NEL BENE COMUNE. NO DOPPIONI AEROPORTUALI. SI’ TAV E TERZA CORSIA FIPILI

ASSOCIAZIONE DEGLI AMICI DI PISA
E COMITATO PICCOLI AZIONISTI TOSCANA AEROPORTI

AI QUOTIDIANI LOCALI E NAZIONALI

Pisa, sabato 12 Dicembre 2020, 2021 in stile pisano

Oggetto: INFRASTRUTTURE COSTA-CAPOLUOGO. AVANTI UNITI PER IL BENE PUBBLICO: SI’ A TAV E TERZA CORSIA FI-PI-LI. NO A DOPPIONI AEROPORTUALI.

Apprezziamo e concordiamo con la Presidente dell’Unione Industriale Pisana, Patrizia Alma Pacini, sul gap infrastrutturale di cui soffre da decenni il territorio costiero e pisano in particolare -basti pensare all’assenza dell’alta velocità ferroviaria sulla Genova-Roma, alla Tangenziale di Nord Est, alle penose situazioni generali della Superstrada FI-PI-LI- e che inevitabilmente finiscono per penalizzare il territorio ed un suo importante volano di sviluppo ovvero l’aeroporto “Galilei”.
Riteniamo che ciò sia addebitabile soprattutto allo sbilanciamento degli investimenti fatti negli ultimi 15 anni a favore dell’area metropolitana fiorentina che tutto ha intercettato, lasciando a secco tutto il resto della Toscana, costa tirrenica in primis. Anche se inascoltati, abbiamo sempre sollevato in ogni modo, spesso derisi, l’urgenza di allargare il bacino d’utenza dello scalo pisano alle regioni limitrofe. Occorre mettere i punti sulle “i” su chi, da fuori Pisa, da anni ci sta etichettando come campanilisti, ben sapendo che sia vero l’opposto. Nutriamo riserve sull’attribuzione della querelle in corso fra TA e Comune di Pisa, come riconducibili alle diatribe di campanile attribuibili alla sensibilità del territorio pisano.
I fatti testimoniano che nella competizione aeroportuale fra Pisa e Firenze, fu quest’ultima 17 anni fa a scippare, come testimoniato dall’ex Presidente dell’ENAC Alfredo Roma, l’assegnazione dei codici IATA a Pisa, (quanto se ne parlò!) per garantirsi in esclusiva i collegamenti con gli HUB internazionali, permettendo a tali aeroporti strategici d’incrementare le proprie rotte intercontinentali, a scapito –guarda il caso- del “Galilei” di Pisa. Chi è campanilista? E poi, il boicottaggio fiorentino fu confermato anche negli anni successivi all’attivazione del treno “Canapone” nel Gennaio 1983, il treno veloce che partiva dal terminal di S. Maria Novella per il “Galilei”: quanti bastoni fra le ruote di quel treno furono gettati arrivando persino a chiudere -adducendo risibili questioni di sicurezza e controlli- il check-in dei bagagli e passeggeri sul binario di Santa Maria Novella. Il turista, fatto appunto il check-in, poteva salire sul treno che direttamente lo avrebbe portato al “Galilei” di Pisa senza quelle “interruzioni di carico” (e doppio biglietto) che invece si producono con il tanto ultra-celebrato Pisamover. Sia “Canapone” che il People Mover furono opere entrambe concordate con la Regione, per l’integrazione dei 2 aeroporti. Una vincente ma fatta chiudere appena possibile e in fretta e furia, danneggiando lo scalo pisano e la fruibilità da parte dei fiorentini di poter prendere l’areo a Pisa, giustificando lo spauracchio di Bologna. L’altra, il People Mover è stata un’operazione semplicemente disastrosa. E’ colpa dei pisani che difendono il proprio territorio? Non ci pare. E i numeri parlano e cantano, al di là della situazione Covid. Sapendo quindi che lo scalo pisano si sarebbe ritrovato senza collegamenti, per di più con interruzioni di carico nel trasporto passeggeri, non ricordiamo alzate di scudo, nonostante gli sgarbi ricevuti dai pisani che si sono ritrovati pure additati di campanilismo, becchi e bastonati. Per non parlare delle mancate penali a sette zeri per la rottura del patto parasociale nella ex SAT da parte della Regione Toscana. E neanche dei soldi guadagnati dalla vendita delle azioni ex SAT in quota della Regione Toscana, a Pisa non sono mai tornati come promesso: già, ma i campanilisti non possono essere sempre i pisani rimasti con il cerino in mano, vi pare? Dispiace oggi constatare che dal confronto fra Comune di Pisa e il rappresentante di CAI, azionista di TA sia scaturita la decisione unilaterale, non comunicata a nome di CAI ma a nome di TA, dell’interruzione dei rapporti col Comune di Pisa, socio importante ed ex Presidente del precedente Patto Parasociale SAT. Non sappiamo se tale decisione influenzerà i mercati più della dialettica del confronto in Consiglio Comunale, il più alto consesso cittadino che rappresenta tutti i cittadini, che dal 2014 rivendicano l’ampliamento del terminal, già previsto da SAT ed approvato in autofinanziamento da ENAC.
Adesso fermiamoci e riflettiamo: da decenni chiediamo che le infrastrutture migliorino i collegamenti della Costa, di Pisa e del suo Aeroporto Internazionale. Maggiormente, visto il tracollo di questi mesi anche e purtroppo del settore aeroportuale, visto che con il Coronavirus il mondo non sarà più come prima, con la sua mobilità globale, conviene ancora pensare di fare a 80 KM del Galilei (che può ospitare benissimo una terza pista), un doppione aeroportuale a Peretola nuovo da capo a piedi o conviene allungare la pista attuale? Ecco, viviamo il tempo della riflessione, di quella che dobbiamo fare le cose per bene, incominciando a non costruire doppioni. Per di più scialacquando denaro pubblico. Di questi tempi, poi. Fare le cose semplici: collegare la Costa al capoluogo di Regione in modo veloce e sicuro su ogni tipo di infrastruttura (strade e ferrovie), costruire la terza pista a Pisa. Davvero siamo noi pisani i campanilisti?

Per il Comitato Piccoli Azionisti TA
Dr. Conzadori Gianni
Per l’Associazione Amici di Pisa
Dr. Franco Ferraro

LA DARSENA EUROPA DI LIVORNO NON E’ UN’INFRASTRUTTURA SOSTENIBILE

ASSOCIAZIONE DEGLI AMICI DI PISA

Pisa, 24 Novembre  2020

OGGETTO. La “Darsena Europa” NON è   un’ infrastruttura sostenibile

             Apprezziamo l’impegno dell’Amministrazione Comunale di Pisa in tutela del Parco di S. Rossore la cui costa del Calambrone/Tirrenia è minacciata dagli effetti erosivi causati dall’ampliamento del porto di Livorno. Lo studio scientifico previsionale dell’impatto dell’espansione a mare dell’imponente “Darsena Europa”, recentemente richiesto dal comune di Pisa a una società genovese, è quanto era auspicato sia dagli “Amici di Pisa” che da altre associazioni culturali come ITALIA NOSTRA sez. Pisa/Livorno e Legambiente Pisa.

Per una migliore programmazione dell’indagine conoscitiva, l’Associazione Amici di Pisa propone le seguenti iniziative:

– coinvolgere il “Team coste” del Dipartimento di Scienze della Terra della ns. Università, che ha come obiettivo proprio lo studio della dinamica dei sistemi costieri toscani e la conoscenza del sistema bacino fluviale-costa-mare.

– nell’ambito del progetto comunale dell’“Autorità Portuale” dei Navicelli, definire un’area a disposizione del suddetto Dipartimento  per condurre studi “in vasca” delle dinamiche delle linee di costa utilizzando le acque del canale e  ristrutturando a questo scopo l’abbandonato stabilimento ex Siticem di  “la vettola”.

Mentre i progetti della amministrazione pisana per la mobilità, come le piste ciclabili dentro le pinete del Parco di S.Rossore e di Marina per raggiungere Tirrenia dove il WWF custodisce l’OASI DELLE DUNE, sono coerenti con gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile n°9-15 indicati dall’ONU, quest’ultimi sono minacciati dalle mega-navi che scaleranno la  Darsena Europa:

  1. Saranno più numerose le specie aliene contenute nelle acque di zavorra delle mega navi cinesi prelevate o espulse per ottimizzarne la linea di galleggiamento al variare del carico trasportato. Infatti nelle acque prospicienti Marina di Pisa è già stata rilevata la presenza dell’alga Ostreopsis ovata, una dinoficea bentonica potenzialmente tossica prelevata dai mari tropicali e subtropicali e qui espulsa con il meccanismo sopra descritto (vedi http://www.arpat.toscana.it/temi-ambientali/acqua/balneazione/ostreopsis-ovata ).
  2. Aumenterà l’inquinamento dovuto ai fumi emessi dalle navi che usano olii carburanti poco raffinati con alta percentuale di  zolfo   in quanto  le coste italiane  non sono incluse nella lista “Emission Control Areas”, ECAs, istituita dall’agenzia dell’ONU International Maritime Organization IMO, come opportunamente hanno fatto  Stati Uniti, Canada e paesi baltici.

Inoltre, molti stakeholder portuali avevano sollevato dubbi (vedi cap.6 dell’indagine dell’Istituto Regionale per la Programmazione Toscana IRPET del 2017) circa   l’economicità del trasporto containerizzato per l’azione competitiva del trasporto ferroviario Europa-Cina (“One Belt One Road”) che degli “investimenti simili in porti vicini” come Genova e Savona (vedi  pareri dell’OCSE e Corte dei Conti citati al punto 4.2 del Rapporto dell’ IRPET del 2017).

Questi dubbi ancora permangono tanto che nessun investitore si è fatto avanti per gestire e costruire il nuovo terminal container della Piattaforma Europa (vedi articolo della rivista specializzata “Trasporto Europa”  del 17/12/2019).

A fronte di preoccupazioni ambientali ed economiche, non è quindi il caso di rivedere il progetto Piattaforma Europa nella dimensione attualmente prevista?

 per  ASSOCIAZIONE DEGLI AMICI DI PISA- Presidente Franco Ferraro

ADP E CPATA. LE PROMESSE DELLA UE.

ASSOCIAZIONE DEGLI AMICI DI PISA
E COMITATO PICCOLI AZIONISTI TOSCANA AEROPORTI

COMUNICATO STAMPA

Pisa, 18 Novembre 2020

Oggetto. Promessa Ursula Von der Leyer

L’annuncio della Presidente Ursula von der Leyen, confermato dal Ministro dell’Economia Gualtieri, del prossimo arrivo di 6,5 miliardi per finanziare la cassa integrazione parziale Sure (Fondo cassa integrazione finanziato dalla UE, di 100 Miliardi di €), oltre i 10 già allocati all’Italia, il 27 ottobre 2020, è in linea con la nostra richiesta inviata al Presidente dell’Europarlamento David Sassoli, per sollecitare l’arrivo dei fondi del Recovery Fund e SURE, bloccati dal raggiungimento dell’accordo sulla condizionalità del bilancio UE, legato al rispetto dello Stato di diritto nei paesi europei, d’ approvare sia dall’Eurocamera, sia dai leader dei 27 Paesi Ue. Purtroppo Ungheria e Polonia hanno posto il veto su tale condizionalità, inerente anche le garanzie d’indipendenza della Magistratura e della libertà d’informazione, per cui circa ¼ dei 750 Miliardi di € del Recovery Fund destinati all’Italia (209 Miliardi: 81,4 di sussidi e 127,4 di prestiti), potrebbero diminuire o non arrivare a Gennaio 2021, come previsto. Poiché la seconda ondata pandemica sta mettendo a rischio ulteriormente la produttività, l’equità e la stabilità economica e sociale italiana, avevamo sollecitato il Presidente Sassoli a finalizzare i lavori parlamentari al rispetto delle tempistiche previste. Nel contempo gli avevamo espresso piena solidarietà, perché sconcertati dalla visione della registrazione del diverbio avuto col parlamentare europeo tedesco Markus Ferber, che aveva interrotto l’attività parlamentare, per ben venti minuti, contrariato dalla chiusura dell’ufficio registri presenze, presa per evitare l’affollamento del Parlamento, che di fatto impediva agli eurodeputati di firmare e di percepire la diaria giornaliera di 323€, corrispondente agli ammortizzatori sociali mensili di molti operai. A far da contraltare alla mancanza di bon ton e rispetto delle procedure, dell’europarlamentare, avevamo inviato, al Presidente Sassoli, una lettera, pubblicata su La Repubblica, di un operaio aeroportuale di Firenze, da poter porre in visione all’eurodeputato tedesco, per dimostrare la dignità ed i toni civili usati da chi, pur senza lavoro per 4 mesi e senza la copertura di ammortizzatori sociali, prospettando il prossimo licenziamento, chiede sostegno,ringraziando chiunque assumerà iniziative per il settore in crisi.
Per Comitato Piccoli azionisti TA – Dott.Gianni Conzadori
Per Associazione degli Amici di Pisa –Dott. Franco Ferraro

CORONAVIRUS, SECONDA ONDATA. IL DISPIACERE DEGLI “AMICI DI PISA” ANCHE PER I MUSEI PISANI CHIUSI.

COMUNICATO STAMPA

CORONAVIRUS, SECONDA ONDATA.

IL DISPIACERE DEGLI “AMICI DI PISA”
ANCHE PER I MUSEI PISANI CHIUSI.

“La situazione sanitaria in Italia costringe tutti noi a vivere e subire situazioni mai viste finora, sia in termini di sicurezza della salute dei cittadini che della limitazione alla libertà personale la quale a sua volta, genera tracolli economici. Anche nel nostro piccolo, l’attività culturale degli “Amici” si è azzerata proprio in rispetto delle disposizioni volte al contenimento della diffusione dl Coronavirus. Ci sono però realtà culturali che da tempo sono ben organizzate ad accogliere i visitatori nel pieno rispetto delle normative igieniche che sono costrette a chiudere secondo i dettami dei DPCM. In questo senso, esprimiamo rincrescimento per la chiusura del Museo di Palazzo Blu dove tra poco si sarebbe aperta una grande mostra nazionale su De Chirico, e dei monumenti della Piazza del Duomo: se la società arriva a chiudere la cultura, l’arte vera e viva, quella che arricchisce l’esperienza umana, è un passo indietro. Speriamo ci sia un ripensamento normativo in questo senso. Cogliamo l’occasione per dare il nostro ideale sostegno agli operatori medici e paramedici degli Ospedali Pisani –che assieme alla Pubblica Assistenza e Venerabile Arciconfraternita della Misericordia e Crocione- sono stati nominati Soci d’Onore del nostro sodalizio nello scorso 6 Agosto Die di Santo Sisto, proprio per l’immenso lavoro che stanno facendo per salvare le vite dei nostri cari. Quella vita umana oggi così minacciata nella propria esistenza e nella personale formazione culturale. “

Il Presidente degli Amici di Pisa
Dr Franco Ferraro

ADP E CAPATA. IL COVID E LE ASPETTATIVE DEI TOSCANI

ASSOCIAZIONE DEGLI AMICI DI PISA
E COMITATO PICCOLI AZIONISTI TOSCANA AEROPORTI

Pisa, martedì 3 Novembre 2020

IL COVID 19 e le aspettative dei toscani

Il rapporto I.T.A.L.I.A. 2019, realizzato da Fondazione Symbola, Unioncamere e Fondazione Edison, rivelava che l’Italia era tra i primi 10 Paesi al mondo per investimenti in ricerca e sviluppo, il sesto per robot installati, il primo per siti classificati Unesco, il quinto dietro: Cina, Germania, Corea del Sud e Giappone; per il surplus commerciale manifatturiero e quindi la seconda potenza manifatturiera europea, grazie alla creatività, la innovazione, il design, i settori hi-tech, come la meccanica o i mezzi di trasporto di imprese medio-grandi e piccole, il primo Paese europeo per riciclo di rifiuti. Questi aspetti positivi sono stati offuscati dal 1° semestre COVID, 2020, che ha aggravato gli aspetti negativi che da tempo caratterizzano la situazione economica e sociale italiana: l’altissimo indice di disoccupazione ed i salari più bassi degli occupati. Se a questo si aggiunge la tassazione opprimente, il lavoro sommerso, l’evasione fiscale e la lentezza della Giustizia, è urgente che gli aiuti dell’Europa siano spesi celermente e utilmente ed in accordo con le Linee Guida UE, che perseguono: la sostenibilità ambientale ( European Green Deal), la produttività, l’equità e la stabilità economica.
Col Recovery Fund, l’Europa si prefigge l’obiettivo di arginare l’impatto devastante del COVID e d’incrementare il bilancio UE con fondi raccolti sui mercati finanziari, per l’importo di 750 Miliardi di €, da allocare ai 27 Paesi europei ( 390 di contributi a fondo perduto e 360 di prestiti) in base al loro Reddito nazionale lordo ed alla perdita di posti di lavoro nei primi trimestri del 2020. Pertanto circa ¼ (209 Miliardi: 81,4 di sussidi e 127,4 di prestiti) verranno allocati all’Italia.
Poiché la seconda ondata pandemica sta mettendo a rischio ulteriormente i posti di lavoro in Italia, la Presidente del Consiglio UE, Von der Leyen, ha annunciato che il primo Paese UE a ricevere (entro gennaio 2021) il sostegno del prestito Sure (Fondo cassa integrazione finanziato dalla UE di 100 Miliardi di € ), sarà l’Italia, che beneficerà di 10 Miliardi, salvo ritardi procurati dalle controversie col Parlamento UE.
Ci auguriamo che la politica sia all’altezza delle aspettative dei cittadini e compia scelte lungimiranti che non si limitino a recuperare i livelli pre-Coronavirus, che vedevano già una Italia che cresceva poco, ma che aiutino a superare ampiamente i gap strutturali che la penalizzano. Inoltre, 11 miliardi di sovvenzioni a fondo perduto (React-Eu) saranno allocati direttamente alle Regioni, che dovranno utilizzarli rapidamente (entro il 2022), per cui è bene, viste le difficoltà sinora incontrate nello sfruttare i fondi strutturali, che preparino subito progetti compatibili con gli orientamenti del New Green Deal UE. Verificheremo puntualmente le iniziative regionali toscane e quelle dei Consiglieri del territorio costiero, a cui non lesineremo suggerimenti o critiche costruttive.

Per il Comitato Piccoli Azionisti TA
Dr. Gianni Conzadori
Per l’Associazione Amici di Pisa
Dr. Franco Ferraro

ADP E CPATA. REGIONE TOSCANA E LAVORATORI AEROPORTUALI

ASSOCIAZIONE DEGLI AMICI DI PISA
E COMITATO PICCOLI AZIONISTI TOSCANA AEROPORTI

Pisa, domenica 8 Novembre 2020

La Regione e i lavoratori aeroportuali

Il COVID19 ha colpito gravemente il settore del trasporto aereo mondiale. Colossi europei come British Airways, Air France-Klm e Lufthansa, sono costretti a ridurre del 40% flotta e personale. Alcune linee aeree americane sono a un passo dalla chiusura. Anche in Italia, il settore, già in sofferenza prima del Covid-19, con Air Italy messa in liquidazione dai soci, Neos e Blu Panorama con problemi operativi, Alitalia costretta a ristrutturarsi e Ryanair con notevoli riduzioni di voli, registra drastici cali di passeggeri. Un esempio di come il Covid condizioni le compagnie aeree e conseguentemente i gestori aeroportuali, lo da Lufthansa, a lungo 4^ compagnia mondiale, diventata di fatto pubblica con i 9 Miliardi ricevuti dallo Stato. Sinora limitava le perdite a 200 milioni di € al mese, ma ora prevede di perderne 350, entro fine anno. Riduzione di voli e passeggeri, gravano quindi pesantemente sui bilanci delle società di gestione degli scali. Da un confronto tra Toscana Aeroporti (TA) e le organizzazioni sindacali è emerso che il Galilei, nel 2020, prevede un calo del 70% di passeggeri rispetto al 2019, che già aveva chiuso, per la riduzione dei voli Ryanair, con un gap di – 5,4% rispetto allo sviluppo aeroportuale medio nazionale dell’anno, del +4%. Sei mesi fa, al palesarsi del lockdown, esprimemmo solidarietà all’intero comparto del trasporto aereo nazionale e regionale e suo indotto ed in particolare ai dipendenti di TA e sollecitammo Governo e Regione a varare misure a sostegno delle società aeroportuali ed imprese operanti nell’indotto. La Regione Toscana, in attesa del piano governativo sollecitato da Assareoporti, aveva stanziato 20 Milioni col piano Marketing Support ed altri 20 Milioni a sostegno della campagna promozionale turistica regionale. Avevamo anche suggerito a TA di usufruire del Decreto Liquidità, come fatto da FCA ed ATLANTIA e constatiamo che prontamente ha ottenuto dal pool Intesa San Paolo e BNL – Gruppo Bnp Paribas, un finanziamento di 85 milioni di €, garantito dallo Stato e restituibile in 6 anni. Essi, insieme ai 13 Milioni accantonati per la rinuncia dei soci a percepire utili, rafforzano la solidità patrimoniale ed aiutano a reperire risorse per i problemi occupazionali, sinora affrontati garantendo a rotazione gli ammortizzatori sociali. Dovendoli prorogare, in previsione del nuovo rallentamento delle attività aeroportuali, è urgente l’arrivo, a gennaio 2021, dei 10 miliardi di € del prestito Sure (fondo cassa integrazione finanziata dalla UE) annunciati per l’Italia dalla Presidente del Consiglio UE, Von der Leyen, ma messi sinora in forse dallo stallo del Parlamento UE, i cui negoziatori solo il 5 novembre hanno raggiunto l’accordo sulla condizionalità di bilancio legata al rispetto dello Stato di diritto, che ora dovrà essere approvato da parte dell’Eurocamera e dai leader dei 27 Paesi UE. Nel frattempo una vera boccata d’ossigeno è arrivata con l’approvazione a maggioranza, in Consiglio regionale, della mozione presentata dalla capogruppo M5S Irene Galletti, sull’utilizzazione dei 10 milioni di € previsti dalla proposta di legge regionale per il sistema aeroportuale toscano, approvata dalla Giunta il 26 ottobre e che prevede di “impegnare, programmare e utilizzare i fondi annunciati”, per garantire “la conservazione dei posti di lavoro e il necessario sostegno economico, in tutte le forme consentite e opportune, ai lavoratori”, “non solo degli scali, ma anche dell’indotto”. Sollecitiamo l’Assessore Nardini, delegata ad occuparsi del lavoro e crisi occupazionali, a seguire con accorata partecipazione la problematica aeroportuale, essendo il settore fonte di reddito per molte famiglie toscane.

Per l’Associazione Amici di Pisa
Dr Franco Ferraro

Per il Comitato Piccoli Azionisti TA
Dr. Gianni Conzadori

9 NOVEMBRE. LA PISANITA’ RICORDA L’INIZIO DELLA SECONDA REPUBBLICA PISANA

COMUNICATO STAMPA

9 NOVEMBRE, INIZIO DELLA SECONDA REPUBBLICA PISANA.
LA STORIA DI PISA BATTE ANCORA NEI CUORI DEI PISANI.
ESPONIAMO LA BANDIERA ROSSO-CROCIATA ALLE NOSTRE CASE.

L’Associazione degli Amici di Pisa e la Compagnia di Calci rinnovano, con la forza dell’amore per il territorio, la grande Storia di Pisa.

Come ogni anno l’Associazione degli Amici di Pisa e la Compagnia di Calci commemorano la data del 9 novembre 1494, evento noto come la Cacciata dei fiorentini, ricordando tutti i Pisani della Città e della Provincia che lottarono contro la Repubblica di Firenze e vari stati italiani ed europei per mantenere libera la Repubblica Pisana dal 1494 fino al 1509: quella resistenza fu talmente eroica che i pisani vennero definiti “la Gloria e l’Onor degl’Italiani” e dette inizio alla Seconda Repubblica Pisana ! Ma vediamo cosa successe. Nel 1494 Carlo VIII Re di Francia giunse in Italia per conquistare il Regno di Napoli, sul quale vantava diritti di successione: il viaggio di ritorno poteva essere insidioso e denso di pericoli, quindi il re francese pensò di farsi degli alleati durante il viaggio d’andata. Accolto a Pisa con entusiasmo, lasciò intendere ai Pisani di sposarne la causa indipendentista e occupò militarmente la Fortezza Nuova affidandola al controllo al Capitano François D’Azay D’Entraigues, lasciando la Fortezza Vecchia ai Pisani. L’8 novembre il Re entrò a Pisa per la Porta del Parlascio con tremila cavalieri e andò ad alloggiare nel Palazzo Medici (l’attuale Prefettura) e qui la sera di domenica 9 ebbe un lungo colloquio con un gruppo di cittadini fra i più importanti della città. Alla conclusione dell’incontro dichiarò Pisa libera dalla soggezione fiorentina, che durava ormai da molti decenni, e sottoposta alla protezione della Corona di Francia; l’indipendenza sarebbe stata proclamata più tardi. Secondo la suggestiva leggenda invece, il monarca venne ricevuto dai maggiorenti pisani a palazzo Giuli Rosselmini Gualandi, sul Lungarno Gambacorti (oggi noto come Palazzo Blu), allora di proprietà di Giovanni Bernardino Dell’Agnello e dopo il ricevimento prese la parola una bellissima ragazza vicarese, Loisa Del Lante, la quale convinse con un accorato appello il Re a restituire la libertà alla Repubblica Pisana, forse con l’intercessione del D’Entraigues, di cui si era innamorata…Leggenda o verità, Pisa venne liberata e la gioia dei pisani fu incontenibile. Al grido di “viva Franza” i fiorentini vennero cacciati e tutto il territorio pisano si ribellò: Buti, Vecchiano, Ripafratta e tutta la Valdiserchio, Vicopisano, Cascina, Calcinaia, Bientina e Calci, i castelli di Lari, Cevoli, Guardistallo, Palaia, Ponsacco, Peccioli, Riparbella, Lorenzana, Santa Luce, Usigliano, Morrona, Terricciola, Chianni, Soiana e molti altri castelli alfei che oggi formano le Province di Pisa e di Livorno. Seguirono 15 anni di guerre, massacri, deportazioni: a Pisa affluirono nel 1499 gli abitanti della Provincia, che insieme ai cittadini combatterono eroicamente resistendo alla fame e alle cannonate. Addirittura Firenze ricorse a Leonardo Da Vinci e Niccolò Machiavelli affinché deviassero l’Arno per assetare l’eterna nemica e per tagliarle i rifornimenti dalla foce d’Arno (allora a delta), ma il progetto fallì miseramente. Proprio Machiavelli si rese protagonista della distruzione dell’Archivio di Stato della Repubblica Pisana facendogli dar fuoco: andarono così persi, documenti importantissimi e di valore immenso di secoli di vita cittadina, atti di proprietà, accordi commerciali con le colonie e i fondachi, atti di indirizzo politico, ambascerie e disposizioni militari, di gestione di Porto Pisano: la Storia di Pisa, insomma. L’ultima vittoria pisana avvenne l’8 aprile 1509 quando i pisani uscirono dalla Porta a Piagge con la bandiera di Firenze, gridando “Marzocco! Marzocco!” (il leone simbolo di Firenze) in segno di resa: e quando i fiorentini ingenuamente abboccarono, i pisani li attaccarono e li sconfissero duramente.

Ma l’assedio continuò e con esso anche la carestia assillò la popolazione: non restò quindi che la resa, firmata nel maggio del 1509 da dieci pisani, cinque della città e cinque del contado. I pisani prigionieri vennero rilasciati e i fiorentini rientrarono in Pisa l’8 giugno, ponendo fine alla Seconda Repubblica Pisana ma concedendo l’onore delle armi agli eroici cittadini alfei. In conclusione, questa guerra impartì una dura lezione a Firenze, sia dal punto di vista militare sia soprattutto a livello di diplomazia italiana ed europea. Non da meno furono gli sforzi economici ma soprattutto di vite umane che Firenze fu costretta ad impiegare per la riconquista di Pisa e del suo territorio, nonché le innumerevoli umiliazioni per le sconfitte inflitte dagli indomiti Pisani. In questa guerra andarono distrutte la maggior parte delle fortificazioni militari e gran parte dell’arredo urbano di Pisa, Calci, Buti, Ponsacco e altri paesi. Tanti pisani lasciarono la città, preferendo “ire sparsi per lo mondo prima di soggiacere a Firenze”, ma anche la Repubblica Fiorentina, indebolita da questa guerra, trovò la sua fine nel 1530 grazie all’avvento al potere dei Medici, che dettero vita al Granducato di Toscana.

Il Presidente degli Amici di Pisa
Dr Franco Ferraro

Il Presidente della Compagnia di Calci
Dr Ferruccio Bertolini

Associazione Colline Pisane

Francesco Guglielmi